www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 22-01-18 - n. 658

19° IMCWP: Contributo del Partito Comunista del Canada (PCC)

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre: gli ideali del movimento comunista per rivitalizzare la lotta contro le guerre imperialistiche, per la pace e il socialismo"

19° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

Partito Comunista del Canada * (PCC) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Pietroburgo, 2-3 novembre / Mosca, 5-7 novembre 2017

Siamo onorati di portare i saluti a questo storico incontro nel centenario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre.

Il Grande Ottobre è il confine storico tra tutte le società divise in classi, sfruttatrici e oppressive e la fine dello sfruttamento di un essere umano da parte di un altro, raggiunto con la vittoria del potere sovietico in Russia. L'epoca della transizione dal capitalismo al socialismo fu irrevocabilmente aperta perchè la classe operaia la attraversasse, secondo le condizioni oggettive e soggettive in ogni paese.

Come diceva Lenin, la strada per il socialismo non è lineare come la prospettiva Nevsky. La perdita dell'URSS ha mostrato che il periodo di transizione è intenso: una lotta per la vita e la morte contro l'imperialismo, in cui gli stati socialisti possono essere rovesciati e grandi battute d'arresto possono essere inflitte. Ma la lotta politica della classe operaia e dei suoi alleati per il socialismo non può essere fermata e prevarrà, perché la classe operaia scava la tomba del capitalismo, come ha dimostrato Marx. Questa è la contraddizione inconciliabile del capitalismo che predice il suo inevitabile tramonto.

L'imperialismo ha colto l'occasione per guidare il mondo sull'orlo della guerra mondiale e della devastazione ambientale, e per liberare le forze della reazione ed il fascismo, volte a distruggere il socialismo, a rovesciare i governi socialisti e progressisti, a eliminare i partiti comunisti e operai.

La minaccia dell'imperialismo USA di "distruggere totalmente" la RPDC, di rovesciare i governi in Venezuela e in Siria e di effettuare un cambiamento di regime a Cuba, è un invito alla guerra mondiale e alla catastrofe nucleare. L'imperialismo statunitense sta scivolando verso il fascismo. La crescita dei movimenti fascisti e dei loro partiti a livello globale, dell'austerità, della xenofobia, del razzismo e della misoginia, è la risposta dell'imperialismo al mutato equilibrio delle forze dopo il 1991.

Viviamo in un momento molto pericoloso, di fronte alla cruda scelta tra il socialismo e la barbarie. Dobbiamo valutare a mente lucida come rintuzzare la minaccia del fascismo, della reazione e della guerra e come far progredire la lotta per una trasformazione sociale fondamentale che i lavoratori cercano sempre più, nonostante le crescenti campagne anti-comuniste.

In Canada, esplodono anche nascenti movimenti fascisti, che traggono linfa vitale dagli sviluppi negli Stati Uniti e in Europa. Questi includono i Soldati di Odino, PEGIDA e La Meute. Sfruttano l'insicurezza e la paura della classe lavoratrice, vittima delle crisi capitalistiche e di coloro che sono consapevoli di non avere alcuna sicurezza sociale, mentre le più grandi multinazionali rastrellano i super-profitti, licenziano i lavoratori, abbattono i salari e le pensioni, e chiedono tagli alla spesa sociale. Governi e partiti socialdemocratici, anche in Canada, continuano a offrire ricette per gestire meglio il capitalismo. In Canada, il governo Trudeau è stato eletto su una piattaforma che prometteva pace, lavoro, democrazia, uguaglianza e compensazioni per i popoli indigeni, la maggior parte dei quali sono stati abbandonati. Trudeau si è piegato alle richieste degli Stati Uniti per aumentare il sostegno alla NATO e al NORAD, e aumenterà le spese militari del 70%. Il ministro degli Affari Esteri Chrystia Freeland (nipote di un collaboratore fascista ucraino) ha indirizzato le posizioni filo-americane del governo, comprese le minacce al Venezuela, e lo stazionamento permanente delle truppe canadesi in Lettonia e Ucraina. Ci opponiamo con forza a queste politiche e sosteniamo una campagna per la pace e il disarmo, per il ritiro dalla NATO e dal NORAD e per ridurre le attuali spese militari del 75%. Stiamo lavorando duramente per costruire il movimento pacifista, ed in particolare il Congresso Canadese per la pace, affiliato al World Peace Council, Consiglio Mondiale della Pace.

La crisi del cambiamento climatico, che quest'anno ha causato gravi disastri, si è imposta all'agenda globale. La lotta per la tutela del clima deve essere una priorità per il nostro movimento. Il socialismo prevarrà, a condizione che il mondo non sia distrutto dalla guerra e dalla devastazione ambientale.

I negoziati del NAFTA stanno crollando, uccisi dal protezionismo statunitense. Un rinnovato Trans Pacific Trade and Investment Partnership è all'orizzonte. Abbiamo lottato duramente contro questi accordi e contro la globalizzazione capitalista in generale, progettata per rafforzare il controllo delle risorse e dei mercati mondiali, eliminando la sovranità nazionale.

Lottiamo perchè gli scambi siano reciprocamente vantaggiosi e multilaterali e includano crediti a lungo termine per i paesi in via di sviluppo.

Abbiamo seguito da vicino gli sviluppi in Catalogna e in Kurdistan. Come altri partiti, condanniamo l'uso della forza da parte del governo spagnolo contro il popolo catalano e la loro lotta per l'autodeterminazione nazionale, un diritto che Lenin ha invocato come inviolabile per i marxisti leninisti.

Il Canada è uno stato multinazionale, creato con le armi, dopo che il colonialismo britannico sconfisse la Francia nel Nord America nel 1763 e dopo che soggiogò le popolazioni di lingua francese in quella che oggi è Quebec. Durante l'ascesa del capitalismo, i governi coloniali miravano a sterminare o ad assimilare forzatamente le popolazioni indigene. Questa unione diseguale e involontaria di oppressi e oppressori è stata mantenuta da allora con la forza e la violenza dello stato canadese.

Mentre il PCC non sostiene l'opzione secessionista del Quebec, perché indebolirà la lotta della classe lavoratrice nel suo insieme contro il capitalismo e il socialismo, sostiene però inequivocabilmente il diritto del Quebec e di altre nazioni in Canada all'autodeterminazione e alla secessione se così scelgono. Ciò pone l'onere sulla nazione di lingua inglese di offrire un nuovo partenariato equo e volontario come base per l'unità in Canada, che riconosca i diritti nazionali di tutti, compreso il diritto di ciascuno di recedere, in una nuova Costituzione democratica. Questa è l'opzione che sosteniamo e per la quale manifestiamo.

In conclusione compagni, ringraziamo il PCFR per aver ospitato questo storico incontro a Leningrado, culla della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre.

Esprimiamo la nostra fiducia nell'unità e nell'azione coordinata dei Partiti Comunisti e Operai, nella nostra storica lotta per il socialismo, la pace e un ambiente globale sostenibile.

Lunga vita al marxismo leninismo.

Hasta la Victoria Siempre!

* Segretaria del PCC Elizabeth Rowley, per conto del Comitato Esecutivo Centrale del Partito Comunista del Canada


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