www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 13-11-23 - n. 881

23° IMCWP: Contributo del Partito del Lavoro d'Austria

Contributo del Partito del Lavoro d'Austria (PdA) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

14/10/2023

23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

20-22/10/2023, Izmir (Smirne),Turchia

Sul tema: Le battaglie politiche e ideologiche per affrontare i capitalisti e l'imperialismo. I compiti dei comunisti di informare e mobilitare la classe operaia, i giovani, le donne e gli intellettuali nella lotta contro lo sfruttamento, l'oppressione, le menzogne imperialiste e il revisionismo storico; per i diritti sociali e democratici dei lavoratori e dei popoli; contro il militarismo e la guerra, per la pace e il socialismo.

* * *

Cari compagni,

Innanzitutto desideriamo ringraziare il Partito Comunista di Turchia per aver organizzato e ospitato il 23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai.

Come già il 22° Incontro Internazionale, questo evento ha luogo in un contesto di intensificazione delle contraddizioni interne al capitalismo. Il capitale austriaco sta tentando di integrare sempre più il nostro Paese nel blocco imperialista della NATO e dell'UE.

Quest'anno, in marzo, Volodymyr Zelenskyj è stato invitato a rivolgersi al parlamento austriaco mediante un messaggio video. Il presidente del parlamento, Wolfgang Sobotka, lo ha invitato per diffondere la sua propaganda guerrafondaia. Sebbene alcuni deputati del Partito Socialdemocratico (SPÖ) fossero assenti in occasione del discorso di marzo, il nuovo leader del partito ha già annunciato che se Zelenskyj dovesse rivolgersi nuovamente al parlamento austriaco non vi saranno assenti tra i deputati socialdemocratici. Il neoeletto leader della SPÖ si era candidato come esponente della cosiddetta sinistra socialdemocratica austriaca, ed era stato attaccato dalla stampa borghese come presunto marxista e oppositore dell'UE. Le sue dichiarazioni su un possibile nuovo discorso di Zelenskyj dinanzi al parlamento austriaco dimostrano una volta di più che nulla di questa propaganda corrisponde alla verità. La socialdemocrazia, al contrario, è saldamente integrata nella gestione borghese-democratica del capitalismo almeno dal 1918.

A metà giugno, il governo austriaco - formato da conservatori e verdi - ha deciso di partecipare alla missione NATO di addestramento militare e consulenza in Iraq (NMI). Tale decisione è stata presa nel contesto della partecipazione dell'Austria alla cosiddetta «Partnership NATO per la Pace». Dieci soldati delle forze armate austriache servono ora in Iraq sotto l'alto comando NATO.

Nemmeno un mese dopo, il governo ha sottoscritto una dichiarazione d'intenti per l'adesione a «Sky Shield». «Sky Shield» è nata su iniziativa della Germania, e la dichiarazione di interesse è stata firmata da 15 Paese membri della NATO presso il quartier generale della NATO a Bruxelles nell'ottobre 2022. In tal modo, il governo austriaco ha compiuto un ulteriore passo verso l'integrazione dell'Austria nel blocco imperialista della NATO e dell'UE. Sebbene il governo federale abbia ribadito a più riprese che tutte queste misure sono compatibili con la neutralità dell'Austria, alcuni partiti borghesi hanno espresso parere contrario. Si tratta dei partiti che preferirebbero abolire la neutralità, e che quindi sfruttano ogni opportunità per attaccarla. A costoro non basta l'indebolimento della neutralità sancita dalla Costituzione perseguito dai socialdemocratici e dai conservatori.

Analoga è la situazione riguardo al riarmo e alla militarizzazione crescenti delle forze armate austriache. Tra il 2012 e il 2022 le spese militari sono salite da circa un miliardo di euro a 3,5 miliardi. Nel 2023, favorito dalla guerra imperialista in Ucraina, dai crescenti conflitti interni all'imperialismo e dalla narrazione globale favorevole a un'escalation per la difesa della democrazia borghese e dei valori occidentali, il governo borghese ha deciso di aumentare ulteriormente gli investimenti, toccando i 4,7 miliardi di euro entro il 2026.

Il Partito del Lavoro d'Austria rifiuta la persistente integrazione dell'Austria nelle alleanze imperialiste. Queste alleanze imperialiste e le iniziative per il riarmo accrescono il rischio di guerra anche per il popolo austriaco. Sono la base di conflitti interni all'imperialismo sempre più aggressivi, che sono causa di sofferenza per la classe operaia e il cui conto viene pagato dal popolo. Per questo, tutte le mobilitazioni del Partito del Lavoro d'Austria si sono svolte all'insegna della lotta contro la militarizzazione e l'imperialismo, contro la NATO e l'UE.

Cari compagni,

La classe operaia austriaca nel 2023 è alle prese con un tasso di inflazione straordinariamente elevato e in aumento. Soltanto in agosto, in Austria i prezzi sono aumentati del 7,4%, e i prezzi dei generi di prima necessità hanno raggiunto un aumento del 9,5%. Gli aumenti maggiori si sono registrati nei prodotti a costo più basso, e hanno quindi colpito in modo particolarmente duro i settori più poveri della classe operaia e della popolazione.

