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20° IMCWP: Contributo del Partito Comunista del Bangladesh

"La classe operaia contemporanea e la sua alleanza. I compiti dell'avanguardia politica - i partiti comunisti e operai - nella lotta contro lo sfruttamento e le guerre imperialiste, per i diritti dei lavoratori e dei popoli, per la pace, per il socialismo."

20° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

Partito Comunista del Bangladesh | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Atene, 23-25 novembre 2018

Attualità e vitalità del pensiero marxista e compiti dei partiti comunisti e operai nell'era neoliberale

«Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti; cioè, la classe che è la potenza materiale dominante è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante. La classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ciò, in pari tempo, dei mezzi della produzione intellettuale, cosicché ad essa in complesso sono assoggettate le idee di coloro ai quali mancano i mezzi della produzione intellettuale. Le idee dominanti non sono altro che l'espressione ideale dei rapporti materiali dominanti, sono i rapporti materiali dominanti presi come idee». - Marx, Ideologia Tedesca (1845)

È trascorso molto tempo da quando Karl Marx scrisse le sue ultime parole. Quest'anno la classe operaia e le forze progressiste di tutto il mondo celebrano il bicentenario di Karl Marx e i 150 anni dalla pubblicazione del primo volume del Capitale. Le classi dominanti dei vari Paesi e i loro collaboratori ripetono incessantemente che il marxismo è «vecchio», «morto», «superato» ed «errato». Ma ciò solleva un interrogativo - perché i ricchi e i potenti investono tanto denaro e tanto tempo nella lotta contro un'idea teoricamente «morta»? La risposta è semplice: non è affatto morta.

E anzi, proprio perché il marxismo svela la verità del loro capitalismo, costoro devono sforzarsi in ogni modo di nascondere questa realtà alle masse popolari - in particolare ai lavoratori e ai giovani. La propaganda e gli sforzi messi in atto dagli attuali intellettuali borghesi al fine di indebolire la forte influenza del marxismo sulle masse popolari non sono altro che «le idee dominanti», che derivano dall'«espressione ideale dei rapporti materiali dominanti», come affermato da Marx.

Basta ripensare al 2008 per apprezzare facilmente la persistente rilevanza e vitalità del pensiero marxista. Quell'anno è stato caratterizzato da una crisi finanziaria globale che ha travolto il sistema capitalista in tutto il mondo. A distanza di un decennio, l'economia capitalista mondiale non si è ancora del tutto ripresa da quella crisi. La crisi ha evidenziato la straordinaria contemporaneità di Marx agli occhi degli intellettuali e degli economisti borghesi, che tuttavia per la maggior parte hanno esitato a riconoscere la persistente validità dell'analisi marxista del capitalismo. Tutte le questioni principali che dominano il periodo contemporaneo, dall'impatto della globalizzazione all'aumento senza precedenti delle diseguaglianze, fino alla crisi ambientale - tutto ciò fu previsto da Marx nelle sue linee generali un secolo e mezzo fa.

Marx ha spiegato l'intera dinamica del capitalismo, l'estrazione del plusvalore dal lavoro, l'accumulazione del capitale e della ricchezza nelle mani dei proprietari dei mezzi di produzione, la crescente diseguaglianza, la crisi di sovrapproduzione e i difetti sistemici del sistema capitalista che conducono a crisi ricorrenti. Lo sviluppo del capitalismo dall'epoca di Marx non ha smentito la teoria della dinamica del capitalismo enunciata da Marx. Il suo successivo sviluppo, che ha condotto alla fase monopolistica e al capitale finanziario globalizzato di oggigiorno, può essere analizzato e compreso per mezzo del metodo scientifico adottato da Marx. Fu utilizzando l'approccio teorico di Marx che Lenin analizzò l'ascesa del capitalismo monopolistico e dell'imperialismo nei primi anni del Novecento.

Nel momento attuale, il capitale finanziario internazionale, che ha avuto origine nelle nazioni capitaliste avanzate, non ha più un carattere nazionale. Ora le banche e i gruppi finanziari multinazionali conducono operazioni a livello globale. Il capitale finanziario internazionale è mobile e fluido a livello globale. Un mercato integrato globale, in cui il capitale finanziario disponga di una libertà di movimento illimitata, è ciò a cui aspirano i monopoli multinazionali. È questa forza a guidare il processo di globalizzazione neoliberale in questo momento.

