www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 15-12-06

Da: www.solidnet.org
http://www.inter.kke.gr , mailto:cpg@int.kke.gr
 
Fermiamo l’anticomunismo!
 
Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai. Lisbona, 10-12 novembre 2006.
 
05-12-2006

Risoluzione
 
Noi, partecipanti all’incontro internazionale dei partiti comunisti e operai di Lisbona del 10-12 novembre 2006, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione e indignazione per i crescenti attacchi contro i diritti politici elementari e le libertà democratiche, in particolare in Europa.
 
La campagna anticomunista, sostenuta a livello statale, prosegue nonostante il fatto che, grazie alla massiccia protesta mondiale e alle manifestazioni, la mozione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) “sulla necessità di una condanna internazionale dei crimini dei regimi totalitari” non sia stata adottata. Una feroce offensiva anticomunista è in corso, accompagnata dalle teorie che incoraggiano l’idea che non esiste alternativa alla situazione presente e al sistema attuale.
 
Il 2006 è stato segnato da violenti e criminali attacchi e aggressioni contro il Partito Comunista di Boemia e Moravia ed altri partiti comunisti europei, attraverso l’adozione di nuove misure discriminatorie, anticomuniste e antidemocratiche che hanno come bersaglio non solo i comunisti, ma tutti coloro che lottano.
 
Negli Stati del Baltico e non solo, continuano le attività per la riabilitazione degli ex nazisti, ed in alcuni paesi la campagna ufficiale anticomunista è già operante nelle università e nelle scuole.
 
L’Unione della Gioventù Comunista della Repubblica Ceca (KSM) è stata, in modo autoritario, messa al bando sulla base del suo programma “in difesa della proprietà pubblica rispetto a quella privata dei mezzi di produzione”, mentre il Partito Comunista di Germania è proibito dal 1956.
 
Il culmine della campagna è stato raggiunto con l’adozione da parte del Parlamento Europeo di una nuova dichiarazione anticomunista in occasione del 50° anniversario dei fatti di Ungheria. Nel gennaio 2006, la mozione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (che era già stata respinta) in merito alla necessità di “un definitivo rifiuto dell’ideologia comunista autoritaria e antidemocratica” è stata infine approvata dalla maggioranza dei parlamentari europei.
 
La scalata della campagna anticomunista prelude ad una nuova tornata di attacchi reazionari contro le libertà sociali e democratiche del popolo. Essa serve all’accelerazione della preparazione di nuove guerre nel mondo.
 
Noi respingiamo tutte queste misure, poiché promuovono la criminalizzazione dell’ideologia comunista e della lotta di classe. Di fatto esse legalizzano le atrocità e le politiche fasciste e condannano ogni azione contro le guerre imperialiste, in difesa delle aspirazioni dei popoli.
 
Non è casuale che proprio nei paesi dove si sviluppano le più virulente campagne anticomuniste e antisocialiste, moltiplichino gli attacchi e la presenza forze di tendenza nazionalista, sciovinista, xenofoba, filo-fascista, antioperaia e antidemocratica. La revisione e la falsificazione della verità storica, l’approccio nichilistico ed antistorico alla Rivoluzione d’Ottobre e al contributo del socialismo in Europa danno linfa a queste forze.
 
Noi rivolgiamo un appello a tutti i popoli e alle forze progressiste affinché esprimano massicciamente il loro rifiuto del tentativo di criminalizzare l’ideologia comunista.
 
Per difendere la verità storica, indipendentemente dall’opinione in merito al socialismo del XX secolo, chiediamo:
 
-    La cessazione immediata delle campagne anticomuniste.
 
-    Il ritiro dell’interdizione del KSM.
 
-    L’abbandono di tutte le restrizioni legali dell’attività politica dei partiti comunisti. No alla     penalizzazione delle idee e dell’ideologia comunista.
 
-    No alla deformazione nei libri scolastici. No all’esistenza di istituzioni statali anticomuniste.
 
-    La cessazione della riabilitazione dei collaboratori del fascismo.
 
 
Partiti firmatari:
 
 
PADS, Algeria
 
National Liberation Front,
 
Workers Party of Belgium
 
Workers Communist Party of Bosnia and Herzegovina
 
Communist Party of Brazil
 
Brazilian Communist Party
 
Communist Party of Britain
 
New Communist Party of Britain
 
Communist Party of Canada
 
AKEL, Cyprus
 
Communist Party of Bohemia and Moravia
 
Communist Party in Denmark
 
Communist Party of Denmark
 
Communist Party of Finland
 
Communist Party of Macedonia
 
Unified Communist Party of Georgia
 
German Communist Party
 
Communist Party of Greece
 
Hungarian Communist Workers Party
 
Communist Party of India
 
Communist Party of India (Marxist)
 
Tudeh Party of Iran
 
Workers Party of Ireland
 
Party of the Italian Communists
 
Communist Party of Malta
 
Socialist Peoples Party, Mexico
 
Party of the Communists, Mexico
 
New Communist Party of the Netherlands
 
Socialist Party of Latvia
 
Lebanese Communist Party
 
Communist Party of Luxemburg
 
Peruan Communist Party
 
Portuguese Communist Party
 
Workers Communist Party of Russia
 
Communist Party of the Russian Federation
 
New Communist Party of Yugoslavia
 
Communist Party of Slovakia
 
South African Communist Party
 
Communist Party of Spain
 
Communist Party of the Peoples of Spain
 
Sudanese Communist Party
 
Syrian Communist Party
 
Syrian Communist Party
 
Communist Party of Turkey
 
Union of the Communists of Ukraine
 

Traduzione per
www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare