www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 15-12-20 - n. 772

Discorso introduttivo della segreteria dell'Iniziativa Comunista Europea

Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d'Europa | initiative-cwpe.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

14/12/2020

Cari compagni,

La fondazione e il percorso dell'«Iniziativa Comunista Europea» rappresentano un passo nel necessario sforzo di coordinamento della lotta dei partiti comunisti.

La guida della nostra azione è il marxismo-leninismo e dobbiamo sforzarci costantemente di acquisire una visione del mondo come base per analizzare gli sviluppi, come strumento di lotta per il cambiamento mondiale, per il rovesciamento della barbarie capitalista e per la costruzione del socialismo-comunismo.

Lottiamo nell'era dell'imperialismo, fase finale del capitalismo, in cui dominano i monopoli e le società finanziarie e in cui sono maturate le condizioni materiali per il socialismo.

Dai primi segnali dello scoppio della pandemia sino a oggi, abbiamo assistito ai grandi problemi e alle contraddizioni che caratterizzano il sistema capitalista - il sistema nel cui contesto stiamo svolgendo il nostro lavoro politico. Questi problemi investono l'ambito sociale, economico e politico di ciascun Paese, e hanno conseguenze funeste per la classe operaia.

Concentrandoci specificamente sulla pandemia e sulla situazione della sanità pubblica, possiamo osservare un dato costante nella maggior parte dei Paesi capitalisti.

La politica antipopolare perseguita negli ultimi decenni ha indebolito la sanità pubblica, rendendola incapace di rispondere ai bisogni dell'insieme della popolazione e causandone il crollo all'arrivo del COVID-19. Oggi, come era già evidente tra marzo e maggio, vi è carenza di strutture, attrezzature e operatori sanitari con condizioni di lavoro tali da consentire loro di fare fronte a tutte le necessità create dalla seconda ondata, oltre che da ogni altro tipo di malattia che gli ospedali «mono-patologici» del capitalismo non sono in grado di fronteggiare.

Sebbene la seconda ondata fosse stata prevista con un certo anticipo, non sono state prese precauzioni tempestive e sostanziali per fronteggiare lo scoppio della pandemia e l'aumento del numero di casi.

Nel corso degli ultimi mesi, l'unica preoccupazione dei vari governi capitalisti è stata una gestione della pandemia finalizzata a mantenere la produzione e altre attività economiche, senza alcuna misura atta a proteggere i lavoratori, e ad alimentare la stagione turistica estiva e invernale e la redditività dei gruppi imprenditoriali, anche al costo di un aumento dei casi, dei ricoveri e dei decessi. Nelle ultime settimane, la maggior parte dei Paesi ha inasprito le sue misure di fronte ai dati allarmanti dell'aumento numerico dei casi, che stanno imponendo agli ospedali un livello di pressione insostenibile. Queste misure hanno generalmente un aspetto comune - il confinamento nelle abitazioni e il coprifuoco, mentre gli spostamenti per cause di lavoro vengono autorizzati, ma senza alcuna misura di protezione sui mezzi di trasporto pubblici. Tutto ciò è in linea con quanto si era già osservato in marzo: decisioni e provvedimenti miranti a garantire gli interessi dei capitalisti e delle grandi imprese.

Per questo i partiti comunisti e operai dell'Iniziativa sottolineano come, posti di fronte il dilemma «salute o profitto capitalista», i governi borghesi stanno chiaramente scegliendo la seconda opzione. Questi provvedimenti dimostrano che i governi capitalisti - socialdemocratici o liberali che siano - sono votati a salvaguardare gli interessi dei datori di lavoro. È la dimostrazione pratica che nessun governo capitalista intende prendere provvedimenti seri in difesa della vita e della salute della maggioranza lavoratrice.

La prospettiva del vaccino è un elemento destinato a contribuire alla lotta alla pandemia, posto che il vaccino sia sicuro ed efficace. Ma questo - come hanno dichiarato molti scienziati - non sarà sufficiente a colmare le enormi lacune della sanità pubblica, a causa della strategia dell'UE basata su strutture ospedaliere private che operano in base a criteri finanziari e sulla mercificazione della salute, che è stata causa di milioni di morti.

I grandi gruppi farmaceutici sotto la mediazione dell'UE sono impegnati in un'aspra competizione tra loro, si nascondono a vicenda preziose informazioni scientifiche, impedendo una tempestiva condivisione di dati scientifici che potrebbe migliorare l'efficacia e la sicurezza dei vaccini e renderli più rapidamente disponibili. Le popolazioni europee devono esigere un vaccino sicuro ed efficace messo gratuitamente a disposizione di tutti, senza alcun costo diretto o indiretto e senza discriminazioni.

