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20° IMCWP: Contributo del Partito Comunista Sudanese

"La classe operaia contemporanea e la sua alleanza. I compiti dell'avanguardia politica - i partiti comunisti e operai - nella lotta contro lo sfruttamento e le guerre imperialiste, per i diritti dei lavoratori e dei popoli, per la pace, per il socialismo."

20° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

Partito Comunista Sudanese | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Atene, 23-25 novembre 2018

Cari compagni,

A nome dei dirigenti e di tutti i militanti del nostro Partito, vi facciamo i nostri migliori auguri per il successo del 20° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai. Rivolgiamo inoltre il nostro caloroso saluto e le nostre congratulazioni ai compagni greci in occasione del centenario del Partito Comunista Greco. È un dato di fatto che il Partito Comunista Greco ha svolto un ruolo importante e ha contribuito notevolmente all'organizzazione e all'ulteriore sviluppo dei nostri incontri. Esprimiamo la nostra gratitudine e il nostro ringraziamento per la sua opera, nonché per gli sforzi compiuti da altri partiti che hanno prestato il loro aiuto nei primi, difficili periodi, o hanno messo a disposizione i loro Paesi per ospitare i nostri incontri. Il movimento comunista internazionale non sarebbe riuscito a percorrere con successo tanta strada, né sarebbe divenuto un elemento importante nella politica internazionale e nella lotta del popolo contro l'imperialismo, per la democrazia, il socialismo e la pace, senza la dedizione e il sacrificio di milioni dei nostri - comunisti, lavoratori, giovani comunisti e democratici. In ogni angolo del mondo si innalzano nuovamente le bandiere rosse.

Abbiamo superato il periodo iniziale di arretramento determinato dalla sconfitta dell'esperienza socialista in Europa. Con determinazione e continuando a lottare, ogni partito nel proprio Paese e collettivamente sul piano internazionale, portiamo avanti la battaglia contro le guerre imperialiste, lo sfruttamento, i complotti reazionari e gli interventi militari, la corsa agli armamenti e la distruzione dell'ambiente. Il movimento comunista internazionale sta gradualmente dando risposta alle esigenze fondamentali del nostro popolo. Non sottovalutiamo le enormi difficoltà create dai nostri nemici, e le differenze che sussistono tra i nostri partiti riguardo a come affrontare alcune questioni; siamo tuttavia convinti che gli incontri multilaterali e bilaterali offriranno sempre un ambito in cui procedere verso un'azione comune e una migliore comprensione reciproca.

Cari compagni,

Gli sviluppi della situazione internazionale si rivolgono in direzione di un ulteriore approfondimento della crisi strutturale del capitalismo, di un'intensificazione dell'offensiva imperialista, in particolare con mezzi militari - l'uso della guerra e degli interventi militari allo scopo di reprimere le crescenti lotte popolari. Questa situazione ha determinato un complesso processo di riallineamento di forze sul piano globale.

In questo contesto, l'imperialismo USA sta perseguendo un'offensiva economica e geo-strategica. È questo l'esito della politica dell'«America first» che viene attuata nelle guerre economiche contro l'Europa, la Russia, la Cina e il resto del mondo, nell'aggressione imperialista al Medio Oriente, nei tentativi di liquidare la giusta causa palestinese, nei complotti attuati in America Latina allo scopo di rovesciare il regime patriottico del Venezuela e di proseguire il blocco illegale contro Cuba socialista. Gli USA stanno rafforzando la propria presenza militare in Africa e in Estremo Oriente.

L'imperialismo USA promuove la corsa agli armamenti, aggravando i focolai di tensione e attuando provocazioni che potrebbero condurre a un'escalation dello scontro militare, mettendo a rischio la pace mondiale. Importante è anche la crescita delle forze di estrema destra e fasciste in Europa e in America Latina.

