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23° IMCWP: Contributo del Partito Comunista Sudanese

Partito Comunista Sudanese (PCS) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

25/10/2023

23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

20-22/10/2023, Izmir (Smirne),Turchia

Sul tema: Le battaglie politiche e ideologiche per affrontare i capitalisti e l'imperialismo. I compiti dei comunisti di informare e mobilitare la classe operaia, i giovani, le donne e gli intellettuali nella lotta contro lo sfruttamento, l'oppressione, le menzogne imperialiste e il revisionismo storico; per i diritti sociali e democratici dei lavoratori e dei popoli; contro il militarismo e la guerra, per la pace e il socialismo.

* * *

Cari compagni,

A nome del Partito Comunista Sudanese e delle forze progressiste del Sudan, vi prego di accettare il nostro saluto cordiale e fraterno e il nostro sentito auspicio per il successo di questo incontro.

Siamo certi che siate al corrente della serie di calamità che hanno colpito il nostro Paese e delle indicibili avversità che il nostro popolo deve fronteggiare.

In questo frangente cruciale della nostra lotta per la libertà, la pace e la giustizia - non soltanto in Sudan, ma in molti Paesi del mondo - i guerrafondai imperialisti alimentano conflitti, e le sofferenze della classe operaia e delle masse oppresse si stanno inasprendo in tutto il mondo.

In Sudan, la nostra gente sta combattendo contro l'ideologia più ferocemente reazionaria degli ultimi tre decenni e mezzo. Sotto il regime fascista dei Fratelli Musulmani e dei loro alleati, il popolo sudanese ha subito una terrificante successione di genocidio, pulizia etnica, crimini di guerra, stupri e lunghe detenzioni di militanti politici, sindacalisti, donne e studenti.

La guerra scoppiata il 15 aprile 2023 tra le milizie dei Janjaweed, sotto lo pseudonimo di Forze di Intervento Rapido (Rapid Support Force, RSF), e le cosiddette Forze Armate Sudanesi (Sudanese Armed Forces, SAF) ha trasformato la capitale Khartoum in un ammasso di macerie. Il conflitto ha causato enormi danni a infrastrutture, ospedali, fabbriche, edifici e abitazioni popolari, istituti scolastici e altre istituzioni civili.

Una situazione paragonabile - se non peggiore - si è creata in altre aree del Paese, in particolare nel Sudan occidentale e in quello meridionale, dove milioni di persone sono state trasformate in profughi interni o hanno cercato rifugio nei Paesi confinanti.

Chiediamo alle fraterne organizzazioni comuniste, socialiste e operaie e alle forze amanti della pace di mostrarsi solidali verso il popolo del Sudan, di esercitare ogni pressione possibile sui rispettivi governi per spingerli a chiedere la fine immediata di questo brutale conflitto, e l'apertura urgente di corridoi umanitari per gli aiuti alimentari e medici destinati ai profughi interni e ai cittadini dispersi nelle zone sconvolte dalla guerra o nei campi profughi.

Chiediamo una condanna quanto mai decisa di entrambe le fazioni in guerra, le Forze di Intervento Rapido (RSF) e le Forze Armate Sudanesi (SAF), dei loro complici e finanziatori e delle organizzazioni del deposto regime islamista che, tuttora ampiamente presenti nelle strutture dello Stato, occupano posizioni influenti nell'apparato di governo.

Chiediamo di smascherare e denunciare le potenze regionali e internazionali che stanno alimentando e finanziando questo brutale conflitto.

Fiduciosi nella tenacia e nella costanza del popolo sudanese, siamo convinti che questo assalto reazionario, consentito dall'imperialismo internazionale e dai suoi fantocci regionali e locali, sia destinato a fallire clamorosamente. Ma riteniamo anche che il vostro sostegno e la vostra solidarietà possano rafforzare la nostra determinazione e la nostra incessante lotta.

Ribadiamo quindi con urgenza le nostre richieste:

- Rilascio di tutti i prigionieri trattenuti da entrambe le parti.

- Abolizione di tutte le leggi draconiane che reprimono la libertà.

- Creazione di corridoi umanitari per la consegna degli aiuti necessari, sotto il controllo di istituzioni affidabili (Croce Rossa, Mezzaluna Rossa, Sindacato Medico).

- Consegna alla giustizia di tutti i colpevoli di entrambe le fazioni in guerra, affinché rispondano alle accuse di crimini contro l'umanità, crimini di guerra e genocidio commessi a Khartoum, nel Darfur e nel Kurdufan.

- Scioglimento di tutte le milizie, delle Forze di Intervento Rapido (RSF), dei movimenti islamisti e delle altre organizzazioni non militari affiliate alle Forze Armate Sudanesi ufficialmente riconosciute. Le armi e gli equipaggiamenti militari di queste fazioni devono essere sequestrati sotto il controllo di un esercito nazionale professionale nell'ambito di una procedura di Disarmo, Smobilitazione e Reintegrazione (Disarmament, Demobilization and Reintegration - DDR).

- Applicazione di un accordo di pace e stabilità nel Darfur e nelle altre regioni colpite.

- Attuazione di un Piano di Emergenza di Salvataggio Economico atto a fare fronte alle enormi distruzioni di infrastrutture provocate dalla guerra e a migliorare le condizioni di vita del popolo sudanese.

- Rispetto della sovranità nazionale del Sudan, attraverso la creazione di relazioni reciproche con gli altri Paesi basate sull'eguaglianza e sugli interessi comuni dei rispettivi Stati; totale ritiro da ogni patto e alleanza militare; conferma della storica posizione internazionale del Sudan nell'ambito del Movimento dei Non-Allineati.

- Sostegno alla lotta delle forze civili democratiche, compreso il nostro Partito Comunista Sudanese (SCP), nello sforzo per la costruzione di un fronte popolare contro la guerra e l'attuazione dei nobili principi della Rivoluzione di Dicembre - Libertà, Pace e Giustizia - nell'ambito di un regime civile pienamente democratico.

Cari compagni,

Cogliamo l'occasione per rendere omaggio all'incessante lotta del popolo palestinese e ai suoi duri sacrifici per uno Stato libero, indipendente e democratico e contro il dispotico regime di apartheid di Israele.

Viva la solidarietà tra le forze progressiste,
Viva il comunismo
La lotta continua, e la vittoria sarà nostra.



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