www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 28-11-19 - n. 731

21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai: Contributo del Partito Comunista del Canada

PCdC | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Izmir 18-20 ottobre 2019

100° anniversario della fondazione dell'Internazionale comunista. La lotta per la pace e il socialismo continua!

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Cari compagni,

Il nostro più cordiale apprezzamento e ringraziamento al TKP e al KKE per aver ospitato questo incontro e la nostra delegazione intervenuta a questa importante riunione.

Nel celebrare il centenario dell'Internazionale Comunista, noi celebriamo anche il contributo del Partito Comunista del Canada all'Internazionale stessa, dopo la decisione del nostro partito di entrare a farne parte e di adottarne i 21 punti nel 1921.

98 anni dopo, la nostra orgogliosa storia è strettamente legata alla storia e alle azioni del movimento comunista internazionale, e alle lotte dei lavoratori di tutto il mondo per la pace, la liberazione nazionale e sociale e il socialismo.

Il nostro partito e le lotte della classe operaia e dei lavoratori in Canada furono immensamente rafforzati dalla nostra identificazione con il movimento comunista internazionale, e dalla nostra adesione all'Internazionale Comunista e partecipazione alle riunioni e ai dibattiti internazionali dopo lo scioglimento della Terza Internazionale nel 1943.

Il nostro partito, tuttavia, è stato anche indebolito da un'adesione acritica a teorie e pratiche non marxiste elaborate in alcuni dei partiti maggiori, che hanno reso possibile che gravi errori politici e ideologici come la perestrojka e la glasnost' godessero di ampio sostegno e venissero perfino imitate, con effetti devastanti sui partiti e i movimenti comunisti e operai di tutto il mondo.

Oggi l'unità dei partiti comunisti e operai è fondamentale per mobilitarci allo scopo di sconfiggere l'imperialismo e i suoi protetti fascisti, di impedire catastrofici conflitti nucleari e convenzionali, di sventare la catastrofe climatica e di trasformare la lotta difensiva della classe operaia e dei popoli in lotta offensiva.

Ma deve trattarsi di un'unità tra eguali, rispettosa delle diverse condizioni oggettive e soggettive presenti in ciascun Paese, e delle diverse tattiche che potrebbero essere adottate di conseguenza. Come disse Lenin, la via verso il socialismo non è diritta come la Prospettiva Nevskij, ma piena di svolte. Questo è ancor più vero oggi, quando l'imperialismo allarga sempre più la sua azione servendosi in modo crescente della reazione, del fascismo e della guerra per soddisfare la sua insaziabile sete di profitto e dominio del mondo. La nostra strategia è il socialismo, ma la via verso il socialismo non può essere identica in ogni Paese, poiché le condizioni non sono identiche.

L'unità che perseguiamo deve tenere conto delle specificità della lotta in ciascun Paese, e della necessità che una classe operaia politicamente consapevole dia vita alla lotta per il socialismo in ciascun Paese e per una transizione globale dal capitalismo al socialismo.

Nel 2019 i rischi di guerra, reazione e crisi climatica sono estremi. In Canada avrà luogo lunedì prossimo un'elezione federale, in cui entrambi i principali partiti sono schierati a favore della NATO e del NORAD e hanno enormemente intensificato le spese militari, le misure di austerità, i provvedimenti liberisti, le privatizzazioni, la deregulation, i tagli fiscali per le grandi aziende e gli attacchi ai diritti del lavoro, civili, sociali e democratici.

Gli accordi di libero scambio, come il nuovo accordo USMCA tra Stati Uniti, Messico e Canada, il CETA (accordo commerciale canadese-europeo) e il TTP che coinvolge Canada, Stati Uniti e altri 11 Paesi, stanno privando il Canada del proprio settore manifatturiero e dell'industria secondaria, dei buoni posti di lavoro in questi settori e dei diritti sociali conquistati dai lavoratori dopo il 1945. Questi accordi capitalisti non riguardano il commercio - si tratta di costituzioni delle multinazionali che cancellano la sovranità e l'indipendenza nazionale.

Il crollo dei salari reali e del tenore di vita, insieme alla crescente disoccupazione e sotto-occupazione, al lavoro precario, all'esplosione dell'«economia dei lavoretti», alla crisi abitativa e a un tasso di indebitamento delle famiglie che vede il Canada al primo posto nella classifica dei Paesi OCSE con indebitamenti astronomici delle famiglie - queste sono le condizioni che potrebbero far precipitare il Canada nella prossima crisi di recessione capitalista mondiale.

