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- pensiero resistente - gioventù comunista - 03-07-12 - n. 416
da solidarite-internationale-pcf.over-blog.net/article-dirigeants-etudiants-et-syndicaux-lies-a-huit-organisations-de-jeunesse-communiste-se-reunissent-a-c-107766044.html
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Leader studenteschi e sindacati di otto organizzazioni giovanili comuniste si incontrano a Caracas per sviluppare le loro strategie di lotta contro il capitalismo
di A.C. per jeunescommunistes-paris15.over-blog.com e solidarite-internationale-pcf.over-blog.net
Leader studenteschi e sindacati provenienti da Grecia, Portogallo, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Brasile e Venezuela si sono riuniti a Caracas dal 30 giugno al 1 luglio per analizzare il contesto della crisi attuale, il suo impatto sui lavoratori e l'istruzione nel mondo e, infine, per elaborare delle strategie di lotta comuni.
L'incontro, organizzato dalla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY), ha riunito i dirigenti di otto organizzazioni giovanili comuniste, tra cui la Gioventù Comunista del Venezuela (JCV) che ospita l'iniziativa.
Tra i dibattiti "Crisi del capitalismo, diritti dei giovani lavoratori e prospettiva rivoluzionaria", con i rappresentanti della Gioventù Comunista di Grecia, del Cile e della Colombia; "Insostenibilità del sistema capitalista e le prospettive di rivoluzione nel mondo" con ospiti provenienti dalla Gioventù Comunista cubana, venezuelana e portoghese.
Infine, questo martedì 3 luglio, un secondo seminario focalizzato sull'aspetto sindacale con tema "Movimento studentesco latino-americano e lotta per l'istruzione pubblica, gratuita e obbligatoria" che ha riunito alcuni dei protagonisti delle lotte degli ultimi mesi, come i sindacati degli studenti colombiani, cileni e brasiliani.
Da questa settimana di seminari è scaturita una dichiarazione finale che riprende in quattro punti chiave, qui riassunti, l'analisi che fanno i giovani comunisti della crisi capitalistica:
1 - L'antagonismo tra la natura del capitalismo e gli interessi dei lavoratori:
I giovani comunisti denunciano un capitalismo pronto a tutto per sfruttare nuove fonti di profitto: privatizzazione frenetica, guerre imperialiste, precarizzazione generalizzata del lavoro.
Una logica che va contro gli interessi dei giovani lavoratori che subiscono lavori precari, disoccupazione, emarginazione e hanno sempre minore accesso all'istruzione, alla sanità e cultura.
Una cifra rivelatrice, secondo l'OIL, 75 milioni i giovani disoccupati in tutto il mondo nel 2011, 4 milioni in più rispetto al 2007.
2 - Il rifiuto di tutte le forme di gestione del capitalismo, neo-liberale come socialdemocratico:
Occorre denunciare l'illusione di un "capitalismo dal volto umano".
Sia con la maschera neo-liberale che quella socialdemocratica, il capitalismo resta predatore.
Oggi, questa unità di intenti tra socialdemocratici e liberali è evidente nei piani della difesa, in Europa e altrove, nei piani di austerità e di rimessa in causa delle conquiste storiche della classe operaia.
3 - Lo sviluppo delle lotte contro il sistema capitalista e la necessità dell'organizzazione di classe:
I giovani comunisti accolgono lo sviluppo delle lotte studentesche e sindacali in Europa - come in Grecia, Portogallo, Spagna, Francia - come in America Latina, soprattutto in Cile e Colombia.
Al centro delle sue lotte: la rivendicazione per un'istruzione pubblica, gratuita e di qualità; la battaglia per la pace e la giustizia sociale che si integra nella più ampia lotta per la conquista dei diritti per i giovani, tappa per il superamento del sistema capitalistico attraverso la via rivoluzionaria.
I giovani comunisti mettono in guardia contro coloro che vorrebbero negare il ruolo attuale dei sindacati di classe e delle organizzazioni della classe operaia nella lotta contro il capitale. Più che mai, le organizzazioni di classe hanno un ruolo da giocare per far pagare la crisi capitalistica a coloro che ne sono all'origine: i capitalisti.
4 - Costruire la prospettiva rivoluzionaria a partire dalle lotte:
La dichiarazione parte dall'attualità dell'analisi marxista sulla crisi capitalistica e dalla necessità del socialismo - con l'economia pianificata e la socializzazione dei mezzi di produzione - per superare un sistema che non solo è incapace di soddisfare le esigenze dell'umanità, ma è anche fattore di depauperizzazione, guerra e sfruttamento.
Per raggiungere questo obiettivo, i giovani comunisti mettono l'accento sulle lotte in corso contro il sistema, la loro radicalizzazione, la presa di coscienza e il ruolo importante che possono svolgere le organizzazioni comuniste in questo processo:
- Le lotte in Portogallo e in Grecia contro le misure dei loro governi coordinati con l'Unione europea, in cui i giovani, in particolare i comunisti, giocano un ruolo fondamentale;
- La lotta del popolo cubano per difendere, attualizzare e rafforzare il socialismo cubano sotto la guida del Partito Comunista;
- Le lotte dei giovani cileni e colombiani per difendere l'istruzione pubblica, gratuita e di qualità, in una situazione particolarmente difficile, di fronte a una destra assetata di rivincita, erede di Pinochet in Cile, alleata ai paramilitari in Colombia;
- La lotta del popolo venezuelano per approfondire la rivoluzione bolivariana e darle un carattere socialista sotto la guida del presidente Hugo Chavez, una lotta in cui le elezioni del 7 ottobre saranno un passo importante per il futuro della rivoluzione;
La dichiarazione si conclude con un appello per l'anno 2013 da porre sotto il segno dell'intensificazione della lotta per i diritti dei giovani lavoratori nel mondo.
Con il motto finale:
"Aumenta la precarizzazione del lavoro, subito alla lotta!"
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