www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 08-01-22 - n. 812

IMCWP 2021: Contributo del Partito Comunista del Messico

Partito Comunista del Messico (PCM) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

10-11/12/2021

Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai 2021 in teleconferenza straordinaria

sul tema: "Gli sviluppi economici, politici e militari internazionali. L'esperienza di lotta dei Partiti Comunisti e Operai e dei popoli. Solidarietà con Cuba, con il popolo palestinese e con tutti i popoli che lottano contro le sanzioni, le macchinazioni e l'aggressione imperialista".

* * *

Contributo del C.C. del Partito Comunista del Messico

Compagni:

Vi porto i saluti fraterni e militanti del Comitato Centrale del Partito Comunista del Messico. Consideriamo opportuno lo svolgersi di questa teleconferenza straordinaria dell'IMCWP perché dalla nostra ultima riunione a Smirne e con tutti gli ostacoli che la pandemia COVID-19 pone, è un'occasione preziosa per aggiornare le nostre informazioni sull'attività di ogni partito comunista e come insieme del movimento comunista internazionale.

Attraverso 21 riunioni l'Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai con la sua stabilità e l'esperienza acquisita è una piattaforma importante per lo scambio collettivo, per le azioni comuni e per una migliore comprensione delle nostre difficoltà. È quindi giusto ringraziare il KKE per questa iniziativa nata nei 150 anni del Manifesto del Partito Comunista e anche per tutti i preparativi per la realizzazione di questa teleconferenza straordinaria.

Permetteteci per favore, prima di entrare nel tema concordato dal gruppo di lavoro dell'IMCWP, di rendere omaggio ai milioni di lavoratori morti a causa della crisi sanitaria e naturalmente a tutti i comunisti che sono morti per la stessa situazione.

Compagni:

Lo sviluppo del capitalismo, nonostante i periodi di pace, è sempre segnato da una forte competizione, dalla disputa per le merci, i mercati, le vie di comunicazione, la manodopera, le materie prime, le risorse naturali, ecc. Nei periodi di apparente stabilità si annidano questi focolai perché le contraddizioni della competizione intercapitalista e interimperialista sono irresolubili.

È abbastanza chiaro che oggi gli antagonismi interimperialistici si esprimono in modo sempre più netto, e che la concorrenza commerciale, diplomatica e finanziaria non sarà contenuta in queste cornici. I protagonisti visibili sono gli Stati Uniti e l'UE, da un lato, e la Cina e i suoi alleati, dall'altro. Crediamo che non ci possano essere dubbi tra chi sia la competizione e che essa esista, ma ciò su cui non c'è chiarezza, e c'è molta confusione, è la natura di classe di coloro che si scontrano con gli USA e l'UE.

Tale approccio errato deriva dalla distorsione della teoria marxista-leninista dell'imperialismo in un approccio secondo il quale esso non sarebbe uno stadio del capitalismo, ma lo sviluppo di alcune metropoli mettendo da parte l'enfasi di Lenin sull'imperialismo come capitalismo monopolistico attraverso il processo di centralizzazione e concentrazione che ha lasciato indietro lo stadio della libera concorrenza. L'errore è approfondito dall'approccio dogmatico secondo cui i paesi ex dipendenti continuano ad esserlo senza tener conto dello sviluppo delle relazioni capitalistiche. Diamo come esempio il posto che aveva il Messico nel sistema imperialista 100 o anche 50 anni fa, che senza dubbio è cambiato fino a diventare uno dei primi 20 paesi dalle relazioni capitaliste più sviluppate e con alcuni monopoli predominanti in vari rami dell'economia imperialista, quindi non è più un paese strettamente dipendente anche se ci sono relazioni di dipendenza e interdipendenza in relazione ad altre economie più sviluppate. Infine, un terzo punto su un approccio sbagliato è pensare che gli antagonismi interstatali nell'economia e nella politica contemporanea siano lo scontro di due sistemi economici diversi, capitalista e socialista, quando non è così. La cosiddetta multipolarità non esprime un tale scontro, ma quello di due blocchi di paesi capitalisti.

