www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 23-11-07 - n. 204

da PTB
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Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai  – Minsk  (3-5 novembre 2007)
 
Contributo del Partito del Lavoro del Belgio (PTB)
 
90º Anniversario della Rivoluzione d’Ottobre
 
Importanza e validità dei suoi ideali
Il comunismo e la lotta contro l’imperialismo, per il socialismo
 
Compagni,
 
Vogliamo ringraziare il Partito Comunista di Bielorussia per la calorosa e militante accoglienza ricevuta a questo convegno.
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1. Stiamo ancora vivendo nell'epoca dell’imperialismo, la fase più alta del capitalismo, quindi anche nell'epoca della rivoluzione socialista. Prima della Rivoluzione d’Ottobre, il movimento operaio era organizzato nella Seconda Internazionale ed i suoi leader erano corrotti ideologicamente dall’imperialismo. Kautsky e Bernstein (al centro e non a destra della SPD) costruirono ogni genere di false teorie con l'intenzione di evitare una rivoluzione socialista.
 
Una delle invenzioni di Kautsky era il così detto ultra-imperialismo. La guerra appariva solo come una caratteristica temporanea dell’imperialismo, non era quindi da intendersi come una qualità specifica ed inevitabile del capitalismo che aveva raggiunto la sua fase monopolistica. Per Kautsky, il capitalismo monopolistico avrebbe potuto perfettamente evolversi in un capitalismo ragionevole... un "superimperialismo, unione degli imperialismi di tutto il mondo e non in lotta fra loro, fase in cui le guerre sarebbero cessate sotto il capitalismo". Non era perciò necessario rovesciarlo a causa delle sue degenerazioni, ad ogni modo transitorie. La riforme sarebbero state sufficienti.
 
Questo opportunismo è stato capace di espandersi perché, dopo il 1871, l’Europa occidentale conobbe un periodo relativamente pacifico, senza lotte rivoluzionarie importanti. Ciò aveva le sue ragioni: i superprofitti, che i monopoli erano capaci di garantire sfruttando e depredando brutalmente e senza fine le colonie, permisero di dare le briciole ad alcuni strati della classe operaia, in special modo alla burocrazia socialdemocratica, assicurandosi così una certa pace sociale.
 
Non deve sorprendere perciò il fatto che, durante gli anni di pace relativa che seguirono la seconda guerra mondiale in Europa occidentale, le tendenze opportunistiche abbiano conosciuto un nuovo impulso. Queste tendenze rifiutarono la necessità di una rivoluzione socialista, affermando che "i tempi erano cambiati radicalmente". Come sappiamo, Lenin ha preparato i bolscevichi ed i lavoratori ad assumere il potere attraverso la rivoluzione, confutando completamente l'opportunismo di Kautsky nel suo libro del 1916 sull’Imperialismo.
 
2. La Rivoluzione d’Ottobre ha dato il via alla generale ed irreversibile crisi del capitalismo. Dal 1973, una nuova crisi strutturale si è abbattuta sul capitalismo globale. Nel tentativo di trovare una via d'uscita, reaganiani e thatcheriani rafforzarono la campagna anticomunista, sostenendo direttamente le correnti di destra in Unione Sovietica e nei paesi dell'Europa Orientale. Di conseguenza, le controrivoluzioni vellutate fecero cadere il socialismo.
 
Ed ancora il capitalismo non fu in grado di uscire dalla sua crisi, al contrario. Come fu dissolta l'Unione Sovietica, gli Stati Uniti ed i loro alleati stabilirono di imporre il loro sistema sull’intero pianeta e mettere le mani su tutti i mercati e le risorse. Perciò, l’imperialismo americano scelse di giocare la carta della sua illimitata superiorità militare.
 
Dopo la prima guerra d’aggressione in Iraq nel 1991, Washington ed i suoi alleati parvero dare l'impressione che nulla avrebbe potuto ostacolare i loro progetti di dominio assoluto. Oggi, il mondo intero può constatare che la più potente macchina da guerra esistente non è capace di vincere le sue guerre d’aggressione in Afghanistan e Iraq. Le diverse correnti antimperialiste in America Latina sono in condizione di trarre profitto dalle difficoltà degli Stati Uniti in Medio Oriente. La presa di Washington sul suo "cortile di casa" si è indebolita ed è sotto minaccia.
 
Nel frattempo, l’economia nordamericana è virtualmente in bancarotta a causa del suo immenso debito. Crisi finanziarie di diversa intensità si stanno succedendo a velocità crescente. Non sarà possibile evitare per sempre l’arrivo di una grande crisi finanziaria in grado di colpire l’intero sistema come nel 1929.
 
L'Unione Europea si è allargata grazie all’inclusione degli ex stati socialisti, i cui leader devono spesso ringraziare gli Stati Uniti per il loro potere. La tensione tra Washington e Unione Europea non diminuisce, mentre al contempo le contraddizioni interne all'Unione Europea vanno acuendosi.
 
Mentre le superpotenze capitaliste non riescono ad uscire in modo definitivo dalla crisi economica, gareggiando tra loro per la supremazia, le economie dei grandi paesi del Sud stanno crescendo vertiginosamente. Ai tassi attuali, l'economia cinese sarà la più grande al mondo entro il 2050. Il solo fatto che i grandi paesi del Sud siano capaci di raggiungere il vertice dell'economia mondiale è una novità. Le potenze imperialiste vedono minacciata la loro supremazia economica.
 
Questa evoluzione dimostra due cose: in primo luogo indica il netto peggioramento della crisi generale del capitalismo; allo stesso tempo palesa quanto questo sistema sia lontano dall’essere invincibile.
 
