www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 01-06-18 - n. 675

19° IMCWP: Contributo del Partito Comunista dell'Unione Sovietica

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre: gli ideali del movimento comunista per rivitalizzare la lotta contro le guerre imperialistiche, per la pace e il socialismo"

19° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

Partito Comunista dell'Unione Sovietica * | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Pietroburgo, 2-3 novembre / Mosca, 5-7 novembre 2017

Cari compagni,

A nome del Partito Comunista dell'Unione Sovietica porgo il benvenuto ai partecipanti del 19° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e operai nella città di Leningrado e esprimo felicitazione per il centenario della vittoriosa rivoluzione socialista, la quale ha inaugurato una nuova era nella storia dell'umanità: un'epoca di rivoluzioni sociali e cambiamenti, un'epoca della caduta del colonialismo.

La vittoria della Rivoluzione d'Ottobre è stata possibile grazie a delle premesse oggettive e soggettive allora presenti. All'epoca dell'imperialismo la Russia era diventata il centro di diverse contraddizioni, le quali hanno portato alla Prima guerra mondiale e in seguito alla rivoluzione. La rivoluzione socialista deve molto alla presenza del nuovo partito bolscevico guidato da Lenin. Le questioni strategiche e tattiche adottate dai bolscevichi nella Rivoluzione d'Ottobre restano, dopo ben 100 anni, per noi tutt'ora attuali.

Cosa ha portato la rivoluzione nel mondo?

Prima di tutto la pace! La pace in tutti i sensi, la fine della guerra imperialista, la conseguente attuazione di una politica pacifica da parte dell'Unione Sovietica. La rivoluzione ha favorito una divulgazione su ampia scala delle idee socialiste in tutto il pianeta, lo sviluppo del processo rivoluzionario e la formazione di un sistema socialista in varie parti del mondo.

Lavorando sull'archivio ho trovato di recente una lettera interessante di un ufficiale di marina, dove scrive che soltanto "La pace e Lenin" possono fermare l'annientamento della Russia. In queste due parole sono racchiusi gli ideali umanistici della rivoluzione e la capacità del partito di Lenin di agire negli interessi del popolo. Come si può notare, 100 anni fa accanto ai bolscevichi e agli operai, questa era chiaro anche ai progressisti di ceti diversi. Sembrerebbe un caso isolato, ma in verità questa osservazione e la conclusione dell'ufficiale caratterizzano una tendenza del processo rivoluzionario mondiale, distintamente riconosciuto dai pensatori progressisti dell'epoca.

La rivoluzione ha inaugurato un nuovo capitolo nella storia dell'umanità e ha bruscamente cambiato il corso della storia mondiale. Ha portato alla conquista del potere da parte dei lavoratori e alla creazione del primo Stato socialista al mondo con una organizzazione sociale tale per cui sono abolite l'oppressione e lo sfruttamento delle persone e nella quale il popolo è sovrano. (Prima della vittoria della Rivoluzione d'Ottobre, i cambiamenti nelle società si limitavano alla sostituzione di un sistema di sfruttamento ad un altro – nota autore)

Il Grande Ottobre ha dato inizio a una nuova epoca di rivoluzioni proletarie, mentre il socialismo, essendo uno dei più nuovi regimi sociali, ha fatto la sua entrata sul palcoscenico storico mondiale mostrando la direzione dello sviluppo di tutta l'umanità.

La rivoluzione ha danneggiato gravemente la supremazia dell'imperialismo, ha dato al mondo un esempio di lotta contro un regime di sfruttamento e della creazione di uno stato socialista, senza lo sfruttamento di uomini da parte di altre persone e la conquista dell'indipendenza di molti popoli. Il movimento rivoluzionario nei paesi capitalisti ha avuto una nuova spinta.

Il maggiore successo della rivoluzione riguarda la preservazione della civiltà umana. La rivoluzione ha dapprima fermato la distruttiva e sanguinosa Prima guerra mondiale imperialista, e in seguito ha salvato l'umanità dal fascismo. Molti anni fa nel mio rapporto ho già detto che le fondamenta per la vittoria dell'Unione Sovietica sulla Germania fascista nella Seconda guerra mondiale erano state poste già nel 1917. Questa tesi ha iniziato ad essere compresa sempre da più persone. E qui, al 19° Incontro, questa conclusione è stata esposta con una nuova forza ieri e oggi. Proprio l'Unione Sovietica, nata in seguito ad una rivoluzione, ha salvato l'umanità dalla pestilenza del fascismo e poi dall'inizio della guerra missilistica e nucleare incitata dall'imperialismo. Soltanto l'Unione Sovietica è stata capace di distruggere il fascismo e preservare la pace nel mondo.

Cosa ha portato la rivoluzione ai popoli dell'URSS?

