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- pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 06-12-07 - n. 206
da: Partito Comunista di Cuba, lunedì 19 novembre 2007
Minsk: Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai
Minsk, Bielorussia, 3-5 novembre 2007
Contributo del Partito Comunista di Cuba
Cari compagni:
Cara Tatiana Guennadievna Golubeva,
Cari compagni del Partito comunista di Bielorussia:
In nome del Comitato Centrale del Partito Comunista Cubano, vorrei esprimere il nostro sincero ringraziamento per l’organizzazione di questo incontro dei partiti comunisti e dei lavoratori e per la calda accoglienza che ci avete riservato.
Celebrare questo evento a Minsk ci dà la possibilità di stare insieme all’eroico popolo bielorusso che ha offerto il suo tributo di sangue e sacrifici, fianco a fianco col popolo russo e con tutte le altre nazionalità dell’Unione Sovietica per salvare l’umanità dal fascismo.
Ogni giorno che passa diviene sempre più urgente e necessario, per i partiti comunisti e dei lavoratori, trovarsi e scambiare esperienze al fine di organizzarsi e prepararsi al meglio per le sfide che si pongono di fronte all’ordine politico ed economico sempre più ingiusto e diseguale rappresentato dall’attuale amministrazione statunitense e dalle sue politiche egemoniche, guerrafondaie e di sopraffazione.
Oltre a questo, oggi noi siamo qui riuniti per celebrare un evento epocale: il novantesimo della Rivoluzione socialista d’ottobre. Non solo essa fu la prima rivoluzione vittoriosa che liberò i lavoratori e il popolo russo dallo sfruttamento e dall’oppressione, ma segnò l’inizio di una nuova era nella storia della società umana.
A partire dal 1917, il nome di Lenin e l’impatto della Grande Rivoluzione d’Ottobre sono stati legati al progresso delle lotte di liberazione per tutti i popoli. Senza di essi non sarebbero stati possibili eventi storici di importanza capitale, come la sconfitta del nazifascismo, il trionfo della rivoluzione cinese, la creazione del campo socialista, la sconfitta dell’imperialismo a stelle e strisce in Vietnam, il trionfo delle lotte di liberazione anticolonialiste in Asia, Africa e America latina insieme al picco di risultati raggiunti dalle lotte operaie nei Paesi a capitalismo avanzato.
La Rivoluzione d’Ottobre esercitò una potente influenza su settori di avanguardia proletaria e sugli intellettuali progressisti cubani, dando loro ispirazione per le lotte rivoluzionarie del nostro popolo.
Il primo gennaio 1959 la Rivoluzione trionfò e Cuba ottenne la sua vera indipendenza. Quello stesso anno però iniziarono le ostilità e le aggressioni da parte del governo degli USA per troncare sul nascere il nostro sviluppo. Fortezza, spirito combattivo e unità del nostro popolo furono i fattori chiave che ci permisero di resistere contro le politiche di aggressione e di rafforzare e far progredire la Rivoluzione.
Tuttavia, è incalcolabile il sostegno che ricevemmo durante tutti quegli anni dall’URSS e dal campo socialista: esso contribuì in modo decisivo a far sì che una piccola nazione sottosviluppata, che si trovava a poche miglia dalla grande potenza imperialista, potesse sopravvivere e iniziare la costruzione di una società socialista.
Noi saremo per sempre grati e riconoscenti ai popoli dell’ex-Unione Sovietica.
La scomparsa dell’URSS e del campo socialista colpì in modo devastante il movimento comunista e la sinistra internazionale e le conseguenze di questa dolorosa situazione permangono ancora oggi, in assenza di un equilibrio bipolare e dove invece gli USA sono rimasti come unica superpotenza, con tutta l’arroganza e l’insolenza che caratteristica la loro classe politica, in particolar modo la destra attualmente al governo.
Erano in molti a pensare all’inizio degli anni ’90 che ogni speranza di costruire una società alternativa al capitalismo, basata sulla giustizia e l’equità sociale, sul riconoscimento e il rispetto di ogni essere umano come obbiettivo e al contempo come presupposto fondamentale per la propria trasformazione e sviluppo, avesse ricevuto un colpo mortale e fosse per sempre svanita.
Teorie come la fine della Storia, la terza via e altre simili non erano altro che emanazioni di una stessa concezione ideologica il cui principale obbiettivo era escludere la lotta di classe e ogni tentativo di resistenza.
D’altro canto, la fine della guerra fredda non fu l’inizio della pace come invece taluni allora annunciavano, ma la storia ci mostrò come una potenza in ascesa esercitasse senza scrupoli la propria politica di dominio economico e politico, al punto da arrogarsi il diritto di invadere ogni nazione pur di raggiungere i propri obbiettivi.
Sulla scena internazionale il tentativo tuttora in atto di instaurare il pensiero unico trova una sua esemplificazione nella persecuzione dei comunisti in Europa dell’Est.
Il nostro Partito reitera la propria solidarietà con il Partito comunista dei lavoratori d’Ungheria e sostiene l’appello perché cessi ogni azione legale contro di esso, in quanto parte dell’offensiva anticomunista in atto in Europa, in particolar modo nei Paesi ex-socialisti, con il deliberato proposito di escludere ogni voce anticapitalista dalla vita politica.
