www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 19-11-21 - n. 808

Dichiarazione della ICE sull'aumento costante dei prezzi dell'elettricità, del combustibile e dei beni di consumo popolare

Iniziativa Comunista Europea (ICWPE) | initiative-cwpe.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

18/11/2021

Nell'ultimo periodo si sta registrando un forte aumento dei prezzi di diversi beni di prima necessità, tra cui l'elettricità, il combustibile e altri beni essenziali. Questa situazione, particolarmente preoccupante quando siamo alle soglie della stagione invernale, colpisce la classe operaia e gli strati popolari dei nostri paesi, vittime dei governi borghesi e della loro gestione della recente crisi contro i popoli.

L'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità non è una sorpresa o una conseguenza indesiderata della crisi, non è caduto dal cielo. È l'intensità dello sfruttamento stesso, la ricerca del massimo profitto, la concorrenza, che porta all'aumento dei prezzi dei prodotti, è la "politica espansiva" che pompa miliardi di euro al grande capitale che spinge l'inflazione.

I mercati dell'energia e dell'alimentazione sono concepiti per soddisfare gli interessi dei capitalisti e non i bisogni del popolo. La liberalizzazione totale dei mercati, la cosiddetta strategia di "transizione verde" con il mercato delle sostanze inquinanti, la "monocoltura" di RES
(Renewable Energy Sources - fonti di energia rinnovabili. ndt.) molto costose e instabili e la speculazione sui beni di prima necessità, causano prezzi alti e non più bassi come sostengono i rappresentanti degli interessi del capitale.

Questo aumento dei prezzi dell'elettricità e del combustibile sta già influenzando la produzione di altri beni, che contribuiscono ad un aumento generale dei prezzi che sta approfondendo i problemi già esistenti di crescente povertà, rendendo ancora più difficile per la classe operaia e le famiglie popolari soddisfare le loro necessità di base.

Allo stesso tempo, c'è un rischio maggiore di scontri tra le potenze imperialiste per il controllo delle fonti energetiche, dei mercati e delle vie di trasporto, derivante dal fatto che gli Stati e le alleanze imperialiste non rimarranno quiete mentre gli interessi dei monopoli che rappresentano sono a rischio. Infatti, la dipendenza dell'UE dalle risorse energetiche provenienti da paesi terzi è già stata indicata come una "debolezza strategica" che sarà affrontata con azioni più aggressive nel Mediterraneo orientale. I popoli saranno di nuovo le vittime dei piani imperialisti.

Le potenze dell'UE stanno già utilizzando questa situazione per promuovere l'agenda del "capitalismo verde", che in realtà significa la creazione di condizioni per nuovi investimenti redditizi promossi dagli stati capitalisti. L'enorme campagna di propaganda per promuovere il cosiddetto "Green New Deal" non si preoccupa degli interessi del popolo o della protezione dell'ambiente, ma è finalizzata a difendere gli interessi di diversi settori del capitale monopolistico.

Sia le crisi capitaliste che la crescita guidata dal profitto hanno gravi conseguenze sulla classe operaia e sugli strati popolari ed esprimono quanto sia insostenibile questo sistema. Non c'è futuro a beneficio dei popoli sotto il capitalismo. La lotta quotidiana per il sollievo dai problemi acuti è legata alla lotta per soddisfare i bisogni del popolo attraverso una pianificazione scientifica centrale dell'economia basata sul potere dei lavoratori e sulla proprietà sociale dei mezzi di produzione concentrati.

18.11.2021


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.