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- pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 23-10-17 - n. 648
Evento internazionalista del CC del KKE per il centenario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, organizzato dal KKE
Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
17/10/2017
Il 15 ottobre 2017 nella sala congressi nella sede del KKE ha avuto luogo un evento internazionalista del CC del KKE per il centenario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre.
La celebrazione è iniziata con un video di un discorso registrato al grammofono di V.I. Lenin sulla fondazione della Internazionale Comunista. Nell'iniziativa, il compagno Dimitris Koutsoumpas, Segretario Generale del CC del KKE, è stato l'oratore principale mentre hanno portato i loro saluti i rappresentanti dei partiti che hanno partecipato alla preparazione dell'8° numero della "Rivista Comunista Internazionale. Spazio di dialogo".
In particolare, hanno portato i saluti i compagni:
Ilya Ferberov, membro del Consiglio Politico e della Segreteria Politica del CC del Partito Comunista Operaio Russo
Inna Belokurova, membro della Segreteria del Partito Socialista di Lettonia
Ainur Curmanov, membro della Segreteria del Partito del Movimento Socialista del Kazakistan
Astor García, Segretario Generale del CC del Partito Comunista dei Popoli di Spagna
Marina Pilajeva, membro del CC e Responsabile Relazioni Internazionali del Partito dei Lavoratori Ungherese
Laura Bergamini, membro del CC del Partito Comunista, Italia
Kemal Okuyan, Segretario Generale del Partito Comunista di Turchia
Anna Rucnov, membro della Segreteria del CC del Nuovo Partito Comunista de Jugoslavia
Bulelwa Tunysiwa, membro del CC del Partito Comunista Sudafricano
Pável Cabrera, Primo Segretario del CC del Partito Comunista del Messico
Il compagno Ultan Gillén, membro del CC esecutivo del Partito dei Lavoratori d'Irlanda, ha inviato un messaggio di saluto scritto perché è dovuto partire e non ha potuto assistere all'evento.
Durante la celebrazione sono state interpretate canzoni della lotta dei popoli in russo, francese, spagnolo, tedesco, italiano, turco e greco.
[Foto]
Di seguito, il discorso del Segretario Generale del CC del KKE, compagno Dimitris Koutsoumpas
Cari compagni,
oggi, nella sede del CC del KKE rendiamo onore al centenario della Rivoluzione d'Ottobre, una grande epopea di lotte e sacrifici per la costruzione della nuova società, senza quello sfruttamento dell'uomo sull'uomo che hanno vissuto e vivono i popoli nel capitalismo e nei sistemi sociali di sfruttamento precedenti.
Questa epopea che ha avuto inizio con il trionfo nel paese dei Soviet ha ispirato la classe operaia e i popoli in tutto il mondo. "Nacque" nel sangue della Prima Guerra mondiale imperialista.
Da essa sorgono figure eroiche:
- gli eroi della Guardia Rossa che protessero il Potere Sovietico nella Russia rivoluzionaria, durante l'intervento imperialista di 14 Stati capitalisti;
- milioni di comunisti e lavoratori di primo piano che sfidarono la giustizia e gli eserciti borghesi, conducendo dure battaglie.
Milioni di persone che affrontarono il fascismo, nato in seno al capitalismo: "carne della sua carne".
Estendiamo un saluto ai Partiti Comunisti e Operai presenti nella sede del CC del KKE che partecipano ai lavori della "Rivista Comunista Internazionale" (RCI).
Il nostro Partito apprezza particolarmente lo sforzo della RCI, lo sforzo congiunto di vari partiti che si basano sul marxismo-leninismo, difendono i principi rivoluzionari e allo stesso tempo studiano e sviluppano una strategia rivoluzionaria contemporanea a livello nazionale e internazionale.
Dopo la restaurazione del capitalismo in URSS e negli altri paesi socialisti, è molto difficile o addirittura impossibile ispirare, svolgere un ruolo di leadership nel movimento operaio e popolare attualmente in crescita, che abbia qualche esito positivo contro la peggiore offensiva del capitale dalla Seconda Guerra mondiale, contro il nuovo ciclo di interventi e guerre imperialiste, se non assimiliamo e utilizziamo nella nostra strategia le conclusioni, l'esperienza e l'insegnamento derivante dall'edificazione socialista.
