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ECM 2017 - Incontro Comunista Europeo 2017

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre. Il capitalismo, i monopoli e l'Unione Europea portano crisi, guerre e povertà. Il Socialismo è attuale e necessario".

Bruxelles, 24/01/2017

Intervento del Partito comunista della Polonia

Partito Comunista della Polonia | ecm2017.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

"Tutto il potere ai soviet!" era uno slogan dei lavoratori e dei contadini durante la Grande Rivoluzione d'Ottobre. Oggi, nell'anno 2017, che segna il 100° anniversario della Rivoluzione questa chiamata è ancora attuale. I principi fondamentali del capitalismo rimangono invariati: si basa sempre sullo sfruttamento economico delle masse. Negli ultimi decenni questo sistema ha anche guadagnato forza e nuove risorse. I ricchi si arricchiscono e i poveri stanno diventando più poveri. Gli 8 uomini più ricchi hanno la stessa ricchezza della metà della popolazione del mondo. Significa una grande concentrazione del capitale, basata sul crescente ruolo delle transazioni finanziarie e della proprietà. L'enorme divario di reddito viene usato dai monopoli privilegiati per ottenere influenza politica ed economica.

Nella maggior parte dei paesi le condizioni di lavoro del popolo vanno peggiorando. La crisi del capitalismo viene utilizzata per cancellare tutte le conquiste sociali precedentemente raggiunte dalla classe operaia. L'esercito di riserva nel lavoro sta crescendo insieme alla disoccupazione. Allo stesso tempo, le multinazionali trasferiscono la loro produzione nei paesi sottosviluppati per aumentare lo sfruttamento dei lavoratori e ridurre i costi. Le istituzioni internazionali come l'Unione europea, il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale sono strumenti di questo imperialismo economico e di questa espansione privilegiata.

Le periferie dell'Europa come la Polonia e le altre periferie in America Latina, Africa e Asia sono costrette ad adottare leggi che aiutano la borghesia e che danno loro maggiori privilegi per investire, evitare costi e tassazione. Allo stesso tempo, ogni protesta contro il potere dei monopoli viene schiacciata e le masse restano prive del loro diritto di sciopero e di stabilire organizzazioni sindacali. Anche quando in alcuni paesi, come la Polonia, queste libertà sono garantite dalla costituzione, restano sulla carta, a causa degli ostacoli burocratici all'organizzazione di scioperi e proteste legali.

Nell'ottobre 1917 il popolo della Russia era stanco delle illusioni di riforma e miglioramento del sistema e decise di rovesciarlo. Anche oggi vanno svanendo i miraggi riformisti. Ricordiamo il caso della Grecia e il referendum per fermare le riforme neoliberali. La Grecia ha votato contro la dittatura dei monopoli, ma le autorità hanno abbandonato rapidamente la resistenza. Questo dimostra che il potere del capitale è in grado di imporre le proprie decisioni anche su interi stati e indebolire la posizione dei socialdemocratici opportunisti, incapaci di resistere.

Nel 1917 le masse russe abbandonarono gli slogan nazionalisti e militaristi alla luce del costo della Grande Guerra. Con milioni di morti e altri milioni di affamati, si sono ribellati contro il regime militarista. Oggi non siamo di fronte ad una guerra europea aperta, ma il militarismo e l'imperialismo stanno crescendo. Come ha detto Lenin, l'imperialismo è la fase suprema del capitalismo. I monopoli e le istituzioni finanziarie internazionali hanno bisogno della forza militare come uno dei suoi attributi. Non esitano ad avviare guerre contro i paesi che si oppongono.

Le guerre sull'Afghanistan, l'Iraq e la Libia sono stati mezzi per garantire l'espansione del capitale internazionale e di distruzione di questi paesi. L'imperialismo è manifesto nella destabilizzazione della Siria, in cui gli imperialisti usano quegli stessi terroristi contro i quali proclamano la guerra. La creazione di Daesh e di altre forze reazionarie è un mezzo per distruggere la Siria e prendere il controllo della strategica regione. Nonostante gli slogan capitalistici sulla democrazia e sui diritti umani, si supera un milione di vittime in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria e in molti altri paesi, e ciò non significa nulla per gli imperialisti.

Ci troviamo anche di fronte a crescenti tensioni militari e al trasferimento di truppe americane verso est con il pretesto della "difesa del fianco orientale della NATO". Le truppe situate in paesi come la Polonia sono un segno chiaro che i privilegi del capitale saranno difesi con forza. Allo stesso tempo cercano di generare un consenso popolare per aumentare le spese militari. È nell'interesse dell'industria militare. Non dovrebbe essere una sorpresa che anche durante la crisi le spese militari non vengono tagliate.

Nel 1905 il regime russo riuscì a fermare la rivoluzione con la forza e le persecuzioni. Tuttavia nel 1917 il movimento rivoluzionario superò tutti gli ostacoli. Persecuzioni, eserciti bianchi e interventi stranieri non bastarono per fermare le masse guidate dal partito bolscevico. Dopo 100 anni ci troviamo di fronte a differenti dimensioni, ma simili nel tipo: persecuzioni dei comunisti. Ora vengono perseguitati anche solo per sostenere il comunismo. Le autorità dei Paesi baltici, dell'Ungheria, dell'Ucraina e della Polonia stanno conducendo una campagna di propaganda contro il comunismo, cercando di criminalizzare l'ideologia comunista. Temono la vera alternativa rivoluzionaria in tempi di crisi.

La destra nazionalista, invece, gode di tutte le libertà, perché può essere utilizzata dal capitale come opzione di emergenza in caso di crisi politica. Il fascismo è una parte del capitalismo e la sospensione della democrazia non danneggia gli interessi dei monopoli. Le persone che dirigono l'odio contro altre nazioni, rifugiati e gruppi etnici, sono innocue ai capitalisti. Non hanno la coscienza di classe.

Ecco perché dovremmo ricordare che la costruzione di questa coscienza e della solidarietà internazionale sono una questione fondamentale nella creazione del movimento rivoluzionario e comunista. Il Grande Ottobre non è solo una rivoluzione, solo un evento storico, ma una linea guida per tutti noi.


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