La fabbrica dell'ideologia borghese, rappresentata dalle istituzioni economiche e dai loro cosiddetti esperti consultati dai media e dai partiti borghesi, ripete da mesi che sono stati gli eccessivi aumenti salariali ottenuti con le trattative dello scorso autunno a provocare l'aumento dei prezzi. Parallelamente si sono intensificati gli attacchi ai diritti sociali e politici della classe operaia. Si progettano tagli ai sussidi di disoccupazione, giustificati con lo slogan «rendere nuovamente conveniente il lavoro» ripetuto dagli ideologi. Eppure, i sussidi di disoccupazione in Austria sono già relativamente bassi rispetto che in Scandinavia o in Germania.

Si susseguono gli attacchi al lavoro part-time - i provvedimenti del governo in materia prendono di mira in particolare le donne. Spesso in Austria le donne svolgono occupazioni part-time soltanto a causa del lavoro riproduttivo non pagato che sovente svolgono nel contesto familiare tradizionale. Nel frattempo, il governo non prende alcun provvedimento atto a creare un'infrastruttura sufficiente per la cura dei bambini. Con il pretesto dell'uguaglianza tra uomini e donne, il governo - insieme all'opposizione - ha recentemente ridotto anche il congedo parentale di due anni dopo la nascita di un figlio. In futuro i due anni di congedo parentale potranno essere ottenuti soltanto se i padri prenderanno un congedo di almeno due mesi. Questi provvedimenti non rispondono alla situazione reale della condizione delle famiglie austriache, e possono essere interpretati soltanto come tagli allo Stato sociale.

La classe operaia austriaca è in gran parte indifesa di fronte a questa intensificazione degli attacchi ai suoi diritti sociali e politici. La Federazione Sindacale Austriaca è controllata dall'aristocrazia del lavoro, che fa di tutto per tutelare le proprie posizioni collaborando con il capitale. Da decenni questo sistema viene spacciato ai lavoratori come una partnership sociale che tutelerebbe gli interessi di tutti gli austriaci. In realtà si tratta di un sistema finalizzato alla distruzione dei diritti sociali e politici della classe operaia e alla prevenzione dello sviluppo di lotte sociali e politiche. Un esempio lampante del suo funzionamento è offerto proprio in questo momento dal caso del giornalismo.

Qualche settimana fa, l'associazione degli editori ha annullato il suo accordo collettivo con il sindacato. L'accordo collettivo regolava gli orari di lavoro, gli straordinari, il salario minimo, la tredicesima, la quattordicesima e molto altro. L'associazione ha giustificato la sua decisione con la situazione economica negativa e con l'aumento dei prezzi della carta e della stampa. Contemporaneamente ha proposto al sindacato di mantenere in vigore il vecchio accordo sino al giugno 2024, in attesa della stipula di un nuovo accordo. Alla fine sarà sancito un nuovo accordo collettivo, che tuttavia introdurrà forti peggioramenti per i redattori e i giornalisti freelance. A seconda degli umori dominanti tra i lavoratori, l'aristocrazia del lavoro organizzerà eventualmente un piccolo sciopero, ma in nessun caso consentirà che i lavoratori diano vita a una seria lotta per i loro diritti sociali. I vertici sindacali e i loro consigli dei lavoratori si sforzano perfino di isolare gli scioperi dall'opinione pubblica, in modo da poter controllare ogni forma di comunicazione con l'esterno.

Ciononostante, il Partito del Lavoro d'Austria interviene ovunque possibile nei luoghi di lavoro e nei sindacati. Il partito partecipa alle lotte della classe operaia e denuncia il tradimento perpetrato dall'aristocrazia del lavoro e dalla socialdemocrazia nei sindacati e nei consigli dei lavoratori. Il partito si impegna per costruire gruppi nei luoghi di lavoro, estesi anche ai non iscritti al partito. Non possono che essere queste le basi per futuri interventi coordinati del partito nei luoghi di lavoro. Questi gruppi saranno la base per la creazione di condizioni favorevoli alla nascita un fronte di classe nei luoghi di lavoro e nei sindacati.

Cari compagni,

È compito dei comunisti opporsi all'ideologia borghese che dobbiamo fronteggiare ogni giorno in tutti gli ambiti, che si tratti della guerra imperialista in Ucraina e delle alleanze imperialiste della NATO e dell'UE o delle lotte per i diritti sociali e politici della classe operaia, dei giovani, delle donne e degli intellettuali. Questo investe sia l'ambito scientifico - come ha dimostrato in modo lampante la pandemia - sia la vita quotidiana. I comunisti possono opporsi con successo all'ideologia e alla propaganda borghese soltanto affiancando la lotta contro di esse alla lotta per i diritti sociali e politici della classe operaia, dei giovani, delle donne e degli intellettuali.

Ma i comunisti non possono svolgere questo compito al posto del popolo - devono insegnargli a organizzarsi e a difendere in prima persona i suoi interessi. La forza nascosta della classe operaia sta nella sua auto-organizzazione e nella sua autonomia. Questa forza è ciò che occorre per lasciarci definitivamente alle spalle la storia dello sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, e costruire il socialismo e il comunismo.


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