Circa 500 tra i più grandi supermonopoli internazionali nei settori bancario, industriale e commerciale controllano attualmente il capitale finanziario e dominano l'economia globale. Circa venti Stati costituiscono la base politica e finanziaria del potere di questo capitale finanziario internazionale. Malgrado le contraddizioni che le dividono, le principali potenze imperialiste hanno dato vita a un blocco sotto la leadership degli USA, che garantisce l'eliminazione di qualsiasi sfida alla globalizzazione neoliberale e all'egemonia del capitale finanziario internazionale. Queste potenze si sono sforzate di imporre questa egemonia sul mondo intero con mezzi non soltanto economici, ma anche militari, politici e culturali.

In quest'epoca neoliberale, le corporation private hanno una relazione più flessibile con lo Stato. Possono invocare l'intervento statale quando si trovano in crisi, in modo tale da consentire alle imprese multinazionali di socializzare le proprie perdite privatizzando nel contempo i propri profitti. I privilegi dei capitalisti sono molto più sicuri quando un'impresa è in mani private. Parallelamente a questa ingannevole idea di neoliberalismo, si è innescato un processo mondiale di privatizzazione e monopolizzazione delle imprese di proprietà pubblica e delle istituzioni di governo.

Il capitalismo globale sta tentando ancora una volta di risollevarsi dalla crisi finanziaria del 2008 spostando il fardello della crisi sulle spalle delle popolazioni dei cosiddetti Paesi del «Terzo Mondo». Agenzie internazionali quali il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale e il WTO sono complici di questo tentativo. Prima e dopo la crisi, i monopoli internazionali hanno invaso le economie di Asia, Africa e America Latina, impadronendosi della loro forza lavoro, delle loro materie prime, delle loro istituzioni statali, dei loro settori più redditizi, e assoggettando i loro mercati a un saccheggio senza precedenti. Il crescente supersfruttamento ha prodotto gli spietati programmi del FMI, piani di restituzione del debito, l'appropriazione dei terreni (land-grabbing) e una crescente povertà e discriminazione.

I lavoratori del settore dell'abbigliamento del Bangladesh sono tra le principali vittime del supersfruttamento da parte del capitale finanziario internazionale. Lavorano con i salari più bassi e in ambienti degradati che causano un numero crescente di morti nei luoghi di lavoro.

A causa di questo tipo di sviluppo politico ed economico che caratterizza l'attuale epoca neoliberale, si è registrato un aumento delle forme violente di razzismo, fondamentalismo, xenofobia e sciovinismo estremista in tutto il mondo, compreso il «civile» Occidente. Il periodo recente è stato caratterizzato dall'ascesa dell'ISIS e di altri gruppi estremisti nell'Asia occidentale, del fondamentalismo islamico in Afghanistan, Pakistan, Somalia, Nigeria e Nord Africa, dei gruppi della rinascita induista in India, delle formazioni buddiste scioviniste in Sri Lanka e Myanmar e dei partiti neonazisti di estrema destra in Europa e America.

Nell'Europa occidentale e nel Nord America, la cosiddetta «Guerra al Terrorismo» è divenuta un comodo paravento per le agitazioni razziste contro le comunità migranti originarie del Medio Oriente, del subcontinente indiano e dell'Africa orientale. Si tratta del fenomeno conosciuto come islamofobia, che è anzitutto una forma di razzismo. Essa ha in gran parte rimpiazzato l'anticomunismo nel ruolo di principale fobia negli stessi Stati Uniti, ed è probabilmente destinata a continuare a svolgere questa funzione, poiché gli USA non sono riusciti a creare un nuovo ordine mondiale imperialista relativamente stabile. Non dimentichiamo che i gruppi islamisti che, in veste di jihadisti anticomunisti, si erano rivelati «utili» agli USA in Afghanistan, si sono trasformati nei nemici degli USA impegnati a garantire «libertà, sicurezza e capitalismo» dopo il crollo dell'Unione Sovietica. D'altro canto, gli interventi degli USA e dei loro alleati hanno ulteriormente destabilizzato il Medio Oriente, l'Asia Centrale e aree del subcontinente indiano e dell'Africa

Per di più, il costante aumento della produzione di massa, in luogo del soddisfacimento pianificato dei bisogni delle masse, e lo spietato sovrasfruttamento delle limitate risorse naturali da parte del capitale finanziario internazionale stanno provocando una distruzione sistemica e generalizzata della vitale unità tra genere umano e natura. La devastazione dell'ambiente ha raggiunto un punto tale da provocare danni irreversibili ai cicli materiali globali e all'equilibrio ecologico del pianeta. Per esempio, il governo del Bangladesh ha sottoscritto un accordo con l'India per la costruzione di una centrale a carbone presso Sundarbans, la più estesa foresta di mangrovie del mondo, che certamente danneggerà l'equilibrio ecologico e distruggerà la foresta.

