www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 28-03-17 - n. 626

ECM 2017 - Incontro Comunista Europeo 2017

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre. Il capitalismo, i monopoli e l'Unione Europea portano crisi, guerre e povertà. Il Socialismo è attuale e necessario".

Bruxelles, 24/01/2017

Intervento del Partito Rivoluzionario COMUNISTI (Francia)

Michel Gruselle | ecm2017.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Innanzitutto vorrei ringraziare, a nome del nostro partito, il Partito Comunista di Grecia, che ha organizzato questa importante conferenza in un momento in cui la crisi generale del sistema capitalista e dell'imperialismo si sta acuendo, nell'anno in cui celebriamo il centenario della Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre e il centocinquantesimo anniversario della pubblicazione del Capitale di Marx.

Come ha scritto John Reed ne I dieci giorni che sconvolsero il mondo, la rivoluzione socialista che ha portato alla formazione dell'URSS è il maggiore avvenimento del XX secolo.

Nonostante la sconfitta dell'URSS, la Rivoluzione di Ottobre riverbera i suoi effetti a tutt'oggi, dato che il conflitto di classe richiede perentoriamente di ottenere un cambiamento rivoluzionario per abbattere il sistema capitalista e imperialista. Un sistema la cui crisi di sovraccumulazione del profitto e una esacerbata concorrenza, genera un inedito incremento dello sfruttamento salariale del lavoro e dei conflitti per il dominio delle risorse, conflitti che mettono a rischio la pace nel mondo.

La sconfitta dell'URSS, la controrivoluzione ad essa correlata, le trasformazioni della Russia in nazione dominata da rapporti di produzione capitalistici e la sua integrazione nel sistema imperialista, i cambiamenti in Cina: tutto questo ha notevolmente alterato l'equilibrio del potere a vantaggio dell'imperialismo. Si è intensificata la forte concorrenza tra i monopoli e le nazioni che li servono per la conquista delle risorse naturali, dei mercati, dei mezzi di comunicazione e per lo sfruttamento dei popoli. In questo contesto, molti partiti comunisti hanno abbandonato la connotazione di avanguardia rivoluzionaria, respingendo l'internazionalismo e trasformandosi in partiti socialdemocratici.

Questo orientamento li porta a rifiutare la lotta di classe come base dei rapporti sociali nel capitalismo: in Grecia con "Syriza", in Spagna con "Podemos", in Germania con "Die Linke", così come in Francia con la ricostruzione della "sinistra della sinistra" intorno a Mélenchon. Tutte queste organizzazioni sono l'"asso nella manica" del capitalismo. Le loro azioni e il loro orientamento devono essere combattuti con fermezza. È per questo che il nostro partito sta presentando un candidato comunista alle elezioni presidenziali, un metalmeccanico, Segretario generale del nostro partito, e altri candidati alle elezioni legislative. Saranno gli unici candidati che si presenteranno come comunisti.

Milioni di lavoratori ne hanno avuto abbastanza, come dimostra la lotta contro la legge El Khomri che mira a smantellare le conquiste sociali della classe operaia. Questi lavoratori sono alla ricerca di un cambiamento sostanziale della politica. Ma il cambiamento per cosa, come e con chi?

In questa lotta di classe, chiariremo le cause alla radice della situazione in Francia e nel mondo. Mostreremo che non ci può essere accordo con il capitalismo. Evidenzieremo che i mezzi esistono: la ricchezza prodotta dal lavoro e espropriata da parte del capitale, deve tornare al popolo per soddisfare i bisogni essenziali dei lavoratori. Indicheremo i modi per avanzare nella lotta di classe verso la conquista del potere economico e politico. Noi affermiamo con fermezza che le elezioni presidenziali e legislative 2017 sono una questione di classe.

L'evoluzione della situazione politica conferma che avevamo ragione di creare COMUNISTI nel 2002. E' l'unico partito che, basato sul marxismo-leninismo, fornisce una prospettiva di cambiamento rivoluzionario: abbattere il capitalismo e costruire il socialismo. Ma sarebbe uno slogan vuoto, se non fosse tratto dal conflitto di classe quotidiano. Questo è il motivo per cui prestiamo particolare attenzione alle lotte operaie. Le nostre organizzazioni sono attive in esse e diffuse dalla nostra stampa, evidenziando la dimensione politica della lotta. Alla Renault, alla Goodyear, alle Poste, negli ospedali, all'Alstom, nell'industria alimentare, nelle università, nelle manifestazioni, le nostre cellule di partito e i nostri compagni sostengono le lotte e denunciano la responsabilità dei monopoli capitalistici e dello Stato per la situazione. Questo lavoro ci permette di ampliare la nostra influenza nella classe operaia.

Per concludere, brevemente, voglio dire alcune parole sulla situazione internazionale. Essa è caratterizzata da un aumento delle contraddizioni all'interno del sistema imperialista. Mentre la sconfitta dell'URSS ha aperto nuovi spazi al capitalismo, nello stesso tempo ha creato una situazione di maggiore concorrenza tra gli ex poli imperialisti e quelli in via di sviluppo, in particolare con la Russia e la Cina. Queste tensioni sono contrassegnate, tra l'altro, da numerosi scontri militari diretti o per procura volti a conquistare le fonti di materie prime, i mercati e i mezzi di comunicazione. Dal nostro punto di vista, è necessaria oggi una corretta analisi di ciò che l'imperialismo è. Lenin fornisce una definizione operativa, ma dobbiamo prendere in considerazione l'emergere di nuovi poli, la costituzione di gruppi imperialisti quali l'Unione europea e la forza di attrazione dei monopoli industriali e finanziari che dominano l'economia mondiale. Questo lavoro è necessario per dare ai partiti comunisti degli strumenti di chiara comprensione di questi fenomeni e della necessità conseguente di un'azione internazionalista comune. Siamo pronti, sebbene modestamente, a partecipare a tale lavoro collettivo partendo dalla nostra esperienza.

Questo lavoro non deve, ovviamente, impedire la lotta immediata per fermare le aggressioni imperialiste contro le nazioni e i popoli. Ad esempio, rivelare il carattere imperialista dell'Unione europea, la sua responsabilità nei conflitti di oggi e il ruolo sempre più aggressivo della NATO, richiede una lotta senza compromessi contro la politica del capitale monopolistico.


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