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22° IMCWP: Contributo del Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo

Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo (PADS) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27-29/10/2022

22° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

sul tema: "Solidarietà con Cuba e con tutti i popoli in lotta. Uniti siamo più forti nella lotta antimperialista, insieme ai movimenti sociali e popolari fronteggiamo il capitalismo e le sue politiche, la minaccia del fascismo e la guerra; in difesa della pace, dell'ambiente, dei diritti dei lavoratori, della solidarietà e del socialismo".

* * *
Cari compagni,

A nome del Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo, salutiamo i nostri compagni del Partito Comunista di Cuba per aver organizzato questo 22° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai. Li ringraziamo per tutti gli sforzi che hanno fatto per garantire le migliori condizioni per il nostro lavoro.

Non dimentichiamo che l'isola della Libertà è stata appena colpita duramente dall'uragano Ian, mentre continua a subire da oltre 60 anni le conseguenze disumane del blocco criminale dell'imperialismo statunitense, sostenuto da tutti gli imperialisti del resto del mondo. Questo blocco mira a costringere Cuba a rinunciare alla sua sovranità, ad abbandonare la sua scelta socialista, a sottomettersi all'ordine degli Stati Uniti, a ripristinare i privilegi e il potere dei suoi capitalisti mafiosi cacciati dalla Rivoluzione, a smettere di essere solidale con i popoli che lottano contro la dominazione e le sue ingerenze.

Cuba è cara a tutti i popoli e ai proletari coscienti del mondo che non sopportano più il regime di sfruttamento capitalista e le guerre sanguinose che provoca per aumentare all'infinito gli scandalosi profitti di una manciata di capitalisti monopolisti.

Il popolo algerino non dimenticherà mai che durante la sua guerra di liberazione ha ricevuto un aiuto prezioso da Cuba, pochi mesi dopo il rovesciamento della dittatura di Batista. Cuba aveva accolto e curato i combattenti algerini che erano rimasti gravemente ustionati dal napalm scaricato su di loro dalle truppe colonialiste francesi. Questo napalm proveniva dalle scorte dell'esercito statunitense e della NATO, quegli strumenti di dominazione mondiale cinicamente presentati come "garanti della difesa dei diritti umani e della sicurezza universale".

Allo stesso modo, i rivoluzionari cubani, guidati da Fidel Castro e dai suoi compagni, avevano inviato armi e istruttori per aiutare l'esercito algerino a respingere l'aggressione lanciata nel 1963 dal Re del Marocco per impossessarsi del sud-ovest dell'Algeria, appena un anno dopo l'indipendenza.

Attraverso questo blocco, l'imperialismo indica apertamente ai proletari di tutto il mondo che non si fermerà davanti a nulla per punire i lavoratori che vogliono abolire lo sfruttamento e costruire una nuova società, una società socialista basata sulla proprietà sociale dei mezzi di produzione.

L'attacco crudele e selvaggio dell'imperialismo a Cuba dimostra che la nuova società senza classi non verrà al mondo attraverso discorsi pacifisti, attraverso appelli platonici per un ordine cosiddetto "più umano". La società socialista non si realizzerà attraverso l'unione con la sinistra riformista, che pratica la collaborazione di classe con gli sfruttatori e sostiene l'ingerenza e le sanzioni imperialiste verso i popoli in rivolta contro la dominazione.

Nei Paesi economicamente dominati e minacciati da interventi imperialisti per l'accaparramento delle loro ricchezze energetiche, non è l'unione con i governi borghesi, o "ampi fronti interni" con la borghesia, che salveranno i popoli dal caos, dall'impoverimento e dall'asservimento. È solo l'alleanza tra la classe operaia e le masse popolari che salverà i popoli di queste nazioni dai piani imperialisti. Il patriottismo rivoluzionario è dalla parte delle masse popolari e non della borghesia. La borghesia di questi Paesi ha legato il suo destino a quello dei Paesi imperialisti. Ha bisogno del loro sostegno contro il suo stesso popolo. Tradisce la nazione nella contrattazione per la condivisione del plusvalore estratto dallo sfruttamento della classe operaia.

La società che gli sfruttati e gli oppressi sognano non diventerà mai realtà senza la rivoluzione, senza il rovesciamento dei regimi di sfruttamento, senza l'organizzazione in partiti rivoluzionari che si preparino con determinazione a svolgere il compito più decisivo della nostra epoca storica: la transizione dal capitalismo al socialismo.

Questo compito è più che mai all'ordine del giorno. La correttezza degli insegnamenti di Lenin sulla natura dell'imperialismo è nuovamente confermata dalle aggressioni imperialiste degli ultimi anni e dalla guerra russo-ucraina. Le guerre per decidere l'esito delle rivalità economiche tra diversi poli imperialisti sono inevitabili sotto il capitalismo.

La lotta per la pace tra i popoli implica una lotta determinata per abbattere il regime capitalista. Questo regime dà inevitabilmente origine ai monopoli, all'esportazione di capitali e alle guerre di brigantaggio per il dominio dei popoli, per la ri-divisione del mondo, per lo sfruttamento implacabile dei proletari.

I comunisti non possono realizzare il loro ideale se non lottano fino alla morte contro le illusioni sulla capacità del sistema capitalista di evolversi senza gettare centinaia di milioni di uomini in un terribile massacro, senza condurli verso cataclismi chimici, batteriologici e persino nucleari. Un eventuale compromesso sull'Ucraina sarà solo a spese delle masse popolari non solo dell'Ucraina e della Russia, ma di tutti i Paesi, e ad esclusivo vantaggio della borghesia monopolistica russa, americana, tedesca, francese, ecc.

Come comunisti, consideriamo un errore schierarsi con l'imperialismo russo in nome dell'avvento di un "mondo multipolare".  Questo "mondo multipolare" è un'illusione mortale.

L'"ordine multipolare" cercato dalla Russia imperialista sarà solo un ordine temporaneo tra due o più altri briganti che si accorderanno sulle rispettive quote nel saccheggio della ricchezza mondiale e nello sfruttamento della classe operaia mondiale. Le leggi economiche dell'imperialismo spingeranno nuovamente verso una guerra ancora più grande e distruttiva.

La crisi del sistema capitalista ci chiama a intensificare, ciascuno nel proprio Paese e nel più stretto coordinamento tra i partiti comunisti e operai, il lavoro di organizzazione, mobilitazione, innalzamento del livello di coscienza della classe operaia e delle masse popolari nello spirito della necessità della rivoluzione socialista e dell'internazionalismo proletario. Le condizioni materiali per la rivoluzione socialista non sono mai state così favorevoli come oggi nella maggior parte dei Paesi.

Le lotte per il potere d'acquisto dei lavoratori, per le libertà democratiche, per la solidarietà contro l'aggressione e l'ingerenza imperialista, per il diritto all'autodeterminazione dei popoli ancora colonizzati, il movimento contro la guerra, tutte queste lotte fanno parte di una linea strategica globale. È la lotta quotidiana per riunire le condizioni soggettive per la presa del potere da parte della classe operaia e dei suoi alleati, per la rivoluzione socialista, per la distruzione delle capacità controrivoluzionarie della borghesia e della reazione.

Gloria alla resistenza del popolo cubano!
Viva la Cuba libera e socialista!
Viva il comunismo!
Viva l'internazionalismo proletario!


Partito algerino per la democrazia e il socialismo


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