www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 06-02-20 - n. 738

Rivista Comunista Internazionale n.9: Editoriale

Rivista Comunista Internazionale | iccr.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

2019

Caro lettore,
Il numero 9 della Rivista Comunista Internazionale, è dedicato alla classe operaia, al movimento operaio e sindacale e ai compiti dei comunisti al suo interno. Per i Partiti comunisti e operai, questo problema non è certamente solo una questione di seri aspetti teorici, ma anche la "spina dorsale" della loro attività.

La riunione del comitato editoriale della Rivista Comunista Internazionale (RCI), alla quale hanno partecipato rappresentanti dei Partiti comunisti e operai che hanno contribuito alla 9° edizione, ha preso in esame gli articoli del nono numero. Durante la discussione è stato sottolineato che, nonostante le difficoltà, la lotta e l'intervento dei comunisti nel movimento operaio e sindacale si sta rafforzando. I comunisti attraverso le loro posizioni e attività si oppongono alla cooperazione di classe e al percorso delle illusioni parlamentari promosse dalla corrente opportunista all'interno della classe lavoratrice.

Una notevole quantità di esperienza è già stata accumulata. Elaborando questa esperienza e adottando le misure necessarie, è possibile dare nuovo slancio alla lotta dei Partiti comunisti e operai al fine di rafforzare le condizioni preliminari per lo sviluppo della lotta di classe. Il materiale del numero 9, che ospita articoli non solo sulla situazione in Europa e nei Balcani, ma anche in America Latina e in Asia centrale, può essere utilizzato in questa direzione.

"La classe operaia è la forza principale della rivoluzione", hanno osservato i compagni venezuelani (PCV) nel loro articolo, sottolineando che "i sindacati sono le più ampie organizzazioni di lavoratori a livello della lotta di classe, che si uniscono in modo indipendente e volontariamente per difendere gli interessi economici, sociali e politici della classe lavoratrice contro i datori di lavoro e qualsiasi entità contraria ai loro interessi di classe. I sindacati, attraverso la visibilità delle loro azioni, possono e dovrebbero favorire la formazione della coscienza di classe dei lavoratori". L'articolo presenta gli sforzi del PCV per organizzare la classe lavoratrice in condizioni difficili e complesse.

L'articolo dei compagni spagnoli (PCPE) [ora PCTE, ndt.] sottolinea il danno arrecato all'interno del movimento operaio e comunista dalle posizioni del cosiddetto "eurocomunismo", nonché dal tentativo della borghesia di impedire la lotta di massa dei lavoratori nelle condizioni odierne. L'articolo presenta la linea della "svolta operaia", che è stata tracciata dal PCPE. Come notato, tra l'altro, "la svolta operaia implica l'attuazione pratica di una strategia di lavoro politico che collega il Partito alla Classe e richiede che i militanti comunisti siano presenti non solo nelle lotte che la nostra classe conduce, ma anche nei sindacati; oltre a svelare la natura di classe di tutte le misure che il nostro nemico di classe mette sul tavolo, supponendo che non vi sia spazio per la neutralità ideologica nella lotta di classe. Progetto rivoluzionario, capacità di leadership e composizione di classe definiscono il carattere di classe del Partito comunista che vogliamo diventare".

L'articolo dei compagni irlandesi (WPI) da una visione storica del movimento sindacale in Irlanda, ma presenta anche i suoi problemi contemporanei, sottolineando che "il ruolo reazionario dell'UE ha avuto un impatto significativo sul movimento sindacale e sui diritti dei lavoratori". Riferendosi alle attuali difficoltà e agli ostacoli che le dirigenze sindacali degenerate, burocratiche e opportuniste oppongono allo sviluppo della lotta di classe, l'articolo dei compagni irlandesi stima che "i sindacati rimangono un'arma importante nell'arsenale della lotta economica e di fabbrica che può essere usata per creare una coscienza nei lavoratori della loro identità di lavoratori, anche se questo non sarà di per sé sufficiente a creare una coscienza socialista rivoluzionaria. Questo è un compito per i comunisti".

L'articolo dei compagni turchi (TKP) fa riferimento alla necessità di organizzazioni forti (cellule) di comunisti nei luoghi di lavoro. Facendo riferimento al controllo dei sindacati da parte della classe capitalista, l'articolo sottolinea che "affinché i sindacati siano liberati", cioè che diventino organizzazioni che rappresentano la classe operaia, il movimento comunista deve rafforzare le sue organizzazioni ovunque. Ciò implica l'organizzazione diretta del partito nei luoghi di lavoro attraverso la costruzione di cellule sul posto di lavoro.

L'articolo dei compagni serbi (NKPJ) osserva che "In questi momenti difficili, quando il capitalismo in crisi sta cercando di imporre la sua selvaggia dittatura, i sacrifici da parte dei marxisti-leninisti, della classe operaia e degli elementi progressisti sono indispensabili, ma ogni compito rivoluzionario richiede coraggio, intelligenza e azione vigorosa. Non bisogna ritrarsi di fronte a questa situazione".