Si affermano nuovi aspetti nello sviluppo generale degli avvenimenti che devono elevare il livello di rivendicazioni del Movimento Comunista Internazionale, del movimento operaio internazionale.
Viviamo in un periodo in cui il vecchio mondo sta morendo e il nuovo mondo lotta per nascere.
Nonostante il predominio mondiale del capitalismo e la sua apparentemente inopinabile vittoria negli ultimi 30 anni dopo la controrivoluzione, il capitalismo è pregno di intense contraddizioni e acuti antagonismi tra i differenti stati capitalisti, tra le alleanze militari-politiche e economiche-politiche, antagonismi che hanno portato a guerre e riposizionamenti.
Queste contraddizioni sono inerenti al capitalismo, specialmente nella sua fase monopolista, ossia, l'imperialismo.
I fenomeni di decomposizione, di parassitismo, di distruzione multiforme delle forze produttive si stanno acutizzando in questo periodo. Sono conseguenze connesse principalmente con l'espansione della breccia tra il potenziale produttivo della nostra epoca e il livello di soddisfazione delle necessità sociali contemporanee.
E' in gestazione una nuova crisi economica più sincronizzata, si sta acutizzando il conflitto per il controllo dei mercati, le risorse energetiche e le rotte di trasporto di petrolio e di gas naturale.
Si sta intensificando la contraddizione di base tra capitale e lavoro.
Si sta rafforzando la tendenza all'impoverimento assoluto e relativo della classe operaia.
Sta aumentando il tasso di disoccupazione permanente di lungo periodo.
Sta crescendo il tasso di sfruttamento della classe operaia anche nelle economie capitaliste più sviluppate.
Si acuiscono tutte le contraddizioni sociali.
I partiti comunisti e operai che si basano sul socialismo scientifico devono prendere iniziative non solo per coordinare la lotta e promuovere alcune legittime richieste operaie in tutto il mondo capitalista, cosa necessaria, ma anche per sviluppare una strategia rivoluzionaria unificata contro la strategia del capitale.
Questo sforzo non si può realizzare con partiti che hanno rinunciato all'obiettivo della Rivoluzione Socialista e del potere operaio e hanno scelto il cammino della gestione del capitalismo. Può esser fatto solo da partiti comunisti che credono nel rovesciamento del barbaro sistema capitalista e nella costruzione della nuova società socialista-comunista.
Cari compagni,
l'internazionalismo proletario è sempre stata un'arma potente nelle mani dei comunisti e della classe operaia contro gli intenti di dividere i lavoratori da parte dei borghesi e degli opportunisti.
Nessuna particolarità specifica isolata, nessuna contraddizione secondaria esistente o fabbricata come "nord-sud", "centro-periferia", "paesi sviluppati-sottosviluppati", "miliardari-resto del mondo" e altre, possono eliminare la contraddizione fondante tra capitale e lavoro o la necessità dell'emancipazione della classe operaia, la conquista del potere operaio.
Ovviamente noi comunisti, elaborando la nostra tattica, teniamo in conto la situazione di ogni paese, il corso della lotta di classe, le varie contraddizioni, ma mai a discapito della nostra strategia e delle leggi generali rispetto al rovesciamento del capitalismo e alla costruzione della società socialista-comunista.
In qualsiasi caso, la tattica è parte integrante della strategia, è la parte flessibile della strategia.
Una questione che è stata confermata con la Rivoluzione d'Ottobre è che 100 anni fa in un paese relativamente arretrato in relazione ad altri paesi sviluppati dell'occidente, con molte vestigia di sistemi sociali precedenti, il capitalismo aveva creato le precondizioni materiali per la costruzione della nuova società socialista.
Questa società socialista ha dato un grande impulso allo sviluppo delle forze produttive, superando l'arretramento e pregiudizi centenari.
Dato che oggi la necessità e l'opportunità del socialismo sono ancora più intense, non possiamo parlare in maniera generale e astratta su alcuna visione del socialismo senza rispondere oggettivamente ad alcune logiche domande: Perché si è interrotta la costruzione socialista? Questo fu inevitabile o dovuto a determinati fattori e se sì, quali furono?
E' necessario valutare allo stesso tempo la strategia del Movimento Comunista Internazionale nell'implacabile conflitto internazionale tra il sistema socialista e il sistema capitalista.