Chiediamo inoltre la requisizione senza indennizzo dei sistemi sanitari privati, allo scopo di porne tutte le risorse al servizio dei bisogni della collettività.

Chiediamo che la priorità venga assegnata alla protezione dei sistemi sanitari pubblici e delle loro attrezzature, e che siano dotati di personale fisso, con salari e diritti dignitosi - proseguendo così la lotta per una sanità al 100% gratuita e pubblica.

Desideriamo sottolineare come questa situazione abbia messo in evidenza l'esempio di Cuba, la superiorità del suo sistema sanitario, nonché il suo atteggiamento internazionalista, confermato dalla campagna per il conferimento del premio Nobel per la Pace ai medici cubani.

Oggi assistiamo a una crisi del capitalismo che è causa di un brutale deterioramento delle condizioni di vita e di lavoro della classe operaia. Ciò di cui siamo testimoni non è la crisi del neoliberismo, ma del capitalismo in quanto tale. In questo periodo i capitalisti hanno fatto grandi profitti in tutto il mondo, mentre le classi lavoratrici hanno perso buona parte delle loro conquiste. Nondimeno, il capitalismo non può sfuggire alle crisi - non a causa delle politiche neoliberiste, ma per le caratteristiche intrinseche di questo ordine sociale obsoleto.

Altrettanto fuorviante è ricondurre all'attuale pandemia la crisi che ha colpito tutti i Paesi capitalisti, per quanto a livelli diversi - una crisi che è essenzialmente dovuta all'eccessivo accumulo di capitale. Sebbene la pandemia abbia effettivamente aggravato alcuni aspetti della crisi, questa non è nata dalla pandemia. Per di più, il capitalismo sta sfruttando la pandemia come strumento per gestire la crisi - e perfino per creare nuove opportunità.

È inoltre necessario esaminare attentamente l'idea secondo cui i problemi sociali messi chiaramente in evidenza dalla pandemia, che inevitabilmente hanno creato preoccupazione nella popolazione, sarebbero destinati a rafforzare l'intenzione del sistema capitalista-imperialista di rinnovare se stesso. Una tendenza comune della «nuova sinistra», in particolare della socialdemocrazia, è assolvere l'ordine sociale e la classe capitalista, attribuendo la responsabilità dell'attuale situazione soltanto ai governi e a specifiche politiche economiche.

Sebbene si possano osservare differenze e varianti in questo approccio nei diversi Paesi, l'essenza non cambia mai, dato che l'obiettivo è distogliere la classe operaia da una linea politica indipendente contro il capitale. Oggi alcuni tendono a suggerire e a sostenere un intervento statale molto maggiore nell'economia come esito della lotta per la giustizia sociale. È chiaro che la maggior parte dei governi ha già fatto preparativi in tal senso, appoggiando gli interventi statali e presentandoli come una rinascita dello «Stato sociale» (come si può vedere in Europa e in Nordamerica).

Simili proposte non possono alleggerire o ridurre il fardello che grava sui lavoratori. È chiaro che l'intervento statale, e perfino le nazionalizzazioni in alcuni casi, innescheranno un nuovo processo di rafforzamento dei monopoli, e che la disoccupazione sarà una delle conseguenze più notevoli di questi sviluppi.

I capitalisti stanno intensificando l'oppressione ai danni della popolazione lavoratrice. Alcuni esempi diffusi sono l'espansione del modello di produzione flessibile, che i capitalisti promuovono da tempo, il mancato pagamento delle ferie, i licenziamenti arbitrari, lo sfruttamento dei lavoratori immigrati mediante i bassi salari, le restrizioni all'attività politica e culturale e gli ostacoli opposti alla difesa dei diritti con il pretesto della pandemia. Inoltre, non va dimenticato che la consegna dell'istruzione - uno dei servizi pubblici più importanti - nelle mani del mercato, e in particolare l'impiego della didattica a distanza che ha conosciuto un'accelerazione durante la pandemia, hanno conseguenze negative per le famiglie dei lavoratori.

In simili condizioni l'intero fardello della crisi è destinato a gravare sui lavoratori, e dobbiamo avere un atteggiamento fermo, deciso e vigile contro i tentativi di intrappolare la classe operaia in soluzioni che si inseriscono nella cornice dell'attuale ordine sociale. La storia dimostra che la classe operaia ha iniziato a conquistare maggiori diritti e successi solo dopo aver dato inizio alla lotta per un sistema sociale diverso, il socialismo. Parte di queste conquiste furono il risultato dell'influenza diretta o indiretta dei processi fondativi del socialismo seguiti alla Rivoluzione d'Ottobre. Non è un caso che la situazione della classe operaia sia peggiorata in tutto il mondo dopo la controrivoluzione dei tardi anni Ottanta.

