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Insorgiamo e prendiamo il controllo dei mezzi di produzione. E poi?

Charles Andrews * | newworker.us
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

01/06/2025

Quando i padroni capitalisti degli Stati Uniti hanno permesso a Donald Trump di ridiventare presidente, la sua squadra di guastatori ha scatenato immediatamente la collera delle masse. Ma il malcontento stava montando da anni. Mentre una manciata di mega-miliardari come Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg si riempiono ulteriormente le tasche, i giovani lavoratori non vedono alcuna prospettiva di raggiungere una prosperità anche modesta, possono a malapena permettersi un posto in cui vivere e tremano al pensiero del proprio futuro. I pensionati si domandano preoccupati se potranno ottenere cure mediche quando ne avranno bisogno.

Trent'anni fa, nessun socialista dichiarato avrebbe mai potuto concorrere seriamente alla presidenza. Oggi non è più così. Quando Bernie Sanders si è candidato per ottenere la nomination democratica presidenziale, nel 2016, si è definito un socialdemocratico. (I socialdemocratici hanno sempre combattuto la rivoluzione socialista. Al massimo si limitano a gettare qualche riforma nel gabinetto del capitalismo).

Sanders ha colto il sentimento delle masse. I sondaggi registrano oggi un'ampia opinione favorevole al socialismo. Secondo una rilevazione del 2022 del Pew Research Center:
- Tra le persone dai 18 ai 29 anni di età, il 44% ha un'opinione positiva del socialismo, il 40% un'opinione positiva del capitalismo.
- Tra le famiglie a basso reddito (inferiore a 2/3 del reddito medio) l'opinione favorevole è del 45% per entrambi i sistemi.
- Tra gli afroamericani, il 52% ha un'opinione positiva del socialismo, il 40% un'opinione positiva del capitalismo.

Certo, l'idea che le persone hanno del socialismo oscilla tra la vaghezza e la precisione. Da un lato, i riformisti vedono come obiettivo programmi sociali completi sull'esempio dell'ormai defunto modello svedese. Dall'altro, noi rivoluzionari propugniamo la via del socialismo-comunismo, per l'abolizione dello sfruttamento e delle differenze di classe. È questa l'unica via che può condurre alla prosperità comune e alla liberazione del lavoro per tutti.

Una domanda ragionevole che qualunque lavoratore potrebbe porre è: d'accordo, prendiamo il controllo dei mezzi di produzione. E poi?

Una rivoluzione della proprietà

La maggior parte dei mezzi di produzione - fabbriche, stabilimenti, laboratori, rete elettrica, centri dati, Internet, reti telefoniche, centri di servizi, fonderie, uffici, campi coltivati eccetera - sono proprietà di corporation. Queste ultime sono proprietarie anche dei depositi e dei negozi che distribuiscono le merci. Le banche, i fondi di investimento e altre società finanziarie sono anch'esse corporation.

Il capitale di queste imprese è suddiviso in azioni. Il nuovo governo della classe operaia potrebbe semplicemente dichiararsi proprietario di queste imprese e stracciare i certificati azionari. Potrebbe versare varie somme a titolo di indennizzo, oppure nessun indennizzo, a seconda della posizione di classe e delle necessità dell'azionista.

Le corporation capitaliste vengono gestite in modo tale che producano il massimo profitto possibile. La maggior parte di questi profitti vengono quindi reinvestiti. Nonostante il lusso scandaloso e lo sfoggio di degradazione che i capitalisti si concedono, le corporation reinvestono il grosso dei loro profitti, oppure li versano a capitalisti della finanza che investono tali fondi altrove, ottenendo ulteriori profitti. Questa è l'accumulazione del capitale - il motore di un'economia capitalista. È l'accumulazione del capitale, in sostanza, a determinare che cosa viene prodotto, come cresce l'economia e quali tecnologie vengono sviluppate.