La disintegrazione dell’URSS e del campo socialista comportò difficoltà enormi per Cuba e naturalmente gli USA pensarono che, durante questo periodo veramente drammatico per il nostro popolo, fosse giunto il momento per la distruzione finale della Rivoluzione e per il ritorno alla dipendenza e al colonialismo neocoloniale. Ciò avrebbe significato nel nostro caso non solo la perdita delle nostre indipendenza, libertà e sovranità, ma la distruzione vera e propria della stessa nazione cubana.
Gli USA intensificarono la guerra economica e il bloqueo, stringendo il Paese in una morsa che ne limitò notevolmente lo sviluppo, con perdite quantificabili in 89 miliardi di dollari. La loro politica di aggressione e ostilità si manifestò nell’aperto sostegno ad attività sovversive fuori e dentro il Paese, ad azioni terroriste contro i nostri capi e importanti obbiettivi economici, nonché alle campagne di diffamazione e ai ripetuti tentativi di chiuderci nell’isolamento internazionale.
Cuba però ha resistito e continua a resistere, grazie alla volontà e al sacrificio del nostro popolo, alla guida e all’esempio dei nostri capi storici della Rivoluzione compagni Fidel e Raúl, il sostegno entusiasta dei Cubani al socialismo e un aspetto essenziale: l’unità di comunisti e rivoluzionari intorno al Partito.
E’ iniziato un processo di ricostruzione economica, con un PIL cresciuto lo scorso anno del 12,5%, il più alto nella nostra storia, con più di 200 nuovi programmi sociali in corso d’opera e con un’intensificazione dei nostri contatti col mondo esterno: il nostro Paese è stato eletto alla presidenza del Movimento dei Paesi non allineati e noi continuiamo a sviluppare e ampliare la cooperazione internazionale.
Attualmente, oltre quarantaseimila fra dottori e altri lavoratori della salute, dell’educazione e dello sport sono al lavoro in più di cento Paesi e le nostre università educano gratuitamente oltre trentamila giovani provenienti da 118 nazioni: fra questi studenti, ventiquattromila frequentano medicina. Ottocentosettantamila latinoamericani e caraibici beneficiano gratuitamente della nostra chirurgia oculistica recuperando la vista.
Perseguiamo l’obbiettivo del miglioramento continuo del Socialismo e attualmente stiamo svolgendo un ampio processo di dibattito e consultazioni popolari per affrontare i nostri errori e carenze e divenire sempre più efficienti raggiungendo in ogni settore traguardi sempre più lontani.
Come esempio della nostra combattività, guardiamo la volontà e la fortezza dimostrati dai Cinque Eroi (los Cinco Héroes), imprigionati ingiustamente delle galere dell’Impero. Nessuna sentenza crudele, o privazione dei diritti umani, o trattamento inumano a cui furono sottoposti seppe ruppere il loro spirito combattivo e la loro fede nel trionfo della causa per cui essi si sacrificarono. Il lor esempio è di ispirazione e rinnovamento della nostra fede rivoluzionaria e della nostra aspirazione a lavorare per le nuove generazioni.
Resistenza contro l’imperialismo a stelle e strisce e solidarietà internazionalista sono i contributi di Cuba per la costruzione di un futuro migliore.
In America Latina, i nostri popoli hanno deciso di affrontare la crisi, risultato di secoli di sfruttamento coloniale e imperialista aggravato dalle politiche neoliberiste, e i popoli rivoluzionari e le forze progressiste sono andati al potere iniziando profondi mutamenti e trasformazioni: la Rivoluzione Bolivariana nel Venezuela del presidente Chávez, il processo rivoluzionario in Bolivia guidato dal presidente Evo Morales, e i progetti di giustizia sociale in Nicaragua ed Ecuador, richiedono tutti la nostra solidarietà di fronte alle crescenti pressioni e aggressioni imperialiste.
Nel nostro continente sono sorti e sono in crescita nuove organizzazioni e gruppi che comprendono movimenti sociali, popolari e per i diritti dei nativi, i quali condividono con noi molti obbiettivi: per questo dobbiamo saper lavorare con loro unendo i nostri sforzi.
L’unità delle forze di sinistra e progressiste, in America Latina così come nel resto del mondo, è l’elemento decisivo, laddove invece la divisione resta il nostro tallone d’Achille ed elemento di debolezza da cui le forze di destra e imperialiste possono trarre vantaggio. Noi, in quanto partiti comunisti, crediamo di giocare un ruolo fondamentale nel raggiungimento di tale essenziale unità.
Compagni, la nostra strada è ancora lunga. Dopo vittorie e battute d’arresto, l’essere qui sta a testimoniare che le nostre speranze non sono svanite ma, allo stesso tempo, che stiamo facendo ancora troppo poco di fronte alla responsabilità storica delle questioni che ci si pongono dinanzi.
Solo le idee non muoiono mai: un esempio inconfutabile è la validità della filosofia e del lavoro rivoluzionario del Che, a quarant’anni dal suo assassinio a opera dell’imperialismo USA. Vogliono cancellare la sua persona e le sue opere, ma il suo esempio è divenuto simbolo universale di eroismo e di lotta per la libertà e la giustizia.
Hasta la victoria siempre!