da SolidNet,
Monday, 28 Novembre 2005
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Meeting
Internazionale dei Partiti Comunisti
“Le attuali tendenze del capitalismo e il loro impatto economico, sociale e
politico. Le alternative dei comunisti”
Le tendenze attuali del capitalismo e il
loro impatto economico, sociale e politico.
Il secolo XXI, secolo del socialismo
Athos Fava
Introduzione Generale
Nell’era della globalizzazione si
deciderà il destino mondiale, che sarà verso il socialismo.
Perché ciò accada, è indispensabile
isolare i falchi nordamericani, un compito che spetta ad importanti settori del
popolo statunitense, a differenza di quanto è accaduto nell’esperienza della
Germania nazista.
Frattanto, in seno al capitalismo nordamericano cresce il peso della
real-politic; si è capito che un confronto nucleare con la Cina ed altri paesi
con potere nucleare può fare sparire l’umanità. Sarà una recidiva delle
alleanze della Seconda Guerra Mondiale, i cosiddettii “Alleati”, che dovranno
costruire un’intesa affinché il mondo continui ad esistere; quelli della
real-politic per il capitalismo, e noi per il socialismo.
Facciamo un po' di storia
Verso la fine della superpotenza degli Stati Uniti
Era l’agosto del 1945, quando il Generale nordamericano Mc Arthur discuteva con
la delegazione giapponese le condizioni di resa. In quei giorni due aeroplani
degli Stati Uniti lanciavano le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki,
bruciando vive 256.000 persone, senza contare le conseguenze che persistono
ancora oggi.
Eric Hosbawn, in Storia del secolo XX afferma: “Solo l'alleanza - insolita e
temporanea - del capitalismo liberale per fare fronte a quella sfida permise di
salvare la democrazia, perché la vittoria sulla Germania di Hitler fu
essenzialmente opera (non avrebbe potuto essere altrimenti) dell’armata rossa.”
A sua volta, la CNN in occasione del 60° anniversario della sconfitta del
nazifascismo, riconosce che l’85% dei costi e del successo, in termine
militari, ricade sull’U.R.S.S.
Se l’esercito giapponese era già
sconfitto, perché si è verificato il più grande caso terrorismo di Stato
conosciuto? Il messaggio subliminale era diretto all’Unione Sovietica il cui
significato sta nella famosa frase di Churchill a proposito della Rivoluzione
di 1917: “Bisogna soffocare il bambino nella sua culla.”
È l’inizio della guerra Fredda, che
sarebbe durata 45 anni mettendo fine alla bipolarità tra gli Stati Uniti e
l’U.R.S.S, a beneficio della prima. Si inaugura una nuova era, quella della
superpotenza dell’imperialismo yanquee.
Oggi, a 15 anni da quella sconfitta,
in condizioni tremendamente avverse ai nostri ideali, cominciano a sorgere voci
allarmate del nemico di classe.
Vediamo le opinioni di due autorevoli personalità del capitalismo yanquee.
Henry Kissinger sostiene che “Quando si scriverà la storia di
quest’epoca, potrebbe succedere che la crisi del momento - l’Iraq e le
controversie che ha sucitato - impallidisca di fronte ad altre crisi che
caratterizzeranno questo periodo.
Paradossalmente, l’allontanamento
strutturale statunitense dall’Europa si sta verificando in un momento in cui il
centro della gravità della politica internazionale si sta trasferendo
all’Asia.”
Lo stesso Kissinger sosterrà un anno dopo che “Tuttavia, all’improvviso è
riapparso una sorta di bipolarismi”. Vari funzionari, membri del Congresso e i
media condannano le politiche cinesi - dal tasso di cambio all’escalation
militare - in generale con un tono tale che implica che la Cina sta in qualche
modo mettendoli alla prova. Molti ritengono che la crescita della Cina si sia
trasformata nella sfida più importante per la sicurezza degli Stati Uniti.
La crescita della Cina - e dell’Asia
- genererà nei prossimi decenni un sostanziale riallineamento del sistema
internazionale. Il centro della gravità delle questioni internazionali si muove
dall’Atlantico, - dove si è concentrato negli ultimi 3 secoli - al Pacifico.”
Timothy Garton Ash, si spinge oltre
Kissinger nel sostenere che “Gli Stati Uniti sono in bilico, come l’Impero
Britannico dopo la guerra dei boeri." Afferma anche che:
“Gli Stati Uniti sono come quel gigante
stanco. Ora non si può ancora sapere se il Secolo Americano cominciato nel
1945, durerà fino al 2045, 2035 o solo al 2025, ma la sua fine si scorge già all’orizzonte.
