www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 08-12-16 - n. 614

18° IMCWP - 18° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

"Crisi capitalista e offensiva imperialista - Strategia e tattica dei Partiti Comunisti e Operai nella lotta per la pace, per i diritti dei lavoratori e dei popoli, per il socialismo"

Hanoi, Vietnam, 28-30 ottobre 2016

Contributo del Partito Comunista di Cuba (PCC)

Partito Comunista di Cuba (PCC) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

28/10/2016

Cari compagni:

Prima di tutto vogliamo ringraziare per l'ospitalità e le attenzioni offerte dai nostri compagni del Partito Comunista del Vietnam, che assicurano senza dubbio il successo della realizzazione del XVIII Incontro dei Partiti Comunisti e Operai nell'eroica terra di Ho Chi Ming.

Sono sicuro che per tutti i presenti qui, rappresentanti dei partiti comunisti e operai di differenti regioni del mondo, questo paese è stato e continua ad essere una fonte inesauribile di ispirazione.

L'enorme eroismo del popolo vietnamita durante la guerra anti-imperialista ha dato una lezione indimenticabile al mondo sul valore delle idee e sui principi rivoluzionari; a sua volta la successiva ricostruzione del paese e gli ammirevoli successi ottenuti nello sviluppo della nazione, costituiscono un esempio per i popoli del Terzo Mondo e per tutti quelli che lottano per un futuro più dignitoso.

Serva questa meravigliosa sede, per scambiare le esperienze di lotta per il socialismo e per affrontare le sfide dell'attuale umanità.

Desideriamo condividere con voi alcuni degli aspetti fondamentali dibattuti nel nostro VII Congresso, realizzato all'Avana dal 16 al 19 aprile di quest'anno. L'evento più importante dei comunisti cubani ha analizzato aspetti fondamentali dello sviluppo del paese e ha ratificato che il socialismo prospero e sostenibile al quale aspiriamo ha le sue fondamenta nella base ideologica del marxismo-leninismo, nell'insieme di idee del nostro eroe nazionale José Marti e del leader della Rivoluzione Cubana, compagno Fidel Castro.

Il socialismo cubano si costruisce tenendo conto le nostre specifiche nazionali, le nostre gesta sociali, le tradizioni di lotta e la vocazione internazionalista del nostro popolo, con la convinzione ferma che il capitalismo non ha futuro e non è un'alternativa socioeconomica valida per lo sviluppo della nazione cubana e la difesa della sua sovranità.

Il VII Congresso dei comunisti cubani ha approvato documenti e politiche che vanno a definire il futuro del nostro paese e del nostro progetto sociale. Come continuità del processo di trasformazioni economiche che viviamo a Cuba e del lavoro che va facendo il Partito per costruire un modello socio-economico che si adegui alle nostre necessità e alla realtà attuale, abbiamo elaborato le basi di un piano di sviluppo fino al 2030 e una concettualizzazione del modello economico e sociale di sviluppo socialista che mettiamo in pratica.

Questo progetto della concettualizzazione esprime sinteticamente i principi del nostro socialismo, sostenuti nell'eguaglianza, nella dignità e nelle libertà piene dell'essere umano e ha i suoi precedenti in oltre cinquant'anni di costruzione del Socialismo a Cuba, con i suoi successi e insuccessi, così come anche nell'esperienza storica di altri processi di sviluppo socialista di successo e di insuccesso, che anche se in dimensioni differenti sono stati oggetto dei nostri studi.

Il documento è concepito senza pretese di esternarlo ad altri paesi, poiché il suo fine è dare soluzione ai problemi del nostro sviluppo in un contesto storico e regionale molto concreto.

E' questa tappa in cui si costruiscono le relazioni socialiste di produzione, in cui non è possibile aspirare a una socializzazione diretta e di massa del lavoro, a causa dell'insufficiente livello di sviluppo che ha ancora l'economia cubana, cosa che rende necessario riconoscere il ruolo del mercato regolato e nominare altre forme di proprietà, riconoscendo spazi per la proprietà privata e cooperativa, vincolate alla costruzione del socialismo, mettendo ben in chiaro che le imprese statali socialiste sono il settore maggioritario, più importante e strategico del nostro sviluppo socioeconomico e che la pianificazione economica vige per tutte le forme di gestione esistenti nel paese.

Sarebbe una ingenuità ignorare che la nuova situazione crea nuove sfide e problemi, sappiamo che potenti forze esterne mirano a quello che chiamano la "legittimazione" delle forme non statali di gestione, con il fine di generare i cosiddetti agenti di scambio per mettere fine in questo modo alla Rivoluzione e al socialismo a Cuba per altre vie. Questi sono fatti che impongono un perfezionamento del lavoro ideologico e che chiamano ad esser rigorosi nella decisione di non permettere l'accumulazione di ricchezza, né di deviarci dall'esigenza che le forme di proprietà non statali si compiano con obiettivi sociali concreti.

Quindi, Cuba vive e si sviluppa interagendo con un mondo ancora complesso e contradditorio. Come abbiamo detto prima, la solidarietà internazionalista continuerà ad essere un tratto distintivo della nostra Rivoluzione, per cui, in un momento segnato dal ristabilirsi delle relazioni con gli Stati Uniti, non smettiamo di denunciare e condannare la politica imperialista del suo governo.

Nella nostra regione si implementa un piano di ristabilimento dei modelli neoliberali che hanno trasformato il nostro continente nel più diseguale del mondo per vari decenni. Siamo stati testimoni di golpe parlamentari, guerre economiche e un'ampia campagna mediatica e di disinformazione contro i processi popolari della regione.

Non c'è una ricetta unica per fermare e rovesciare la controffensiva dell'imperialismo e le oligarchie nazionali, ma ci sono principi che, essendo fondamentali,
devono essere osservati dalle forze progressiste del continente, come l'unità d'azione e l'attaccamento alla difesa dei diritti degli sfruttati.

Oggi è più necessaria che mai la mobilitazione contro i tentativi della destra di cancellare i successi sociali conquistati in America Latina. Siamo sicuri che il cosiddetto "ritorno" del neoliberismo è fragile e possibile da ribaltare. I popoli della regione hanno conosciuto un'alternativa differente, sicuramente perfettibile, ma sicuramente migliore dell'opzione della destra pro-imperialista.

I partiti comunisti e operai devono stare alla testa di questa alternativa emancipatrice ed esser esempi nella lotta per la ricerca dell'unità delle forze rivoluzionarie.

L'apporto fondamentale del Partito Comunista di Cuba sarà il rinnovamento e lo sviluppo di un socialismo forte e includente, che costituisce un'opzione realizzabile per gli oppressi del mondo.

Molte grazie.


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