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- pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 24-01-12 - n. 393
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
13° IMCWP - Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai - Atene 9-11/12/2011
Contributo del Partito Comunista di Cuba
Stimati compagni,
Incontrarsi nuovamente con il comune sforzo di coordinare la nostra lotta rappresenta già un successo indiscutibile per chi tra noi ha coscientemente assunto la responsabilità di essere la voce di tutti i popoli. Essere qui oggi, è una nuova sfida a coloro che, giorno dopo giorno, cercano di reprimere e soffocare il grido di libertà proveniente da molte parti nel mondo. Lo scopo che anima è espressione di urgente necessità di fronte ad una prospettiva per l'umanità sempre più complessa e pericolosa.
Prima di tutto, vorremmo esprimere la nostra gratitudine al Partito Comunista di Grecia (KKE) per lo sforzo di organizzare e fissare quest'incontro, riconoscendo la difficile situazione in cui ha dovuto lavorare. Quest'evento acquista un significato particolare poiché avviene in uno scenario che, nel corso di quest'anno, ha visto lo svolgersi di lotte importanti del popolo greco, il quale ha affrontato con coraggio e determinazione le ingiuste e crudeli strategie capitaliste. Il ruolo di mobilitazione e coordinamento svolto dal KKE è stato fondamentale in tutto ciò. Esprimiamo la nostra solidarietà militante al Partito e al combattivo popolo della Grecia.
Auspichiamo sinceramente che i nostri dibattiti consolideranno in ogni paese il ruolo dei partiti qui presenti, offrendo possibilità per fronteggiare, in modo congiunto, l'impatto della crisi attuale e dell'insostenibile sistema neoliberale.
L'imperialismo sta mostrando le sue debolezze e contraddizioni più profonde e la crisi stessa è un fenomeno strutturale che non può essere superato senza un drammatico urto nel sistema capitalistico.
Ignorando le proteste popolari, i governi hanno varato pacchetti urgenti per salvare il sistema bancario. Quantità enormi di risorse provenienti dalle tasse pagate dai loro cittadini sono state utilizzate per rimediare alla grave carenza di liquidità delle banche, conseguenza delle irresponsabili politiche speculative di queste istituzioni al servizio delle classi sfruttatrici. Hanno messo in atto le cosiddette "misure di austerità", sotto il pretesto della necessità di dover coprire il deficit dello stato e che invece è peggiorato proprio a causa del salvataggio delle banche. Come risultato, ancora una volta, tutto il peso della crisi viene scaricata sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini.
D'altra parte, la brusca frenata del commercio mondiale ha portato ad una forte contrazione economica nei paesi più deboli, con il conseguente aumento della povertà e della disoccupazione. I cambiamenti climatici, i disastri naturali e la debolezza del dollaro hanno provocato un aumento vertiginoso dei prezzi del petrolio e degli alimenti, trascinando milioni di persone nella fame ed emarginazione. E' in corso un aumento dei conflitti per il controllo delle risorse naturali, che porta pericolosamente a guerre che minacciano la pace nel mondo e, di conseguenza, la razza umana.
"La crisi del modello neoliberale, imposto durante gli anni 1990 dal cosiddetto Consenso di Washington per l'America Latina e i Carabi, ha portato alla nascita di varie rivolte e governi popolari, così come alla proliferazione di militanti dei movimenti sociali, tra cui vanno segnalati i popoli indigeni, gli studenti, i settori del lavoro e i disoccupati. Va notato che durante il regno assoluto del neoliberismo e del mondo unipolare degli anni 1990, i termini "socialismo" e "imperialismo" sono quasi scomparsi dal linguaggio pubblico di quasi tutti i partiti della sinistra e dei loro leader, e in modo più marcato nel centro-sinistra. Uno dei meriti di Chavez è stato quello di definire, dal gennaio 2004 all'inizio del 2005, il corso antimperialista e socialista della Rivoluzione Bolivariana. Successivamente e sulla base delle nuove realtà scatenate dai processi nazionalistici e radicali in Bolivia ed Ecuador e del contestuale dibattito sul socialismo del XXI secolo, anch'esso promosso da Chavez, la questione del socialismo è stata nuovamente sollevata in un gruppo, minoritario ma in aumento, di partiti e dirigenti.
Quanto detto ci obbliga ad accrescere, consolidare e affinare al massimo le nostre forze e capacità al fine di rendere più sistematica, efficiente e ampia la nostra influenza e solidarietà con questi processi, a favore delle lotte e dei progetti antimperialisti e anticapitalisti e di tutte le conquiste nazionali e popolari che aprono la strada a questo corso storico".
Oggi che i potenti stati occidentali e l'Unione europea in modo particolare, stanno affrontando una grave crisi sistemica, i paesi latinoamericani e caraibici con la recente fondazione della Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi (CELAC) concentrano i loro sforzi per difendere la loro sovranità e indipendenza, per sviluppare la cooperazione e la solidarietà, a prescindere dalla debolezza o potenza dei paesi e non sulla base della competizione e dello squilibrio. Per la regione questo è l'inizio di una promettente fase strategica.
Compagni tutti,
Cuba appartiene al cosiddetto Terzo Mondo e l'impatto della crisi sul nostro paese è più forte, se si tiene conto che il nostro sviluppo economico e sociale è stato influenzato per decenni dal più lungo e ingiusto blocco economico, commerciale e finanziario della storia.