La controrivoluzione e l'attuale negativa correlazione di forze non cambiano questo fatto, ossia che si realizzò una rivoluzione socialista e che che venne edificato il socialismo. Non cambiano il carattere della nostra epoca come epoca di transizione dal capitalismo al socialismo, visto che questa necessità insorge dalle impasse proprie del modo di produzione capitalista, come sono le crisi, le guerre, la disoccupazione, la povertà e altri tormenti per i popoli.
La Rivoluzione d'Ottobre ha confermato che affinché la classe operaia possa rivendicare il potere, deve formare la sua propria alleanza sociale con i contadini poveri, gli strati urbani oppressi.
Bisogna conquistare il potere politico, creare le proprie istituzioni del potere operaio che poggiando sulla superiorità della pianificazione scientifica centrale, sulla solida base assicurata dalla proprietà sociale dei mezzi di produzione, delle fabbriche, delle risorse energetiche nazionali, delle risorse minerali, della terra, delle infrastrutture, svilupperà le forze produttive per la soddisfazione delle necessità popolari contemporanee, rifiutando una volta per tutte le categorie economiche come il profitto capitalista.
Inoltre, l'Ottobre ha rilevato il ruolo insostituibile dell'avanguardia politica rivoluzionaria, il Partito Comunista, che deve mostrare tenacia e fermezza nella linea e nell'obiettivo rivoluzionario e allo stesso tempo, deve adattarsi agli alti e bassi della lotta di classe che continua con nuove forme, per la formazione, rafforzamento e vittoria finale della nuova società comunista.
In tutte le fasi storiche, sia nel periodo di preparazione, come durante la rivoluzione, e ancor più durante l'edificazione socialista, fu evidente la necessità del partito comunista di tenere un forte fronte contro l'opportunismo.
L'opportunismo è un veicolo dell'ideologia e della politica borghese nel movimento operaio, e come abbiamo visto dall'esperienza dell'URSS dopo il XX Congresso del PCUS e più apertamente nel periodo della perestroika, si converte in una forza politica controrivoluzionaria.
Cari compagni,
i quasi 70 anni di esistenza dell'URSS dimostrano che, nonostante le debolezze e le osservazioni critiche, il socialismo-comunismo è un sistema socio-economico superiore: un sistema che può garantire il diritto al lavoro per tutti e risolvere grandi problemi, come l'attenzione alla salute, all'istruzione, alla casa, al trasporto gratuito, allo svago, che il capitalismo non solo non può, ma non vuole risolvere visto che sono sfere di reddittività e speculazione per il capitale.
Il contributo storico dell'URSS all'umanità è stato enorme. Non solo è stato fonte di ispirazione per il movimento operaio, popolare, rivoluzionario, ma il suo apporto in ogni settore della vita quotidiana, le scienze, la cultura, gli sport, ha creato una grande eredità. Dimostrando che è possibile costruire una nuova società. Che il fine della Storia non è la barbarie capitalista.
Sappiamo bene che nessun sistema socio-economico precedente, nemmeno il capitalismo, si è stabilito tutto in una volta. Che la società socialista è la fase più bassa del comunismo e non una tappa indipendente. Non significa che siccome agiamo nell'epoca di transizione dal capitalismo al socialismo non sia possibile, in nessun caso, la restaurazione del capitalismo in un paese o più, come conseguenza per esempio dei rapporti di forza negativi.
Tuttavia, l'insieme di queste legittime considerazioni generali non ci inducono a occultare o giustificare errori specifici, inconvenienti e debolezze gravi che hanno a vedere con fattori soggettivi: in primo luogo il partito, nel corso della costruzione socialista, così come nel movimento comunista internazionale nella lotta contro l'imperialismo.
Ci riferiamo a opzioni politiche concrete che hanno inizialmente alterato gradualmente e in seguito rapidamente il carattere di classe e la base scientifica della linea politica del partito comunista e che infine hanno portato a una deviazione opportunista.
Purtroppo, non c'è stato un fronte di resistenza effettivo, anche se c'erano forze disposte a costituirlo, ma alla fine, il corso verso la restaurazione capitalista e la corrosione opportunista del movimento comunista internazionale in quel periodo concreto furono irreversibili.
Riconosciamo che sorsero, in particolare dopo la II Guerra Mondiale e soprattutto in URSS, nuove necessità e problemi senza precedenti nel corso della costruzione socialista, giacché non esisteva né esperienza precedente, né un piano di costruzione dettagliato e elaborato.
