www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 01-12-09 - n. 297

da www.solidnet.org
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
11° Incontro dei Partiti Comunisti e Operai
New Delhi, 20-22 Novembre 2009
 
Contributo di Gyula Thürmer,
Presidente del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese
 
Cari compagni,
 
A nome del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese vorrei ringraziare il Partito Comunista dell'India (Marxista) ed il Partito Comunista dell'India per l'invito e l'eccellente organizzazione del nostro incontro. Il movimento comunista dell'India svolge un ruolo molto importante nel movimento operaio internazionale e dovremmo essere grati per il loro prezioso contributo alla lotta anticapitalista.
 
Cari compagni,
 
Lo scorso anno a São Paulo siamo giunti ad alcune nuove e molto importanti conclusioni. Abbiamo dichiarato: "Il mondo sta affrontando una crisi economica e finanziaria grave e di vaste proporzioni. La crisi attuale è espressione di una crisi più profonda, intrinseca al sistema capitalista, che dimostra i limiti storici del capitalismo e la necessità del suo rovesciamento rivoluzionario".
 
Riteniamo che la nostra valutazione sia sostanzialmente corretta e che non la si debba cambiare. Allo stesso tempo, dovremmo notare che il capitalismo ha molte possibilità per difendersi, per manipolare le masse ed evitare - almeno oggi - la rivoluzione socialista.
 
In primo luogo, vi è la propaganda delle riforme capitalistiche. Le forze del capitalismo non negano l'esistenza di gravi problemi, ma cercano di dimostrare che le riforme del sistema capitalista siano in grado di risolvere tutti i problemi. Dobbiamo convincere le masse lavoratrici che, se vogliono vivere meglio, devono rovesciare il capitalismo.
 
In secondo luogo, vi è la progressiva liquidazione dei partiti comunisti. Le forze capitaliste sostengono politicamente e finanziariamente i partiti opportunisti e loro integrazione nel sistema europeo. Contro di noi usano l'anticomunismo, una pressione giudiziaria e finanziaria. Dobbiamo salvaguardare la nostra chiara ideologia, rafforzare il marxismo-leninismo, migliorare la nostra cooperazione.
 
In terzo luogo, vi è l'uso di forze estremistiche di destra. In Ungheria ed in molti altri paesi d'Europa, le forze di destra più estremistiche possono trarre maggiore profitto dalla crisi rispetto a quanto facciamo noi. Tali forze hanno rafforzato la loro posizione con le elezioni al Parlamento europeo. Perché? In Ungheria, le classi dirigenti hanno reso gli estremisti di destra un fattore normale della vita politica. A loro non piacciono, ma gli hanno concesso il via libera verso gli ambienti finanziari ed i media. Secondariamente, le forze della destra estremista usano armi politiche che non possiamo usare. Queste sono l'antisemitismo ed il razzismo, e soprattutto le pulsioni anti-rom.
 
Qual è la soluzione? Dovremmo essere più radicali, più rivoluzionari e più anticapitalisti. La gente dovrebbe vedere ogni giorno che siamo con loro.
 
Compagni,
 
L'Ungheria è uno degli elementi più deboli del capitalismo europeo contemporaneo. La crisi è ben lungi dall'essere risolta e nessuno può prevederne le conseguenze. Che cosa significa?
 
In primo luogo, l'Ungheria dipende totalmente dal capitale occidentale. Le multinazionali producono quasi il 70% del PIL ungherese. Il capitale europeo cerca di risolvere i suoi problemi a spese dell’Ungheria. Questo è il motivo per cui non ci sono segni di ripresa dell'economia ungherese. Quest’anno il PIL diminuirà del 7-9% rispetto all'anno precedente.
 
In secondo luogo, la gente comincia a comprendere sempre di più che cosa significhi il capitalismo. La disoccupazione è circa al 10%. Le persone perdono le loro risorse, i risparmi e un sempre maggiore numero vive in povertà. Secondo lo statunitense Pew Research Centre, 20 anni fa l'80% degli ungheresi sosteneva l’economia di mercato. Oggi solo il 46% dice di essere a favore del capitalismo.
 
In queste circostanze, non dobbiamo solo criticare il sistema capitalista, ma dobbiamo anche dimostrare alle persone la possibilità reale di creare un mondo nuovo. Dobbiamo mostrare il socialismo come una reale alternativa al capitalismo esistente.
 
