www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 25-03-21 - n. 784

Dichiarazione della Iniziativa Comunista Europea sulle misure antioperaie e antipopolari che si stanno imponendo per scaricare il peso della crisi capitalista sulle spalle dei lavoratori

Iniziativa Comunista Europea | pcte.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/03/2021

A un anno dai primi casi di Covid-19 in Europa, la classe operaia e i settori popolari continuano a soffrire le devastanti conseguenze della crisi capitalista e della pandemia.

Se si fa un paragone rispetto allo scorso anno, si conferma facilmente come siano peggiorate notevolmente le condizioni di vita e di lavoro della classe operaia e dei settori popolari a causa della progrssione dell'offensiva del capitale e della politica antipopolare dei governi borghesi. Il capitalismo non può impedire una nuova crisi di sovraccumulazione e - come nelle precedenti - i capitalisti stanno cercando di scaricarla sulle spalle dei lavoratori.

L'attuale crisi economica non è stata causata dalla crisi sanitaria presente. L'arrivo del Covid-19 è stato il catalizzatore di una crisi le cui condizioni già si erano generate nel seno del sistema capitalista, come dimostra il significativo rallentamento delle economie nel 2019. I decenni di privatizzazioni e tagli per il sistema sanitario pubblico e di politiche sviluppate contro la classe operaia e il popolo lavoratore hanno acutizzato ancora di più questi problemi. I governi borghesi hanno scelto di aumentare i profitti delle grandi imprese a discapito della vita e della salute dei lavoratori.

La grottesca situazione delle ultime settimane rispetto all'acquisto dei vaccini di diverse multinazionali è una prova della politica antipopolare di vari governi e della natura di classe dell'Unione Europea, come unione internazionale del capitale, che serve gli interessi delle imprese farmaceutiche europee contro i loro competitori, sempre a spese degli interessi della maggioranza lavoratrice.

Posto che questa crisi già si era manifestata prima della pandemia, i diversi paesi capitalisti hanno nuovamente caricato il fardello sulla classe operaia. I governi borghesi, indipendentemente dalla loro gestione liberale o socialdemocratica, ricorrono a continui confinamenti contro il virus invocando l'aumento delle infezioni, degli ospedalizzati e dei morti, che sono il risultato dei loro tentativi di "salvare l'economia". I grandi gruppi imprenditoriali ricevono sostegno finanziario e incentivi dalle varie amministrazioni ma, dall'altro lato, approfondiscono il modello lavorativo della "flessibilità" e il lavoro a chiamata, insieme ai tagli ai diritti lavorativi che questo implica e si sperimenta la generalizzazione di nuove modalità di lavoro, come il telelavoro.

In un contesto nel quale le condizioni di vita peggiorano, le mobilitazioni dei lavoratori, nonostante applichino tutte le misure di protezione sanitaria, vengono contrastate con il divieto di sciopero e la dura repressione delle manifestazioni, delle azioni e delle proteste adducendo "motivi sanitari". Al contrario, in vari paesi d'Europa non vengono posti ostacoli alle attività organizzate dal padronato che vengono persino promosse e giustificate. Inoltre, la criminalizzazione del tempo libero e di qualsiasi altra attività considerata "non necessaria", specialmente per la gioventù, è un modo per coprire una triste realtà: che la maggior parte dei contagi si producono nell'ambito lavorativo e si devono alla mancanza di condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro dato che queste condizioni sono incompatibili con i profitti dei capitalisti.

I Partiti Comunisti e Operai dell'Iniziativa, di fronte alla nuova conferma della natura antioperaia e antipopolare dei governi europei, chiamano la classe operaia e i settori popolari ad organizzarsi e lottare in ogni quartiere, in ogni luogo di lavoro, in ogni luogo di studio, perché siano lo Stato e i padroni a pagare la crisi. Questa crisi non è generata dalla classe operaia. E' una crisi del capitalismo. E' la crisi di un sistema incapace di soddisfare le necessità della maggioranza della popolazione e i cui interessi sono totalmente opposti a quelli dei lavoratori. Chiamiamo la classe operaia a mobilitarsi chiedendo misure di protezione per la sua salute e diritti, a unirsi più decisamente alla lotta per il superamento di questo sistema obsoleto e costruirne uno alternativo, in cui l'economia soddisfi le necessità del popolo e i progressi scientifici e tecnologici si applicano per garantire il benessere integrale dei lavoratori: il socialismo-comunismo.


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