Karl Marx non rimarrebbe stupito dinanzi alla pessima situazione del mondo attuale. Egli ha fornito alla classe operaia e ai lavoratori la teoria scientifica che potrebbe fare da guida per il superamento del capitalismo e per la costruzione di una nuova società socialista liberata dallo sfruttamento di classe e dall'oppressione sociale. Alla luce di questa situazione, dobbiamo smascherare pienamente e contrastare energicamente gli approcci, i programmi e le politiche ingannevoli della globalizzazione capitalista e del neoliberalismo in tutto il mondo, e combattere le forze reazionarie di destra e la loro ideologia.

In questo contesto storico, noi, i partiti comunisti e operai e i seguaci di Marx in tutto il mondo, dobbiamo levare la nostra voce per arrestare il disumano progetto imperialista, per smantellare le alleanze militari imperialiste e per mettere fine alle basi militari imperialiste e ai dispiegamenti di truppe all'estero. Dobbiamo inoltre lottare poer la libertà di parola, di espressione e di opinione. Dobbiamo promuovere i valori democratici laici, la giustizia sociale, la pace, l'eguaglianza tra i generi. Dobbiamo intensificare la lotta di classe ovunque, allo scopo di creare nei rispettivi Paesi un ordine socio-economico e politico in grado di garantire la libertà dal dominio straniero e dallo sfruttamento e dall'oppressione interna, così da poter promuovere e assicurare anche l'eguaglianza inter-etnica, inter-religiosa e inter-confessionale. Dobbiamo altresì rafforzare la nostra solidarietà; migliorare la nostra capacità di mettere in atto programmi di azione sia indipendenti sia coordinati.

Inoltre, nei nostri rispettivi Paesi, dobbiamo costruire e rafforzare il partito della classe operaia in modo tale da stabilire un contatto organico con le masse. Il partito e le organizzazioni di massa devono essere utilizzate e impiegate in modo adeguato ed efficace a tale fine. Assai importante è anche la capacità di operare in qualsiasi situazione e di adattarsi rapidamente, modificando il proprio metodo di lavoro in funzione dei mutamenti della situazione. Il partito deve essere saldo nella sua ideologia, nei suoi principi e nei suoi obiettivi in qualunque circostanza, ed essere in grado di svolgere azioni tattiche adeguate alle situazioni concrete che si presentano.

La filosofia di Marx si basa su una combinazione di dialettica e materialismo, e fu attraverso l'approccio dialettico materialista che Marx giunse a comprendere scientificamente come si evolve la storia umana. Marx illustrò come in una società il passaggio da un modo di produzione a un altro determina la trasformazione della vecchia società in una nuova. A partire dalla suddivisione della società in classi, è stata la lotta di classe a guidare il cambiamento. Attraverso le opere di Marx possiamo divenire consapevoli del fatto che la storia della civiltà umana si è mossa incessantemente dall'uomo come «oggetto della storia» in direzione dell'uomo come «soggetto della storia». L'umanità si muove verso la costruzione di una «libera società di liberi individui». Non è una semplice utopia. La storia e un'analisi attenta e approfondità delle dinamiche attuali della realtà socio-economica in tutte le nazioni dimostrano che, sebbene con un percorso tortuoso e costellato di ostacoli, gli eventi si muovono in questa direzione.

Le forze di sinistra e progressiste del mondo hanno oggi il privilegio di poter partecipare a questo storico, epico e grandioso processo di costruzione di «civiltà». Quale compito potrebbe essere più filantropico, progressista e glorioso? Sono le forze di sinistra e progressiste di oggi a essere storicamente investite di questo compito ispirato dal marxismo. Cosa potrebbe esservi di più «giovanile», per i giovani uomini e donne di oggi, del fare parte di questo esercito umano, in veste di architetti pronti a dedicare la propria vita a questo glorioso compito come avanguardie consapevoli? La causa del comunismo è una causa per cui vale la pena di lavorare e di morire.

Viva il socialismo e il comunismo!


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