www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 01-06-18 - n. 675

19° IMCWP: Contributo del Partito Socialista Rumeno

"A 100 anni dalla Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre: gli ideali del movimento comunista per rivitalizzare la lotta contro le guerre imperialistiche, per la pace e il socialismo"

19° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

Partito Socialista Rumeno * | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Pietroburgo, 2-3 novembre / Mosca, 5-7 novembre 2017

Cari compagni, cari amici,

Anzitutto desidero ringraziare il Partito Comunista della Federazione Russa e il compagno Zjuganov per questo splendido incontro nello stesso luogo in cui, cent'anni or sono, Lenin proclamò il potere dei soviet.

Desidero inoltre congratularmi con voi a nome del Partito Socialista Romeno e del suo presidente Constantin Rotaru. Ho inoltre il compito di congratularmi con voi a nome di tutti i comunisti romeni, attualmente divisi in quattro partiti, e cioè, oltre al nostro, il Partito Comunitario Romeno, il Partito dei Comunisti e il Partito Comunista Romeno del XXI Secolo.

Compagni:

In questo stesso momento tutti i mass media del mondo «celebrano» a modo loro la grande Rivoluzione d'Ottobre, a seconda delle loro inclinazioni ideologiche e dei loro interessi politici. La settimana scorsa, per esempio, il patriarca russo Kirill, in visita in Romania, ha dichiarato che cent'anni fa ebbe inizio un esperimento criminale, che - grazie a Dio - si concluse venticinque anni fa. Può darsi che il patriarca sia in comunicazione diretta con l'ultimo santo russo, l'imperatore Nicola II! Le reti televisive fanno a gara nel parlare dei «crimini del comunismo», e alcune teste calde vorrebbero che il 7 novembre diventasse la giornata internazionale dei crimini del comunismo, o magari dare inizio a una specie di «Norimberga del comunismo». La propaganda anticomunista si è intensificata nel corso di quest'anno, servendosi di due tipi di munizioni: la minimizzazione («[la rivoluzione] non fu nulla di speciale») e la demonizzazione («Lenin era un traditore pagato dai tedeschi e Trockij un traditore pagato dagli ebrei»). Ma in ogni caso, non possono negare che la rivoluzione bolscevica sia stata l'evento più importante dello scorso secolo.

Per noi comunisti e per tutto il movimento progressista, essa ha un significato diverso. Cent'anni or sono ebbe inizio una nuova era: l'era delle rivoluzioni socialiste. A coloro che dichiarano che il socialismo è kaputt noi rispondiamo: dopo le controrivoluzioni iniziate nel 1989 il sistema socialista ha perduto il 25% della sua popolazione. È un duro colpo, ma non è la fine. Il capitalismo è condannato, e sempre più persone si rendono conto che l'alternativa è «socialismo o barbarie».

Certo, si è trattato di una sconfitta. In particolare nel mio Paese, la Romania, dove il Partito Comunista Romeno fu schiacciato nel giro di ventiquattr'ore. I comunisti furono messi al bando, come in altre «democrazie» quali gli Stati baltici, l'Ungheria e la Polonia. I romeni furono i primi a fare questo. L'anticomunismo totalitario è in ascesa dal 1990. E dico «totalitario» poiché esso non ammette opposizione. Ecco la «democrazia» accettata dall'élite borghese dell'Unione Europea per i Paese dell'Europa orientale.

L'anticomunismo è stato utilizzato come anestetico per indurre i lavoratori ad accettare la restaurazione capitalista, fatta di privatizzazione e regresso. Per accettare di farsi derubare dei frutti di quarant'anni di fatiche, il popolo doveva sentirsi colpevole di collaborazionismo. Ancora oggi, a 27 anni dalla controrivoluzione iniziata nel dicembre 1989 e dall'uccisione di Ceaușescu, gli ideologi della destra puntano il dito contro i comunisti per tutto ciò che va male nel Paese. I crimini di ventisette anni di capitalismo devono essere anch'essi considerati crimini del comunismo. Nel periodo compreso tra il 1994 e il 2015, i tribunali romeni hanno respinto 14 tentativi di registrare partiti la cui denominazione conteneva la parola «comunista». Nel 2015 hanno deciso che il rischio era ormai venuto meno, ed è stata promulgata una nuova legge in base alla quale è sufficiente disporre di tre iscritti per registrare un partito. È consentito usare la parola «comunista», ma non la denominazione «Partito Comunista Romeno».

La buona notizia è che sono sempre più numerosi i romeni che si risvegliano dall'anestesia e vedono che cosa significa il capitalismo: diseguaglianza, disoccupazione, mancanza di assicurazione sanitaria, malattia e miseria per la maggioranza della popolazione. Tre milioni di persone sono andate in cerca di lavoro all'estero, sperando di trovare un capitalismo migliore in Italia, Spagna, Francia, Stati Uniti e altri Paesi. Molti di loro, laggiù, cambiano idea sul comunismo e si schierano a sinistra.

Compagni:

È il momento delle celebrazioni, ma è anche il momento della lucidità. Certo, senza la Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre non sarebbero mai esistite la Polonia, la Finlandia, gli Stati baltici, la Bielorussia, l'Ucraina e altri Stati. Certo, senza di essa il mondo sarebbe stato un mondo di metropoli ricche e colonie povere. Certo, senza la paura del comunismo non sarebbe esistito lo Stato sociale nei Paesi sviluppati.

Ma dobbiamo capire che cosa non ha funzionato nel socialismo applicato in Europa orientale e in Unione Sovietica, in modo da correggere questi errori la prossima volta. Dobbiamo capire perché i partiti comunisti hanno perso il potere e perché i popoli lo hanno accettato. Dobbiamo capire come i partiti della classe operaia dovranno comportarsi in futuro allo scopo di mantenere il potere a beneficio dei lavoratori, e non creare un fossato tra sé e il popolo. Ne siamo certi: il domani è nostro.

Viva la Grande Rivoluzione d'Ottobre!
Viva il Socialismo!

*) Discorso pronunciato da Gheorghiță Zbăganu


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