Anche di questo si è discusso molto. Il paese è stato liberato dagli aggressori e dagli sfruttatori locali e i popoli hanno ottenuto la parità dei diritti e il libero sviluppo. In pochissimo tempo è stata riorganizzata l'economia nazionale ed è stata realizzata una modernizzazione. L'Unione Sovietica ha raggiunto con rapidità successi mai visti prima per quanto riguarda la crescita dell'economia, le conquiste sociali, lo sviluppo dell'istruzione, della scienza, della tecnica, della cultura e della società sovietica nel suo complesso. I cittadini dell'URSS hanno avuto il diritto al lavoro, è stata eliminata la disoccupazione e la discriminazione femminile, tutta la popolazione ha avuto accesso all'istruzione gratuita e all'assistenza medica. Il governo sovietico tutelava l'infanzia e la maternità.

L'impero russo, soprannominato dai classici come gendarme europeo e prigione dei popoli è diventata, grazie al socialismo, l'Unione Sovietica, il paese dell'amicizia e della fratellanza dei popoli. Il paese che ha influenzato il crollo del sistema coloniale e che ha aiutato gli altri paesi a livello internazionale. La maggior parte del sostegno ai partiti comunisti e operai è stata fornita dal PCUS.

Il grande traguardo per il socialismo nell'URSS è stata la formazione di una nuova comunanza di persone, il popolo sovietico. Molti cittadini dell'URSS percepiscono ancora oggi, dopo ben 26 anni dal crollo dell'Unione, la propria identità sovietica e tramandano ai propri nipoti i caldi e bellissimi ricordi sull'Unione Sovietica, lasciando in eredità il compito di far rinascere la patria del Grande Ottobre. Oggi, per l'anniversario del Grande Ottobre ci ricordiamo degli ardenti rivoluzionari che hanno sacrificato la propria vita per il futuro dell'umanità. Con fierezza ci ricordiamo dei membri del Partito Comunista dell'Unione Sovietica rimasti fedeli al partito leninista, al proprio popolo e ai popoli di tutto il mondo fino all'ultimo respiro.

In questa grande sala sono presenti i rappresentanti di alcuni partiti delle repubbliche dell'URSS, i quali si ricordano molto bene, apprezzano e vanno fieri della propria appartenenza alla nostra grande e unica patria, l'URSS.

Dichiariamo che il popolo sovietico ha il diritto al proprio stato!

Siamo convinti che arriverà il giorno in cui la Bandiera Rossa svetterà con rinnovato orgoglio sopra il Cremlino con le bandiere delle capitali delle repubbliche sovietiche dell'URSS, e su tutta la nostra patria trionferà il potere sovietico.

Noi siamo fieri delle realizzazioni dei nostri predecessori bolscevichi-leninisti, e di questo bisogna e fa piacere parlare in occasione dell'anniversario. Ma oltre a questo l'anniversario è anche un'occasione per fare un bilancio di questi cento anni, sentiamo il dovere di un'analisi intransigente e di una critica dei fallimenti e delle sconfitte, la deduzione degli insegnamenti e delle conclusioni, l'analisi degli errori e delle cause che hanno portato la degenerazione della guida del partito e la caduta dell'URSS e di altri paesi socialisti, l'adeguamento delle strategie e delle tattiche della lotta in base all'esperienza dei partiti comunisti e operai. Dopotutto Lenin diceva, che il modo migliore per festeggiare un anniversario è concentrarsi sulle questioni irrisolte. Perciò, abbiamo riguardato queste e altre domande nel mese di agosto durante la conferenza a Leningrado, organizzata dal Partito Comunista Operaio - Partito Comunista dell'Unione Sovietica. La nostra conferenza, alla quale ha partecipato qualche decina di partiti marxisti-leninisti (quelli che non sono stati infettati dalla malattia dell'opportunismo) ha approvato la dichiarazione di agosto (2017) "Ottobre-100: 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, gli insegnamenti e gli obiettivi per i comunisti odierni", dove sono descritti nei dettagli gli approcci principali dei partiti comunisti che hanno partecipato alla conferenza (il loro nucleo è costituito dai partiti comunisti che fanno parte dell'"Iniziativa Europea").

Noi pensiamo che gli obiettivi proclamati dai partiti comunisti e operai nei loro programmi siano raggiungibili solo attraverso una rivoluzione. Se un partito definito comunista prende la strada dell'opportunismo e del riformismo, allora si allontana dal suo principale scopo strategico. L'opportunismo menoma l'essenza dei partiti comunisti, rendendoli parte del sistema politico borghese. Vediamo che la via parlamentare e il riformismo renderanno borghese il partito comunista e che non porteranno mai al socialismo. Per questo non ci illudiamo che al tempo del capitalismo, con l'aiuto delle riforme, si possa rimediare al sistema di sfruttamento.

Oggi, come 100 anni fa, all'ordine del giorno c'è la rivoluzione, l'instaurazione della dittatura del proletariato, la socializzazione dei mezzi di produzione, lo sviluppo globale della democrazia e dell'uomo.

