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ECM 2017 - Incontro Comunista Europeo 2017

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre. Il capitalismo, i monopoli e l'Unione Europea portano crisi, guerre e povertà. Il Socialismo è attuale e necessario".

Bruxelles, 24/01/2017

Intervento introduttivo del KKE al Meeting Comunista Europeo

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Cari compagni:

Quest'anno celebriamo il 100° anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre del 1917 in Russia, che ha lasciato il segno in ogni angolo del pianeta per molti decenni.

La Rivoluzione d'Ottobre ha dimostrato il potenziale e la capacità della classe operaia di compiere la sua missione storica come unica classe veramente rivoluzionaria, guidando il primo tentativo di costruire il socialismo-comunismo.

La Rivoluzione d'Ottobre, allo stesso tempo, ha dimostrato il ruolo insostituibile della forza dirigente della rivoluzione socialista, il Partito Comunista e dell'enorme forza dell'internazionalismo proletario.

Oggi, nonostante gli sviluppi verificatisi da allora, siamo ancora più sicuri e categorici sull'attualità e la necessità del socialismo-comunismo.

I rovesciamenti controrivoluzionari non cambiano il carattere dell'epoca. Il 21° secolo sarà il secolo di una nuova ondata del movimento rivoluzionario mondiale e di una nuova serie di rivoluzioni socialiste.

Le lotte quotidiane per ottenere conquiste parziali e anche di più ampio respiro sono, senza dubbio, necessarie ma non possono fornire soluzioni sostanziali, a lungo termine e permanenti. Il socialismo rimane l'unica soluzione. La necessità del socialismo è evidenziata dall'asprezza delle contraddizioni nel mondo capitalista contemporaneo, nel sistema imperialista internazionale. Le precondizioni materiali per il socialismo, cioè la forza lavoro e i mezzi di produzione, sono maturate all'interno del capitalismo stesso.

Il capitalismo ha socializzato il lavoro e la produzione a livelli senza precedenti. La classe operaia, la principale forza produttiva, costituisce la maggioranza della popolazione economicamente attiva. Tuttavia, i mezzi di produzione, i prodotti del lavoro sociale, sono di proprietà privata dei capitalisti.

Questa contraddizione è la causa principale di tutti i fenomeni di crisi delle società capitalistiche contemporanee, come la crisi economica, la distruzione dell'ambiente, il problema della droga, la lunga giornata lavorativa, nonostante il forte incremento della produttività, che, tuttavia, coesiste con la disoccupazione, la sotto-occupazione, l'intensificazione dello sfruttamento, ecc.

Allo stesso tempo, questa realtà evidenzia la necessità di abolire la proprietà privata dei mezzi concentrati di produzione, di socializzarli e utilizzarli in maniera pianificata nella produzione sociale, la pianificazione dell'economia con il potere operaio, con l'obiettivo della prosperità popolare.

Cari compagni:

Il portato teorico della Rivoluzione di Ottobre, arricchito dall'esperienza delle rivoluzioni socialiste che seguirono, è prezioso.

Ha confermato nella pratica che la teoria marxista-leninista della rivoluzione è corretta, partendo dall'analisi sistematica completa dell'imperialismo, la rivoluzione matura nel corso degli sviluppi storici e scoppia in un determinato periodo per una combinazione di cause oggettive e soggettive.

I borghesi e tutti i tipi di rinnegati distorcono o occultano l'importanza della Rivoluzione d'Ottobre, perché, ovviamente capiscono molto bene che attraverso la sua vittoria, la teoria e le idee del marxismo si sono trasformati in una forza materiale che ha mobilitato, e continua a mobilitare, milioni di lavoratori in tutto il mondo contro il potere del capitale, che vittoriosi hanno organizzato il loro proprio Stato, la dittatura del proletariato, che si fonda sui produttori diretti, la maggioranza lavoratrice, ed è la più alta forma di democrazia che l'umanità abbia mai visto.

L'atteggiamento nichilistico verso il socialismo che abbiamo conosciuto, l'adozione di punti di vista che parlano di un fallimento totale, perché il suo corso è stato interrotto, è un atteggiamento antiscientifico e astorico, e porta in un vicolo cieco.

Il socialismo è stato costruito, sviluppato, e ha cominciato a risolvere gravi problemi economici e sociali. Per una serie di motivi non è stato possibile dimostrare e soprattutto liberare, durante l'intero corso della sua edificazione, il potenziale intrinseco di costante sviluppo e perfezionamento della produzione, il consolidamento della lotta contro il sistema capitalista.

