www.resistenze.org - pensiero resistente - imperialismo - 18-05-20 - n. 750

Competizioni fuori controllo

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

18/05/2020

Nel conflitto USA-Cina, il coronavirus emerge come uno dei recenti episodi della competizione che si intensifica tra le due superpotenze a livello economico, militare e politico, provocando "shock sismici" in tutta la piramide imperialista.

La pandemia di coronavirus non ha solo agito da catalizzatore per la crisi capitalista, i cui segnali esistevano già prima dell'emergenza sanitaria, ma anche per le competizioni imperialiste.

La Cina ha usato la pandemia per provare a estendere la sua influenza su alcuni dei tradizionali alleati di USA e NATO, offrendo loro assistenza sanitaria, un fatto che ha provocato la forte reazione degli USA, della NATO e anche dell'UE.

Nell'ultimo periodo, si è verificata una esacerbazione della tensione, accompagnata da accuse e implicazioni reciproche sull'origine del coronavirus o sull'occultamento delle informazioni sul suo sviluppo.

Gli USA parlano apertamente del "virus cinese", accusando la Cina di incapacità di prenderne il controllo nelle fasi iniziali, permettendo la diffusione e lo sviluppo della pandemia globale, e che tutto ciò è avvenuto con la tolleranza, se non con la cooperazione, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, a cui il governo Trump ha interrotto i finanziamenti.

A sua volta, la Cina ha apertamente insinuato che il virus è di origine americana portato sul territorio cinese dall'esercito statunitense.

Queste reciproche accuse sono accompagnate da prove presentate da entrambe le parti, con gli USA che minacciano persino di chiedere un risarcimento di migliaia di miliardi di euro alla Cina, scaricando la colpa delle migliaia di vittime del coronavirus sulla Cina.

Per quanto si desideri attribuire questa tensione al clima pre-elettorale negli USA, la realtà è che la competizione con la Cina ha cause più profonde.

In sostanza costituisce un conflitto per il primato nel sistema imperialista. E' legato al rafforzamento economico e militare della Cina, con la possibilità che ha oggi di svolgere un ruolo maggiore a livello globale, per creare nuove alleanze.

I tentativi degli USA di mantenere la propria posizione nella piramide imperialista globale e della Cina di migliorare il proprio ruolo, in combinazione con il rimescolamento e il ruolo delle altre forze globali come la Russia, l'UE, l'India, costituiscono il contesto reale in cui si acuiscono le competizioni.

In questo modo, ad esempio, si può interpretare la cosiddetta "guerra commerciale" USA-Cina con la messa in discussione da parte degli USA di accordi e organizzazioni globali, il dispiegamento di forze militari statunitensi nel Mar Cinese, a un passo dalle acque territoriali della Cina, il recente sforzo di quest'ultima di accrescere la sua influenza tra gli alleati degli USA, sfruttando la sua forza economica e il grande piano per la "Nuova Via della Seta".

In questo modo, si può spiegare il trasferimento di investimenti statunitensi dalla Cina all'India, che può portare anche a scontri militari tra questi due paesi asiatici, come accaduto pochi giorni fa lungo il loro confine comune.

Ma anche lo sforzo degli USA di imporre i termini per l'esclusione degli investimenti e degli acquisti cinesi di società tecnologiche strategiche, non solo sul proprio territorio ma anche nei paesi suoi alleati, citando problemi di sicurezza della NATO, come nel caso dello sviluppo della rete 5G nei paesi europei da parte dei monopoli cinesi.

Questo è il motivo per cui la NATO, nonostante le sue contraddizioni interne, dichiara che impedirà la trasformazione della crisi "sanitaria" in una "crisi di sicurezza", alla luce dell'ulteriore rafforzamento del ruolo della Cina durante la pandemia e l'esposizione relativamente minore della sua economia nella nuova crisi globale.

L'intensificazione dell'antagonismo in tutto il mondo aumenta la minaccia contro i popoli e lascia aperti tutti gli scenari futuri. E' nelle mani dei popoli non diventare nuovamente vittime di questi conflitti, ma emergere vittoriosi nella loro lotta.

Ripubblicato dalle colonne di "Il nostro punto di vista", Rizospastis, venerdì 15 maggio


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