Sotto questo aspetto, la relazione tra le organizzazioni che conducono la lotta economica e le organizzazioni politiche della classe operaia sta acquistando importanza. Il sindacalismo istituzionale e burocratico, ridottosi a mercanteggiare per i salari, non ha più alcuna credibilità presso la classe operaia. Per questo, il movimento di classe deve elaborare forme di lotta radicali e dinamiche, contro i datori di lavoro e il sindacalismo governativo, con l'obiettivo di ricondurre le istanze attuali della classe operaia ai suoi obiettivi storici. L'esempio del PAME in Grecia ha un'importanza storica a tale riguardo. Il sindacato turco Unità di nuova fondazione, che sta rapidamente reclutando nuovi iscritti, può anch'esso divenire un esempio di queste pratiche creative.

Nel prossimo periodo, una delle questioni che il movimento comunista deve porre in primo piano è lo sviluppo di strumenti più efficaci per l'organizzazione e la mobilitazione delle masse dei disoccupati, destinate ad aumentare. Senza alcun dubbio, deve essere dedicata la massima attenzione ai movimenti di resistenza contro i licenziamenti di massa e alle lotte contro gli sfratti, i sequestri, il taglio dei benefici eccetera.

Un'altra questione è quella dei lavoratori immigrati. I lavoratori immigrati sono una componente inscindibile della classe operaia, e per i comunisti la solidarietà verso di loro non costituisce soltanto un dovere umano e morale, ma anche una parte dell'azione rivoluzionaria, dello sforzo per realizzare l'unità della classe operaia.

La pandemia ha accresciuto l'oppressione delle lavoratrici in molti Paesi. Nei periodi in cui scuole e asili erano chiusi, il fardello domestico delle donne è aumentato e molte hanno dovuto lasciare i loro posti di lavoro. La disoccupazione tra le donne è in aumento. Inoltre, pratiche quali il lavoro da casa hanno innescato un arretramento tendenziale del ruolo delle donne nella vita sociale. In aggiunta a ciò, se si considera la violenza contro le donne - mobbing, molestie, stupri - divenuta ormai una realtà in tutto il mondo, si comprende come siamo entrati in una fase particolarmente critica per quanto riguarda il reclutamento delle lavoratrici.

Per il movimento comunista, l'unica via d'uscita contro i tentativi di indorare la pillola dello Stato borghese consiste nell'intensificare la critica e la lotta contro il capitalismo, nel sostenere concretamente la necessità e l'attualità del socialismo, e nello spiegare le vere funzioni e conseguenze delle nazionalizzazioni borghesi e di politiche analoghe, che intendono scaricare ancora una volta il fardello sulle spalle dei lavoratori, anche se in modo diverso. Sta nascendo una grande opportunità per i comunisti per elaborare una difesa attiva della proprietà sociale, della pianificazione scientifica centralizzata dell'economia e del potere operaio.

Dobbiamo concentrare la nostra attenzione e intensificare la nostra lotta contro l'anticomunismo e la repressione delle lotte popolari. L'UE e i governi borghesi promuovono divieti, persecuzioni, arresti e drastiche limitazioni del diritto di sciopero, di manifestazione e di attività sindacale. Nello stesso solco si inserisce l'escalation dell'anticomunismo in corso in Paesi quali Polonia, Slovacchia, Ucraina eccetera.

La ragione è che in realtà la borghesia è consapevole della capacità potenziale della classe operaia, in alleanza con altri settori popolari, di opporsi all'attuale barbarie capitalista e di creare le condizioni per il contrattacco operaio e popolare.

In questa sede vogliamo sottolineare che i lavoratori indossano le mascherine per proteggersi, e non per venire zittiti; per questo, in questa situazione inedita, organizzano interventi e rivendicazioni radicali, naturalmente nel rispetto di tutte le necessarie misure protettive. Di particolare importanza è l'attività svolta dai partiti dell'ICE, con il loro specifico contributo a scioperi generali, scioperi dei lavoratori della sanità e dei supermercati, agli interventi sui trasporti pubblici - ma anche al 1° maggio e al 9 maggio. Denunciamo il divieto opposto dai governi alle manifestazioni, finalizzato a spezzare il movimento operaio e popolare in numerosi Paesi, nonché la recente violenta repressione messa in atto dal governo di ND in Grecia il 17 novembre, che ha causato feriti e arresti.

