www.resistenze.org - pensiero resistente - imperialismo e globalizzazione - 21-01-13 - n. 437

da globalresearch.ca
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Quello che si deve sapere della guerra al Mali
 
Un Eldorado di uranio, oro, petrolio, minerali strategici...
 
R. Teichman - News Beacon Ireland
 
13/01/2013
 
Il governo francese ha dichiarato che:
 
"Saranno invivati 2.500 soldati per sostenere le truppe governative del Mali nel conflitto contro i ribelli islamici. La Francia ha già schierato circa 750 effettivi in Mali, e portaerei francesi sono già arrivate a Bamako martedì mattina... Continueremo il dispiegamento delle forze di terra e di aria... Abbiamo un unico obiettivo: garantire che quando ce ne andremo, quando finirà il nostro intervento, il Mali sia sicuro, abbia autorità legittime, un processo elettorale e che non ci siano più terroristi a minacciare il suo territorio". [1]
 
Quindi questa è la versione ufficiale della Francia e di quelli che la sostengono. E, naturalmente, questo è ciò che viene ampiamente riportato dai media mainstrem.
 
La Francia è sostenuta da altri membri della NATO. Il segretario alla Difesa statunitense, Leon Panetta, ha confermato che gli Stati Uniti stanno fornendo informazioni alle forze francesi in Mali [2]. Canada, Belgio, Danimarca e Germania [e Italia, per opera del dimissionario esecutivo Monti - tramite il ministro degli Esteri, Giulio Maria Terzi di Sant'Agata - ancora in carica solo per sbrigare "l'ordinaria amministrazione", ndt] hanno pubblicamente appoggiato l'incursione francese, promettendo il supporto logistico nella repressione contro i ribelli. [3]
 
Credere a questa versione dei fatti ci induce ancora una volta in errore nel tentativo di chiarirne le vere ragioni. Uno sguardo alle risorse naturali del Mali svela la reale posta in gioco.
 
Le risorse naturali del Mali [4]
 
cartina
  
Oro - Il Mali è il terzo produttore africano di oro, con in corso un'esplorazione su larga scala. E' famoso per il suo oro sin dai tempi del grande impero del Mali e del pellegrinaggio alla Mecca dell'imperatore Kankou Moussa nel 1324. La sua carovana portava più di 8 tonnellate di oro! Il Mali è quindi tradizionalmente stato un paese minerario per oltre mezzo millennio.
 
Il Mali ha attualmente operative sette miniere d'oro che includono: Kalana e Morila nel Mali meridionale; Yatela, Sadiola e Loulo nel Mali occidentale, e le miniere che hanno recentemente ripreso la produzione, in particolare Syama e Tabakoto. Avanzati progetti di esplorazione sono: Kofi, Kodieran, Gounkoto, Komana, Banankoro, Kobada e Nampala.
 
Uranio - Sono incoraggianti le esplorazioni in pieno svolgimento, attualmente effettuate da diverse compagnie che indicano con chiarezza i depositi di uranio in Mali. L'uranio si trova nella zona Falea che copre 150 kmq del bacino Falea-Nord Guinea, un bacino sedimentario neoproterozoico caratterizzato da significative anomalie radiometriche. La stima di questo uranio potenziale è di 5.000 tonnellate. Il Kidal Project, nella parte nord-est del Mali e con una superficie di 19.930 kmq, copre una grande provincia di cristalli geologici nota come L'Adrar Des Iforas. Il potenziale di uranio nel deposito di Samit, nella sola regione di Gao, è stimato essere sulle 200 tonnellate.
 
Diamanti - Il Mali ha il potenziale per sviluppare la sua esplorazione di diamanti. Nella regione amministrativa di Kayes (regione mineraria 1), sono stati scoperti trenta tubi di kimberlite, di cui otto mostrano tracce di diamanti. Alcuni diamanti di piccole dimensioni sono stati raccolti nella regione di amministrativa di Sikasso (Mali meridionale).
 
Pietre preziose - Sono le seguenti e possono essere trovato in queste zone:
- Circolo di Nioro e Bafoulabe: granati e minerali magnetici rari. 
- Circolo di Bougouni e Faleme Basin: minerali di pegmatite. 
- Le Gourma: granati e corindoni. 
- L'Adrar des Ilforas: pegmatite e minerali metamorfici. 
- Hombori Douentza Zona: quarzo e carbonati.
 
Minerale di ferro, bauxite e manganese - Risorse significative sono presenti in Mali, ma ancora non sfruttate. Il Mali possiede, secondo le stime, più di 2 milioni di tonnellate di riserve potenziali di minerale di ferro situate nelle zone di Djidian-Kenieba, Diamou e Bale.
Le riserve di bauxite si pensa siano 1,2 milioni di tonnellate e si trovano a Kita, Kenieba e Bafing-Makana. Tracce di manganese sono stati trovate a Bafing-Makana, Tondibi e Tassiga.
 
