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23° IMCWP: Contributo del 23° IMCWP: Contributo del Partito Comunista Libanese

Partito Comunista Libanese (PCL) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

25/10/2023

23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

20-22/10/2023, Izmir (Smirne),Turchia

Sul tema: Le battaglie politiche e ideologiche per affrontare i capitalisti e l'imperialismo. I compiti dei comunisti di informare e mobilitare la classe operaia, i giovani, le donne e gli intellettuali nella lotta contro lo sfruttamento, l'oppressione, le menzogne imperialiste e il revisionismo storico; per i diritti sociali e democratici dei lavoratori e dei popoli; contro il militarismo e la guerra, per la pace e il socialismo.

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Intervento del compagno Omar al-Deeb, Responsabile Relazioni Internazionali dell'Ufficio Politico del Partito Comunista Libanese


Compagni e amici,

Esprimiamo la nostra gratitudine al Partito Comunista di Turchia per aver organizzato questo incontro.

Ci riuniamo oggi mentre assistiamo alle azioni spietate di Israele, che continua a infliggere sofferenze e morte alla popolazione di Gaza, spingendosi sino a bombardare un ospedale in cui cittadini innocenti avevano cercato rifugio dagli attacchi. In una sola incursione sono tragicamente andate perdute oltre 500 vite. E tutto ciò sta avvenendo con l'ampia copertura internazionale fornita dai governi NATO.

Migliaia di persone sono state martirizzate, decine di migliaia sono rimaste ferite, ed enormi quantità di esplosivi di produzione americana, con una potenza pari a un quarto di quella della bomba di Hiroshima, sono state sganciate su un'area densamente popolata che sopporta da decenni un assedio condotto dalla terra, dal mare e dal cielo.

Mentre i partiti comunisti di tutto il mondo hanno chiamato la popolazione alla solidarietà con il popolo palestinese, alcune forze si sono schierate con l'entità occupante. Le manifestazioni si sono diffuse ovunque, in particolare in Europa, con l'attiva partecipazione dei comunisti, dei militanti di sinistra e delle comunità arabe, risollevando il morale del popolo palestinese che soffre sotto assedio. Tuttavia, un ridotto numero di partiti amici si è affrettato a condannare quello che essi hanno bollato come «terrorismo» palestinese, indebolendo così la resistenza di questo popolo indomabile.

I partiti comunisti della nostra regione respingono con forza questa tendenza all'interno del movimento comunista, fatta propria da alcuni partiti che sembrano allinearsi ai loro rispettivi governi. Ci richiamiamo al retaggio storico di questi partiti, che un tempo resistettero all'occupazione nazista sino alla sua sconfitta finale. Esortiamo questi compagni a ripensare con urgenza le loro posizioni. È importante ricordare che la più grande organizzazione terroristica del pianeta è proprio «Israele».

Questo incontro è estremamente importante alla luce della guerra in corso in Ucraina, rapidamente trasformatasi in un conflitto globale, con l'intervento della NATO atto ad armare, addestrare ed equipaggiare le forze ucraine. Con l'inasprirsi della crisi del capitalismo, in particolare nelle centrali imperialiste, questi Paesi tentano di sottrarsi alla crisi attraverso aggressioni, sanzioni e guerre scatenate contro Paesi emergenti, in particolare la Russia e la Cina. In tal modo, la guerra assume un ruolo cruciale negli equilibri di potere del mondo, ed è nel nostro interesse che gli americani non riportino vittorie politiche o militari in questo conflitto. L'attuale strategia americana consiste nel creare guerre e conflitti locali e regionali allo scopo di imprigionare i rivali nella palude della guerra, con le conseguenti perdite politiche ed economiche.

Queste crisi hanno trovato chiaro riscontro nella nostra regione attraverso le varie versioni del progetto di Nuovo Medio Oriente intese a liquidare la causa palestinese e a rimodellare la regione e i Paesi che la occupano suddividendoli su basi confessionali. La popolazione della regione, tuttavia, sta intensificando la lotta per la sconfitta dell'egemonia imperialista.