Il governo della classe operaia potrebbe modificare la finalità delle imprese, passando dalla realizzazione di profitti al pareggio di bilancio. L'obiettivo: non registrare né profitti, né perdite. Puntare a entrate che si limitino a coprire le spese per la manodopera, i materiali eccetera. Se un'impresa realizza un profitto, questo verrà tassato al 100%. Se registra una perdita, lo Stato coprirà l'ammanco, eventualmente riorganizzando l'industria in questione.

In linea con la loro funzione di «andare in pari», le imprese pagherebbero la manodopera in due forme: il salario del lavoratore e una tassa su ogni ora di lavoro. Tale tassa andrebbe fissata in modo tale da eguagliare il surplus che nel capitalismo assume la forma di profitti, interessi, compensi versati ai dirigenti eccetera. Questa tassa sostituirebbe inoltre le tasse sul reddito e sulle vendite che tutti paghiamo. Il costo del lavoro per l'impresa (salario orario più tassa oraria) costituirebbe una misura dell'intero contributo fornito dalla manodopera, non un costo ridotto di una manodopera sfruttata.

L'impegno che il personale mette nel produrre qualcosa e nel venderlo a un prezzo che non comporta alcun profitto è una questione politica. È utile quando ci sono numerose imprese che si contendono le quote di mercato. Va tenuto presente, tuttavia, che pur esistendo un unico governo federale, i lavoratori di un determinato servizio meteorologico nazionale, i controllori di volo di una determinata amministrazione aeroportuale, gli agronomi di un determinato servizio agricolo e gli impiegati degli uffici della sicurezza sociale, in generale, fanno un buon lavoro. E questo in un regime capitalista. In un'economia socialista-comunista, i lavoratori potrebbero fare sì che i loro colleghi e i loro dirigenti applicassero questa stessa etica di servizio alla società.

Un'economia socialista embrionale

Ecco un tipico sfoggio di entusiasmo del sedicente Partito del Socialismo e della Liberazione (Party of Socialism and Liberation, PSL):

- Il governo socialista garantirà una sanità gratuita di alto livello a ogni persona residente negli Stati Uniti, a prescindere dal possesso della cittadinanza. La sanità a fini di lucro e le assicurazioni sanitarie private saranno messe fuori legge.
- Il governo socialista garantirà un'abitazione decente a ogni persona residente negli Stati Uniti. Nessuno pagherà più del 10% del suo reddito per le spese relative all'abitazione. …
- Il governo socialista garantirà un'istruzione gratuita di alto livello a ogni persona residente negli Stati Uniti, dalla scuola dell'infanzia all'università…

Nel programma del gruppo, tuttavia, non troverete un solo esempio di come l'economia potrà fornire tutte queste meraviglie. La sanità richiede cliniche e ospedali provvisti di personale sanitario addestrato. Gli alloggi richiedono materiali e macchinari da costruzione e lavoratori edili capaci di utilizzarli. E per fornire istruzione alla gente servono scuole, libri di testo e altri materiali didattici e insegnanti in grado di ispirare gli studenti e di aiutarli passo per passo a padroneggiare il pensiero e l'azione.

Come si può fare? La tavola input-output

Uno strumento essenziale della pianificazione centralizzata è la tavola input-output. L'esempio riportato qui sotto illustra l'idea. (I numeri riportati nelle caselle da A1 a F4 non rappresentano un'economia reale: è la relazione tra le celle più esterne della tabella a illustrare il concetto della pianificazione).

