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- pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 09-12-23 - n. 884
23° IMCWP: Contributo del Partito Comunista dell'India (Marxista)
Partito Comunista dell'India (Marxista) (PCI-M) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
14/10/2023
23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai
20-22/10/2023, Izmir (Smirne),Turchia
Sul tema: Le battaglie politiche e ideologiche per affrontare i capitalisti e l'imperialismo. I compiti dei comunisti di informare e mobilitare la classe operaia, i giovani, le donne e gli intellettuali nella lotta contro lo sfruttamento, l'oppressione, le menzogne imperialiste e il revisionismo storico; per i diritti sociali e democratici dei lavoratori e dei popoli; contro il militarismo e la guerra, per la pace e il socialismo.
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Cari compagni,
il 23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai ha luogo in un momento in cui Israele, socio minoritario degli USA, ha sferrato un attacco senza precedenti contro Gaza in Palestina. Israele ha annunciato di voler imporre un blocco totale a Gaza e cambiare per sempre il Medio Oriente. Si tratta di una situazione estremamente pericolosa e di una grave minaccia alla pace mondiale. È importante che tutti i partiti comunisti e operai e le forze progressiste e amanti della pace di tutto il mondo si uniscano per esprimere la loro incondizionata solidarietà verso la Palestina. Se il «Medio Oriente» (che per noi è l'Asia occidentale) deve cambiare, deve farlo attraverso il riconoscimento dello Stato della Palestina nei suoi confini precedenti il 1967 e con Gerusalemme Est come capitale. L'Asia occidentale deve diventare un luogo di pace, progresso, democrazia e uguaglianza.
Quest'anno segna anche il 50° anniversario del golpe appoggiato dagli USA contro il governo di Salvador Allende in Cile. Migliaia di comunisti, socialisti e loro sostenitori furono brutalmente assassinati o gettati in carcere. Il celebre poeta Pablo Neruda e il cantautore Victor Jara furono tra le numerose personalità uccise. Il colpo di Stato fu utilizzato non soltanto per espellere il governo di Unidad Popular, ma anche per trasformare il Cile in un laboratorio per nuove politiche economiche presentate sotto la denominazione eufemistica di «neoliberalismo». I media internazionali si schierarono interamente a sostegno del golpe e della sua politica economica di sfruttamento. The Economist aveva condotto una campagna contro Allende sin dal giorno della sua elezione, e appoggiò il golpe. Era perfino favorevole a una guerra civile in Cile. È un esempio del ruolo svolto dai media padronali contro i comunisti e i diritti democratici del popolo e in difesa degli interventi imperialisti.
Compagni, stiamo assistendo a una rinnovata offensiva della destra. Salgono al governo fautori del fascismo, come è avvenuto in Italia. Questi ambienti stanno rapidamente aumentando la propria forza promuovendo vari tipi di idee divisive. Si alimentano del malcontento popolare contro le politiche economiche applicate in vari Paesi.
L'inflazione è in aumento, come rispecchiano gli aumenti dei prezzi dei generi alimentari e dei beni essenziali. Secondo i dati relativi al periodo tra il febbraio e il marzo 2023, l'inflazione era superiore al 5% in oltre il 60% dei Paesi a basso reddito e nel 70% dei Paesi a medio reddito, mentre molti Paesi presentavano un'inflazione a due cifre. L'inflazione dei prezzi degli alimentari superava il tasso di inflazione complessivo in quasi l'80% dei 163 Paesi censiti. Allo scopo di mettere sotto controllo l'inflazione, si attuano politiche monetarie aggressive come l'aumento dei tassi di interesse. Questi tassi di interesse sempre più elevati contribuiscono all'aumento della disoccupazione e alla riduzione dei salari reali, e colpiscono quindi le condizioni di vita della classe operaia e della gente comune.