Cari compagni,

Uno dei compiti più cruciali è fare propria la teoria leninista sull'imperialismo. Il punto di partenza è la nascita e lo sviluppo dei monopoli, la partecipazione di ogni Stato capitalista al sistema imperialista in funzione del suo potere economico, politico e militare, lo sforzo costante della borghesia di alimentare i propri interessi geostrategici attraverso rapporti di interdipendenza ineguale e competizione imperialista.

Tale competizione, che si manifesta anche nell'ambito delle alleanze imperialiste, riguarda il controllo dei mercati, delle risorse che producono ricchezza e delle reti energetiche, delle tecnologie digitali, delle reti 5G e della cosiddetta crescita verde - dell'economia in generale e degli equipaggiamenti militari; comprende altresì i vaccini anti-COVID e svolge un ruolo cruciale nel creare le condizioni per le guerre imperialiste.

L'intervento imperialista in Siria e in Libia nel 2011, finalizzato al controllo delle risorse e delle reti energetiche, ha avuto conseguenze funeste. Le guerre imperialiste hanno provocato ondate di milioni di profughi e di migranti.

Siamo consapevoli del ruolo criminale svolto da USA, NATO e UE contro i popoli, delle responsabilità che gravano su di loro per decine di interventi e conflitti, tra cui le guerre in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Siria, Libia, Yemen e Ucraina.

Oggi lo scontro tra USA e Cina si sta intensificando. Si manifesta con forza nella regione dell'Asia e del Pacifico, e si sta espandendo a livello internazionale ovunque gli interessi degli Stati Uniti incrociano la cosiddetta Via della Seta cinese, finalizzata a promuovere gli interessi dei monopoli cinesi.

L'UE, in quanto unione transnazionale imperialista, sta estendendo le sue attività allo scopo di promuovere gli interessi dei monopoli europei; sta rafforzando la sua infrastruttura militare e, malgrado le contraddizioni, mantiene forti rapporti con gli Stati Uniti e la Cina.

La competizione tra USA, NATO, UE e Russia si sta inasprendo nell'Europa centrale e orientale, in Medio Oriente e in Nordafrica, nei Balcani e nel Mar Nero. Le forze USA-NATO vengono rafforzate allo scopo di accerchiare la Russia da ogni lato. A tale scopo vengono utilizzate infrastrutture militari in tutta Europa.

L'accordo per il cessate-il-fuoco nel conflitto tra Azerbaijan e Armenia, con l'intervento della Russia e il dispiegamento di forze militari russe, è fragile e la regione del Caucaso si dibatte in intense contraddizioni che coinvolgono anche la regione del mar Caspio.

Il Golfo Persico rimane un focolaio attivo. L'Iran viene preso di mira da Stati Uniti e NATO e da Israele, che sta massacrando il popolo palestinese.

La situazione nell'Egeo e nel Mediterraneo orientale presenta il rischio di un vero e proprio conflitto militare. La competizione tra le borghesie greca e turca si sta inasprendo, e in questo contesto la borghesia turca sfrutta il suo potere economico e militare intensificando le sue aggressioni in tutta la regione, come dimostrano l'inaccettabile apertura di Varosha a Cipro, la questione dei confini, l'invasione della Siria, le ingerenze in Libia e l'appoggio militare all'Azerbaijan nella guerra contro l'Armenia.

Le aspettative create dall'elezione di Biden negli Stati Uniti sono illusorie. Repubblicani e democratici rappresentano gli interessi dei monopoli USA. Le guerre in Jugoslavia, Medio Oriente e Nordafrica sono state scatenate sotto i democratici Clinton e Obama.

Nell'insieme si possono trarre alcune importanti conclusioni.

Il capitalismo nella sua fase culminante dell'imperialismo diviene sempre più reazionario e pericoloso. Gli accordi di pace sanciscono intese più generali tra gli imperialisti per la spartizione dei mercati.

In una situazione di crisi del capitalismo, la competizione si intensifica e il rischio di un conflitto generalizzato diviene reale.

Questa situazione evidenzia il crescente ruolo dei partiti comunisti dell'Iniziativa Comunista Europea. I comunisti hanno il compito di illuminare la classe operaia e i popoli, di assumere un ruolo guida nell'organizzazione della lotta. La responsabilità è grande e i partiti comunisti saranno in grado di farvi fronte nella misura in cui sapranno chiarire le cause delle guerre imperialiste ed educare i popoli nella lotta contro il sistema di sfruttamento e contro la borghesia.