Come notato dai compagni messicani (PCM), che fanno una rassegna storica e anche un breve riassunto contemporaneo della situazione del movimento operaio, "che ci permette di trarre alcune lezioni per la nostra attività: 1) L'intervento dei comunisti prepara l'attività nel movimento operaio e sindacale, che altrimenti senza obiettivo passerebbe da una sconfitta all'altra, anche per decenni 2) L'esistenza di un Partito comunista e di organizzazioni di base che lavorino stabilmente tra la classe operaia sono di vitale importanza. 3) Il ruolo dell'ideologia comunista nel movimento operaio e il suo conflitto con le tendenze ideologiche borghesi, piccole borghesi e socialdemocratiche è una questione di vita o di morte".

L'articolo dei compagni lettoni (SP della Lettonia) descrive lo stato del movimento operaio nel corso degli anni e le difficoltà create dal nazionalismo, l'effetto divisivo che esso esercita sulla classe operaia in base alle origini nazionali. "Nei paesi dell'ex Unione Sovietica, il nazionalismo si manifesta come un fattore unicamente reazionario, che viene utilizzato con successo dalla borghesia locale e globalista per opporsi all'unità della classe operaia".

L'articolo dei compagni del Kazakistan (SM del Kazakistan) include gli sviluppi nell'ex Unione Sovietica del movimento operaio e sindacale. Descrive, tra le altre cose, la lotta per la ricostruzione orientata alla classe del movimento sindacale, le enormi lotte attraverso lo sciopero che si sono verificate negli anni passati e la loro violenta repressione sanguinaria da parte dei datori di lavoro e dello stato borghese, che ha acquisito le caratteristiche della dittatura borghese, vietando partiti e sindacati. Si noti che "la lotta contro la dittatura non è solo una lotta contro i governanti specifici, ma una lotta contro l'intero sistema socioeconomico istituito in Kazakistan nei primi anni '90. Ciò presuppone l'elaborazione di una tattica efficace di lotta sulla base dell'esperienza internazionale del movimento comunista e operaio, senza alcun tipo di "fasi di transizione" o "periodi democratici borghesi". In pratica ciò deve significare il rifiuto di qualsiasi blocco con l'opposizione o gruppi borghesi liberali all'interno della classe dominante. Al contrario, presuppone di sostenere solo quegli alleati di classe che rappresentano le grandi masse dei lavoratori autonomi che accettano e concordano con la piattaforma socialista".

L'articolo dei compagni russi (RCWP), brevemente e attraverso la rassegna storica sul movimento del lavoro e sindacale in Russia, presenta l'emergere dei Soviet e lo sviluppo della democrazia dei lavoratori attraverso di essi. "La classe operaia può partecipare al lavoro degli organi rappresentativi borghesi. Tuttavia occorre sbarazzarsi delle illusioni: il parlamento borghese è solo uno strumento supplementare della lotta dei lavoratori. Gli opportunisti moderni fanno del loro meglio per domare la democrazia dei lavoratori, per edulcorarne la protesta e portare i lavoratori ai seggi elettorali invece che ai sindacati e ai Soviet. Ostacolare la distruzione degli organismi democratici dei lavoratori da parte degli opportunisti è compito dei comunisti e dei lavoratori coscienziosi".

L'articolo dei compagni greci (KKE), dopo aver presentato la valutazione della situazione prevalente, stabilisce i compiti "per il raggruppamento del movimento operaio, che comporta la preparazione e lo sviluppo di un movimento operaio in alleanza con gli strati popolari dei lavoratori autonomi e degli agricoltori, in grado di affrontare in modo deciso ed efficace la strategia unificata elaborata dal capitale e dal potere capitalista, prevedendo una serie di misure ideologiche-politiche e organizzative che significano: elaborazione di una linea di classe e rivendicazioni di lotta (su tutti i temi: salario, previdenza sociale, assistenza sanitaria, orario di lavoro, ecc.) e la scelta delle forme di organizzazione e alleanza con le forze popolari. Conoscenza adeguata della struttura della classe operaia, della frammentazione che la caratterizza, dei nuovi meccanismi e dei metodi per manipolare la classe operaia utilizzati dalla classe borghese che non rinuncia mai al tentativo di assimilare il movimento operaio. Accurata e obiettiva valutazione dei rapporti di forze, dell'umore delle masse, delle tattiche dei datori di lavoro e delle forze politiche che agiscono nel movimento sindacale".

Gli articoli presentati in questa nota al n.9 della Rivista Comunista Internazionale, esprimono, da punti di vista diversi, la necessità per i comunisti di lavorare con un piano completo di lotta e concentrazione di forze con un contenuto anticapitalista, assumendo le rivendicazioni dei vari sindacati. Un piano basato su forti organizzazioni di partito nelle fabbriche, nelle imprese, nei rami di importanza strategica e creando dialetticamente le condizioni per moltiplicare queste forze. Il Partito comunista è quel partito dove i lavoratori lottano per preparare la classe lavoratrice e le forze popolari a rovesciare il potere della borghesia che, finché esiste, porta crisi e guerre.


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