www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 14-01-20 - n. 734

Dichiarazione congiunta di Partito Comunista della Gran Bretagna, Partito Tudeh dell'Iran e Partito Comunista degli USA

Partito Tudeh dell'Iran | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/01/2020

L'assassinio di venerdì 3 gennaio 2020 a Baghdad, in Iraq, di Qasem Soleimani, comandante della Forza Quds extra-territoriale del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica dell'Iran [IRGC] e di Abu Mahdi al-Mohandis, capo di Kataib Hezbollah dell'Iraq, insieme a molti altri cittadini iraniani, iracheni e libanesi, su ordine del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è una chiara violazione sia della sovranità nazionale irachena che del diritto internazionale. I nostri partiti lo condannano senza riserve.

Condanniamo anche le successive minacce di Trump contro l'Iran, di colpire 52 siti di quel paese, inclusi i siti culturali. Inoltre, consideriamo la minaccia del regime iraniano di colpire il personale e gli interessi degli Stati Uniti nella regione una posizione pericolosa e irresponsabile, utile solo ad aumentare la tensione.

Gli attacchi missilistici alle basi statunitensi in Iraq mercoledì 8 gennaio, da parte dell'IRGC, hanno chiaramente acuito la tensione e minacciano di scatenare una guerra totale con gli Stati Uniti. È chiaro che queste mosse aggressive hanno il potenziale per trasformare ancora una volta l'Iraq in un campo di battaglia regionale e internazionale e sommergere una fascia di paesi in un altro bagno di sangue.

I nostri partiti mettono in guardia con urgenza che questa spericolata politica del rischio calcolato spinge incessantemente gli Stati Uniti e i suoi alleati - tra cui Gran Bretagna, Israele e Arabia Saudita, insieme all'Iran e ai suoi sostenitori regionali, più vicini al punto di non ritorno, aumentando notevolmente il pericolo di una guerra totale in Medio Oriente e persino di un catastrofico confronto globale. Condanniamo il ruolo di fomentatori delle fiamme del conflitto svolto dai mass media di Stati Uniti, Gran Bretagna e Iran, le cui menzogne e distorsioni sciovinistiche cercano di giustificare l'aggressione non provocata e di ottenere il sostegno popolare all'escalation bellica.

Notiamo che l'esecuzione del piano omicida è stata attentamente e cinicamente programmata dal presidente degli Stati Uniti per distogliere l'attenzione pubblica dai problemi interni - il suo impeachment per abuso di potere e ostruzione al Congresso e le principali questioni sociali nelle prossime elezioni USA del 2020. La sua azione mina la Costituzione degli Stati Uniti e dimostra che non si fermerà assolutamente davanti a niente nella sua spietata ricerca dell'egemonia USA e di potere personale.

L'assassinio e le sue conseguenze avvengono in un ambiente le cui tensioni sono state deliberatamente alimentate da oltre due decenni. La polveriera attuale è un miscuglio alimentato dalle politiche avventuriste dell'imperialismo USA - tra cui le dure sanzioni contro l'Iran, il ritiro dall'Accordo sul nucleare iraniano e la prolungata presenza militare in Iraq - insieme alle politiche e azioni interventiste del regime teocratico iraniano, in particolare della sua Forza Quds, in tutta la regione. Allo stesso tempo, le divisioni settario-religiose adottate dai successivi governi iracheni negli ultimi sedici anni hanno danneggiato la sovranità nazionale di quel paese.

Pertanto, è necessario compiere ogni sforzo per disinnescare la tensione, prevenire un'escalation dell'attuale crisi ed evitare un altro disastroso conflitto militare diretto o per procura nella regione. A tal fine, tutti gli interventi stranieri in Iraq e Iran devono essere fermati. A nessuno dei protagonisti dovrebbe essere permesso di guidare la regione in una sanguinosa guerra, che servirà solo gli interessi delle forze più reazionarie e di destra nella regione e oltre e riempirà le tasche degli azionisti dei vasti complessi militare-industriali nel mondo. Inoltre la minaccia della guerra danneggia ulteriormente i movimenti popolari contro la corruzione e la cattiva gestione e per la libertà e la giustizia sociale in Iran, Iraq e altri paesi vicini, che hanno già incontrato la repressione brutale e violenta. Una guerra totale farà cadere morte e distruzione su milioni di persone innocenti e annullerà la loro lunga lotta per i diritti fondamentali e la possibilità di determinare il futuro delle loro scelte. È solo in pace che i comuni lavoratori di paesi come l'Iran e l'Iraq possono continuare questa lotta.

I nostri partiti chiedono alle Nazioni Unite, alle sue agenzie e alla comunità internazionale di contribuire a trovare approcci pacifici per risolvere i problemi attuali nella regione. Facciamo appello al movimento pacifista di tutto il mondo a mobilitare l'opinione pubblica contro la guerra e fare pressione sui governi e sulle forze scioviniste e guerrafondaie perché si ritirino, finché c'è ancora tempo. Senza di loro, l'imperialismo USA e la dittatura iraniana sono disarmati e senza artigli.

Infine, ci impegniamo e chiediamo la massima solidarietà con la classe operaia e i popoli dell'Iran e dell'Iraq nella loro difficile lotta in questi giorni bui e nei prossimi mesi. Una soluzione pacifica è possibile. Insieme e solo insieme, possiamo raggiungerla.

Partito Comunista della Gran Bretagna
Partito Tudeh dell'Iran
Partito Comunista degli USA


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