E sono anche le condizioni per la crescita dei movimenti fascisti e populisti di estrema destra che si sono sviluppati in Europa, nelle Americhe e altrove, e che cercano proseliti e sostenitori anche in Canada, vomitando i loro discorsi d'odio e perpetrando atti di odio nei confronti di musulmani, ebrei, immigrati, profughi, donne, persone LGBTQ, minoranze etniche e popolazioni indigene.

La debolezza del movimento sindacale organizzato ha ostacolato la mobilitazione dei movimenti sindacali e popolari in un momento cruciale, in cui è fondamentale l'azione di massa per respingere e sconfiggere la destra, nelle urne e sulle piazze. La leadership socialdemocratica e destrorsa del movimento sindacale, insieme alla profonda spaccatura presente nel Canadian Labour Congress che ha determinato la perdita del principale sindacato del settore privato del Paese, sono le principali cause di questa situazione.

Prova ne è l'attacco senza precedenti sferrato dal presidente e dai principali funzionari del CLC contro il vicepresidente Donald Lafleur. Il «crimine» di Lafleur è stato accettare un invito a partecipare a una conferenza della WFTU in Siria, e dichiarare ai media di essere favorevole alla cancellazione delle sanzioni. Prima ancora che fosse sceso dall'aereo, è stato violentemente attaccato dal presidente del CLC Hassan Yussuf sui media nazionali, e quindi messo in «congedo amministrativo» - di fatto rimosso dall'incarico, pur essendo stato eletto per due volte da un congresso del CLC.

Ma i lavoratori lottano, con gli addetti del settore pubblico in prima linea contro il governo di destra in tutto il Paese. Le donne lottano e contrattaccano per ottenere parità di salario e di impiego, assistenza per i figli, diritti riproduttivi e uguaglianza. I giovani lottano per l'accesso all'istruzione universitaria, per il lavoro, per salari più alti e per la fine del precariato. I popoli indigeni e gli attivisti per il clima lottano contro le grandi imprese petrolifere ed energetiche, per interventi urgenti contro la crisi climatica e per i diritti dei popoli indigeni, compresa l'adozione della Dichiarazione ONU sui Diritti dei Popoli Indigeni.

Gli scioperi e le manifestazioni per il clima di ottobre hanno portato in piazza oltre un milione di persone in Canada - nella protesta più partecipata degli ultimi 20 anni. Si tratta di un evento importante e incoraggiante. Le proteste di massa proseguiranno e devono essere estese alla lotta per la pace e per il disarmo nucleare globale.

Due recenti sondaggi hanno evidenziato che i lavoratori chiedono un cambiamento urgente. Il primo sondaggio ha mostrato che oltre il 50% degli intervistati si trova a un passo dal disastro finanziario alla fine di ogni mese, e non ha alcuna risorsa da parte per le emergenze - e questo nonostante gli enormi debiti personali.

L'altro sondaggio ha rivelato che il 58% aveva un atteggiamento favorevole verso il socialismo.

Questi dati dimostrano che sono oggi in atto grandi cambiamenti nelle condizioni e negli atteggiamenti dei lavoratori del Canada.

In quale direzione si muoveranno questi cambiamenti dipenderà dalla forza e dell'influenza del partito comunista e dei movimenti sindacali e popolari di sinistra. La questione decisiva è il rafforzamento del partito comunista e delle forze di sinistra. Stiamo crescendo, e continueremo a crescere via via che i lavoratori passeranno all'azione nel proprio stesso interesse.

La crescita delle forze favorevoli alla pace e al disarmo è altrettanto fondamentale, dal momento che non vi sarà alcun futuro nel caso di una guerra globale nucleare o convenzionale o di una catastrofe climatica.

Consolidare l'unità e la forza e l'azione comune dei partiti comunisti e operai è oggi cruciale, e questo deve trasformarsi in una forza materiale molto più grande nella lotta per cambiamenti radicali, per il socialismo, per la pace e per la giustizia climatica.

Noi faremo la nostra parte, appoggiando ogni sforzo per l'unità, l'azione comune e la lotta di classe e popolare globale.

Comitato Centrale Esecutivo

Partito Comunista del Canada

16 ottobre 2019


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