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ECM 2017 - Incontro Comunista Europeo 2017

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre. Il capitalismo, i monopoli e l'Unione Europea portano crisi, guerre e povertà. Il Socialismo è attuale e necessario".

Bruxelles, 24/01/2017

Intervento del Partito Comunista Portoghese

Partito Comunista Portoghese | ecm2017.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Compagni,

A nome del Partito Comunista Portoghese, salutiamo calorosamente i partecipanti di questo incontro, ringraziando il Partito Comunista di Grecia per l'invito e per l'opportunità di condividere con voi le valutazioni e l'esperienza di lotta del PCP, dei lavoratori e del popolo portoghesi.

Il PCP ha tenuto il suo ventesimo Congresso nel mese di dicembre, sotto la parola d'ordine: "Il PCP con i lavoratori e il popolo per la democrazia e il socialismo". Riteniamo che sia stato un momento importante che ha riaffermato il Partito, la sua identità, i suoi ideali e il suo progetto, stabilendo orientamenti e adottando risoluzioni per accrescere la forza e meglio equipaggiare il PCP nella prosecuzione della lotta per gli interessi concreti e immediati dei lavoratori e del popolo portoghese; per l'alternativa patriottica e di sinistra che apra la via alla risoluzione dei problemi del paese; per una democrazia avanzata con i valori di Aprile nel futuro del Portogallo; per il socialismo e il comunismo.

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Il continente europeo è caratterizzato da grande instabilità, da una profonda crisi economica e sociale e da una regressione democratica e civile.

È sempre più evidente che l'Unione europea si scontra con i diritti, gli interessi e le aspirazioni dei lavoratori e dei popoli, confermando la sua natura di classe: un'arena per il dominio dei grandi monopoli e delle società transnazionali e per la concentrazione del potere nelle mani delle maggiori potenze capitalistiche dell'Europa, in particolare, della Germania.

Ci sono contraddizioni sempre più acute nel processo di integrazione capitalista europea: il referendum nel Regno Unito ne è stata espressione. Queste contraddizioni derivano dalla sempre più profonda crisi strutturale del capitalismo e possono culminare nella ri-configurazione o addirittura nella disintegrazione dell'euro e persino dell'Unione Europea stessa, come la conosciamo oggi.

In questo contesto, il "Consenso di Bruxelles" tra socialdemocrazia e destre, cerca di intraprendere una nuova strada che, con un po' di "make-up" e cambiamenti, potrebbe salvare e riaffermare l'UE e l'euro come strumenti di dominio economico e politico.

Il calendario definito nel Vertice di Bratislava, che include il prossimo Vertice di Roma, è orientato verso questo obiettivo, cioè cercare di creare le condizioni per un ulteriore passo avanti dell'Unione europea e dei suoi pilastri neoliberali, federalisti e militaristi.

Tuttavia, gli esiti elettorali in Germania, Francia e Paesi Bassi, potrebbero determinare un arresto temporaneo, o forse anche qualche impedimento al raggiungimento di alcune delle misure previste.

Qui si colloca la campagna attorno all'idea di "salvare l'Europa" dalla destra estrema e dal terrorismo o, più recentemente, da Donald Trump: il tentativo di mettere le basi per un nuovo passo avanti nel processo europeo di integrazione capitalista.

Ma la realtà è all'opposto: per salvare l'Europa da questi e da altri pericoli bisogna affrontare veramente e sconfiggere l'Unione europea.

Per il PCP questa lotta non è compatibile con le illusioni riformiste, come quelle difese dal Partito della Sinistra Europea, né con approcci sopranazionali, del tutto separati dalla realtà concreta della lotta in ciascun paese, né con la sottovalutazione delle diverse condizioni, dei compiti a breve termine e delle fasi che si trovano di fronte ai processi di emancipazione sociale e nazionale.

Per queste ragioni, il PCP considera questa lotta come inseparabile e come parte integrante della lotta più generale ingaggiata in Portogallo per obiettivi concreti e di breve termine, per la concretizzazione delle nostre proposte politiche, del nostro programma e progetto. Siamo in mezzo ad una lotta intensa per i diritti e le aspirazioni dei lavoratori e del popolo portoghesi, per difendere gli interessi del paese. Pensiamo che questo sia il miglior contributo che possiamo dare per sconfiggere l'Unione europea e costruire un'Europa dei lavoratori e dei popoli, della pace, del progresso e della cooperazione tra Stati sovrani, uguali nei diritti.