Pianificazione socialista: libertà e necessità

    A B C    D E F    G
    Macchinari, edifici, materie prime 1 Macchinari, edifici, materie prime 2 Altri prodotti industriali e di consumo   Prodotti di consumo finali Servizi di consumo finali Macchinari sostitutivi e nuovi, edifici, prodotti industriali    
1 Macchinari, edifici, materie prime 1 45 15 8   40 15 25   148
2 Macchinari, edifici, materie prime 2 23 30 42   20 5 20   140
3 Altri prodotti industriali e di consumo 15 25 10   35 5 5   95
4 Manodopera 65 70 35   75 100 20   365
5   148 140 95   170 125 70    
    365    

I vari tipi di macchinari, gli edifici per le fabbriche e altri impianti di produzione e le materie prime sono riportati nelle righe da 1 a 3, insieme alla manodopera che è alla riga 4. Questi elementi vengono utilizzati per produrre cose. Le voci riportate sulla riga relativa a un certo tipo di macchinario indicano, nell'intestazione di ciascuna colonna, il tipo di prodotto per realizzare il quale viene utilizzato il macchinario in questione. Le cifre riportate in ogni colonna indicano, in corrispondenza di ogni riga, la quantità utilizzata per realizzare il prodotto indicato nell'intestazione della colonna.

- Le colonne da A a C sono relative agli stessi prodotti intermedi, che vengono reinseriti nell'economia per produrre altre cose o per fornire un servizio.
- Le colonne D ed E sono relative ai prodotti e ai servizi destinati al consumo. Si tratta di prodotti che vengono consumati individualmente (per esempio l'abbigliamento) o collettivamente (per esempio un nuovo edificio pubblico).
- La colonna F è relativa agli investimenti, destinati a ripristinare i macchinari e i materiali esauriti o da sostituire e a predisporre nuovi macchinari ed edifici allo scopo di ampliare la capacità produttiva.

In un piano coerente per l'anno successivo, i prodotti intermedi vengono utilizzati interamente per produrre cose: il totale di ciascuna delle righe 1, 2 o 3 dev'essere pari al totale di ciascuna colonna corrispondente (A, B o C). Qui, G1 = A5, G2 = B5 e G3 = F5.

Analogamente, l'impiego totale di manodopera della riga 4 dev'essere pari al totale delle colonne D, E, ed F e indica ciò che abbiamo prodotto con il nostro lavoro. Qui, G4 = D5 + E5 + F5.

La pianificazione centrale in azione

Una tavola input-output evidenzia i legami tra i vari settori produttivi. Il Bureau of Economic Analysis del governo federale prepara tabelle di questo tipo relative all'economia degli USA. In un'economia capitalista esse si limitano a fornire una descrizione. Il Bureau afferma: «Le imprese possono utilizzare i dati delle tavole input-output per elaborare proiezioni economiche e modelli predittivi». I capitalisti possono trovare utili queste tabelle per decidere dove investire - ma soltanto se intravedono opportunità di profitto. Un sistema socialista, che abolisce il capitale e la sua accumulazione basata sul profitto, usa invece la tavola input-output per gestire un'economia pianificata.

Dal momento che il piano definisce ciò che intendiamo produrre, si tratta di un documento politico, di un prodotto cruciale della democrazia operaia. Il piano enuncia una complessa serie di obiettivi. Il governo può raccogliere opinioni, stilare una bozza e sottoporla al dibattito pubblico. Probabilmente sarà necessario discutere gli obiettivi nazionali, regionali e locali. La bozza andrà riscritta e rielaborata fino a quando non si raggiungerà l'unità della classe operaia attiva.

Le imprese sono integrate nel processo. Esaminando gli obiettivi della tabella, propongono dei budget: «produrremo questa quantità di questo prodotto e per farlo assumeremo questo numero di lavoratori e acquisteremo questa quantità di materiali e macchinari». L'ufficio responsabile della pianificazione rivede la tabella eliminando le incoerenze: «la quantità di questo è insufficiente, la quantità di quest'altro sarebbe invendibile». Il piano attraversa così varie fasi di rielaborazione.

Un'agenzia statale di investimento dà attuazione al piano prestando alle imprese fondi per l'attività e gli investimenti. Le imprese sono autorizzate a ottenere fondi soltanto in questo modo. I ricavi delle vendite vengono utilizzati per ripianare i prestiti.

La pianificazione socialista ha lo scopo di guidare gli investimenti che mettono a frutto le risorse. Un piano centrale non richiede ordini dettagliati impartiti da un ufficio statale che stabiliscano che cosa deve produrre ogni singola fabbrica e in quale quantità.

