www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 30-03-20 - n. 744

21° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai: Contributo del Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna

PCTE | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Izmir 18-20 ottobre 2019

100° anniversario della fondazione dell'Internazionale comunista. La lotta per la pace e il socialismo continua!

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Il centenario del Comintern è un evento di enorme importanza per il movimento comunista internazionale. Molti dei partiti qui presenti nacquero come sezioni nazionali dell'Internazionale Comunista. Altri, come il nostro, benché nati successivamente, rivendicano l'importanza del Comintern e ritengono fondamentale rendergli omaggio in questi tempi in cui si inaspriscono la lotta anticomunista e la spregevole equiparazione tra comunismo e nazifascismo.

Come abbiamo affermato in numerose occasioni, siamo convinti che sia essenziale per il movimento comunista internazionale contemporaneo non soltanto rivendicare la nostra storia contro ogni manipolazione, ma soprattutto trarre conclusioni di natura politico-ideologica che ci permettano di continuare ad avanzare, con passo sempre più deciso, verso la rivoluzione e verso la costruzione del socialismo-comunismo.

Per questo, tra le altre iniziative, abbiamo intrapreso lo studio della storia del movimento comunista in Spagna, in cui svolge un ruolo determinante l'attività del Comintern, che fu all'origine non soltanto della nascita del Partito Comunista - come Sezione Spagnola dell'Internazionale Comunista - e della sua successiva bolscevizzazione, ma anche delle gloriose Brigate Internazionali.

L'internazionalismo è uno dei più alti valori di cui dispone la classe operaia e di cui disponiamo, di conseguenza, noi partiti comunisti e operai di tutto il mondo. In tutta umiltà, e senza voler sminuire altre importanti lotte ed esempi di internazionalismo vissuti nel corso del Novecento, noi comunisti del PCTE riteniamo che uno degli esempi più splendidi e ricchi di internazionalismo proletario sia stato la presenza delle Brigate Internazionali nella Guerra Nazionale Rivoluzionaria che si combatté in Spagna tra il 1936 e il 1939.

Le Brigate svolsero un ruolo di grande importanza nella nostra guerra che, poco dopo, sarebbe proseguita sui campi di battaglia della seconda guerra mondiale. A buon diritto si è affermato che la guerra contro il fascismo in Spagna fu la prima battaglia della guerra dei popoli contro il nazifascismo. Il sostegno riscosso nell'ambito della classe operaia e del popolo spagnolo, in primo luogo dovuto all'azione dell'Internazionale Comunista, delle sue sezioni e dell'Unione Sovietica, si trasformò successivamente in una forza importante sui campi di battaglia della seconda guerra mondiale, e contribuì inoltre al rafforzamento della lotta antifascista in quei Paesi in cui lo scontro non assunse un carattere internazionale. A sua volta, l'esilio spagnolo, di cui fecero parte migliaia di militanti comunisti, contribuì allo sviluppo dei partiti comunisti e operai nei Paesi ospiti. In tal modo trovò conferma nella pratica il principio marxista secondo cui la rivoluzione è nazionale nella forma, ma non nel contenuto. Si combatté nella consapevolezza di appartenere a un'unica classe operaia internazionale.

L'Internazionale Comunista, dunque, svolse un ruolo determinante nella lotta antifascista, ruolo che emerge con la massima evidenza nel caso spagnolo: furono giorni in cui l'internazionalismo proletario prese corpo in decine di migliaia di compagni di 52 Paesi che, forti degli insegnamenti del marxismo-leninismo e sotto la direzione dell'Internazionale Comunista, si trasformarono in soldati di un'unica classe operaia mondiale.

