www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 12-12-22 - n. 850

22° IMCWP: Contributo del Partito del Lavoro d'Austria

Partito del Lavoro d'Austria (PdA) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27-29/10/2022

22° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

sul tema: "Solidarietà con Cuba e con tutti i popoli in lotta. Uniti siamo più forti nella lotta antimperialista, insieme ai movimenti sociali e popolari fronteggiamo il capitalismo e le sue politiche, la minaccia del fascismo e la guerra; in difesa della pace, dell'ambiente, dei diritti dei lavoratori, della solidarietà e del socialismo".

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Cari compagni,

Desideriamo ringraziare il Partito Comunista di Cuba per aver organizzato e ospitato il primo Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai tenuto in presenza dopo l'inizio della pandemia da Covid-19. Onoriamo la pluridecennale lotta del Partito Comunista di Cuba e del popolo cubano contro il criminale blocco imposto dall'imperialismo USA. Chiediamo la fine immediata del blocco e delle ingerenze negli affari interni di Cuba.

L'imperialismo, fase culminante e finale del capitalismo, costituisce oggi la maggiore minaccia per la classe operaia e per il popolo. Mentre ai tempi di Lenin vi era solo un pugno di predoni imperialisti intenti a dividersi il mondo, l'imperialismo attuale è un complesso sistema di dipendenza e di dominio. L'importanza e il ruolo di uno Stato all'interno di questo sistema mondiale imperialista dipende dalla sua forza economica, militare e politica.

Sarebbe sbagliato oggigiorno parlare di un pugno di predoni imperialisti o indicare l'imperialismo USA come unico predone - e questo è dimostrato in modo molto chiaro dalla situazione dell'Austria. L'imperialismo austriaco non svolge alcun ruolo a livello globale. Perfino nell'ambito dell'Europa, è evidente che l'imperialismo austriaco svolge un ruolo subordinato. Tuttavia, non si può negare che esistano una borghesia monopolista austriaca e un capitale finanziario austriaco. La regione denominata CESEE (Europa Centrale, Orientale e Sud-Orientale) riveste un'importanza particolare per il capitale finanziario austriaco. Stando ai dati della Banca Nazionale Austriaca, nel 2021 circa un terzo di tutti gli investimenti diretti di corporation austriache in aziende sussidiarie situate all'estero si sono concentrati nella regione CESEE. Una delle maggiori banche austriache detiene circa un quarto delle quote di mercato del sistema creditizio rivolto al pubblico in Repubblica Ceca e in Slovacchia. In Ungheria, Romania, Croazia e Serbia, la stessa banca detiene dal 5 al 15% delle quote di mercato.

L'influenza dell'imperialismo austriaco in parte della regione CESEE trova riscontro anche a livello politico. Nel 2015 l'Austria ha ospitato una conferenza dei Balcani Occidentali a cui hanno partecipato tre soli Stati UE, la Slovenia, la Croazia e la Bulgaria, insieme agli Stati dei Balcani Occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia). La conferenza, bypassando l'Unione Europea, ha deciso misure di chiusura delle frontiere. Recentemente, solo pochi mesi fa, il cancelliere austriaco Nehammer ha organizzato una conferenza a cui sono state invitate soltanto l'Ungheria e la Serbia.

In Russia, Bielorussia e Ucraina, la succursale di un'altra banca austriaca è riuscita ad accaparrarsi una posizione di privilegio, e anche altri esponenti del capitale austriaco hanno interessi economici in questi Paesi. Anche il conflitto imperialista scoppiato in Ucraina dopo il golpe appoggiato da UE e USA ha avuto conseguenze sul capitale monopolistico e finanziario austriaco. I crediti esigibili dalle banche austriache in Russia, Bielorussia e Ucraina sono diminuiti dal 2013. In termini comparativi, tuttavia, le banche austriache sono ancora tra i principali creditori dei tre Paesi a livello internazionale. Le attività dei settori del capitale monopolistico e finanziario austriaco che operano in Russia sono state colpite dalle sanzioni. Questo trova riscontro sullo scenario politico nel fatto che uno dei principali partiti di opposizione austriaci abbia preso posizione contro la politica degli USA e dell'UE verso la Russia sin dall'inizio del conflitto. Recentemente, un dibattito sulle sanzioni ha investito anche uno dei due partiti al governo. Da decenni è cosa risaputa che questo partito e la banca le cui attività in Russia sono state maggiormente colpite sono legati da rapporti strettissimi.