Oggi la questione palestinese rappresenta un fronte cruciale per la lotta simultanea contro il sionismo e l'imperialismo, e il popolo della Palestina è impegnato nella resistenza contro l'occupazione, per impedire al nemico di realizzare il suo piano di controllo totale della Palestina e dispersione della sua popolazione. La resistenza è uno strumento indispensabile per liberare la Palestina e costruire uno Stato nazionale democratico nell'intero territorio palestinese, con Gerusalemme come capitale e il ritorno dei profughi nei territori da cui furono cacciati.

Di fronte all'intensificarsi della crisi del capitalismo, è necessario che il movimento comunista si impegni a differenziarsi dalle correnti politiche che si autodefiniscono «anti-neoliberiste» e tentano di costruire versioni attenuate del capitalismo lasciando intatta l'essenza del capitalismo in quanto tale. È inoltre necessario che il movimento comunista si differenzi dalle forze nazionaliste e religiose che si oppongono sì all'egemonia americana, ma sono ben decise a garantire la sopravvivenza del capitalismo nei loro Paesi. Ribadiamo la necessità di una lotta unitaria e simultanea contro il capitalismo in tutte le sue forme e manifestazioni in quanto sistema di sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, per la difesa degli interessi della classe operaia e dei popoli oppressi e la costruzione del socialismo.

Le popolazioni della nostra regione si sono ribellate e continuano a ribellarsi contro i regimi capitalisti, sfruttatori e oppressivi, malgrado i rapporti di forza siano a favore dei partiti borghesi e religiosi.

In Libano, lungi dal vedere il sistema politico confessionale sostituito da un regime laico e democratico - come il nostro popolo ha chiesto con l'insurrezione del 17 Ottobre - i libanesi stanno pagando il prezzo del fallimento delle politiche del sistema al potere. Il Libano ha toccato il fondo - tassi di inflazione in aumento, disoccupazione, miseria, immigrazione, crollo del potere d'acquisto e dei servizi pubblici essenziali, disintegrazione del sistema di protezione sociale. La crisi si è ulteriormente inasprita con l'aumento dei prezzi dei medicinali e la liberalizzazione dei prezzi del carburante e dell'energia - i salari hanno perduto oltre il 95% del loro potere d'acquisto.

Il recente accordo indiretto tra Libano e Israele, raggiunto tramite la mediazione americana, per la demarcazione delle frontiere e la condivisione delle risorse petrolifere, ha determinato la rinuncia da parte del Libano alle proprie acque territoriali, con la conferma del controllo dei giacimenti contesi da parte di Israele, che ha iniziato ha produrre gas, mentre gli studi preliminari indicano che il Libano si è limitato a rivendicare aree marittime prive di risorse naturali. È questa un'ulteriore prova del tradimento ai danni della nazione perpetrato dalle forze al potere a beneficio degli intermediari americani e delle imprese francesi impazienti di iniziare l'estrazione di gas.

Il nostro partito ha partecipato e partecipa tuttora alla lotta nelle piazze e nei sindacati, a livello regionale e comunale, per la costruzione di uno Stato laico, democratico e resistente avviato sulla via del socialismo.

Il nostro partito ribadisce inoltre la sua costante solidarietà con la rivoluzione cubana, e la sua denuncia del blocco contro Cuba. Siamo a fianco dei popoli dell'America Latina contro gli interventi degli USA. Accogliamo con favore la presa di posizione solidale verso il popolo palestinese assunta dal presidente della Colombia. Rendiamo omaggio ai compagni del Partito Comunista di Turchia per le loro costanti lotte e ringraziamo il Partito Comunista di Grecia per la sua solidarietà contro la decisione di impedire l'ingresso in Grecia all'icona della resistenza libanese, la compagna Soha Bishara. Riaffermiamo il nostro impegno nella lotta di resistenza a fianco del popolo palestinese e delle sue forze di sinistra e progressiste, e il nostro impegno per la liberazione dei territori occupati nel sud del Libano e per il recupero dei resti dei nove martiri del Partito Comunista Libanese trattenuti da Israele.

Viva la solidarietà internazionale, viva la lotta per il socialismo.


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