In realtà, i salari reali dei lavoratori stanno crollando. Secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, i salari mensili reali sono diminuiti dello 0,9% nella prima metà del 2022, segnando un calo per la prima volta dal 2008. Escludendo l'aumento dei salari in Cina, tipicamente più elevato rispetto agli altri Paesi, la diminuzione reale dei salari ha toccato l'1,9%. Secondo l'OCSE, nel primo trimestre del 2023, in 31 Paesi su 34 si è registrata una diminuzione dei salari reali del 3,4%.
Ma nemmeno questo declino dei salari reali basta a soddisfare i capitalisti, che dichiarano apertamente che si dovrebbe infliggere «altro dolore» all'economia. Tale dolore verrà inflitto riducendo i salari, riformando le norme sul lavoro e applicando ulteriori giri di vite in termini di austerità. Nell'insieme, ciò evidenzia il loro desiderio di realizzare profitti imponendo fardelli ancor più pesanti alla classe operaia e ai lavoratori.
In molti Paesi si registra una nuova ondata di mobilitazione di classe contro l'imposizione di questi fardelli. Le lotte in atto negli USA, Gran Bretagna, Francia e in altri Paesi capitalisti sviluppati rappresentano un segnale positivo. Ma queste lotte operaie devono essere temprate dalla concezione scientifica del marxismo-leninismo, in grado di fornire loro l'arsenale ideologico necessario per combattere lo sfruttamento di classe.
Le classi dominanti, che temono un aumento della coscienza di classe e una sfida alla loro egemonia di classe, stanno sguinzagliando i media in una sorta di attacco ideologico. I media sono controllati per la maggior parte da grandi imprese i cui interessi sono intrinsecamente legati a quelli del capitale e della massimizzazione del profitto. La loro faziosità è resa evidente dal modo in cui distorcono i fatti e tengono nascosta la verità alla gente. Nei loro servizi è raro che siano menzionate le difficoltà della classe operaia o le sue lotte. Le campagne politiche di destra ottengono invece enorme spazio e rilevanza. Le idee divisive - razzismo, regionalismo, fondamentalismo, settarismo religioso, patriarcato, estremismo e neofascismo - vengono promosse sia surrettiziamente, sia apertamente.
In questo processo le realtà storiche vengono deliberatamente nascoste. Alla popolazione vengono dati in pasto dei miti fatti passare per storia. Il ruolo svolto dai comunisti nelle lotte anticoloniali, nella guerra contro il fascismo, nelle riforme sociali e nella lotta per la creazione di un sistema egualitario viene ignorato. Al contrario, si tenta di equiparare il comunismo al fascismo e il sistema comunista alla dittatura. In tal modo viene condotta una rivoltante campagna anticomunista.
Compagni, senza una consapevole lotta ideologica contro questo tipo di attacchi e distorsioni non saremo mai in grado di costruire l'unità di classe che è necessaria per sfidare l'attuale egemonia del capitale finanziario internazionale e quindi per rovesciare il sistema di sfruttamento capitalista.
Il nostro partito, nel corso dei suoi congressi, è giunto alla conclusione che per sconfiggere completamente le forze di destra è necessario condurre una lotta a più livelli. Oltre a sforzarci di sconfiggere queste forze alle elezioni, dobbiamo combatterle anche sul piano politico, economico, culturale, sociale e ideologico. Siamo giunti a questa conclusione basandoci sull'esperienza da noi accumulata nella nostra lotta contro le forze di destra.
Come forse sapete, nel nostro Paese è al potere un governo autoritario guidato dal partito politico di destra BJP. Questo partito si ispira a un'ideologia religiosa settaria di cui è portavoce l'organizzazione RSS, a esso collegata. Il governo è strettamente legato all'ideologia del neoliberismo, cioè del capitalismo estremo, e sta attuando una raffica di privatizzazioni. Sta tentando di aprire l'agricoltura alle multinazionali. Settori e attività pubbliche dell'economia indiana che finora erano irraggiungibili dal capitale straniero vengono sistematicamente aperti all'ingresso del capitale finanziario internazionale. Le leggi per la conservazione delle foreste vengono annacquate per aiutare le imprese a saccheggiare le risorse naturali, devastando l'ambiente.