Tuttavia, questo non nega il contributo e il ruolo del sistema socialista, così come si è formato nel 20° secolo, a prescindere dalle carenze, debolezze e dagli errori che si produssero lungo questo difficile corso.

La Rivoluzione d'Ottobre ha confermato nella pratica l'analisi leninista rispetto l'anello più debole della catena imperialista. Fino a quel punto ciò che mancava al movimento internazionale era il fondamento teorico della possibilità di vittoria della rivoluzione socialista in un paese o in un gruppo di paesi, che emergono come anelli deboli, come risultato dell'acuirsi delle contraddizioni interne sotto l'influenza degli sviluppi internazionali.

Naturalmente, a causa dello sviluppo economico e politico diseguale, è possibile che tali caratteristiche si manifestano in paesi di livello di sviluppo medio ed inferiore, in cui il processo rivoluzionario può iniziare con maggiore facilità, ma dove è estremamente difficile continuare in maniera vittoriosa l'edificazione socialista. Le analisi di Lenin hanno contribuito allo sviluppo del marxismo e del pensiero strategico dei bolscevichi nel suo complesso.

Il contributo di Lenin e del partito bolscevico è stato determinante nel confronto contro la sezione della socialdemocrazia che, violando le decisioni della 2° Internazionale, appoggiò le classi borghesi dei loro paesi, a volte votando i crediti di guerra in Parlamento, altre volte partecipando a governi che conducevano a guerre, col pretesto di uno "sviluppo pacifico", difendendo la "pace imperialista" con una pistola alla testa dei popoli. Una linea politica che inevitabilmente li impigliava ancor più profondamente nella guerra imperialista, nell'acuirsi delle contraddizioni e antagonismi degli stati imperialisti e delle loro alleanze.

Lenin con la linea strategica che seguì, determinò che dal punto di vista del movimento rivoluzionario della classe operaia che mira a prendere il potere attraverso la rivoluzione, la questione non è di semplice opposizione "pacifista" alla guerra, ma soprattutto l'utilizzo di brecce, che oggettivamente in tali condizioni si creano nel campo imperialista, l'utilizzo dell'indebolimento della borghesia in ogni paese con l'obiettivo di trasformare questa guerra imperialista in ogni paese in una lotta per il rovesciamento del potere borghese che porta la morte e la povertà per i figli della classe operaia e per i popoli di ogni paese.

Lenin, sulla base dell'esperienza della Rivoluzione d'Ottobre, si occupò particolarmente delle questioni del potere del nuovo Stato dei lavoratori. Diede un contributo particolare all'identificazione dei semi degli organi del nuovo potere.

Queste sono lezioni e esperienze che hanno un valore perenne rispetto l'organizzazione della lotta operaia e popolare, nel momento in cui la lotta di classe si intensifica in condizioni di crisi rivoluzionaria, di situazione rivoluzionaria, rispetto l'organizzazione e l'espressione dell'alleanza della classe operaia con i settori popolari poveri, i suoi alleati naturali, i contadini poveri e i lavoratori autonomi, con la classe operaia all'avanguardia, la loro trasformazione in forze rivoluzionarie, capaci di condurre uno scontro decisivo contro il potere borghese e formare le nuove istituzioni operaie-popolari del nuovo potere.

Il KKE, studiando l'esperienza preziosa della Rivoluzione d'Ottobre, è giunto alla conclusione fondamentale che la definizione dell'obiettivo politico, il potere dei lavoratori, si deve basare su un'analisi oggettiva del carattere dell'epoca determinata dal movimento di classe che è oggettivamente in primo piano nello sviluppo sociale.

Questo definisce il carattere della rivoluzione e non i rapporti di forza su cui si concentrano alcuni Partiti Comunisti.

Ovviamente, i rapporti di forza tra le due principali classi rivali, la borghesia e la classe operaia, così come la posizione degli strati medi, è un fattore decisivo per i tempi della rivoluzione socialista. In questo senso, un PC deve prendere in considerazione i rapporti di forza tra le classi, nei termini leninisti, cioè, nei termini delle relazioni delle classi con il potere.

Allo stesso tempo, il Partito Comunista, deve tener conto e valutare i rapporti di forza nel movimento operaio, i movimenti dei suoi alleati sociali, come elemento necessario per far le adeguate possibili manovre, per elaborare parole d'ordine in modo che le masse possano essere attratte, in base alla propria esperienza, alla lotta per il potere.

Tuttavia, questo non può servire in nessun caso come alibi, per la sottomissione, partecipazione o tolleranza del movimento operaio e comunista a qualsiasi forma di governo borghese nel quadro del capitalismo.