Tuttavia, questo non giustifica la responsabilità del fattore soggettivo, del partito comunista, cui ruolo principale è connesso dialetticamente con l'orientamento del potere operaio e la mobilitazione attiva delle masse.
Sia nelle condizioni del capitalismo come nelle condizioni del socialismo, il Partito deve esser più avanzato rispetto la coscienza delle masse.
Ma nel socialismo esiste il potenziale e, pertanto, l'obbligo di rafforzare la coscienza socialista rafforzando praticamente il valore delle relazioni di produzione comuniste, con una costruzione socialista che miri al comunismo, nel senso di superare coscientemente gli elementi di immaturità del socialismo come fase bassa e incompleta del comunismo.
Il ventre da cui nacquero opinioni e scelte errate che si trasformarono nella forza sociopolitica e ideologica della controrivoluzione si trova nel fatto che, dopo la II Guerra Mondiale e la ricostruzione impressionante dell'economia sovietica dalla distruzione militare, mentre lo sviluppo delle forze produttive ebbe un nuovo impulso, non si presero decisioni politiche per l'ampiamento delle relazioni comuniste nella produzione agricola, decisioni che avrebbero portato a misure per lo sviluppo e l'orientamento dell'industria per la soluzione dei problemi di meccanizzazione e infrastrutture, alla formazione della pianificazione centrale adeguata.
Durante il periodo di preparazione e celebrazione del XIX Congresso ci fu un dibattito importante e positivo tra le opinioni che da una parte appoggiavano il ruolo delle relazioni merce-denaro e del mercato nel socialismo, e dall'altra le opinioni generalmente corrette che la legge del valore e le relazioni merce-denaro non devono regolare la produzione socialista e la sua distribuzione, che condusse alla constatazione che i kolchoz e la circolazione di prodotti di consumo privato in forma di merci, erano diventati ostacolo nello sviluppo delle relazioni produttive.
Purtroppo, le posizioni che inizialmente ebbero un punto di partenza corretto non si convertirono in oggetto di lavoro teorico scientifico completo, di conseguenza, non riuscirono a opporsi effettivamente ai punti di vista orientati al mercato che si rafforzarono nella produzione agricola e nell'industria. Nonostante questo, gli sviluppi non erano determinati una volta per tutte. Il punto di svolta e di sorpasso della deviazione opportunista nella costruzione socialista, fu il XX Congresso del 1956, quando in nome di affrontare i problemi esistenti si rafforzarono le posizioni rispetto alle relazioni merce-denaro, sul "socialismo di mercato", che a sua volta portarono all'indebolimento della pianificazione centrale, alla politica di autogestione delle imprese, alla formazione orizzontale delle relazioni merce-denaro tra le imprese, cosa che significava la dissoluzione della pianificazione centrale.
Inoltre sorsero problemi nella strategia del movimento comunista internazionale, radicati non solo nei partiti comunisti che guidavano il potere operaio nei paesi socialisti, ma anche nei partiti comunisti dei paesi capitalisti, soprattutto in Europa occidentale, che a loro volta esercitavano una generale pressione nelle file del movimento comunista internazionale.
La sottovalutazione della ricostruzione capitalista dopo la II Guerra Mondiale in combinazione con la valutazione errata che per via dell'istituzione del sistema socialista postguerra esisteva la possibilità di una coesistenza pacifica tra i due sistemi, svolsero un ruolo importante come terreno fertile per le deviazioni.
Nella valutazione rispetto un cambio favorevole dei rapporti di forza a spese dell'imperialismo si prendeva in considerazione anche il ruolo dei cosiddetti paesi non allineati, ossia gli Stati borghesi che non erano entrati in alleanze e unioni imperialiste, mentre in vari casi, i movimenti borghesi che volevano migliorare il loro ruolo nel mercato capitalista mondiale o abolire le vestigia del sistema colonialista a favore della borghesia locale furono considerati antimonopolisti-antimperialisti.
La linea opportunista di coesistenza pacifica, che esisteva con una varietà di forme di transizione al socialismo, prevalse nel XX Congresso e fu vincolata a presunte possibilità di un cammino parlamentare di transizione al socialismo in alcune condizioni, utilizzando per questo come veicolo l'ampliamento delle libertà democratiche borghesi.
Si rafforzarono posizioni già esistenti rispetto alla partecipazione o appoggio dei partiti comunisti ai governi sul terreno del capitalismo, tenendo come criterio l'utilizzo delle contraddizioni con gli USA, con forze borghesi divise in "nazionali patriottiche" e "antipatriottiche subordinate", una posizione che dimostrò che le relazioni di dipendenza e diseguaglianza non furono valutate come un elemento intrinseco al sistema capitalista, ma si indentificarono con politiche di subordinazione.
Un fattore grave che portò al rafforzamento delle deviazioni in opposizione alla necessità di una strategia rivoluzionaria fu il timore delle conseguenze di una nuova guerra nucleare.
Alcune di queste opinioni e opzioni ideologiche e politiche non sorsero esclusivamente nel periodo post guerra; nell'essenza erano sorti nel periodo antecedente la guerra nelle risoluzioni e congressi anche dell'Internazionale Comunista.
Dopo la guerra, si sottovalutò il carattere flessibile della strategia imperialista elaborata dal capitalismo contro il socialismo, che si basò sul presupposto che non fosse realista l'intervento militare straniero, ma l'accerchiamento in altre maniere: come l'uso di difficoltà nella costruzione socialista e le deviazioni nelle file dei partiti comunisti e nel movimento comunista internazionale.
Non si sottovalutarono solamente i segnali ma anche le gravi avvertenze sulla relazione tra le deviazioni interne e la tattica dell'accerchiamento imperialista, che includeva la guerra psicologica sistematica finanche reti destinate a minare il socialismo, scatenare sviluppi controrivoluzionari, e anche il ruolo del FMI, le relazioni economiche e commerciali di vari Stati socialisti che confinavano con l'URSS.
Fenomeni di incitazione e di appoggio ad attività controrivoluzionarie nacquero negli anni '50. Soprattutto negli anni '70 e '80, mentre la vittoria e il rovesciamento dell'Unità Popolare di Allende in Cile, la Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, così come la crisi economica capitalista del 1973 ecc. non furono studiati a fondo né si tennero in considerazione.
Solo il ripristino della strategia rivoluzionaria nel MCI avrebbe potuto affrontare le politiche interventiste imperialiste e le deviazioni opportuniste.
Attraverso la restaurazione delle leggi scientifiche della costruzione socialista e l'abolizione della strategia delle tappe e forme di potere politico intermedio.
Il KKE ha piena coscienza che abbiamo un lungo cammino davanti per approfondire ancor di più la nostra analisi dei fattori che portarono alla controrivoluzione.
Allo stesso tempo, bisogna studiare costantemente gli sviluppi nel mondo capitalista, senza rinunciare agli sforzi nella lotta quotidiana per il miglioramento della vita dei lavoratori, e affrontare nuovi attacchi.
Ma in questa lotta bisogna acquisire la maturità e la prontezza di rispondere nelle condizioni di situazione rivoluzionaria che non si può predire quando si svilupperà, che forma avrà, se avrà luogo in uno o più paesi.
Dobbiamo aiutare la preparazione dei popoli affinché non si pongano sotto la bandiera delle loro borghesie in condizioni di guerra imperialista, indipendentemente dal fatto che l'uno o l'altro stato sia il primo a svolgere l'attacco militare o sia in difesa.
Dobbiamo lottare per l'uscita dalla guerra, se non si riesce ad impedirla, lottando non solo contro la borghesia che conduce la guerra ma anche contro la borghesia del proprio paese perché nemmeno essa vuole o può garantire la pace e la protezione della patria dell'operaio, del dipendente, degli strati popolari poveri.
Per noi, l'entusiasmo rivoluzionario, la volontà di far sacrifici, il disinteresse comunista e la solidarietà internazionalista, non sono solo grandi parole e slogan.
Si basano sull'unità indivisibile tra la teoria e la pratica.
Sull'esperienza storica del Movimento Comunista Internazionale e del nostro partito.
Sul contributo della costruzione socialista.
Sulla posizione con cui termina il nostro Programma:
Il KKE viene da molto lontano e andrà ancora più lontano, perché "la causa del proletariato, il comunismo, è la più profonda, ampia, universalmente umana".
Viva il centenario della Rivoluzione Socialista d'Ottobre!
Viva il marxismo-leninismo e l'internazionalismo proletario!
17/10/2017
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