Questa politica interna trova pieno riscontro nella politica estera. Con buona pace di tutti i suoi roboanti discorsi sul «Sud del Mondo», il governo sta legando sempre più il Paese agli USA. Per la prima volta nella nostra storia, il governo si è apertamente schierato con Israele nell'attacco in corso contro la Palestina. I legami con gli USA e con i loro satelliti in termini di difesa e sicurezza vengono intensificati a spese della nostra sovranità e autosufficienza. L'opinione pubblica viene totalmente ignorata, e chiunque metta in discussione il governo in modo democratico e legittimo viene bollato come elemento anti-nazionale.
Le politiche economiche neoliberali sono un pacchetto completo - vengono inevitabilmente seguite dalla limitazione dei diritti democratici. La libertà di espressione, organizzazione e protesta sono le prime vittime di questo attacco. I media che non si allineano ai diktat della classe dirigente vengono minacciati ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili allo Stato, e costretti a chiudere i battenti. Sono numerosi i casi di attacchi a media e giornalisti indipendenti.
Con il pretesto di riformare le leggi sul lavoro, il diritto alla sindacalizzazione viene reso sempre più inaccessibile. Il diritto di contrattazione e di sciopero è sottoposto a limitazioni. Le aree pubbliche vengono rese inaccessibili alle proteste. Per schiacciare l'opposizione si fa ricorso a provvedimenti draconiani. Il governo sta tentando di assumere il totale controllo delle istituzioni democratiche borghese - il parlamento, la commissione elettorale e perfino la magistratura - per utilizzarle per promuovere il suo programma. Questi tentativi stanno smascherando la vera natura dello Stato e di tutte le sue istituzioni, e stanno aiutando il popolo a capire la verità.
Allo scopo di distrarre l'attenzione popolare dai suoi problemi concreti, viene diffuso l'odio religioso e settario. Le minoranze musulmane sono oggetto di attacchi sistematici. Si attuano tattiche di diversione, fomentando sentimenti sciovinisti e nazionalisti. Al popolo viene data in pasto una versione distorta della storia del Paese, e in particolare della sua lotta anticoloniale. I libri di testo vengono riscritti in funzione di questi obiettivi. Si tenta di seppellire la scienza e la razionalità sotto una montagna di superstizioni e miti.
I media padronali, fedeli alla loro natura di classe, si sono trasformati in entusiastici cantori di questi provvedimenti governativi. Raramente menzionano le lotte della classe operaia, dei contadini, dei sindacati, dei giovani, degli studenti, delle donne, dei settori sociali sfruttati e svantaggiati, dei comunisti e delle altre forze progressiste. E i media ignorano anche le politiche alternative attuate in solitaria dal governo di sinistra del Kerala, guidato dal PCI(M) con tutti i limiti legati alla necessità di operare in un sistema capitalista, in particolare lo strangolamento fiscale attuato dal governo centrale. L'obiettivo è chiaro: la gente non deve sapere dell'esistenza di alternative al neoliberalismo e al capitalismo. Deve continuare a credere nella teoria ormai screditata della «fine della storia».
È da questa esperienza che abbiamo tratto la conclusione che per sconfiggere l'offensiva della destra e la penetrazione del capitale finanziario internazionale nel nostro Paese occorre un forte movimento comunista. Questo sarà possibile soltanto quando riusciremo a trasformare gli operai, i contadini, i lavoratori agricoli e tutti gli altri settori sfruttati e oppressi della società in un nucleo unitario intorno al quale tutti gli altri settori sociali che desiderano lottare per un cambiamento essenziale potranno mobilitarsi. E questo risultato si può ottenere soltanto affinando le nostre battaglie socio-economiche, politiche e ideologiche, analizzando correttamente la situazione concreta in ogni Paese e gli sviluppi più importanti in atto in un mondo in evoluzione.
In tal senso si impegnano nostri valorosi compagni.
Abbasso l'imperialismo!
Viva la solidarietà comunista internazionale!
Viva il socialismo!
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