Per questo noi del PCTE, sia in questo intervento sia nel nostro lavoro quotidiano, desideriamo rendere un omaggio sincero agli uomini e alle donne delle Brigate Internazionali e a tutti coloro che contribuirono in varie forme al reclutamento, alla predisposizione di vie d'accesso, alla rete clandestina di falsificazione dei documenti, all'invio di provviste, abiti, armi e munizioni... I volontari della libertà continuano a ingrossare le nostre file, continuano ad accompagnarci in ogni lotta per gli interessi della classe operaia, esortandoci ad andare sempre avanti. Non permetteremo che il loro nome venga cancellato dalla Storia. A tutti loro, onore e gloria. Il nostro sincero ringraziamento va inoltre ai partiti comunisti e operai che reclutarono questi combattenti per andare in aiuto della nostra patria.

Ma il ruolo dell'Internazionale Comunista in Spagna non si limitò alla creazione delle Brigate Internazionali. L'Internazionale fu decisiva per la creazione, lo sviluppo e la bolscevizzazione del Partito Comunista nel nostro Paese, partito che svolse un ruolo di primo piano nella lotta antifascista. Quadri dell'Internazionale lavorarono sul territorio in veste di organizzatori e dirigenti, aiutarono ad analizzare correttamente la situazione e a superare gli errori commessi. Molti dei quadri comunisti che svolsero un ruolo di prim'ordine nella lotta, sia politica sia militare, si erano formati nella Scuola dell'Internazionale, a Mosca. L'Internazionale si trasformò quindi in un centro organizzativo di prima grandezza.

Come abbiamo già ricordato nello scorso aprile, quando abbiamo presentato pubblicamente il PCTE, il Partito Comunista nasce in Spagna sulla spinta della Rivoluzione d'Ottobre; ma soprattutto - e lo abbiamo affermato con orgoglio - noi comunisti spagnoli siamo figli dell'Internazionale, siamo il risultato della necessaria e inevitabile scissione della socialdemocrazia al principio del Novecento, provocata dal vergognoso sostegno tributato dai partiti della II Internazionale alla «loro» borghesia, ai «loro» proprietari terrieri, ai «loro» imperialisti, contro gli altri lavoratori e lavoratrici degli altri Paesi.

L'Internazionale fu un centro direttivo insostituibile per l'azione delle sue sezioni internazionali. La maggior parte dei partiti comunisti nacquero, crebbero e maturarono grazie alla sua esistenzia, alla sua capacità di prevedere i principali sviluppi della lotta di classe su scala internazionale e in ogni Paese, preparando e mobilitando le forze della classe operaia, stabilendo chiaramente le posizioni, aprendo la strada per la sconfitta del nazifascismo e per il consolidamento del potere operaio in Unione Sovietica e negli altri Paesi socialisti.

Il retaggio dell'Internazionale Comunista assume un'importanza straordinaria al giorno d'oggi, quando crescono le contraddizioni inter-imperialiste e si fa sempre più acuto il rischio di un conflitto generalizzato, e al tempo stesso si dimostra - una volta di più - la necessità di tagliare i ponti con la socialdemocrazia.

La crisi attraversata dal capitalismo negli anni compresi tra il 2008 e il 2014 è stata superata mediante una massiccia opera di distruzione di forze produttive, che ha condannato alla disoccupazione milioni di lavoratori spagnoli. È stato brutalmente intensificato lo sfruttamento della classe operaia, e le condizioni di vita e di lavoro sono andate peggiorando. I diritti del lavoro, sociali e civili sono stati erosi. Sono stati la classe operaia e il popolo lavoratore a pagare il conto della crisi capitalista.

Oggi, tutti gli indicatori confermano l'avvicinarsi di una nuova crisi, che porterà con sé un inasprimento della lotta di classe e nuovi attacchi della borghesia contro la maggioranza lavoratrice. La borghesia cercherà ancora una volta di fare fronte alla sua crisi colpendo le già precarie condizioni di vita e di lavoro della classe operaia.

L'instabilità e l'inasprimento della lotta di classe che si prepara va caratterizzata anche da una presa d'atto che la nuova socialdemocrazia, che in Spagna ha fondato tutta la sua strategia sull'ingresso al governo dopo le fallimentari elezioni di aprile, malgrado tutte le sue promesse non aveva altro scopo che gestire il capitalismo e tentare di tutelare il predominio dei capitalisti alleandosi con la vecchia socialdemocrazia del PSOE.