I comunisti hanno il compito di mettere in primo piano nella lotta la necessità dell'azione unitaria della classe operaia e dei popoli, di contrastare i pericolosi appelli borghesi all'«unità nazionale» e alla riconciliazione che mirano all'assoggettamento e alla smobilitazione della classe operaia.

Concordiamo tutti sul fatto che la guerra non è che una continuazione della politica con mezzi militari e violenti; e le borghesie, che si muovano in attacco o in difesa, sono complici. I popoli non devono fidarsi di alcuna borghesia. I comunisti hanno la responsabilità di legare la lotta per l'integrità territoriale alla lotta per il rovesciamento del potere borghese, elaborando e promuovendo parole d'ordine appropriate.

La necessità del socialismo appare ogni giorno più evidente, poiché soltanto il potere dei lavoratori può condurre all'abolizione dello sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo e creare le condizioni per la costruzione di rapporti reciprocamente benefici tra gli Stati e tra i popoli.

Solo in tal modo il popolo sarà in grado di utilizzare le risorse che producono ricchezza a proprio beneficio, nel quadro di un'economia basata sulla socializzazione dei mezzi di produzione e sulla pianificazione scientifica centralizzata in funzione dei bisogni del popolo.

Queste leggi scientifiche costituiscono l'ossatura del socialismo, e il loro rispetto deve essere rigoroso. Non può esistere un socialismo con i monopoli e il mercato capitalista, con il criterio del profitto e la forza lavoro come merce. Questi sono gli elementi costitutivi del capitalismo, che noi lottiamo per rovesciare.

Questo è molto importante, perché l'ICE è chiamata a contribuire, al massimo delle sue possibilità, al superamento della crisi ideologica, politica e organizzativa che colpisce il movimento comunista europeo e internazionale, e che reca i segni della controrivoluzione e della forte influenza dell'opportunismo.

Poiché siamo consapevoli di questa grande responsabilità, dobbiamo mettere tutte le nostre forze al servizio dell'arricchimento dell'arsenale dell'Iniziativa. Ogni partito comunista deve allineare il suo programma politico alle esigenze della lotta di classe; deve riuscire a unire la teoria rivoluzionaria e la prassi rivoluzionaria, a conquistare il ruolo di avanguardia della classe operaia.

È questo a definire il carattere socialista della rivoluzione, e impone di risolvere la contraddizione essenziale del sistema - la contraddizione tra lavoro salariato e capitale.

Questo obiettivo entra in conflitto con la strategia delle fasi intermedie, che conduce alla perpetuazione del potere dei monopoli e dello sfruttamento capitalista; entra in conflitto con gli approcci incentrati sui cosiddetti governi borghesi progressisti e socialdemocratici con la partecipazione dei partiti comunisti, chiamati a condividere la responsabilità delle politiche antipopolari attuate da tali governi.

Dobbiamo essere vigili. In molti casi le critiche dei partiti comunisti si indirizzano contro il neoliberismo, una variante gestionale del sistema - ma in tal modo viene assolta la gestione sociale democratica e si alimentano illusioni nel popolo - l'Iniziativa ha molto da offrire su questo fronte ideologico.

La lotta è costante. Obiettivi importanti sono stati posti all'ordine del giorno, e l'Iniziativa può dare un contributo decisivo alla lotta contro le guerre imperialiste; per la chiusura delle basi USA-NATO e tutte le basi militari straniere; per lo sganciamento dalle alleanze imperialiste; per la fine delle missioni all'estero delle forze militari dei nostri e di altri Paesi; per l'eliminazione degli armamenti nucleari.

Compagni,

Sulla base di tutto questo, l'ICE nel 2021 dovrà dare vita a nuove iniziative, sotto forma di dichiarazioni e azioni comuni:

 - Contro l'anticomunismo e la repressione dei movimenti popolari e dei lavoratori

- Contro gli interventi e le guerre imperialiste.

- Contro i provvedimenti antisindacali e antipopolari, che vengono imposti per scaricare ancora una volta il peso della crisi del capitalismo sulle spalle dei lavoratori.

- Per provvedimenti che tutelino la salute delle popolazioni e i diritti della classe operaia e dei settori popolari.

- Per la necessità e l'attualità del socialismo, contro la barbarie capitalista.

Suggeriamo che la nuova Segreteria dell'ICE conduca un dibattito e giunga a conclusioni per una puntuale pianificazione delle attività basate su quanto illustrato sopra.


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.