www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 21-11-19 - n. 730

21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai: Contributo del Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia

Vladimir Kapuralin *, PSL | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Izmir 18-20 ottobre 2019

100° anniversario della fondazione dell'Internazionale comunista. La lotta per la pace e il socialismo continua!

* * *

Cari compagni,

Anzitutto permettetemi di ringraziare gli organizzatori, il TKP e il KKE, per lo sforzo compiuto nell'organizzazione di questo importante incontro e per l'invito a noi inviato. Per me è un onore e un piacere rivolgervi il saluto del Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia, organo di coordinamento dei partiti comunisti e operai della regione jugoslava, e il mio saluto personale.

Consentitemi una breve digressione. Oggi, a cent'anni dalla fondazione dell'Internazionale Comunista, vorrei ricordarvi che è trascorso un secolo dall'avvento del fascismo. Questo il contesto in cui ho cercato di elaborare il mio intervento.

I comunisti, i loro partiti e i loro simboli sono oggetto di costanti pressioni, di persecuzioni perfino, in molti Paesi europei. Questo fenomeno è molto più pronunciato nei Paesi dell'Europa orientale, dove il sistema socialista è rimasto in vigore sino ai mutamenti controrivoluzionari degli anni Novanta. Al tempo stesso, i movimenti fascisti di estrema destra si stanno rafforzando. Anche questo fenomeno è più pronunciato nei Paesi ex-socialisti.

Una costante campagna anticomunista viene attuata anche nell'ambito delle istituzioni dell'UE. Ultimo in ordine di tempo di una serie di sviluppi è stato la risoluzione del Parlamento UE approvata il 19 settembre a Strasburgo, nell'ambito delle commemorazioni in occasione degli 80 anni dall'inizio della seconda guerra mondiale. Eufemisticamente intitolata L'importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa, la risoluzione equipara il fascismo e il comunismo. Oltre a servirsi di argomenti scelti in modo strumentale, di affermazioni assurde ed estemporanee e di tesi contraddittorie, questa risoluzione è anche anti-scientifica.

Il fascismo e l'ideale comunista sono agli antipodi. Il fascismo è intrinsecamente criminale e razzista: divide la specie umana in superuomini e subumani, in padroni e servi, in una razza superiore e una inferiore e subordinata, alla prima delle quali si attribuisce il diritto di sterminare la seconda. Per contro, il socialismo e l'ideologia comunista aboliscono le barriere innaturali tra i popoli e offrono la prospettiva di una società giusta e del soddisfacimento delle aspirazioni di emancipazione dell'umanità. Il fatto che in un determinato periodo vi sia stato un rallentamento o un arresto nella realizzazione di questa prospettiva è conseguenza di fattori umani e di influenze esterne, non dell'idea in sé.

A mo' di pretesto per l'equiparazione di fascismo e comunismo è stato chiamato in causa il patto Molotov-Ribbentrop, che ebbe motivazioni pragmatiche e l'obiettivo di guadagnare tempo - fu infatti sottoscritto nell'agosto 1939, immediatamente prima dell'inizio della guerra. I fautori di questa risoluzione, tra cui la Polonia, non sanno, o dimenticano, o ignorano deliberatamente i seguenti fatti:

- Che la Polonia era legata alla Germania nazista da un identico trattato di amicizia e non-aggressione, sottoscritto nel 1934.
- Che dopo l'annessione della Cecoslovacchia, la Polonia stessa annesse la regione di Tešin, e che parte della Slovacchia fu annessa dall'Ungheria - un altro Paese che oggi figura tra i proponenti la risoluzione.
- Che nel settembre 1938 Inghilterra, Francia e Italia sottoscrissero un accordo con la Germania nazista, nella speranza che essa distruggesse l'Unione Sovietica a loro beneficio.
- Che Inghilterra e Francia accettarono e appoggiarono l'annessione dell'Austria e di parte della Cecoslovacchia nel 1938.
- Che l'Unione Sovietica tentò costantemente per tutti gli anni Trenta di giungere a un accordo con gli inglesi e i francesi, ma invano.
- Che l'Unione Sovietica era disposta a partecipare a un'azione congiunta con la Francia e la Cecoslovacchia allo scopo di impedire l'annessione: fu la Polonia a non consentire che reparti dell'Armata Rossa attraversassero il suo territorio.

Questi erano tutti Paesi capitalisti: perciò sarebbe opportuno dichiarare che il nazismo e il capitalismo sono sistemi criminali assimilabili - il che sarebbe, infatti, una conclusione corretta.

Il fascismo è il prodotto del capitalismo - fu creato dal capitalismo perché lo proteggesse dall'imminente rivoluzione socialista. E quando quel frutto mostruoso divenne più forte, stritolò l'Europa con il suo pugno di ferro. E udite udite, fu il comunismo a liberare l'Europa da quella morsa; per questo, nel loro scontro con il fascismo e il nazismo, i comunisti subirono - sia in proporzione, sia in valori assoluti - le più grandi perdite umane e distruzioni materiali, pari quasi all'80%, sopportate in primo luogo dall'Armata Rossa sovietica e dai movimenti di resistenza guidati dai comunisti nei Paesi occupati. Sottolineo con orgoglio il contributo dei partigiani jugoslavi, che sotto la guida dei comunisti si organizzarono autonomamente e guidarono alla vittoria uno dei più grandi movimenti di resistenza interna (e anzi, il solo autentico movimento di questo genere) contro Hitler e i suoi scherani interni e stranieri.

Otto parlamentari croati hanno partecipato al voto per la risoluzione, votando tutti a favore. Il voto dei parlamentari appartenenti alle formazioni conservatrici e clerico-fasciste non ci sorprende. Hanno agito conformemente alle loro posizioni. Ciò che è preoccupante è che la risoluzione sia stata approvata anche dai cosiddetti liberali sociali, il che smentisce il loro antifascismo di facciata.

Il Partito Socialista dei Lavoratori è stato il solo partito in Croazia a condannare questo atto; sinora, l'associazione antifascista non lo ha fatto. Per di più, ultimamente questa associazione si è prestata a fare da schermo per attività anticomuniste. Il che significa che attualmente non hanno alcun alleato di classe. E ritengo che questo sia vero anche in molti altri luoghi.

Dopo i mutamenti controrivoluzionari degli anni Novanta e il crollo del sistema socialista nell'Europa orientale, le potenze imperialiste non si sono fermate - il loro obiettivo ultimo è sradicare dal discorso pubblico gli ideali, i pensieri e le prassi dei comunisti e le aspirazioni all'emancipazione, e gli esempi citati sopra si muovono in questa direzione.

Traendo spunto dal secolo trascorso, dobbiamo ricordare l'ammonimento della rivoluzionaria comunista Clara Zetkin: «Sino a quanto esisterà il capitalismo, esisterà una condizione di base per lo sviluppo del fascismo». Per questa ragione dobbiamo essere consapevoli: non abbiamo alleati di classe, siamo circondati da masse la cui coscienza di classe è inferiore a quella di un secolo fa, e dobbiamo rafforzare la reciproca collaborazione e solidarietà.

La rivoluzione continua.

*) Vladimir Kapuralin, Partito Socialista dei Lavoratori di Croazia



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