Malgrado le promesse mantenute, le condizioni di vita e di lavoro del nostro popolo non sono minimamente cambiate. Si è mantenuto il legame con l'UE e con la NATO, sono rimaste inalterate le misure antioperaie approvate attraverso le riforme del lavoro del 2010 e del 2012.

Dopo la vittoria della mozione di sfiducia contro Mariano Rajoy nel giugno 2018, il nostro partito aveva avvertito i lavoratori e il popolo nel suo insieme che non si doveva riporre la minima fiducia nel PSOE. Abbiamo lanciato la parola d'ordine: Nemmeno un minuto di respiro al nuovo governo capitalista! Abbiamo inoltre messo in guardia contro le false illusioni e la possibilità di dare vita a un governo progressista. La Storia ha confermato più e più volte che non è possibile gestire il capitalismo a vantaggio del popolo, che il capitalismo non offre via d'uscita alla classe operaia.

Per questo la classe operaia deve rompere con ogni speranza democratico-borghese. Non vi sarà alcun miglioramento senza una dura lotta operaia e popolare. I percorsi che ci propone la nuova socialdemocrazia sono un labirinto senza uscita.

Esploderà una nuova crisi capitalista, e la borghesia e il suo Stato reagiranno intensificando lo sfruttamento e applicando dosi massicce di repressione contro il movimento operaio e popolare. Dinanzi a questa situazione, la classe operaia deve conquistare la propria indipendenza ideologica, politica e organizzativa.

Dobbiamo rafforzare il campo comunista, nel cui ambito il PCTE cerca di operare con tutto il senso di responsabilità imposto dal momento. Il movimento operaio e popolare ha bisogno di un forte partito comunista, capace di orientare e unificare tutte le lotte del popolo sulla base di un programma che rappresenti gli interessi immediati e futuri della classe operaia e di una vasta maggioranza popolare. Un partito completamente indipendente dalla borghesia e dal suo Stato, un'organizzazione dell'intera classe operaia.

Su queste posizioni, il PCTE parteciperà alle prossime elezioni generali con l'obiettivo di denunciare i piani del padronato e dei partiti politici che lo rappresentano, con l'obiettivo di smascherare le false illusioni alimentate dalla nuova socialdemocrazia, con l'obiettivo di concentrare le forze operaie nel campo comunista e di ricomporre il movimento popolare in una prospettiva anticapitalista.

La Spagna socialista-comunista che vogliamo costruire non diverrà realtà dall'oggi al domani. Sarà l'esito di un processo di accumulazione di forze operaie e popolari organizzate per lottare per le necessità immediate del nostro popolo, che possono essere soddisfatte definitivamente e pienamente soltanto strappando il potere alla borghesia attraverso la sconfitta del sistema capitalista e la costruzione del socialismo-comunismo.

Conclusione

Affinché la lotta per la pace e per il socialismo continui con forza, il nostro partito ritiene sia di primaria importanza studiare l'esperienza dell'Internazionale, analizzare collettivamente i suoi congressi, i suoi dibattiti interni, le tesi che furono confermate dalla realtà e quelle che non lo furono.
Questo sforzo teorico, che a nostro avviso è un dovere per ogni partito comunista, è decisivo per superare la crisi che continua ad attraversare il movimento comunista internazionale.

È urgente, per mezzo di un dibattito scientifico, dotarci della capacità di trarre conclusioni dalla nostra storia, che insieme agli insegnamenti della prassi attuale ci permettano di continuare a definire la strategia unitaria di cui la classe operaia internazionale necessita. In questo cammino, il ruolo dei partiti comunisti e operai è tanto insostituibile quanto indispensabile, se vogliamo essere in grado di passare a un livello più alto di collaborazione.

Proletari di tutti i Paesi, unitevi!


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