Se un'economia non si basa sullo stanziamento unificato degli investimenti, non è un'economia socialista. Un esempio è la Cina di oggi. Parla di «piani», ma come hanno fatto in passato il Giappone, la Francia e altri Paesi capitalisti, utilizza incentivi e normative statali per influenzare il capitale impiegato per realizzare profitti. Forse il cosiddetto «piano» cinese prevedeva che oggi in Cina ci fossero più di 750 miliardari (senza contare i miliardi nascosti di funzionari statali come l'ex-premier Wen Jiabao)?

Negli Stati Uniti, il 99% degli economisti sono oggi al servizio della classe capitalista. Ci ripetono di continuo che la pianificazione socialista non può funzionare. Eccome se può. Avrà bisogno di continui aggiustamenti, e questo rappresenta uno spreco rispetto all'esecuzione perfetta di un piano perfetto. Peccato che gli economisti dimentichino gli enormi sprechi che caratterizzano il capitalismo. Ogni anno qualche grossa corporation riporta grandi perdite o passività perché le sue ambizioni di profitto si sono scontrate con le mosse di qualche altra corporation.

Un'economia sempre più comunista

La storia dell'Unione Sovietica e della Cina suscita in noi sia entusiasmo sia delusione. La rivoluzione socialista portò la felicità ai lavoratori di questi due immensi Paesi. Essi hanno dimostrato ai lavoratori di tutto il mondo che non siamo costretti a condurre esistenze fatte di sfruttamento, infelicità e disastri mentre i capitalisti si accendono il sigaro con le banconote.

Inoltre, questi due Paesi ci hanno insegnato qualcosa che non dobbiamo mai dimenticare: il socialismo è l'esordio instabile del comunismo. (Secoli fa, anche il capitalismo embrionale, in Italia e in Olanda, era instabile). Il nuovo modo di produzione deve procedere passo dopo passo verso la completa liberazione, verso il comunismo - altrimenti sarà condannato a ricadere nel capitalismo.

Quello stesso PSL che non ha alcuna visione precisa del socialismo dichiara: «Il socialismo è la fase intermedia necessaria tra il capitalismo e il comunismo». Alla fine, sostiene, «le classi e l'antagonismo di classe scompariranno». No: il socialismo non è una fase che nasce come un neonato, cresce fino a raggiungere l'età adulta e alla fine dichiara «OK, ora possiamo passare al comunismo». Sin dal primo giorno dobbiamo guidare il socialismo in direzione della totale abolizione delle classi, dobbiamo lavorare per eliminare la corruzione di classe in ogni ambito della società. Dobbiamo stimolare la solidarietà e lo spirito di servizio comunista e attrarre ogni individuo verso un'elevata cultura comunista.

Il socialismo eredita ampie diseguaglianze di reddito all'interno della classe operaia. Possiamo ridurre progressivamente queste diseguaglianze, elevando il salario minimo a un livello che consenta di vivere e riducendo i salari più alti. Ogni lavoratore e ogni lavoratrice dovrà guadagnarsi davvero il salario. Per fare questo dobbiamo istruire, far fare pratica e formare tutti i lavoratori in modo tale che raggiungano un livello comune di cultura generale e professionalità. Non saremo tutti quanti ingegneri o medici, ma dovremo essere tutti in grado di svolgere molto bene un qualche genere di lavoro, oltre che di occuparci di compiti quali guidare una spazzatrice stradale o preparare pizze.

Per procedere in direzione di un salario egualitario occorrono risorse. E noi possiamo pianificare di produrle - è un esempio di come il socialismo è in grado di fare ciò che il capitalismo, con il suo motore del profitto, non può fare. I dirigenti capitalisti inorridiscono al pensiero dei costi aggiuntivi da sostenere per portare tutti i lavoratori a un livello elevato di professionalità. I profitti sono più alti quando i capitalisti semplificano il lavoro quanto più possibile e assumono gente pagata una miseria per farlo, mentre la progettazione della produzione viene affidata a un'élite. La classe operaia aspira sicuramente a produrre ciò che ci serve e ciò che desideriamo, ma aspiriamo anche a fare di noi e dei nostri figli persone nuove.