Noi siamo consapevoli della nostra responsabilità internazionale. Se le cose porteranno a delle rivolte sociali in Ungheria, saranno seriamente influenzate l'Ucraina, la Russia ed i paesi dell'Europa orientale.
 
Compagni,
 
il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese si impegna a seguire la via della rivoluzione socialista. Dobbiamo dimostrare che i capitalisti non potranno mai darci una vita migliore e mai ci daranno un posto nelle aule parlamentari. Questi dovremmo ottenerli per mezzo di una conseguente e pesante lotta. Comunque, questo è un modo realistico e così possiamo creare un mondo nuovo, il socialismo.
 
Noi consideriamo nostro compito principale preparare il partito comunista ad una tale situazione. L'esperienza storica mostra che le reali situazioni rivoluzionarie rimangono inutilizzate se al momento debito non esistono le condizioni soggettive.
 
Stiamo creando "gruppi di combattimento" mobili che possano partecipare a diverse manifestazioni, azioni di piazza ed eventi di solidarietà. Stiamo dando vita ad una nuova organizzazione giovanile con giovani profondamente dediti all’idea rivoluzionaria. Abbiamo iniziato ad andare direttamente nelle fabbriche per incontrare i lavoratori. Le esperienze sono molto positive.
 
Siamo aperti a tutte le iniziative anticapitaliste e antimonopoliste ed a partecipare a tutte le azioni sociali che lottino contro la grande distribuzione, contro la politica abitativa di stampo neoliberista, contro gli sgomberi di chi non può pagare le utenze di gas ed elettricità.
 
Stiamo creando un sistema più efficace di media alternativi, utilizzando il foglio settimanale Szabadsag, internet e altri mezzi. Abbiamo predisposto un ampio sistema di siti delle organizzazioni locali, utilizzando You Tube ed altre moderne tecnologie internet.
 
Compagni,
 
Lottiamo per una cooperazione più efficace delle forze comuniste in campo internazionale. Dal nostro ultimo incontro a São Paulo abbiamo studiato a fondo l'esperienza dei partiti comunisti di Grecia, Portogallo su come organizzare e agitare fino ad ottenere una maggiore attività delle masse.
 
Abbiamo rafforzato i nostri rapporti con i partiti di sinistra del Brasile, Venezuela e di altri partiti del Forum di São Paulo per ricevere stimoli dal processo rivoluzionario in America Latina. Abbiamo sostenuto l'idea di creare la International Communist Review [Rivista Comunista Internazionale] e prendiamo parte attiva in essa.
 
Il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese ha lasciato il Partito della Sinistra Europea perché non siamo d'accordo con la sua politica revisionista ed opportunista.
 
Noi vogliamo liquidare il capitalismo, la Sinistra Europea vuole migliorarlo. Noi ci basiamo sul marxismo-leninismo, sulla teoria e la prassi della lotta di classe, sui principi dell'internazionalismo proletario. La Sinistra Europea, purtroppo, poggia sulla basi del riformismo. La Sinistra Europea lotta solo a parole contro il capitalismo, ma in pratica contribuisce a rafforzare l’immagine "democratica" dell'Unione europea, del Parlamento europeo e del sistema capitalista in generale.
 
Compagni,
 
Il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese è ora in una situazione molto difficile. La simpatia del popolo ungherese verso il nostro partito è in crescita. Dopo 20 anni di capitalismo, la maggior parte della gente comincia a capire che cosa sia lo sfruttamento capitalista, la disoccupazione e l'ingiustizia sociale. Sono anche consapevoli che il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese è sempre stato dalla loro parte e combattuto per i loro interessi.
 
Questa è una occasione storica come forse non ci si ripresenterà per molti anni. Se saremo in grado di afferrare questa opportunità dovremo entrare in parlamento nel 2010.
 
Tuttavia, e questo è il problema centrale, constatiamo che dopo 20 anni di lotta coerente il nostro partito ha esaurito le sue risorse finanziarie. Abbiamo una chance storica nelle nostre mani, ma non abbiamo i soldi per pubblicare i materiali, preparare i nostri candidati. Si può dire, compagni, che non possiamo sfruttare la nostra occasione storica. In questo caso, il movimento comunista ungherese potrebbe cadere in una situazione molto grave.
 
Tuttavia, potete stare certi che non rinunceremo mai.
 
Vi auguriamo grandi successi.