Il danno economico diretto provocato al popolo cubano dall'applicazione del blocco supera i 975 miliardi di dollari. Dietro l'atto genocida dell'imperialismo, c'è il chiaro obiettivo di rovesciare il governo rivoluzionario e distruggere l'ordine costituzionale che il nostro popolo difende sovranamente.
Nonostante la falsa immagine di flessibilità che l'attuale amministrazione degli Stati Uniti cerca di mostrare, il blocco rimane immutato nonostante il rifiuto e la condanna unanime della comunità internazionale, che in modo sistematico e costante ha chiesto la fine di quest'ingiustizia.
Il tentativo dell'imperialismo di isolarci s'infrange quotidianamente contro il perentorio e travolgente sostegno alla Rivoluzione Cubana e alla resistenza eroica di un popolo che rifiuta di cedere i suoi diritti sovrani.
In difesa della sovranità di cui godiamo oggi, Cuba sta adeguando il suo modello economico ed effettuando quei cambiamenti che ci permetteranno di continuare ad avanzare nello sviluppo del socialismo. Le trasformazioni a Cuba sono iniziate nel 1959 e non sono mai cessate. Noi cambieremo risolutamente tutto ciò che deve essere cambiato, ma questo sarà fatto all'interno della Rivoluzione e del socialismo. E' stato a causa di questa capacità di rinnovamento che siamo stati in grado di resistere ai tentativi più ostili e aggressivi di distruggere il nostro paese.
Il nostro grande problema consiste nell'affrontare la questione dell'efficienza economica e di essere in grado di affrontare le sfide odierne e quelle future. Pertanto, il Partito Comunista di Cuba sta sviluppando un processo di rinnovamento economico in quanto la battaglia per l'economia dipende dalla sostenibilità e dal mantenimento del nostro sistema. Il modello proposto è stato approvato dal dibattito con la popolazione e poi approvato dal 6° Congresso del Partito Comunista di Cuba. Questo processo non è terminato, ma sottoposto al nostro continuo lavoro per poterlo migliorare.
Per noi cubani il socialismo non è semplicemente la scelta più giusta e sostenibile, ma è soprattutto la garanzia della nostra sicurezza nazionale, della nostra indipendenza e identità.
Ciò che a Cuba non cambierà sono le conquiste ottenute con sacrificio e devozione, l'impegno a mantenere la solidarietà con i nostri fratelli del Terzo Mondo e con gli altri popoli, la pari opportunità e la giustizia sociale.
Noi garantiremo il diritto al lavoro, a una pensione dignitosa e alla sicurezza sociale. Continueremo a vedere l'essere umano come primo e più importante fattore e continueremo a confidare nella sua illimitata capacità di trasformare la storia. Continueremo a credere nei valori umani e continueremo ad accompagnare tutti coloro che, come noi, lottano per un mondo più giusto ed equo.
Ci avvaliamo di quest'opportunità per esprimere la nostra gratitudine per le innumerevoli espressioni di solidarietà verso la giusta causa del nostro popolo, contro l'irrazionale blocco imposto dagli Stati Uniti e in favore della liberazione dei Cinque cubani. Uno di loro ha scontato una sentenza ingiusta e ciononostante non gli è permesso di tornare a Cuba per riunirsi alla sua famiglia, mentre gli altri quattro restano sotto una detenzione politica crudele e ingiusta a causa dell'immorale corruzione del procedimento legale e del comportamento illegale del governo statunitense.
La Rivoluzione a Cuba è stata in grado di resistere in primo luogo grazie all'impegno e all'unità del nostro popolo e anche per il sostegno incondizionato di coloro che hanno creduto in noi e hanno visto in Cuba la ragione della loro lotta. Stiano certi tutti questi fratelli che non li deluderemo.
Dobbiamo anche esprimere la nostra solidarietà e sostegno alle strategie d'integrazione in America Latina, alle lotte dei popoli dell'Africa e del Medio Oriente, ricordando specialmente le sofferenze causate alle popolazioni dalle aggressioni NATO e statunitensi, e alla lotta del popolo palestinese.
Compagni,
L'imperialismo sta aumentando le sue minacce, gli interventi negli affari interni, l'incoraggiamento dei conflitti e aggressioni militari al fine di affermare la propria volontà e soggiogare i popoli. È nostra responsabilità non essere indifferenti, denunciare ed esigere che i governi adempiano gli obblighi verso i loro popoli e l'umanità.
Come conseguenza della crisi economica ed energetica nei principali centri di potere mondiali, viene promossa una nuova divisione geopolitica del mondo tra le potenze, in cui i nostri popoli possono essere vittime di qualsiasi intervento militare. Questo è il "modello" che già difendono, inteso come la possibilità di intervenire militarmente in qualsiasi paese percepito come ostacolo ai loro interessi strategici. Quindi, l'attuale lotta assume dimensioni e sfumature impreviste. Si è rivitalizzata l'offensiva anticomunista nel tentativo di screditarci, sconfiggerci e farci tacere. Sarà indispensabile utilizzare tutta la nostra maturità ideologica, il nostro sacrificio e soprattutto l'unità di tutti i comunisti al fine di organizzare una strategia efficace per affrontare l'egemonia dell'imperialismo.
La strada appare lunga e difficile. L'unica possibilità per avanzare di fronte alle nuove sfide è l'unità nelle nostre diversità e la capacità di comprendere la necessità di moltiplicare la solidarietà tra le forze del cambiamento e del progresso. La storia dimostra che la vittoria è possibile solo se siamo fedeli ai principi che difendiamo e all'unità.
Viva il socialismo!
Vi ringrazio molto.
Partito Comunista di Cuba
http://www.pcc.cu/
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