Il PCP ritiene che il percorso di costruzione di questa diversa Europa dipende dalla convergenza di diversi fattori interconnessi: la crescita della lotta da parte dei lavoratori e dei popoli in difesa dei loro diritti e della sovranità nazionale e la crescita associata della loro consapevolezza politica sulla natura di classe dell'Unione europea; l'affermazione sovrana del diritto allo sviluppo economico e sociale e il rigetto delle imposizioni dell'Unione europea; il cambiamento nei rapporti di forza in ciascun paese, vale a dire il rafforzamento dei partiti Comunisti e operai e della loro influenza sociale e politica; l'articolazione e la cooperazione tra comunisti e di questi con altre forze progressiste e di sinistra, sulla base di una posizione di rottura con il processo di integrazione capitalista europea.

In questo senso e nel contesto delle sue relazioni in Europa, il PCP, con la sua identità e indipendenza politica agisce a livello istituzionale, all'interno del gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica nel Parlamento europeo, difendendo la sua natura confederale e affermandone l'alternativa alle forze della socialdemocrazia e della destra nel Parlamento europeo.

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Circa un anno fa, si è aperta una nuova fase nella vita politica del Portogallo, a seguito della lotta dei lavoratori e del popolo portoghesi, riflessa nei risultati delle elezioni generali dell'ottobre 2015 e l'azione decisiva del PCP che ha permesso di impedire la prosecuzione dell'azione distruttrice, di ulteriore sfruttamento e impoverimento, di dipendenza e di declino nazionale, di attacco frontale alla Costituzione portoghese portate avanti dal precedente governo PSD/CDS al servizio del grande capitale, in collegamento con l'Unione europea e l'FMI.

Il PCP ha risposto a una profonda richiesta di cambiamento, fornendo espressione politica alla lotta senza lasciarsi sfuggire l'opportunità di raggiungere, con il suo intervento, dei progressi, ancorché limitati. In questo modo, rispondiamo al nostro impegno di combattere a tutti i livelli per difendere i diritti e gli interessi degli operai e dei cittadini.

Occorre sottolineare che la soluzione politica raggiunta non è simile e non ha nulla a che fare con altre soluzioni verificatesi in Europa in precedenza.

In effetti, il quadro politico ha fatto emergere non un governo di sinistra ma un governo di minoranza a guida PS; senza una maggioranza di sinistra nell'Assemblea della Repubblica [Parlamento] e con una minoranza parlamentare del PSD e del CDS-PP [rispettivamente socialdemocratici e popolari, vincitori delle elezioni 2015, senza essere però riusciti a esprimere un governo, ndt] e dove, contemporaneamente, i gruppi parlamentari PCP e PEV [verdi, ndt] possono condizionare decisioni e sono determinanti e necessari per ripristinare e acquisire nuovi diritti e redditi più elevati; non una situazione in cui il PCP costituisce un sostegno per il governo sulla base di un accordo parlamentare, ma una situazione in cui il PCP, dopo aver contribuito a creare le condizioni perché il governo entrasse in carica e iniziasse a lavorare, conserva la sua piena libertà politica di indipendenza, orientando le sue valutazioni e decisioni in ogni momento, secondo gli interessi degli operai, del popolo e del paese.

La soluzione politica è stata trovata nella piena indipendenza del PCP e nel rispetto della sua identità, riaffermando il programma e il progetto del Partito, avendo come obiettivo la necessaria rottura con le politica di destra e la realizzazione di una politica patriottica e di sinistra.

La situazione attuale riflette un contesto contraddittorio di possibilità e limitazioni. Da una parte, il raggiungimento di un certo numero di progressi, seppur contenuti, a seguito della lotta operaia e dell'intervento del PCP, espressi nei bilanci statali per il 2016 e il 2017 e altre importanti normative che restituiscono diritti, salari e redditi. D'altro canto, la conferma di limitazioni a progressi più decisivi e urgenti, derivanti dalla scelta del governo PS di sottoporre le politiche, alle imposizioni e ai vincoli dell'Unione europea, all'euro, al debito o agli interessi del capitale monopolistico, che sono elementi strutturali della politica di destra e che continuano a essere presenti nell'azione del governo.