Vogliamo approfittare di questa occasione per esprimere la nostra solidarietà verso tutti i popoli in lotta contro l'imperialismo e i complotti e le aggressioni reazionarie, in particolare i popoli della Palestina, della Siria, dello Yemen, della Libia e dell'Iran. Salutiamo il successo riportato dal popolo dell'Iraq. Il nostro sostegno va al popolo di Cuba e alle forze rivoluzionarie e democratiche dell'America Latina. Salutiamo e sosteniamo i nostri compagni del Sud Africa, e salutiamo la lotta dei popoli africani per la liberazione nazionale e sociale e contro il dominio imperialista e i governi reazionari.

Cari compagni,

Da quasi trent'anni il nostro Paese è governato dal regime dittatoriale dei Fratelli Musulmani. A causa del loro controllo su ogni ambito dell'apparato dello Stato, il nostro Paese è ormai sull'orlo del totale collasso, su tutti i fronti e in ogni aspetto dell'esistenza. Basti ricordare che dal 1989 la sterlina sudanese ha perduto il 1000% del suo potere d'acquisto.

Non siamo di fronte soltanto alla bancarotta economica del regime, ma anche al deterioramento e al crollo totale dei sistemi sanitario, scolastico e dei trasporti, nonché della pubblica amministrazione. Negli ultimi anni hanno avuto luogo notevoli rimpasti di governo. Ogni nuovo governo ha promesso a gran voce di dare soluzione ai problemi cronici, ma queste promesse sono state lasciate cadere e la crisi continua ad approfondirsi e a diffondersi. Il motivo della crisi del Sudan è il regime stesso.

Oltre a mandare in rovina il Paese, il regime di al-Bashir continua a dominarlo con il pugno di ferro. La sua base e il suo sostegno sono costituiti dall'apparato di sicurezza e delle milizie. È attraverso la repressione, l'intimidazione, gli arresti, le carcerazioni, la tortura, i rapimenti e l'assassinio dei suoi avversari che esso mantiene la presa sul potere. Ha lanciato operazioni militari contro le popolazioni del Darfur, del Kordofan e del Nilo Azzurro. L'oppressione contro civili indifesi, basata sul principio dello «sparare per uccidere», come nei casi delle rivolte a Port Sudan, nella regione dei Manasir e a Khartoum nel settembre 2013, ha provocato centinaia di morti!

Il regime, ubbidiente servitore dell'imperialismo e della reazione nella regione, ha eseguito pienamente gli ordini del Fondo Monetario Internazionale, svendendo tutte le infrastrutture pubbliche al capitale straniero e locale. Ha sequestrato terre alla popolazione affittando migliaia di acri di terreni fertili agli Stati del Golfo, alla Turchia e alla Cina. Ha violato la sovranità nazionale e si è piegato alle pressioni degli USA  ospitando la più grande base extra-europea della CIA ed entrando a far parte dell'Africom, e si presta a togliere le castagne dal fuoco all'imperialismo inviando truppe sudanesi a combattere nello Yemen nell'ambito dell'invasione saudita.

Malgrado l'incessante repressione, il nostro popolo combatte risolutamente contro il regime per conquistare i propri diritti. Il nostro Partito è impegnato a mobilitare le masse e a costruire una solida alleanza di tutte le forze di opposizione, che si sono unite nella lotta per il rovesciamento del regime. La recente rivolta di gennaio ha non soltanto messo in luce la debolezza del regime, ma ha anche dimostrato che le masse sono pronte a lottare per i loro diritti.

Un compito importante intrapreso dal nostro partito è quello di concentrarsi sul rafforzamento delle proprie file, acquistando maggiore capacità di mobilitazione e di organizzazione della classe operaia e costruendo la sua alleanza con i contadini. Al tempo stesso, il partito continua a rafforzare il ruolo dell'intelligentsia rivoluzionaria, dei giovani e degli studenti democratici e del movimento delle donne, con l'alleanza degli operai e dei contadini. Si tratta del processo di costruzione del fronte democratico nazionale, che guiderà l'ampia alleanza delle masse a prendere parte attivamente al lungo cammino di lotta destinato a culminare con la convocazione e con l'attuazione dello sciopero generale politico che innescherà la disobbedienza civile. In tal modo il regime verrà paralizzato e rovesciato, e il governo democratico del popolo preparerà il terreno per il raggiungimento degli obiettivi della rivoluzione democratica nazionale. Cogliamo l'occasione per ringraziare ancora una volta tutti i partiti che ci hanno dato sostegno e solidarietà durante l'Insurrezione di Gennaio 2018, contribuendo così a legare le mani del regime e accelerando la liberazione dei dirigenti del nostro partito incarcerati.