Quindi non è il momento di rallegrarsi del male altrui, è invece l’ora di una
solidarietà indispensabile.
A Washington, chi vede più lontano, sta già cominciando a formulare una
strategia a lungo termine per tentare di creare un ordine internazionale che
dopo il declino statunitense protegga gli interessi delle democrazie liberali,
tentando di fare in modo che le nuove potenze come Cina ed India si impegnino a
mantenere detto ordine. Questo è quello che deve fare il titano stanco di oggi,
e tutti dobbiamo aiutarlo."
Riassumendo, Henry Kissinger
concorda con altri nel ritenere che il centro della gravità della politica
internazionale sarà in Asia, e dopo un anno, riconosce che a Stati Uniti e Cina
non rimane loro altro che cooperare. E Timothy Garton Ash aggiunge: “Gli Stati
Uniti, la fine di quel gigante stanco si scorge già all’orizzonte.” Queste
valutazioni sono in rotta di collisione coi falchi Bush, Rundfield, Rice,
Cheney ed altri che li rimpiazzeranno, mentre Kissinger si allinea col gruppo
della real-politic vicino a Timothy Garton Ash, Carter, Madelaine Albright ed
altri.
L’energia è la vera sfida.
La crisi terminale del
petrolio.
"Affrontiamo oggi una crisi
energetica senza precedenti, che è pericolosamente congiunta ad una crescita
inarrestabile del consumo energetico, l’incapacità di aumentare l’offerta di
idrocarburi e la prospettiva di un declino nella riserva di combustibili
fossili. Comincia ad esaurirsi il petrolio.
Per il 2020 la domanda giornaliera
di petrolio sarà di 120 milioni di barili, con cui, anche senza tenere in conto
future crescite, si consumerebbe in 20 anni una cifra pari a tutto il petrolio
che ha usato l’umanità fino a questo momento. Ciò, inevitabilmente,
significherà un aumento delle emissioni di diossido di carbonio che, come si
sa, incrementa ogni giorno la temperatura del nostro pianeta” .
La previsine di Hugo Chávez è basata
sul consumo di energia composto da due elementi: crescita annuale del PBI
mondiale, calcolato al 3 %, e il maggiore consumo dovuto all’aumento della
popolazione.
I calcoli più condivisi, indicano
che dei 6.396.000 abitanti attuali, si passerà nell’anno 2050 a ben 9.276.000.
La curva di King Hubbert
Quanto sostenuto da Chávez coincide con la Curva di King Hubbert, il più importante
geologo nordamericano, funzionario della Shell e professore dell’Università
della California.
Hubbert creó un modello di
previsione matematico, rispetto alle riserve conosciute e da scoprire. Mostra
la tendenza delle scoperte importanti il cui apice è stato raggiunto nel 1960,
e che da allora è in calando. Dal 2003 non si è più trovato nessun giacimento
importante, e Hubbert ha precisto che si otterrà la massima produzione tra il
2008 e il 2012 .
Che risposte ci sono alla crisi
energetica? L'idrogeno inesauribile e pulito potrà essere sostenibile solo nel
2050.
Balza all’occhio il fatto che
organizzazioni internazionali falsifichino i dati sulla situazione energetica
e, d’altra parte, si diffondano proposte volontariste per affrontare la gravità
energetica, come l’energia solare ed eolica, il biodiesel, il bitume ed i suoi
derivati, l’asfalto o lo scisto, che però richiedono grandi quantità di energia
e di materia per ottenerne modeste produzioni. Come si risolverà questo
problema tremendo e i gravi problemi che genererà? Assistiamo già ora ai
disastri causati all’umanità dall’aumento del riscaldamento del pianeta per le
emissioni di diossido di carbonio: uragani e cicloni, Katrina e Wilma, tsunami
in Asia, da una parte siccità e dall’altra inondazioni, lo scioglimento dei
poli, eccetera.
Davanti a questo problema di
carattere planetario, sorgono due alternative: l’opzione dell’imperialismo
yanquee e quella della Repubblica Popolare Cinese. Quella che ha messo in
azione gli Stati Uniti, in applicazione della sua nuova Dottrina Militare
decretata nel 2002 dopo l’attentato alle Torri Gemelle, di cui l’Iraq è stata
la vittima, e in base ala quale si prepara ad invadere l’Iran, il secondo
produttore mondiale di petrolio.
Gli Stati Uniti vogliono impadronirsi
del maggiore volume di petrolio e, con ciò, controllare l’economia mondiale.
Quando gli studi di fonte capitalista affermano che durante i prossimi 10 o 15
anni la Repubblica Popolare Cinese raggiungerà e sorpasserà il PBI
nordamericano.