Pertanto, la situazione attuale mette in evidenza la necessità di una rottura con la politica di destra e il bisogno di una politica patriottica e di sinistra. Definiamo otto priorità (qui necessariamente riassunte): Liberare il paese dalla sottomissione all'euro e dalle imposizioni e dai vincoli dell'Unione europea; Rinegoziare il debito pubblico, nei termini, negli importi e nei tassi di interesse; Valorizzare il lavoro e i lavoratori; Difendere e promuovere i settori produttivi e la produzione nazionale; Garantire il controllo pubblico del settore bancario, recuperando i settori strategici di base dell'economia per il settore pubblico; Garantire un'amministrazione pubblica al servizio del popolo e del paese; Difendere una politica fiscale che allevi l'onere fiscale sui redditi dei lavoratori e delle persone; Difendere il regime democratico e l'adesione alla Costituzione della Repubblica portoghese. Questa è una politica che contende e rompe il potere del capitale monopolistico e dell'imperialismo.

Nel contesto della lotta politica e della lotta di classe che persiste, contrastando accomodamenti e atteggiamenti "attendisti" e dimostrando che la lotta vale la pena, il PCP ha condotto una vasta attività, promovendo l'azione organizzata dei lavoratori e delle comunità in difesa e conquista di nuovi diritti. Ciò non solo aiuta a migliorare le condizioni di vita, ma crea anche condizioni migliori per lo sviluppo della lotta e per opporsi a nozioni quali il "bipolarismo" e il "fatalismo".

La situazione richiede un'intensa azione del PCP, articolando e approfittando di tutte le possibilità per difendere, ripristinare e ottenere nuove diritti, con l'obiettivo essenziale di raggiungere una politica patriottica e di sinistra.

Questi obiettivi impongono le seguenti linee guida e compiti per il lavoro del PCP: rafforzare la lotta operaia; rafforzare le organizzazioni dei lavoratori e altri movimenti di massa, coinvolgendo tutte le classi e i settori antimonopolisti, allargando il fronte sociale della lotta; unificare il lavoro politico; rafforzando l'organizzazione e il lavoro del partito.

Contemporaneamente segniamo il centenario della Rivoluzione d'ottobre, punto di forza del processo storico di emancipazione degli sfruttati e degli oppressi, dei lavoratori e dei popoli, che annuncia l'inizio di una nuova era nella storia dell'Umanità: l'epoca del passaggio dal capitalismo al socialismo.

Il PCP ha definito, nella sua risoluzione del Comitato Centrale del 18 settembre 2016, gli obiettivi di un vasto programma di commemorazioni iniziate il 28 gennaio sotto lo slogan: "Socialismo, una domanda del presente e per il futuro".

La realtà del mondo odierno, quando il sistema capitalista, con il suo carattere di sfruttamento, oppressivo, aggressivo e predatorio, è afflitto dal peggioramento della sua crisi strutturale, con tutte le conseguenze e i gravi pericoli che ciò comporta, dimostra l'importanza e la portata della Rivoluzione d'Ottobre e riafferma il socialismo, attraverso percorsi e fasi differenziate, come l'obiettivo della lotta operaia e popolare.

Proponendo il suo programma: "Una democrazia avanzata: i valori di Aprile nel futuro del Portogallo", il PCP afferma come l'obiettivo del popolo portoghese sia di costruire una società socialista, basata sulla realtà e l'esperienza della rivoluzione portoghese, assimilando criticamente l'esperienza rivoluzionaria in tutto il mondo.

Per il PCP, le lotte odierne per difendere, ripristinare e conquistare diritti, per interrompere la politica di destra e per raggiungere una politica patriottica e di sinistra, fanno parte della lotta per una democrazia avanzata che è a sua volta parte integrante della lotta per il socialismo.

Fedeli ai suoi ideali liberatori, commemoriamo il centenario della Rivoluzione d'Ottobre, considerando che i suoi valori sono profondamente radicati, sono necessari nei nostri tempi e si proiettano come realtà, bisogni oggettivi, esperienze e aspirazioni nel futuro del Portogallo e dell'umanità.

Commemorare la Rivoluzione d'Ottobre equivale ad affermare che il futuro non appartiene al capitalismo, appartiene al socialismo e al comunismo. Il PCP continua ad essere profondamente impegnato in questa lotta.


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