Cari compagni,

Il Partito Comunista Sudanese ha partecipato a numerose edizioni del Congresso Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai. Le nostre assenze sono sempre state dovute a difficoltà finanziarie, specie quando i congressi si tenevano in America Latina. Ogni volta che siamo stati presenti, abbiamo sempre cercato di dare un contributo utile al successo dei congressi.

Malgrado i risultati e i successi ottenuti, c'è ancora spazio per ulteriori miglioramenti. Riteniamo che il 20° Congresso Internazionale sia un'occasione importante per avanzare le proposte necessarie, scambiare nuove idee su come progredire e rendere i nostri congressi più fruttuosi, più rappresentativi e più efficaci e in sintonia con le lotte dei nostri popoli in Africa, Asia e America Latina. Va da sé che l'Europa è tuttora un ambito importante in cui i partiti comunisti e operai svolgono un ruolo decisivo nelle lotte dei rispettivi popoli. Ciò tuttavia non significa negare l'importanza delle altre regioni.

Durante il 15° Congesso Intenrazionale e subito dopo, il nostro partito ha formulato numerose proposte a questo riguardo. Alcune di esse sono state accolte, altre richiedono ancora ulteriori discussioni.

1 - Il Partito Comunista Sudanese propone che i congressi internazionali concedano maggiore spazio per discussioni concrete su questioni e argomenti specifici. Alcuni congressi precedenti si sono occupati di questioni specifiche, per esempio il rapporto tra i comunisti e i sindacati eccetera. È importante compiere un ulteriore passo, dando spazio allo scambio di opinioni su questioni quali, per esempio, la protezione dell'ambiente e la corsa agli armamenti. Riteniamo necessario dedicare un congresso alla situazione in Medio Oriente, non soltando nell'ottica della semplice solidarietà, ma valutando come il nostro movimento interpreta lo scontro in atto e persegua possibili soluzioni complessive; occorre inoltre chiarire la relazione tra questa situazione e le contraddizioni di carattere internazionale.  La tradizione di scegliere temi molto generali che coprono ogni aspetto non contribuisce né alla discussione, né a un proficuo scambio di opinioni.

2 - I partiti comunisti e operai lavorano e lottano in condizioni diverse e difficili. Non esiste un unico parametro per stabilire che questo o quel partito possa partecipare ai nostri incontri. Invece di accettare il veto di un unico partito, sarebbe più corretto che i partiti provenienti dalla stessa regione contribuissero ad appianare le specifiche divergenze.

3 - Con tutto il rispetto per i partiti che fanno parte del Gruppo di Lavoro, quest'ultimo è lungi dal rappresentare adeguatamente il movimento internazionale. Anzitutto, è dominato dalla presenza di partiti europei. In secondo luogo, in diversi casi vi sono due partiti provenienti dallo stesso Paese, mentre altre regioni e continenti sono sotto-rappresentati. Per questo il Partito Comunista Sudanese chiede che questo squilibrio venga affrontato e corretto. Questo è necessario in relazione a una maggiore rappresentanza dell'Africa e del Medio Oriente.

4 - In occasione dei congressi precedenti, in alcune occasioni si è deliberato di istituire un fondo di solidarietà per aiutare i partiti che non potevano permettersi di presenziare a incontri internazionali, ma che avrebbero potuto farlo grazie a tale fondo. Il Partito Comunista Sudanese spera che si trovi modo di affrontare questo grosso problema.


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