La conquista del potere, però, è solo una parte del piano. La si può perdere o si possono perdere le proprie conquiste, cosa accaduta nell'Unione Sovietica. Il problema del mantenimento del potere è collegato alla questione della dittatura proletaria, al sincero sostegno delle trasformazioni socialiste da parte dei numerosi lavoratori con il contemporaneo sviluppo della democrazia e degli istituti democratici. Impedire il prevalere della burocrazia è un compito molto importante. Nel passato il partito non ci è riuscito e per questo abbiamo perso il paese… Dopo il 1991 il nostro partito si è liberato del gorbaciovismo e di altri fenomeni riprovevoli. Il partito ha trovato la forza per il ristabilimento e il consolidamento delle organizzazioni dei partiti delle repubbliche, dapprima come Unione dei Partiti Comunisti - Partito Comunista dell'Unione Sovietica e poi come Partito Comunista dell'Unione Sovietica (sul territorio dell'URSS). Non nascondiamo la presenza di grandi difficoltà organizzative e non solo. Nonostante ciò, è stato svolto un grande lavoro per quanto riguarda l'unificazione delle forze comuniste. I comitati del partito sono concentrati su un lavoro risoluto nel movimento proletario. Il partito sta lavorando allo studio e alla soluzione di molte questioni problematiche, in modo che dopo la vittoria della rivoluzione non si ripetano gli stessi errori.

Nel dibattito politico contemporaneo dei partiti comunisti si pensa che siano state delle questioni politico-giuridiche a portare alla distruzione dell'URSS, legate all'abolizione della posizione riguardo alla dittatura del proletariato con Chruschov e dell'articolo 6 della Costituzione dell'URSS sul ruolo dirigente del partito sotto Gorbachov. Attenzione a non confondere le cause con le conseguenze. Sarebbe ingenuo supporre che con una firma o con un atto governativo si possa annullare la dittatura del proletariato. Se in quegli anni ci fosse stata veramente una dittatura del proletariato, non avrebbe permesso di farsi cancellare. In realtà vigeva una dittatura di nomenclatura del partito e del governo, la cui devastante azione nella sfera politica, scientifica, ideologica e economica ha portato alla dissoluzione dell'Unione.

Lo stato della dittatura del proletario stabilito sotto la guida di Lenin si è trasformato gradualmente da strumento per garantire il dominio del proletariato a forza che lo domina. Certamente la questione dell'attuazione della dittatura del proletariato è molto importante e complessa, soprattutto per la sua capacità di definire metodi e modi e sulla relazione della dittatura e della democrazia, eccetera. Nell'URSS noi non siamo riusciti a mantenere il potere della classe operaia. Questa questione ha una serie di contraddizioni e pericoli nascosti. Il fatto è che la dittatura del proletariato è difficile da realizzare senza la centralizzazione, la quale porta a sua volta alla burocratizzazione, alla rinascita del vertice dell'apparato e all'allontanamento dal socialismo. La burocrazia ostacola lo sviluppo di istituti democratici. Il socialismo non è tale senza la democrazia: è il suo contrario. Il compagno Loi dal Vietnam [qui intervenuto, ndt] parlava nel suo interessante resoconto della decentralizzazione, alla quale la repubblica del Vietnam ha dovuto ricorrere per risolvere le questioni social-economiche e per lo sviluppo del potenziale umano. Come possiamo vedere, esiste sia questo punto di vista che la pratica reale della conservazione e dello sviluppo del socialismo.

Il nostro partito continuerà a studiare più a fondo non solo le cause del crollo dell'URSS e gli errori della costruzione socialista, ma anche l'esperienza di altri paesi. Qualsiasi semplificazione dei problemi economici del socialismo e la trascuratezza della dialettica marxista-leninista e della scienza moderna sono inammissibili. Tuttavia, le caratteristiche di questo Incontro in occasione dell'anniversario, non consentono di soffermarsi nei dettagli su queste e altre questioni. (Si tratta più di un argomento di conferenze scientifiche e pratiche, e della preparazione di monografie scientifiche – nota autore).

Cari compagni, approfittando di questa alta tribuna, vorrei esprimere la solidarietà dei comunisti sovietici con i popoli in lotta, come la Siria, la Palestina, il Venezuela, Cuba, la Corea del Nord, l'Ucraina e altri paesi nella loro legittima lotta antimperialista!

Oggi l'umanità non ha alternative al socialismo, così come non ne aveva la Russia 100 anni fa. O il socialismo e la salvezza della vita sul pianeta e della Terra stessa, la via per la sua prosperità o il capitalismo con le guerre, le rapine e la minaccia di una catastrofe nucleare ed ecologica. Quando questo fatto scientifico si sarà impossessato delle menti delle grandi masse, allora le persone sconfiggeranno i parassiti.

Evviva la rivoluzione socialista!
Evviva il socialismo!
Il socialismo vincerà!

*) Serghej Alexandrov, Primo segretario del Comitato Centrale


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