La natura dell’imperialismo lo
spinge ad un conflitto: sottomettere la Cina o distruggerla. Altrimenti sarebbe
il principio della fine dell’imperialismo.
Gli Stati Uniti si propongono di
applicare nella pratica quello che è noto come il loro “Destino Manifesto”: Dio
trasmise a quel paese il destino di essere il padrone del mondo. Cominciarono
con un piccolo nucleo iniziale dalle 13 colonie inglesi sulla costa
dell’Atlantico - liberatesi nel 1976 -, che da sole occupavano la decima parte
del territorio attuale, per arrivare ad essere l’attuale Impero Mondiale
Americano.
L’alternativa cinese si basa su due
assi: rispetto alla questione energetica, accumulare tutto il petrolio
possibile, accrescere al massimo le fonti di energia idraulica, scartare il
carbone per il suo alto fattore inquinante, e costruire dieci centrali atomiche
- ne hanno già due in costruzione-. Tutto ciò gli permetterà di superare per il
2020 i 350.000 megawatt ed una produzione tra gli 800.000 e i 900.000 megawatt.
In un documento elaborato dal Foro
dell’America Latina e Caraibi da lavoratori del settore energetico che si è
svolto in Messico il 10/09/2005, la cui prossima edizione si farà a Caracas
(Venezuela) nel maggio del 2006, si stabilisce che “l’opzione nucleare, oltre
ad essere una tecnologia tecnicamente provata, presenta vantaggi in termini
economici, di preservazione dell’ambiente e sicurezza, e non è limitata solo ad
applicazioni energetiche, la vediamo applicata anche nella salute, in
agricoltura, ingegneria, il trattamento di rifiuti pericolosi e in altri
campi.”
Verso un’alleanza di popoli e nazioni.
Come ha dichiarato Fidel, il 25
aprile del 2003 alla TV cubana: “La lotta unita dei popoli un giorno metterà la
camicia di forza a chi lo merita, prima che possano mettere fine alla vita sul
pianeta.” Riteniamo che questo si otterrà con un’alleanza tattica composta
da Cina, India e Russia, che sebbene
con differenti sistemi politico-economici e sociali, continuano a rafforzare
gli accordi comuni. Ricordiamo che quei tre paesi raggiungono un territorio di
30 milioni di kmq e 2.600 milioni di abitanti. Il 28 agosto 2005, Argenpress ha
informato delle manovre militari congiunte tra gli eserciti di Cina e Russia,
nella Penisola di Shandong; si è così messo fine allo storico conflitto di confine
che in passato aveva prodotto non pochi confronti armati. Un altro esempio da
citare, è che all’unanimità il Parlamento dell’Uzbekistan ha chiesto agli Stati
Uniti di ritirare la presenza militare nel suo territorio, dato che dopo la
sparizione dell’URSS, l’Uzbekistan aveva ceduto loro una base militare
nell’Aeroporto di Janabad. Questo si deve all’entrata dell’Uzbekistan nel
Gruppo dei Cinque di Shangai, ora divenuti Sei: Cina, Russia e 4 paesi
dell’Asia Centrale.
Ritornando a Fidel e alla “camicia
di forza”, riteniamo che questa sarà il prodotto di un’alleanza di popoli e
nazioni, come il movimento pacifista statunitense - con un enorme peso, ed il
suo rapido sviluppo, molto maggiore di quello sorto contro la Guerra del
Vietnam -, il Foro Sociale Mondiale, e le varie forze sociali e politiche.
Questa alleanza sarà quella che creerà la camicia di forza affinché il mondo
continui a camminare verso il progresso ed il socialismo. Un mondo migliore,
multipolare e multilaterale di pace e progresso, che esiga la distruzione delle
armi di sterminio di massa; nucleari, batteriologiche e chimiche, proprio come
richiesto a gran voce dalle manifestazioni contro l’aggressione al’Iraq da
parte dei cittadini nordamericani di fronte alla Casa Bianca. Il 24 settembre 2005
centomila voci hanno urlato: “Via le truppe dall’Iraq!”
Ciò dimostra la differenza tra la Germania nazista ed una parte importante del
popolo degli Stati Uniti, già schierata contro l’imperialismo del suo stesso
paese. Inoltre, dobbiamo citare le grandi marce pacifiste svoltesi a Londra,
Los Angeles, San Francisco, Seattle, Firenze, Roma, Parigi e Madrid.
Questa multiforme attività antibellica inizia a raccogliere l’eredità della
lotta antifascista di ieri, per affrontare di nuovo il fascismo.
Traduzione dallo spagnolo del Ccdp