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Dimitris Koutsoumbas: I popoli non hanno detto la loro ultima parola. Lotta fino al rovesciamento del sistema per vivere in pace, liberi dalle guerre e dai profitti dei capitalisti

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

08/07/2024



Il campo estivo della Gioventù Comunista di Grecia (KNE) si è svolto con successo per il 33° anno. Migliaia di giovani provenienti da tutta la Grecia, hanno viaggiato verso la Penisola Calcidica dove quest'anno si è tenuto il campo antimperialista, partecipando alle molteplici attività politiche e culturali organizzate dalla KNE.
Uno dei momenti salienti è stata la manifestazione di migliaia di giovani a Salonicco, davanti alla sede della NATO, alla quale ha partecipato il Segretario Generale del CC del KKE, Dimitris Koutsoumbas.

Sotto lo slogan "No alle guerre degli imperialisti, la speranza sta nella lotta dei popoli" i giovani provenienti da tutto il Paese hanno chiesto il disimpegno della Grecia dalle guerre imperialiste.

Il tema del campo antimperialista di quest'anno è stato il 25° anniversario del bombardamento della Jugoslavia da parte della NATO e l'azione del movimento per la pace e antimperialista in Grecia, allora guidato dal KKE.

Riferendosi a quegli eventi, D. Koutsoumbas si è rivolto alla manifestazione di Salonicco. "La Jugoslavia non è stata scelta a caso. Era al centro dei Balcani, nel cuore di una regione che si trovava al crocevia di due guerre mondiali. La frammentazione di questo Paese e la graduale assimilazione nella NATO erano un prerequisito per i piani degli Stati Uniti e della NATO di avanzare nella regione e per fermare i piani dei loro competitori.

La lotta impari del popolo jugoslavo di 20 anni fa, non è stata vana. Ha contribuito al risveglio delle forze popolari che negli anni precedenti si erano assopite nella presunta "pacificazione e crescita" che la "globalizzazione" avrebbe portato dopo la dissoluzione dell'URSS e del rovesciamento del campo socialista in Europa. Ha rivelato il ruolo dei vari presunti partiti "di sinistra", "socialisti" e "verdi" nell'UE e negli USA e di tutti i cosiddetti governi "progressisti" che hanno effettivamente ingaggiato questa guerra.

Li ricordiamo tutti, uno per uno:
- I Democratici sotto il presidente Clinton negli USA
- Il governo D'Alema in Italia
- I socialdemocratici e i verdi in Germania, che hanno dimenticato la loro sensibilità ambientale e hanno iniziato a sganciare bombe all'uranio impoverito.
- I socialisti di Jospin, con la partecipazione dell'ormai degenerato PC in Francia, ovvero tutte quelle forze che oggi partecipano al cosiddetto "Nuovo Fronte Popolare" francese, che dovrebbe sbarrare la strada all'estrema destra di Le Pen. All'epoca, i socialisti avevano come deputato e poi ministro il rappresentante della sedicente "estrema sinistra", come lo chiama la destra, Mélenchon.
- E, naturalmente, qui in Grecia, il governo del PASOK, che ha dato "terra e acqua" agli imperialisti!
Tutta questa banda di guerrafondai è stata coordinata dal socialdemocratico spagnolo Javier Solana, allora segretario generale della NATO.

È bene ricordare tutte queste cose, tanto più ora che nella socialdemocrazia sono in corso processi volti a trovare lo schema in grado di sfruttare il malcontento popolare creato dalla politica del governo, in modo che possa funzionare come nuova ruota di scorta del sistema.

In questo modo, i più anziani possono ricordare e i più giovani possono imparare il motivo per cui parliamo della peccaminosa socialdemocrazia, anche se qualcuno si risente.

Negli anni '90, cari amici, i governi del PASOK e di ND, e più tardi il governo di SYRIZA, usavano le medesime argomentazioni: la Grecia deve correre il rischio ed essere presente e attiva nei piani e nelle guerre imperialiste, in modo da poter rivendicare, si presumeva, degli "scambi", cioè una quota dei "nuovi mercati".

Oggi sentiamo di nuovo gli stessi argomenti. Ma il rischio è solo per gli strati popolari della Grecia, mentre gli "scambi" redditizi sono solo per la Grecia degli armatori, degli industriali e dei banchieri!

Ecco perché il governo è diventato un portabandiera della NATO nella regione, seguendo le orme di SYRIZA.

Ora che le nubi di guerra si addensano, è ancora più urgente la necessità di vigilanza e di prontezza da parte del popolo ad agire come fattore decisivo negli sviluppi. Ma questo può accadere solo con un KKE molto più forte ovunque".








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