Nonostante le illusioni che alcuni possono avere in modo non scientifico, la Russia di oggi non è una continuazione della costruzione socialista in URSS ma un paese imperialista, e lo stesso vale per i cosiddetti BRICS. Il fattore di qualità a cui si allude per parlare dello scontro tra due mondi è la partecipazione della Cina a questa competizione. Ora, con l'approccio marxista, se studiate quali relazioni economiche prevalgono in Cina, troverete che sono relazioni capitaliste. Che la presenza economica della Cina in Africa e in America non è la cooperazione e la solidarietà con i popoli che si conosceva nel campo socialista, ma l'aperta esportazione di capitali e lo sfruttamento e il saccheggio.

Pertanto, il Partito Comunista del Messico considera che l'esatta caratterizzazione del conflitto commerciale, economico, diplomatico e politico è inter-capitalista e inter-imperialista, e perciò lavoriamo affinché i lavoratori del nostro paese non si schierino con nessuna delle parti in lotta, ma si orientino nell'unica direzione del socialismo-comunismo come via per lo sviluppo e la pace. Questo diventa ancora più rilevante in vista dei riallineamenti dei capitali di tutta la regione nordamericana, cioè Canada, USA e Messico.

Alla luce di questi antagonismi, i capitali nordamericani hanno rielaborato il NAFTA, firmato nel 1994. Anche se i negoziati si sono conclusi quando Trump era ancora alla Casa Bianca, è stato solo recentemente al 9° vertice dei capi di stato nordamericani a Washington, a cui hanno partecipato Biden, Trudeau e Obrador, che il NAFTA 2.0, ora ribattezzato T-MEC o USMCA, è stato presentato ufficialmente. È stato proprio il presidente Obrador a presentare gli obiettivi che hanno portato alla ratifica e alla continuità di questo accordo interstatale imperialista tra le borghesie di Canada, USA e Messico, totalmente dannoso per i lavoratori di tutto il Nord America: l'obiettivo è quello di affrontare la Cina in tutti i settori per evitare che la Cina abbia il 42% del mercato mondiale mentre USA, Canada e Messico rimarrebbero con il 12%. A tal fine, oltre al T-MEC, intendono lanciare una nuova ALCA sulla piattaforma della CELAC. Il rappresentante della socialdemocrazia, Obrador, si presenta come un "progressista" quando in realtà agisce a favore dell'alleanza imperialista nordamericana.

L'esperienza accumulata dal movimento comunista e operaio rivoluzionario internazionale dall'epoca della lotta di Zimerwald contro la decomposizione della Seconda Internazionale è ciò che guida l'attività del Partito Comunista del Messico.

Pertanto, siamo contrari a dover scegliere per uno qualsiasi dei blocchi imperialisti in conflitto, perché la logica del male minore è molto dannosa. Combattiamo con piena determinazione contro il T-MEC e contro qualsiasi alleanza interstatale imperialista. Consideriamo che la lotta contro l'imperialismo comincia con la lotta contro i monopoli e la borghesia nel nostro paese. Concludiamo che l'unica bandiera di lotta per superare la barbarie della guerra imperialista, delle competizioni interimperialiste che soffocano i lavoratori e i popoli è la lotta per la rivoluzione socialista.

Compagni:

Il PCM ha difeso senza esitazione la Rivoluzione Cubana e le sue conquiste socialiste, identificando nel processo controrivoluzionario scatenato l'11 luglio, orchestrato dagli Stati Uniti, il tentativo di rovesciare le conquiste dei lavoratori e del popolo cubano. Appoggeremo qualsiasi iniziativa volta a rafforzare la solidarietà con Cuba socialista, contro il blocco e contro qualsiasi intervento.

Naturalmente sosteniamo la causa palestinese, e anche la causa di tutti i popoli che affrontano l'aggressione imperialista. Vogliamo anche esprimere la nostra solidarietà con i partiti comunisti e operai che stanno affrontando misure anticomuniste, non solo in Europa, ma anche ora in America, per esempio i compagni del Partito Comunista del Venezuela (PCV) che hanno subito una serie di provvedimenti anticomunisti attuati dal governo di Maduro.

Compagni:

Solo una breve panoramica della lotta di classe in Messico. Si parla di un governo di sinistra, ma la realtà è che l'amministrazione socialdemocratica di Obrador attacca il movimento dei lavoratori, con la militarizzazione, le politiche anti-immigrati, il T-MEC e la massimizzazione dei profitti del capitale. Quindi, per nostra esperienza, il dover scegliere alternative nel quadro del capitalismo significa indossare una camicia di forza, quando senza perdere tempo è invece necessario lavorare e concentrare le forze nella direzione del socialismo-comunismo.

Proletari di tutti i paesi, unitevi!


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.