Il passaggio a un salario egualitario rivoluziona i consumi individuali, ma questi rimangono ancorati al salario individuale. Al tempo stesso, possiamo anche sottrarre al mercato una quota sempre maggiore della produzione. Una sanità erogata in funzione dei bisogni di ogni persona, e non della sua capacità di spesa, è già qualcosa che la gente desidera e che sa essere possibile.

Anche prodotti destinati al consumo individuale possono essere soggetti a una distribuzione comunista. Ognuno potrebbe ricevere uno smartphone e un abbonamento a una rete con un determinato livello di capacità. Ovviamente, la distribuzione comunista presuppone la pianificazione socialista.

Rivoluzionare i rapporti di produzione secondari

La teoria comunista ha dedicato molta attenzione alla questione di come distribuire la produzione. Due celebri aforismi contrappongono il socialismo e il comunismo: nel primo, «da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo le sue prestazioni»; nel secondo, «da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni». Ma il materialismo storico dimostra che la distribuzione è in gran parte determinata dai rapporti di produzione dominanti.

I rapporti di produzione tra le classi sono cruciali ovunque esistano: i contadini contro il signore, gli operai contro il capitalista. Ma esistono altri rapporti di produzione, dominati dai rapporti di classe. E a loro volta, i rapporti di produzione secondari contribuiscono ai rapporti di classe.

Un esempio è il rapporto tra lavoro intellettuale e lavoro manuale. Nel capitalismo, le persone che svolgono un lavoro intellettuale tendono a essere pagate meglio e ad avere maggiori opportunità di diventare capitalisti. (Con lo sviluppo delle forze produttive il quadro è stato reso più complesso da un'ulteriore spaccatura tra il lavoro intellettuale di routine e il lavoro intellettuale di livello più elevato).

Un altro rapporto secondario è quello tra chi dirige e chi viene diretto, tra chi dà gli ordini e chi li esegue. Dirigenti e supervisori sono pagati meglio dei loro subordinati, e sanno bene che il loro compito è dirigere e supervisionare a vantaggio del capitale.

Il lavoratore intellettuale e il dirigente sviluppano spesso un atteggiamento individualista, ritenendo che il loro lavoro sia più importante di quello di routine di chi esegue ordini. Pensano di meritare dei privilegi e di averne bisogno per poter svolgere il loro lavoro. Motivazioni di questo tipo hanno avuto un ruolo importante nell'indebolire il socialismo sovietico e cinese.

Il socialismo che procede in direzione del comunismo trasforma i rapporti di produzione secondari. Noi svolgiamo sia lavoro intellettuale, sia lavoro manuale. Stiliamo un programma di lavori e compiti e ognuno di noi fa concretamente la sua parte nel portarli a termine. Questo sistema richiede risorse, che vanno inserite nella pianificazione socialista.

Il socialismo non può essere considerato una fase intermedia tra capitalismo e comunismo. Adottare questo approccio significa non eliminare le forze, le relazioni e le idee che riportano in vita il capitalismo. Il socialismo è una serie di progetti comunisti.

Rivoluzione fiduciosa

La tecnica della tavola input-output e i compiti che fanno avanzare il socialismo sono tratti dalla storia dei primi Paesi socialisti. Quando la gente non sopporta più il capitalismo, quando decide che non c'è alternativa alla rivoluzione, noi possiamo essere fiduciosi riguardo al risultato. Uno dei motivi della nostra fiducia è che una volta preso il controllo dei mezzi di produzione, saremo in grado di rispondere alla domanda: «E adesso?».

*) Charles Andrews è autore di The Hollow Colossus e di altri libri.


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