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La semplice ragione per cui gli Stati Uniti vogliono il "dominio sull'intero spettro" della Terra

Roger McKenzie * | peoplesdispatch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

31/03/2023

Gli Stati Uniti esigono che il mondo si pieghi alla loro leadership. Chi non lo accetta, deve scontrarsi con la piena forza del complesso militare-industriale internazionale controllato dagli USA

Immaginate il clamore se la Cina o la Russia - o qualsiasi altro Paese, se è per questo - dichiarassero di voler esercitare un controllo militare su terra, mare, aria e spazio per proteggere i propri interessi e investimenti.

Questa è la politica dichiarata degli Stati Uniti dal 1997.

La "full spectrum dominance", come viene chiamata la dottrina, è il motivo per cui gli Stati Uniti si comportano nel modo in cui si comportano sulla scena internazionale.

Gli Stati Uniti esigono che il mondo si pieghi alla loro leadership. Se non lo fa, si risponde con tutta la forza del complesso militare-industriale internazionale controllato dal governo degli Stati Uniti.

L'applicazione di tali misure ha incluso il finanziamento delle forze di opposizione in nazioni sovrane, la rimozione o addirittura l'assassinio dei leader politici che si rifiutano di seguire la linea, le sanzioni economiche e l'intervento militare.

Naturalmente, gli Stati Uniti devono scegliere quale approccio, o quale combinazione di approcci, adottare. E anche sul grado di azione all'interno di ciascun approccio.

Ma fondamentalmente il punto è che Washington ritiene di avere il diritto di imporre al resto del mondo la propria interpretazione della democrazia, che sembra equivalere essenzialmente ad accettare qualsiasi linea d'azione gli Stati Uniti vogliano intraprendere.

A che cosa serve, dunque, il dominio sull'intero spettro?

C'è una famosa scena del film Reds, vincitore di un Oscar, in cui al grande giornalista e attivista rivoluzionario John Reed, interpretato da Warren Beatty, viene chiesto a una cena quale fosse il significato della guerra in Messico da cui era appena tornato. Prima di sedersi egli risponde con una sola parola: profitti.

Gli Stati Uniti sono interessati a salvaguardare i profitti del capitale monopolistico, che si porta in tasca i politici di Washington come fossero spiccioli.

Inoltre, gli Stati Uniti non tollerano che altri, come la Cina, si intromettano in nuovi mercati potenziali o allontanino i popoli dalla loro sfera di influenza.

La Cina è vista come la più grande minaccia ai profitti delle aziende che attualmente decidono praticamente cosa mangeremo e anche quando potremo mangiarlo.

Chiunque si aspetti che i cinesi si limitino a stare seduti e a subire le provocazioni ipocrite degli Stati Uniti, vive nel paese dei balocchi.

L'Ufficio informazioni del Consiglio di Stato cinese ha recentemente pubblicato un rapporto che accusa gli Stati Uniti di essere il più grande trasgressore dei diritti umani al mondo.

Nel "Rapporto sulle violazioni dei diritti umani negli Stati Uniti nel 2022", il governo cinese ha affermato che gli Stati Uniti "hanno sanzioni in vigore contro più di 20 Paesi, tra cui Cuba dal 1962, Iran dal 1979, Siria dal 2011 e Afghanistan negli ultimi anni".

Definendo gli Stati Uniti come il più prolifico esecutore di sanzioni unilaterali al mondo, il rapporto afferma che Washington persegue politiche di potenza nella comunità internazionale, usa spesso la forza, provoca guerre per procura ed è un sabotatore della pace mondiale.

Il rapporto aggiunge che, con il pretesto delle attività antiterrorismo, gli Stati Uniti hanno ucciso circa 929.000 civili e ne hanno sfollati altri 38 milioni in 85 Paesi.

Tra il 2017 e il 2020, gli Stati Uniti hanno lanciato 23 "guerre per procura" in Medio Oriente e nella regione Asia-Pacifico.

Il rapporto afferma che le violazioni dei diritti degli immigrati e il rifiuto di Washington di chiudere il campo di detenzione di Guantanamo Bay hanno creato "un brutto capitolo di spietate violazioni dei diritti umani".

Il rapporto critica gli Stati Uniti per aver trattenuto a Guantanamo fino a 780 persone, la maggior parte delle quali incarcerate senza processo per anni, sottoponendole a trattamenti crudeli e disumani.

In sostanza, gli Stati Uniti sono disposti a tutto pur di imporre quello che considerano il loro dominio unipolare sul mondo.

Per quanto li riguarda, vige la "legge del più forte" e non ci sono conseguenze per il loro comportamento.

Non c'è alcun ricorso legale, poiché gli Stati Uniti non fanno parte della Corte penale internazionale, che lodano per aver minacciato di perseguire il presidente russo Vladimir Putin, anche se la Russia non è firmataria.

Gli Stati Uniti hanno il diritto di veto alle Nazioni Unite e gran parte del mondo fa affidamento sul loro scudo militare e sul potente dollaro con cui commerciare.

Date le carte in tavola contro coloro che si oppongono al "full spectrum dominance" degli Stati Uniti e al potere apparentemente invincibile del più grande bullo del pianeta, la domanda è: cosa possiamo fare?

La risposta al dominio a spettro intero è la resistenza e l'organizzazione a spettro intero.

È necessario orientare i nostri sforzi lontano da cambiamenti frammentari e verso una trasformazione rivoluzionaria.

Ciò significa riunire i sindacati, l'attivismo per il clima, l'organizzazione per l'uguaglianza e una serie di altri movimenti sociali ed economici in un cambiamento serio che si allontani dalla posizione liberale.

I guardiani del capitale sono altamente organizzati e impiegano correttamente le risorse per proteggere ed espandere ciò che hanno. Gli attivisti in genere si limitano a fingere di essere organizzati e a litigare tra loro alla prima occasione utile.

Non sono così arrogante da credere di avere tutte le risposte. Ma quello che so è che dobbiamo guardare oltre il Nord globale per capire come potrebbe apparire una trasformazione radicale.

È davvero giunto il momento di cambiare il paradigma e di riunire i movimenti per capire come mettere insieme le nostre risorse per ottenere risultati reali: resistenza e organizzazione sull'intero spettro.

*) Roger McKenzie è il redattore internazionale del quotidiano Morning Star.


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