In Grecia, negli ultimi anni della crisi, sono fioriti ogni tipo di costrutti ideologici borghesi e opportunisti. C'è stata e c'è ancora una discussione sulla necessità della formazione di un governo di "sinistra", "progressista", "democratico", "contro la destra", "anti-memorandum", "patriottico", "nazionale", "universale" (tutti questi nomi sono stati utilizzati per descrivere tali governi) come una proposta immediata per una via d'uscita dalla crisi economica e dalla linea politica antipopolare.

Queste proposte vengono fatte sia dai partiti borghesi tradizionali come da quelli di nuova formazione, nonché da partiti nell'ala "sinistra" dello spettro politico. Il movimento operaio deve respingere tutte queste trappole che cercano di manipolare la lotta operaia e popolare e cooptare il movimento.

L'esperienza storica ci insegna che i primi governi "operai", "di sinistra" sorsero da partiti socialdemocratici o come governi di coalizione di partiti socialdemocratici con gli altri partiti borghesi. Non c'è stato nessun esempio nella storia del movimento operaio internazionale e nel periodo immediatamente dopo la I Guerra Mondiale, in particolare, che tali governi non siano nati come risultato delle manovre della borghesia per affrontare una ondata rivoluzionaria, per assimilare il malcontento dei lavoratori e dei popoli in condizioni di una profonda crisi economica, prima o dopo una guerra.

L'obiettivo di un governo di "sinistra", "operaio" nel quadro del potere capitalistico, senza un rovesciamento rivoluzionario, attraverso processi parlamentari, è stato poi adottato da partiti comunisti come un obiettivo intermedio con misure di transizione. L'obiettivo di questo, come si credeva, era quello di facilitare la lotta per il socialismo e risolvere alcune richieste popolari pressanti.

Ma l'esperienza ha dimostrato che in nessun caso, nonostante le buone intenzioni dei partiti comunisti, sono riusciti ad aprire una finestra, né tantomeno aprire il cammino verso il socialismo, né nemmeno stabilizzare alcune conquiste del movimento popolare. Dall'esperienza di vari paesi, in alcuni prima e in altri dopo la Seconda Guerra Mondiale fino ai nostri giorni, alcuni partiti comunisti si sono trovati disarmati a livello organizzativo, ideologico e politico.

L'esperienza storica e il significato della Grande Rivoluzione d'Ottobre sono incomparabili. E' confermato che la salvezza della classe operaia e degli altri strati popolari, in condizioni di crisi economica e politica, in condizioni di guerra imperialista, è possibile solamente attraverso la via del rovesciamento del potere e della proprietà capitalista, che presuppone ovviamente l'indebolimento e il fallimento completo delle diverse forme di "sinistra", sia le pericolose tendenze del riformismo-opportunismo che della "sinistra di governo", che in Grecia è espressa da SYRIZA.

Facciamo riferimento a una valutazione del KKE tratta dalle Tesi per il 20° Congresso del Partito visto che siamo nella sede del Parlamento europeo: Gli sviluppi dopo lo scoppio della crisi internazionale nel 2008-2009 confermano che l'Unione Europea e l'eurozona non sono una formazione coesa, stabile e permanente. Le politiche dell'UE non possono smussare le asperità all'interno dell'eurozona e l'UE. Al contrario, la UE riflette l'allargamento del divario tra gli Stati membri, e conferma la posizione leninista che gli Stati Uniti d'Europa o saranno socialisti, o non saranno in grado di esistere, oppure non serviranno gli interessi dei popoli e il progresso.

Cari compagni:

Alla fine di marzo, il nostro Partito celebrerà il suo 20° Congresso con l'obiettivo di base del rafforzamento ideologico-politico-organizzativo completo del Partito e della sua Gioventù come Partito della rivoluzione. Questo rafforzamento è una precondizione necessaria per realizzare con successo i compiti complessi per il raggruppamento del movimento operaio, la costruzione dell'alleanza sociale in direzione anticapitalista-antimonopolista, nella lotta contro la guerra imperialista, con l'obiettivo del potere dei lavoratori.

Da questo rafforzamento del Partito dipende inoltre la sua capacità di preparare il popolo per questi compiti in direzione di rottura e rovesciamento del sistema capitalista. Questo è ancora più valido nelle condizioni in cui tutto sembra immobile o si muove lentamente verso l'obiettivo del contrattacco operaio-popolare, o addirittura di regressione.

