www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 13-12-14 - n. 524

16° IMCWP - 16° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

"Il ruolo dei Partiti comunisti e operai nella lotta contro l'imperialismo e lo sfruttamento capitalistico - che causa le crisi e le guerre e fomenta le forze fasciste e reazionarie. Per i diritti dei lavoratori e dei popoli e per l'emancipazione nazionale e sociale; per il socialismo!".

Guayaquil, Ecuador, 13-15 novembre 2014

Contributo del Partito dei Lavoratori Ungherese

Partito dei Lavoratori Ungherese | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Cari compagni,
a nome del Partito Ungherese dei Lavoratori vorrei ringraziare il Partito Comunista d'Ecuador per l'invito e per l'eccellente organizzazione del nostro Incontro.

Il Partito Ungherese dei Lavoratori presta grande attenzione al fatto che il nostro incontro ha luogo in un Paese dell'America Latina. La lotta delle forze rivoluzionarie e progressiste dell'America Latina rappresenta un importante riferimento per tutti i partiti che vogliono cambiare il mondo.

I partiti che partecipano a questo incontro sono differenti. Ma sono convinto che tutti noi vogliamo cambiare il mondo. Tutti noi "non abbiamo da perdere che le nostre catene" e naturalmente tutti noi "abbiamo un mondo da guadagnare".

Come disse José Marti: "Non c'è rivoluzione senza rivoluzionari. Tutti i rivoluzionari del mondo sono fratelli". Noi consideriamo tutti voi come nostri fratelli.

Cari compagni,
io vengo dall'Ungheria, dove 25 anni fa il capitalismo ha fatto il suo ritorno. 25 anni fa il nostro partito ha preso una decisione strategica: noi avremmo combattuto il capitalismo, non ci saremmo accompagnati in nessun modo alla classe capitalista, né con i conservatori, né con i liberali. Decidemmo di rompere con la socialdemocrazia che aveva giocato un ruolo importante per il ritorno del capitalismo in Ungheria.

Poco dopo prendemmo un'altra decisione strategica: non ci saremmo alleati con la cosiddetta Sinistra che vuole creare un capitalismo migliore senza cambiarlo alle fondamenta. Così abbiamo rotto con le forze riformiste.

Il partito è oggi ideologicamente sano. Abbiamo superato la crisi interna del partito. Il popolo inizia a comprendere la nostra posizione. Rispetta il fatto che il nostro linguaggio sia chiaro e che le nostre camicie siano rosse. Non sono blu, rosa o gialle, sono rosse.

Alle elezioni parlamentari di quest'anno abbiamo ottenuto sei volte i voti rispetto a quattro anni fa. Ci sono molti più giovani tra i nostri candidati. Siamo il più forte partito fuori dal parlamento. So che non è molto, ma rappresenta una buona tendenza.

Non c'è una situazione rivoluzionaria adesso in Ungheria. Ma ci sono molti problemi.  Il capitalismo europeo è in profonda crisi. Se la situazione peggiora, i "dieci giorni" posso arrivare a sconvolgere l'Europa o almeno l'Ungheria.

Stiamo lottando per le esigenze quotidiane dei lavoratori e allo stesso tempo per i loro interessi strategici. I nostri compagni sono per le strade a combattere contro la politica di austerità, contro lo sfratto di persone che - a causa della perdita del lavoro e delle conseguenze - non sono in grado di pagare l'alloggio e i servizi comuni. I nostri slogan esprimono i problemi più attuali dei lavoratori: lavoro, salario, sicurezza, assistenza sanitaria, istruzione.

Allo stesso tempo diciamo alle persone molto chiaramente che: "Se volete un salario migliore, una vita migliore, si deve combattere. Nel capitalismo si può rendere la vita migliore, ma non si può cambiarla radicalmente. Il Capitale può annullare le sue riforme in qualsiasi momento e precipitarci nuovamente nella povertà. Se volete cambiare la vostra vita radicalmente, avete bisogno del socialismo".

Cari compagni,
molti di noi hanno idee diverse sul socialismo. I comunisti d'Ungheria sanno che la revisione del socialismo non porta sempre ad un socialismo migliore ma può condurre alla perdita del socialismo. È la nostra amara esperienza storica. Per favore, comprendete correttamente la nostra legittima preoccupazione.

Noi non parliamo del socialismo di un qualche specifico secolo. Noi parliamo del socialismo. Noi non vogliamo un ritorno al passato. Noi vogliamo creare una nuova società socialista del futuro. Una società dove le fabbriche, la terra e le banche non appartengano ad una minoranza di capitalisti, ma alla maggioranza del popolo lavoratore. Una società dove il potere politico appartenga alla classe operaia.

Per quanto riguarda il socialismo con caratteristiche cinesi, penso che non dovremmo valutarlo in un documento internazionale. Sarebbe meglio organizzare una conferenza sulla Cina per discutere di tali questioni, che sono molto importanti per tutti noi.

Cari compagni,
il capitalismo è in profonda crisi. Le forze capitaliste non possono risolvere questa crisi perché nasce dall'essenza stessa del capitalismo. Le forze capitalistiche cominciano ad applicare misure straordinarie per risolvere la crisi. In Europa il capitalismo ha bisogno di nuovi mercati per risolvere i problemi del capitalismo europeo. La NATO va verso Est, in Ucraina, Bielorussia, Russia.

Una guerra in Europa non è più il prodotto degli spettri della borghesia. La guerra in Europa diventa una realtà.

L'Ungheria è paese membro di NATO e UE. Dovremmo prepararci per una situazione in cui l'Ungheria venga coinvolta direttamente in una guerra imperialista. Cosa dovremmo fare se inizia la guerra? Cosa dovrebbe fare ciascuno di noi?

Non possiamo accettare la guerra. Non possiamo sostenere l'una o l'altra parte delle forze imperialiste. Dovremmo usare la guerra imperialista per combattere contro il capitalismo e per mobilitare le persone a lottare contro il capitalismo e per il socialismo.

Cari compagni,
siamo arrivati in Ecuador per difendere e sostenere i processi rivoluzionari e progressisti in America Latina. Sosteniamo la vostra lotta contro gli Stati Uniti e il capitalismo nel suo complesso. Noi siamo dalla parte delle forze che sollevano in alto la bandiera del socialismo.

Siamo arrivati in Ecuador anche per rafforzare il movimento internazionale comunista e operaio. Vogliamo dirlo chiaramente. Vogliamo rafforzare le nostre posizioni comuni e non rafforzare le differenze. Non sosteniamo l'adozione di una dichiarazione congiunta. Perchè? Perchè tutti noi disponiamo dei nostri documenti necessari alla lotta quotidiana.

Per quanto riguarda i principali problemi, penso che non dobbiamo scrivere un nuovo Manifesto Comunista ogni anno. E, naturalmente, non dobbiamo revisionare o riscrivere quello originale.

È sufficiente pubblicare un comunicato per la stampa. I lavoratori devono capire che siamo uniti e forti. I capitalisti devono sapere che non possono dormire sonni tranquilli. La stella del mattino del comunismo sta comparendo nuovamente nel cielo.


Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.