L'aumento della forza politica dell'imperialismo austriaco dopo la controrivoluzione nei Paesi socialisti è stato accompagnato da un aumento della sua forza militare. Nel 1995 l'Austria è entrata a far parte della Partnership per la Pace della NATO e dell'Unione Europea. Le forze armate austriache hanno partecipato alla missione KFOR in Kosovo a partire dal luglio 1999 con un massimo di 500 soldati. Inoltre, periodicamente le forze armate austriache hanno rivestito il comando supremo sulla logistica della missione multinazionale di occupazione. In Bosnia, le forze armate austriache operano nel contesto dell'Operazione Althea, un'occupazione militare messa in atto dall'Unione Europea. Le forze armate austriache sono inoltre coinvolte in numerose operazioni militari all'estero dell'Unione Europea, e operano tra l'altro in Georgia, in Mozambico e in Mali.

Cari compagni,

Da questa analisi noi traiamo le seguenti conclusioni. In primo luogo, il nemico principale della classe operaia e dei settori popolari austriaci è la loro stessa borghesia. È compito dei comunisti organizzare e guidare la classe operaia e le sue lotte in modo indipendente da questa o quella fazione borghese. Di conseguenza, è necessario costruire un forte partito comunista. Un partito comunista con un programma rivoluzionario e forti legami con la classe operaia, in grado di radunare e mobilitare le forze dei lavoratori e del popolo contro il capitalismo e i monopoli, in modo tale che le lotte popolari acquistino efficacia e indichino la via del socialismo.

In secondo luogo, la lotta dei comunisti austriaci si rivolge anche contro l'appartenenza e il coinvolgimento dell'Austria in varie alleanze imperialiste quali NATO, UE e relativi accordi e piani. Il Partito del Lavoro d'Austria rifiuta l'appoggio fornito dalla NATO e dall'UE all'Ucraina e l'escalation della guerra imperialista in Ucraina. Il Partito del Lavoro d'Austria è inoltre contrario alla linea delle sanzioni e della guerra economica contro la Russia, linea sostenuta e avallata dall'Austria. Chiediamo il ritiro dell'Austria dalla Partnership per la Pace della NATO e dall'Unione Europea.

In terzo luogo, è compito dei comunisti assicurare e difendere l'autonomia e l'indipendenza della lotta della classe operaia dalla penetrazione o dall'appropriazione da parte delle varie fazioni del capitale e di potenze regionali o internazionali. Nella lotta contro le sanzioni e la guerra economica messe in atto dall'UE, nemmeno il partito borghese che pure le osteggia può costituire un alleato. Il suo scopo non è impedire che la classe operaia e i settori popolari austriaci paghino il conto di un ulteriore coinvolgimento nello scontro imperialista. La sua preoccupazione è unicamente la difesa degli interessi economici di specifici settori del capitale. Analogamente, dobbiamo respingere l'influenza della socialdemocrazia e dell'opportunismo sul movimento operaio e popolare.

In quarto luogo, possiamo rilevare come alcuni Stati caratterizzati da rapporti di produzione capitalisti e una forza economica, politica e militare molto superiore vengono periodicamente indicati come anti-imperialisti. Noi rigettiamo questa analisi. Essa non fa che liquidare l'autonomia e l'indipendenza delle lotte della classe operaia, e favorisce l'influenza di determinati settori del capitale e potenze regionali e internazionali. Peggio ancora, fa sì che le lotte della classe operaia in alcuni Paesi vengano delegittimate, come è già avvenuto e continua ad avvenire. Lo abbiamo visto con chiarezza all'inizio di quest'anno con la rivolta della classe operaia kazaka. Questa lotta è stata screditata da molti il cui «anti-imperialismo» si riduce a mero anti-americanismo, che l'hanno bollata come rivoluzione colorata manovrata dall'imperialismo e in alcuni casi hanno perfino appoggiato la repressione armata delle proteste seguita all'intervento dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva.

In breve, è compito dei comunisti smascherare la demagogia dei partiti e delle fazioni borghesi. Denunciare gli attacchi ai diritti sociali e politici della classe operaia e del popolo e organizzare la lotta contro tali attacchi. È compito dei comunisti indicare l'unica via d'uscita - il socialismo e il comunismo.


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