Il nostro Partito è giunto alla conclusione che il contenuto rivoluzionario e le conquiste conseguite con la Rivoluzione d'Ottobre sono state indebolite per l'influenza negativa di risolvere problemi esistenti nell'edificazione socialista seguendo una direzione sbagliata, con ricette capitaliste, come diciamo spesso, un corso che è coinciso cronologicamente con le decisioni del 20° Congresso del PCUS nel 1956 che si espressero nella forma estrema attraverso la Perestroika nel 1985 e la controrivoluzione nel suo complesso nel 1991.

Tuttavia, tutto questo non cambia né altera la dinamica interna della costruzione socialista, né nemmeno l'importanza decisiva della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre del 1917.

Gli sviluppi nel Movimento Comunista Internazionale, la spaccatura nel Movimento Comunista Internazionale, problemi relativi alla sua strategia hanno avuto un ruolo importante nella formazione dei rapporti di forza mondiali.

Il nostro Partito ha appresso dalle sue debolezze e errori che ha commesso nel passato, come ad esempio la mancanza di preparazione teorica e politica per comprendere lo sviluppo della controrivoluzione in URSS tempestivamente.

Consideriamo che sia responsabilità e diritto di ogni partito comunista studiare le questioni teoriche del socialismo, valutare il corso della costruzione del socialismo, per trarre conclusioni per dar battaglia contro l'opportunismo a livello internazionale, per preparare le forze del Partito e di classe, in generale, per comprendere la lotta di classe a livello internazionale, per fornire una spiegazione scientifica di classe ai regressi nel progresso e sviluppo sociale. In questo spirito internazionalista e comunista, intendiamo seguire gli sviluppi attuali in paesi come Cina, Vietnam, Cuba e altri paesi.

La spiegazione scientifica e la difesa del contributo del socialismo nel 20° secolo è un elemento che rafforza la strategia rivoluzionaria del movimento comunista.

Lo studio delle contraddizioni, degli errori soggettivi del progresso storico nel suo complesso è un processo che sviluppa la teoria del socialismo-comunismo, che farà rivivere il movimento comunista ideologicamente e politicamente e fornirà una forza travolgente nella sua nuova offensiva e vittoria finale.

Tra i nostri compiti più importanti di oggi c'è quello di ripristinare tra i lavoratori la conoscenza della verità rispetto al socialismo del 20° secolo, senza idealizzazioni, oggettivamente e libera dalle calunnie della borghesia, che si basano sulle catastrofi provocate dalla controrivoluzione.

Oggi, il capitalismo può esser ancora forte, ma non è invincibile. La crisi capitalista ha dimostrato ancora più intensamente i limiti storici del sistema capitalista. Le unioni imperialiste come la UE e la NATO, che sono stabilite sul terreno del capitalismo e per la difesa degli interessi monopolistici, non sono esenti da antagonismi inter-imperialisti, sia al loro interno che con altre potenze imperialiste.

Soprattutto nella fase attuale, in cui dobbiamo esser più preoccupati rispetto alle loro contraddizioni, con l'emergere di forze populiste, di estrema destra, euroscettiche in direzione reazionaria, in tutti i paesi d'Europa e negli USA con l'elezione di Trump. Ovviamente resta da vedere come sarà tracciata la politica degli Stati Uniti dopo l'inaugurazione presidenziale, perché la battaglia elettorale ha più elementi, come il populismo. Naturalmente, gli USA continueranno con la loro politica imperialista, perché continuano ad esser la prima potenza mondiale economica e militare. Tuttavia, sono preoccupati per l'ascesa della Cina alla seconda posizione nell'economia internazionale e, naturalmente, si preoccupano della bilancia commerciale che è negativa per gli Stati Uniti e positiva per la Cina. In particolare, quando la Cina è il primo paese creditore degli USA che devono alla Cina oltre 1,5 bilioni di dollari. Così gli USA considerano come avversario principale la Cina, che inoltre intrattiene buone relazioni con la Russia che è la seconda potenza militare al mondo.

Compagni:

E' nostro dovere come movimento comunista seguire tutti questi sviluppi da vicino, scambiare punti di vista, informazioni, determinare una posizione e attività congiunta rispetto alla situazione internazionale e gli sviluppi che minacciano i nostri popoli.

Affinché le generazioni presenti e future, la nuova leva della classe operaia che entra nella produzione e nel movimento possa dire che:

Il 20° secolo è iniziato con la più grande offensiva lanciata dal proletariato in ogni epoca e si è concluso con la sua sconfitta temporanea. Il 21° secolo porterà al rovesciamento finale e questa volta irreversibile del capitalismo e la costruzione del socialismo-comunismo.

Quindi, in ogni caso, il ghiaccio è rotto; il cammino è aperto, la strada è indicata.

Viva il 100° anniversario della Grande Rivoluzione d'Ottobre!


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