3. Il carattere fondamentalmente criminale e parassita del capitalismo diventa sempre più evidente. Oggi, 53 paesi sono più poveri che nel 1990, 17 dei quali sono in Europa Orientale e Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). Per contro, il reddito totale delle 500 persone più ricche del mondo supera quello delle 416 milioni più povere. Anche nell’UE, secondo i dati del 2004, il 16% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Fra costoro, le persone che hanno un lavoro sono l’8%.
 
In 34 paesi, l’aspettativa di vita sta diminuendo. Nell’Africa sub-sahariana è più bassa oggi rispetto a trenta anni fa. In 14 paesi, i bambini muoiono prima di aver raggiunto i cinque anni d’età, anche se la medicina sarebbe stata in grado di salvare la grande maggioranza di loro. L’analfabetismo sta crescendo mentre le più avanzate tecniche d’insegnamento sono disponibili.
 
E’ possibile dare una risposta alla maggior parte delle sofferenze umane ma le multinazionali vedono nel progresso scientifico e tecnologico solamente le leve per incrementare la propria ricchezza ed aumentare lo sfruttamento dei lavoratori.
 
4. La strada della Rivoluzione d’Ottobre è ancora aperta, cioè rappresenta l'unico sbocco: gli operai devono condurre l’intera classe lavoratrice nella lotta per il potere; devono abbattere lo stato borghese e fondare il proprio sistema. Alcune forze di sinistra seguono le orme di quei socialdemocratici che promisero la transizione graduale verso il socialismo. Dopo cento anni, ognuno può verificare da sé ciò che è rimasto di loro.
 
5. Di qui la domanda: che tipo di partito? Alcuni stanno tornando indietro verso un partito socialdemocratico, concepito in funzione delle lotte elettorali e parlamentari. Essi voltano le spalle al partito di tipo nuovo fondato da Lenin: un partito d’avanguardia, radicato nella classe operaia e nelle grandi imprese, cuore economico del capitalismo, per la lotta di classe in tutti i campi, con una prospettiva socialista.
 
6. Il Partito del Lavoro del Belgio, che da poco ha concluso il suo VIII Congresso, ha riaffermato la sua adesione alle idee appena espresse. Allo stesso tempo, il Partito ha preso le distanze dal dogmatismo. Nel 2007, la situazione è diversa da quella del 1917, come non è la stessa del dopoguerra, quando il capitalismo era stabile, o di quella caratterizzata dalla fase di crescita dei dorati anni sessanta.. Fin dalla crisi degli anni settanta, i capi ed i loro governi saccheggiano ininterrottamente i guadagni dei lavoratori. I controrivoluzionari del 1989 hanno spostato l’equilibrio di forze ancora di più a favore della reazione globale. Di conseguenza, gli attacchi a salari, condizioni di lavoro, sicurezza sociale e servizio pubblico continuano. Proseguono anche gli attacchi ai diritti democratici, sindacali e contro la stessa esistenza dei partiti comunisti, come sta accadendo oggi in Ungheria.
 
Tutti i paesi europei stanno rincorrendo gli obiettivi del processo di Lisbona cominciato nel 2000. Sotto lo slogan di "flexicurity", l'Unione Europea vuole imporre una riforma dei diritti sociali per rendere i contratti di lavoro sempre più flessibili. Il suo obiettivo è riconsiderare la tutela contro i licenziamenti, consolidare il controllo sui disoccupati, generalizzare la pratica del subappalto e rendere le norme salariali e l’orario di lavoro ancora più flessibili.
 
Anche la classe operaia ed i lavoratori sono spinti sulla difensiva. Ciò che la maggior parte di loro ha in mente non sono nuove vittorie ma il mantenimento delle conquiste del passato. Se la classe operaia in Europa occidentale aspira ad un altro mondo, il socialismo sembra essere una possibilità molto remota e le campagne anticomuniste non risultano prive d’effetto.
 
Lenin ha anche insegnato che i bolscevichi erano capaci di adattarsi ai flussi e riflussi per aderire sempre alla realtà ed alla sua percezione tra le masse. Il leninismo è anche l'arte di dimostrare la flessibilità necessaria nella tattica così come nell’organizzazione, per essere capaci di accumulare senza sosta le forze per la rivoluzione.
 
Il nostro congresso ha ricavato un numero di lezioni dalla pratica degli anni passati per affinare le nostre tattiche rivoluzionarie e permettere ad un più grande numero di lavoratori di organizzarsi nel nostro partito.
 
Noi continueremo a migliorare il nostro lavoro secondo questo orientamento: un partito ancora più flessibile nelle sua tattica ed organizzazione, costantemente posizionato sui suoi principi rivoluzionari.
 
7. Compagni, la Rivoluzione d’Ottobre del 1917 non può essere separata dalla fondazione della Terza Internazionale nel marzo 1919. Oggi stiamo indietreggiando rispetto agli anni venti. Noi dobbiamo trovare i modi e le forme necessarie ad un'unità organizzativa. I cambiamenti informali degli ultimi decenni sono indubbiamente molto utili ma ciò è largamente insufficiente, se comparato a quanto un'organizzazione globale dei comunisti dovrebbe contribuire in termini di cooperazione e coordinamento, mentre i capitalisti continuano la loro mondializzazione e le forze politiche borghesi stanno unendosi su scala planetaria.
 
Salutare la Rivoluzione d’Ottobre vuole anche dire percorrere la via dell’internazionalismo proletario, così che questo secolo sia testimone della vittoria del socialismo ad un grado ancora maggiore e più duraturo rispetto al secolo scorso.
 
Lunga vita ai nostri Partiti comunisti!
Lunga vita al Movimento comunista internazionale fedele all'Ottobre di Lenin!
 
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare