www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 07-12-17 - n. 654

19° IMCWP: Contributo del Partito Comunista di Australia (PCA)

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre: gli ideali del movimento comunista per rivitalizzare la lotta contro le guerre imperialistiche, per la pace e il socialismo"

19° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

Partito Comunista di Australia | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Pietroburgo, 2-3 novembre / Mosca, 5-7 novembre 2017

A nome del Partito Comunista di Australia, vorrei ringraziare il Partito Comunista della Federazione Russa e il suo Segretario Generale Gennady Zyuganov per l'imponente e ambizioso programma di incontri e celebrazioni preparati per i rappresentanti del movimento comunista internazionale. Ovvia la decisione di tenere l'Incontro internazionale in Russia. Nel centenario della Grande rivoluzione socialista d'Ottobre abbiamo voluto incontrarci sul terreno in cui si sono svolti quegli eventi epocali.

Nei prossimi giorni, a ragione, si dirà molto sulla vittoria degli operai, dei contadini e dei soldati russi nel 1917. È indubbio che non saremmo qui a definire e pianificare il nostro lavoro se non fosse per quegli eventi. La strada per il progresso sociale sarebbe stata molto più lunga e più difficile. La creazione di una entità quale il Partito Comunista in Australia sarebbe stata lungamente ritardata. Per questo motivo, il nostro Partito ha compiuto uno sforzo considerevole per celebrare la Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre in modo adeguato.

Sullo sfondo del 18° IMCWP

Sfortunatamente, lo scenario politico e sociale per il centenario del 1917 non è incoraggiante. Le destre sono in marcia in molte parti del mondo. Forze politiche considerate in passato troppo estreme e con programmi antioperai ripugnanti e razzisti stanno assumendo incarichi politici o influenzano significativamente l'agenda politica di un paese dopo l'altro. I lavoratori e le altre persone sfruttate stanno resistendo ma decenni di attacchi ideologici, legislativi, espliciti sui nostri diritti ci hanno lasciato vulnerabili.

La situazione geopolitica del mondo si è deteriorata da quando i nostri Partiti si sono incontrati l'ultima volta in Vietnam. La crisi economica che stanno affrontando gli Stati Uniti, per il momento occultata, si è approfondita. I rivali dell'egemonia economica degli Stati Uniti stanno diventando più forti e questo sta causando imprudenza e una maggiore aggressività da parte dell'imperialismo USA. L'idea che l'Amministrazione Trump non sarebbe durata o che si sarebbe limitata a proseguire il percorso politico tracciato dalle precedenti amministrazioni, si è rivelata errata. L'elezione di Trump segna un'escalation dell'aggressione militare ed economica contro le nazioni sovrane dalla mentalità indipendente e contro i blocchi emergenti che ne respingono il dominio.

Lo vediamo in Medio Oriente con il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti e il ricorso a gruppi terroristici determinati a distruggere lo stato sovrano della Siria. Lo vediamo nell'Europa dell'Est e nelle tensioni tra Ucraina e Federazione Russa. Lo vediamo nelle minacce e nel sabotaggio economico contro il Venezuela e nel colpo di stato portato avanti in Brasile. E lo vediamo nelle provocazioni contro la Repubblica democratica popolare di Corea.

Il governo australiano è stato attratto ancor più nell'orbita dei piani di guerra degli Stati Uniti. L'Australia si è offerta volontaria per condurre la guerra per il controllo egemonico dall'Iraq alla Siria. Ha aiutato gli Stati Uniti nella loro posizione conflittuale sulla situazione nel Mar Cinese Meridionale e ha dichiarato la sua disponibilità a combattere una guerra genocida contro la Corea del Nord. Questo in aggiunta al suo rilanciato impegno verso il "Pivot" statunitense o riequilibrio con la regione indo-pacifica. Ciò include la creazione di nuove basi militari, tra cui quella principale di Darwin e le acquisizioni di attrezzature militari estremamente costose. Nei prossimi due decenni, il governo australiano si è impegnato a spendere più di mille miliardi di dollari australiani e ha adottato l'obiettivo, come richiesto dall'ex presidente degli Stati Uniti Obama, di spendere il due per cento del PIL nella "difesa". Questo è un grosso furto ai danni del popolo australiano che continua a ridurre i suoi standard di vita e i diritti fondamentali.

L'impatto della scomparsa dell'URSS

Come diciamo da tempo, la fine dell'Unione Sovietica è stata una tragedia per l'intera umanità. Milioni di persone sono morte o hanno subito perdite in termini di condizioni di vita e di diritti. Le guerre attuali e gli sforzi di destabilizzazione sono la continuazione dei piani imperialisti USA per mantenere il potere egemonico globale nonostante una perdita di leadership nella sfera economica.

Il piano a lungo termine degli Stati Uniti per il controllo globale ha ancora molta strada da fare. Lo smantellamento dell'URSS in termini territoriali non è completo. Permangono ostacoli nel libero accesso alle risorse del paese, compreso il petrolio e le altre ricchezze della Siberia. L'imperialismo statunitense vede l'integrità territoriale della Cina e il suo crescente potere economico non tanto come un'opportunità per l'arricchimento della popolazione mondiale, ma come una grave minaccia.

Gli Stati Uniti vogliono annientare questi rivali e installare regimi sottomessi. È questa logica perversa, la logica del capitalismo e dell'imperialismo, che guida gli sforzi USA a circondare la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese con stati servi, basi militari, armi nucleari e altri armamenti militari. La sopravvivenza dell'umanità e del pianeta viene messa a rischio da questa sconsiderata agenda antipopolare.

Un compito importante davanti al movimento comunista internazionale è la costruzione di un movimento di pace di massa (o più correttamente, "contro la guerra") con una chiara comprensione delle origini della minaccia per i popoli del mondo. Il nostro Partito sta facendo la sua parte, ma deve raddoppiare i suoi sforzi come strategia globale per rimuovere la minaccia alla pace attraverso la costruzione del socialismo. Il successo in tal senso è una priorità assoluta nel nostro lavoro imminente.

Deterioramento delle condizioni in Australia

Per molti stranieri, l'Australia potrebbe sembrare sfuggita ai peggiori rigori della crisi economica capitalista globale. Questa è un'illusione. Gli australiani hanno subito tagli al pubblico impiego, riduzione nelle prestazioni previdenziali e tagli dei servizi. I sindacati sono stati sottoposti a indagini con accuse scandalose e infondate. Attraverso il sistema giuridico sono stati limitati i diritti sindacali incluso l'accesso ai suoi membri sui posti di lavoro. È stata creata una speciale forza di polizia per danneggiare i lavoratori edili e i loro sindacati, infliggendo migliaia di dollari o, nel caso di un sindacato, diversi milioni di dollari, per aver preso parte a uno sciopero. In realtà, lo sciopero è praticamente bandito. Nel frattempo nei cantieri australiani muore in media un lavoratore a settimana.

I lavori precari sono predominanti nel limitato numero di posti di lavoro creati nell'economia in difficoltà. I contratti sono normalmente sottopagati o non retribuiti. Vengono impiegati lavoratori oltre oceano per minare le retribuzioni e le condizioni locali. L'automazione e le nuove tecnologie non sono utilizzate per ridurre il peso del lavoro ai lavoratori, ma per ridurre drasticamente il numero di posti di lavoro disponibili.

La controffensiva sindacale è in corso ma non ancora sufficiente. L'influenza del nostro Partito nei sindacati è limitata e dobbiamo ancora riuscire a iniettare uno spirito militante e di lotta di classe nelle sue azioni, anche se su obiettivi limitati.

L'ascesa delle destre in Australia

L'Australia non è stata esentata dalla deriva verso destra tipica di società ed economie simili. Gruppi marginali di razzisti attaccano le minoranze tra cui musulmani e stranieri di recente immigrazione. Il risentimento per gli alti livelli di disoccupazione, compresa la disoccupazione giovanile, dà origine a slogan nelle organizzazioni sindacali del tipo "lavori australiani per lavoratori australiani". Queste idee hanno una rappresentanza all'interno dei parlamenti statali e federali come attraverso il Partito razzista e populista di destra di Pauline Hanson.

I sentimenti antiscientifici sono in aumento, incoraggiati ad alto livello, in particolare per quanto riguarda la sfida dei cambiamenti climatici. Il governo australiano ha resistito agli sforzi internazionali di limitare le emissioni di CO2 ed è prigioniero della lobby dei combustibili fossili. La sua imprudenza, combinata con l'esito della nuova amministrazione statunitense, sta mettendo a rischio la sopravvivenza del pianeta.

La sfida diretta più pressante alla classe lavoratrice in Australia è la guerra della classe dominante contro i lavoratori e i loro sindacati. È stata accompagnata da una campagna mediatica per denigrare l'immagine dei sindacati agli occhi dei lavoratori australiani. L'impatto è stato grande, ma il contrattacco sta prendendo forza. Al momento attuale in Australia molto questioni sono aperte. Occorre fermare le tattiche da stato di polizia impiegate in modo che l'Australia non continui la sua deriva verso uno stato quasi fascista con condizioni ancora più dure per il nostro movimento.

Rivitalizzare la lotta

Le sfide sono grandi ma anche le opportunità per i comunisti di assumere il loro ruolo di guida sono grandi. Il nostro Partito ha registrato una crescita modesta negli ultimi anni, specialmente tra i giovani lavoratori e gli studenti, molti dei quali non sono al momento interessati al nostro movimento storico. Quelli che si avvicinano, arrivano, come prodotto dei media e dei sistemi educativi, ostili al comunismo. Le esperienze di vita reale li portano a mettere in discussione il sistema e ad imparare ed essere attivi.

Il nostro Partito sta per tenere il suo tredicesimo Congresso nazionale a Sydney a dicembre. Il nostro 12° Congresso si è tenuto nel 2013 con lo slogan "Uniti e in azione per un'Australia Socialista", con la chiara intenzione di porre attenzione sull'unione e sull'organizzazione del Partito per il periodo successivo. Il Congresso di quest'anno si svolge sotto lo slogan: "Portare il Partito al popolo". C'è un cambiamento nell'enfasi verso l'esterno frutto del nostro lavoro di consolidamento del Partito. È giunto il momento di iniziative audaci per accrescere l'influenza dei nostri Partiti, perché ciò che è vero per l'Australia è vero anche per molti altri partiti in tutto il mondo. Dobbiamo aggregare una serie di altre forze nella lotta contro l'agenda molto aggressiva del capitalismo e dell'imperialismo, ma è arrivato il momento di dimostrare leadership e iniziativa.


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