www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 25-11-06
Lisbona 10-12/11/06: Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai
Mozione di solidarietà con l’America Latina e Cuba
Per un lungo periodo, i popoli dell’America Latina sono stati vittime delle politiche strutturali di rapina e dominio da parte dell’imperialismo statunitense.
L’amministrazione Bush continua ad attaccare le nazioni dell’America Latina come dei Carabi, organizzando e finanziando colpi di stato e attentati terroristici contro i governi di Venezuela e Bolivia e interferendo direttamente nei processi elettorali, apertamente a sostegno dei propri portaborse e con l’obiettivo di impedire con ogni mezzo l’elezione di governi progressisti.
In tali condizioni, la lotta dei popoli latinoamericani è cresciuta in tutte le sue diverse espressioni: dai lavoratori urbani ai contadini senza terra, dagli indios alle donne, dai giovani agli intellettuali democratici, con elementi di forte organizzazione nei movimenti sociali, nelle organizzazioni di massa e popolari, nei movimenti di liberazione, nei partiti politici e nelle coalizioni elettorali di sinistra. Grazie alle lotte dei popoli dell’America Latina e all’azione dei governi progressisti, l’ALCA (Area di Libero Commercio delle Americhe), progetto di natura neocoloniale, è di fatto fallito, così come sono state ripudiate le ricette legate al “Consenso di Washington” (FMI) e alle politiche neoliberali, responsabili della perdita di sovranità e del deterioramento delle condizioni di vita delle masse popolari.
La Rivoluzione Bolivariana in Venezuela è parte di questa lotta. Il governo di Caracas, guidato dal Presidente Chavez, si sta consolidando sempre più e sta avanzando verso la prospettiva di una più profonda battaglia antimperialista e verso il socialismo.
Altra parte di questa lotta è costituita dallo sviluppo del processo democratico-popolare in Bolivia, sotto la guida di Evo Morales, chiaro e inequivocabile esempio del fatto che i popoli del continente hanno deciso di porre fine a secoli di sfruttamento ed esclusione.
L’elezione di governi democratici in diversi paesi, a partire dal “Frente Amplia” in Uruguay, come la rielezione di Lula in Brasile e l’elezione di Daniel Ortega in Nicaragua, costituiscono elementi di consolidamento e sviluppo delle forze progressiste nel continente. La sinistra latinoamericana si è spesa a difesa prioritaria della sovranità politica come economica, con l’elaborazione di programmi sociali a beneficio della grande maggioranza della popolazione e con progetti di integrazione, tra i quali spicca l’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA). Cuba socialista costituisce parte prominente dello scenario di complessivo avanzamento nella lotta antimperialista in tutta la regione.
Nel corso dell’Incontro di Atene del 2005, è stata adottata una risoluzione di condanna del blocco statunitense contro l’eroico popolo di Cuba, che ormai si protrae da 45 anni. Abbiamo anche richiesto la libertà per i cinque patrioti cubani, detenuti senza alcuna ragione nelle carceri di massima sicurezza negli Usa.
Da allora, durante i venti mesi trascorsi, l’amministrazione Bush ha intensificato la propria politica criminale. Proprio poche ore addietro, è stata adottata praticamente all’unanimità una risoluzione ONU di condanna del blocco.
Nel giugno di quest’anno, nel contesto di un nuovo salto di qualità della politica di aggressione, l’amministrazione Usa ha pubblicato il secondo rapporto relativo al Piano Bush, adottato nel 2004. Esso contiene le indicazioni di un capitolo segreto, il cui esclusivo contenuto farebbe riferimento ad azioni politiche, terroristiche e militari di destabilizzazione. Tutto questo è senza precedenti, e la scoperta di un Piano per rovesciare un governo straniero merita la condanna unanime della comunità internazionale.
Per oltre quattro decenni, il popolo cubano ha patito le conseguenze di ogni sorta di azioni criminali, che hanno potuto contare sul sostegno del governo Usa, come dimostra la protezione accordata al noto terrorista Luis Posada Carriles, ideatore, trent’anni addietro, dell’esplosione di un aereo della compagnia Cubana de Aviación, costato la vita a 73 persone innocenti.
Grazie all’impunità con la quale hanno agito i gruppi mafiosi dei cubani residenti a Miami, cinque patrioti cubani, esponendosi a un grande rischio, hanno posto a conoscenza il proprio paese dei piani relativi a nuovi attacchi terroristici, e per questa ragione sono stati ingiustamente arrestati e condannati.
Nell’agosto di quest’anno, causa la pressione politica del governo di Washington, la sessione plenaria della Corte d’Appello di Atlanta ha annullato la decisione assunta da una corte composta da tre giudici che, l’anno precedente, aveva dichiarato illegale il processo celebrato a Miami. Questo dimostra che la liberazione dei cinque combattenti contro il terrorismo sarà possibile solamente attraverso la solidarietà internazionale, a partire dallo stesso popolo statunitense.
Nonostante questa politica di aggressione e assedio economico, la Rivoluzione Cubana continua a sviluppare il proprio sistema di rispetto integrale dei diritti umani, di ampia partecipazione popolare e democratica, di solidarietà e sostegno internazionalista alle altre nazioni. Quasi 30.000 operatori sanitari sono impegnati in 71 paesi, mentre l’Operazione Miracolo ha garantito ad oltre 400.000 pazienti interventi alla vista. Attualmente, vi sono 24.000 studenti stranieri che si preparano per operare nelle diverse professionalità sanitarie, 20.000 dei quali come medici.
Per tutte queste ragioni, i partiti comunisti e operai riuniti a Lisbona , oltre a esprimere la solidarietà ai popoli dell’America Latina e dei Carabi, sottolineano di nuovo il proprio ripudio verso il blocco statunitense contro Cuba; chiediamo inoltre che il rapporto segreto, volto a rovesciare con la violenza la Rivoluzione Cubana, sia reso pubblico, così come chiediamo la liberazione immediata dei cinque eroici patrioti, impegnandoci, nello stesso tempo, a realizzare nuove azioni di solidarietà politica nei nostri paesi verso un paese e un popolo fratelli.
Lisbona, 12 novembre 2006.
traduzione dall'inglese per resistenze.org a cura del Ccdp.