Ci sono altre risorse minerarie e riserve potenziali in Mali.
 
Depositi calcarei - Stime di 10 milioni di tonnellate (Gangotery), 30 milioni di tonnellate (Astro) e Bah El Heri (nord di Goundam) 2,2 milioni di tonnellate.
 
- Rame: potenzialità in Bafing Makan (regione occidentale) e Ouatagouna (regione settentrionale). 
- Marmo: Selinkegny (Bafoulabe) con 10,6 milioni di tonnellate di riserve stimate e tracce a Madibaya. 
- Gesso: Taoudenit (35 milioni di tonnellate stimate), Indice Kereit (nord di Tessalit) 0,37 milioni di tonnellate stimate. 
- Caolino: riserve stimate potenziali (1 milione di tonnellate) situate a Gao (regione settentrionale). 
- Fosfati: riserve localizzate a Tamaguilelt, produzione di 18.000 tonnellate annue e un potenziale stimato di 12 milioni di tonnellate. Nel nord ci sono altri quattro possibili depositi di 10 milioni di tonnellate.
 
Piombo e zinco - Tessalit nella regione settentrionale (1,7 milioni di tonnellate di riserve stimate) e tracce a Bafing Makana (regione occidentale) e Fafa (Mali settentrionale).
 
- Litio: segnalazioni a Kayes (regione occidentale) e potenziale stimato di 4 milioni di tonnellate a Bougouni (regione meridionale). 
- Scisto bituminoso: potenziale stimato a 870 milioni di tonnellate, che si trova a Agamor e Almoustrat (regione settentrionale). 
- Lignite: potenziale stimato a 1,3 milioni di tonnellate, tracce trovate a Bourem (regione settentrionale).
- Salgemma: potenziale stimato di 53 milioni di tonnellate a Taoudenni (regione settentrionale).
- Diatomite: potenziale stimato di 65 milioni di tonnellate nel Douna Behri (regione settentrionale).
 
Il potenziale petrolifero del Mali sta già suscitando un notevole interesse da parte degli investitori
 
Il potenziale petrolifero del Mali è documentato sin dagli anni '70, quando eventi sismici e perforazioni hanno rivelato la probabile presenza di petrolio. Con l'aumento del prezzo del greggio e delle risorse di gas mondiali, il Mali ha promosso in modo accresciuto la ricerca, la produzione e l'esportazioni potenziale di idrocarburi. Il Mali potrebbe anche rappresentare un percorso strategico di trasporto per le esportazioni di petrolio e gas sub-sahariani verso il mondo occidentale ed esiste la possibilità di collegare il bacino di Taoudeni al mercato europeo attraverso l'Algeria.
 
E' già iniziato un lavoro per reinterpretare i dati geofisici e geologici precedentemente raccolti, concentrandosi sui cinque bacini sedimentari nel nord del paese tra cui: Taoudeni, Tamesna, Ilumenden, Ditch Nara e Gao.
 
Ecco quindi il punto
 
Tutto ciò che è riportato dai media mainstream sull'obiettivo di questa nuova guerra non è altro che l'ennesimo furto di risorse naturali di un paese, assicurando l'accesso delle corporation internazionali che devono metterlo in pratica. Quanto si sta facendo ora in Mali attraverso le bombe e i proiettili è stato fatto per l'Irlanda, la Grecia, il Portogallo e la Spagna per mezzo della schiavitù del debito.
 
E le persone soffrono e muoiono
 
Il Guardian ha riferito 2 giorni fa [5]:
 
"Il bilancio umano non è ancora stato calcolato, ma un comunicato letto alla televisione di Stato lo scorso sabato ha detto che almeno 11 maliani sono stati uccisi a Konna. Sory Diakite, il sindaco di Konna, afferma che i morti includevano bambini che sono annegati dopo essersi gettati in un fiume nel tentativo di sfuggire alle bombe. 'Altri sono stati uccisi all'interno dei loro cortili, o fuori delle loro case. Le persone cercavano di fuggire per trovare rifugio. Alcuni sono annegati nel fiume. Almeno tre bambini si sono lanciati in acqua. Stavano cercando di nuotare verso l'altra riva. E ci sono stati danni significativi alle infrastrutture', ha dichiarato il sindaco, che ha lasciato il paese con la sua famiglia ed è ora a Bamako".
 
Chissà quale sarà oggi il bilancio delle vittime.
 
Dio aiuti quesi paesi e i loro popolo che hanno risorse naturali da sfruttare.
 
Note: 
[1] [2] [3] rt.com/news/france-mali-french-troops-006 
[4] Tutte le informazioni tratte da Le Miniere Journee Petrolieres et du Mali (informazioni governative) www.jmpmali.com/html/miningandpetroleum.html 
[5] www.guardian.co.uk/world/2013/jan/13/mali-neighbours-troops-french-intervention
 

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