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- pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 19-05-17 - n. 632
ECM 2017 - Incontro Comunista Europeo 2017
"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre. Il capitalismo, i monopoli e l'Unione Europea portano crisi, guerre e povertà. Il Socialismo è attuale e necessario".
Nel 2017 ricorre l'anniversario della Grande Rivoluzione d'Ottobre avvenuta in Russia il 7 novembre 1917. Si è trattato dell'evento epocale del XX secolo: un passo in avanti che ha scosso il mondo alle radici e ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'umanità, consentendo i grandi cambiamenti derivanti dall'attuazione della teoria marxista.
La salvezza dell'umanità risiede nella trasformazione della società in una società socialista.
Oltre 100 anni fa, Rosa Luxemburg disse "socialismo o barbarie". Le controrivoluzioni in Unione Sovietica e nell'Europa dell'Est, confermano l'esattezza di questa tesi, poiché il capitalismo ci sta conducendo esattamente alla barbarie. La Grande Rivoluzione di Ottobre ci ispira e ci indica la via da seguire nelle nostre lotte.
La via socialista, intrapresa da Vladimir Lenin e dal suo Partito bolscevico dopo anni di lotta incessante condusse alla Grande Rivoluzione di Ottobre del 1917. La chiamata di Lenin "Tutto il potere ai soviet" portò i lavoratori russi e i contadini allora oppressi all'aperta rivolta contro il "governo provvisorio" che aveva sostituito il regime zarista nel precedente febbraio. Questi operai e contadini modellarono l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche dei 15 paesi che formavano il precedente impero zarista. L'URSS sarebbe diventato uno stato governato dagli operai, come di fatto venne realizzato.
L'URSS da paese arretrato sotto il regime zarista divenne un paese leader in competizione sotto tutti gli aspetti con gli Stati Uniti d'America, potenza del mondo occidentale del ventesimo secolo. L'Unione Sovietica già prima della Seconda Guerra Mondiale raggiunse per i suoi cittadini la piena alfabetizzazione e un servizio sanitario gratuito di prim'ordine, che riprese in poco tempo dopo la distruzione derivante dal secondo conflitto mondiale
Attraverso la sua storia di 73 anni l'URSS ha dimostrato non solo che la classe operaia è capace di governare la società, ma anche di essere un bastione delle classi lavoratrici nei paesi capitalisti occidentali. Attraverso i suoi sforzi e quelli dei suoi leader, Joseph Stalin in primis, al prezzo di grandi sacrifici, il popolo sovietico ha costruito una potenza, messa alla prova nella grande guerra patriottica, con l'enorme tributo necessario per fronteggiare l'invasione tedesca del 22 giugno 1941. Questo immane tributo implicò la perdita di 24 milioni di cittadini sovietici e la distruzione di città e villaggi sovietici. Tuttavia l'Unione Sovietica diede un contributo fondamentale alla vittoria della Seconda Guerra Mondiale, la guerra contro il fascismo.
Le conquiste dell'Unione Sovietica sono state evidenti, risultati scientifici compresi: i fatti parlano da soli. L'Unione Sovietica diventò il punto di riferimento di tutti i paesi oppressi dal colonialismo e un catalizzatore nella liberazione di tutti i paesi colonizzati. Fu l'Unione Sovietica a sostenere l'indipendenza di Malta e di altri paesi nelle Nazioni Unite.
La Seconda Guerra era appena conclusa e una nuova nube di guerra si profilava all'orizzonte: l'imperialismo insoddisfatto dal Trattato di Yalta con l'aiuto di nuove armi sembrava sicuro di sfidare ancora l'Unione Sovietica. L'armamento nucleare questa volta era la minaccia non solo per l'Unione Sovietica ma per l'intero genere umano. Questa minaccia venne neutralizzata dagli scienziati sovietici che svilupparono armamenti nucleari in tempi brevissimi. Ne seguì una situazione di stallo nota come Guerra Fredda. Questo periodo si è concluso alla fine del 1980 con un Trattato di presunto disarmo che ha posto termine al Trattato di Yalta.
A causa del revisionismo iniziato nel periodo di Krusciov, da cui scaturì una leadership debole, dei tradimenti interni di Gorbachev e Yeltsin, la controrivoluzione trionfò e l'Unione Sovietica vide la sua triste fine. L'imperialismo aveva trionfato e infranse ogni trattato concluso con un'Unione Sovietica ormai defunta. Oggi viviamo in un mondo unipolare dove gli Stati Uniti dettano le proprie regole, sempre in sintonia con i propri interessi, ovunque.
Il capitalismo è oggi in declino. Le previsioni, fatte da Karl Marx sul suo crollo, sono in fine giunte. Le forze fasciste si risollevano dalla decomposizione del capitalismo. Il fascismo è lo strumento che la borghesia usa quando la sua posizione è minacciata ed è esattamente ciò che accade con il crollo del sistema capitalista. Il virus che ha infettato questo sistema ha iniziato ad agire molto prima del trionfo di breve durata generato dalla controrivoluzione del 1989 che ha portato alla caduta dell'Unione Sovietica e della comunità Socialista nell'Europa Orientale. Si è quindi creduto che la scomparsa della comunità socialista dell'Europa orientale e dell'Unione Sovietica avrebbe aperto nuovi mercati e dato al capitalismo un nuovo impulso garantendo così la sua sopravvivenza.
Seguì l'opposto di quel che ci si aspettava: il collasso del sistema bancario, prima negli Stati Uniti e poi nel resto dei paesi capitalisti dell'Europa occidentale, provocò quelle crisi capitalistiche che oggi sono un elemento permanente nella vita quotidiana delle classi lavoratrici europee. I lavoratori specialmente nei paesi del sud dell'Europa si trovano ad affrontare misure di austerità imposte dalla "Troika" della Commissione Europea (CE), della Banca Centrale Europea (BCE) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Queste misure hanno portato ad un'elevata disoccupazione, lavori precari, salari, pensioni e altre prestazioni sociali ridotte. Ciò ha provocato miseria per tutti gli strati di lavoratori, per i colletti bianchi come per i colletti blu. Inoltre, ha determinato un aumento della povertà tra i lavoratori a basso salario. E' stato persino coniato un nuovo termine per definire chi lavora per poco: "lavoratori poveri" poiché non riescono a far fronte ai prezzi crescenti delle merci.
Le guerre di aggressione sferrate da parte dell'impero e dei suoi alleati della NATO sono state condotte contro i paesi del terzo mondo nel tentativo di uscire da queste crisi mirando a estorcere le loro risorse naturali. Questo tuttavia non è nuovo: nel 19° secolo le vecchie potenze imperialiste, Francia e Gran Bretagna, già sperimentarono questa via. Oggi, tuttavia, e qui sta il paradosso, poiché le guerre continuano ad approfondire le crisi pretendendo bilanci sempre più ingenti sulle casse già vuote, creano difficoltà tra i lavoratori del mondo occidentale che devono pagare il conto di tasca propria e tra gli operai del terzo Mondo che dovrebbe essere la vittima. Quest'anno tutti i comunisti e i progressisti del mondo stanno celebrando il 100° anniversario. Oggi l'Unione Sovietica non è più con noi a causa dei tradimenti interni commessi successivamente dai suoi leader.
I nostri compiti e le nostre lotte di oggi sono quelle di dare al capitalismo il suo colpo di grazia e raggiungere ovunque le masse per costruire il socialismo su scala globale, liberando così il mondo dalle sofferenze e dalle guerre.
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