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Dichiarazione dell'Iniziativa Comunista Europea per il Primo Maggio 2021

Iniziativa Comunista Europea | initiative-cwpe.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

29/04/2021

Dichiarazione dell'Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d'Europa per il Primo Maggio 2021, la Giornata Internazionale dei Lavoratori

I Partiti dell'Iniziativa Comunista Europea inviano un caloroso saluto militante ai lavoratori del nostro continente, alla classe operaia del mondo.

Siamo ispirati dalla fiamma dei lavoratori di Chicago, onoriamo gli uomini e le donne della nostra classe caduti sui campi di battaglia della lotta di classe.

Le lotte dei lavoratori in ogni epoca e nel mondo sono le uniche che hanno messo in difficoltà gli sfruttatori, che hanno portato conquiste e che hanno messo in dubbio il loro dominio e il loro potere. Perché il potere dei lavoratori può abolire la schiavitù capitalista. Questo è esattamente ciò di cui hanno paura gli sfruttatori.

Oggi, il capitale, le sue unioni come l'UE, i suoi governi e i suoi partiti stanno intensificando l'attacco contro i lavoratori in nome del superamento della crisi capitalista accelerata dalla pandemia, che di fatto vuol dire una montagna di finanziamenti per il capitale e nuovi oneri per il popolo.

Questa situazione, che sembra sorprendente a prima vista, mostra il vero volto del capitalismo in Europa e nel mondo.

Non è una coincidenza. In Europa, dove ci sono i paesi capitalisti più sviluppati, 1 milione di persone hanno perso la vita e almeno 2 milioni di persone si sono aggiunte all'esercito dei disoccupati mentre, nello stesso periodo, la ricchezza dei miliardari è aumentata di altri 1.000 miliardi di dollari.

Neanche questa è una coincidenza... Nei paesi con le più grandi economie, i sistemi sanitari pubblici degradati e privatizzati sono crollati e si sono convertiti in sistemi sanitari per fronteggiare "una sola malattia", si è tentata l'immunità di gregge e sono saltati tutti i protocolli sanitari, violati per i profitti dei gruppi monopolistici. Sulla stampa sono apparse dichiarazioni reazionarie e non scientifiche, ripetute perfino dai leader politici.

I lavoratori della sanità sono esausti, molti hanno perso la vita perché non è stata fornita loro la protezione necessaria. I lavoratori dei negozi di alimentari, i magazzinieri, i corrieri, gli operai edili, gli addetti alle pulizie, sono stati costretti a lavorare in condizioni rischiose e a viaggiare con i mezzi pubblici, si sono infettati.

Mentre infuria la concorrenza tra le industrie farmaceutiche, non ci sono posti letto per i pazienti nelle unità di terapia intensiva negli stati borghesi e nell'UE. Non è stata fatta la necessaria requisizione dei gruppi sanitari privati che nel mezzo di una pandemia si arricchiscono a scapito del popolo, privando la popolazione di risorse. I vaccini sono in ritardo e sempre più persone sono a rischio a causa dell'insistenza dei monopoli sui diritti di brevetto.

Crescono la violenza e le discriminazioni ai danni delle lavoratrici a casa, per strada e sul lavoro, mentre lo sfruttamento si approfondisce. Inoltre, durante il tempo trascorso in isolamento, l'onere della cura dei membri della famiglia è stato posto sulle lavoratrici.

Il trattamento di molti pazienti con malattie croniche è stato interrotto a causa dell'inadeguatezza dei sistemi sanitari, e alcuni hanno perso la vita solo per questo motivo.

Il telelavoro, con il pretesto della pandemia, è diventato una forma permanente di lavoro. Ci si aspetta che i lavoratori lavorino quasi come robot nelle loro case, coprendo le spese di tasca propria, senza contatti tra di loro e senza azioni sindacali. Il lavoro flessibile non fa risparmiare tempo. È la versione accelerata dello sfruttamento, ed è una trappola.

Mentre negli ultimi mesi sono stati fatti piani di salvataggio per i grandi monopoli, facendo pagare al popolo nuove misure antioperaie, tasse verdi e digitali, allo stesso tempo la pandemia è stata una scusa per licenziamenti, tagli salariali e congedi non pagati.

Le condizioni create dalla pandemia non si limitano a queste. Per un anno i giovani sono stati privati dei diritti educativi di base. I ragazzi che non possono andare a scuola sono inclusi nello sfruttamento lavorativo in giovane età. Quelli che possono frequentare la scuola affrontano la minaccia della disoccupazione appena si diplomano.

Mentre vengono stanziati grandi budget per le armi, le esercitazioni della NATO e i progetti militari dell'UE, ci sono milioni di lavoratori rifugiati le cui vite sono state sconvolte dall'imperialismo e non sono in grado di beneficiare adeguatamente di alcun servizio di base.

In breve, l'umanità sta lottando da oltre un anno con una pandemia che avrebbe potuto essere sconfitta in un tempo molto più breve in un mondo socialista: il capitalismo è il più grande ostacolo per vincere questa lotta.

Inoltre, la pandemia ha sdoganato una nuova dimensione del pragmatismo: con la sua scusa vengono messi a tacere i lavoratori che vogliono difendere i loro diritti, vietate le attività sindacali e politiche, di organizzazione e di sciopero e vengono persino vietate le celebrazioni del Primo Maggio.

Tuttavia, il Primo Maggio è il più importante e storico giorno di lotta del popolo lavoratore contro lo sfruttamento. È il giorno comune di celebrazione della lotta dei lavoratori che cercano i loro diritti in tutto il mondo. Non permetteremo loro di derubarci del Primo Maggio! I loro divieti mostrano quanto temano la classe operaia quale loro avversario autentico.

Non vogliamo perdere altro tempo.
Vogliamo il diritto all'assistenza sanitaria per tutti, lavoro per tutti, assicurazione sociale per tutti.
Vogliamo vivere e respirare umanamente.

Invitiamo tutti i lavoratori a lottare per un nuovo ordine sociale in cui non ci sia sfruttamento, in cui non si debbano perdere i nostri cari per niente.

Viva la Giornata Internazionale dei Lavoratori!
Viva il socialismo!


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