www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 16-06-24 - n. 904

Azione Comunista Europea: La lotta dei comunisti contro il fascismo - Contributo del KTP

Partito Comunista dei Lavoratori - Per la pace e il socialismo (Finlandia) (KTP) | eurcomact.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

14/05/2024

Azione Comunista Europea (ECA) - Incontro su: Conclusioni storiche dalle tattiche dei fronti antifascisti. La lotta contemporanea dei comunisti contro il fascismo - Contributo del KTP - Communist Workers' Party - For Peace and Socialism (Finland)

Madrid, 11/05/2024

Cari compagni,

Innanzitutto dirò qualcosa sulla storia. Lo studio dell'affermazione del sistema fascista in Finlandia negli anni '30 ci fornisce preziosi spunti per comprendere la minaccia fascista di oggi.

Il fascismo finlandese ha le sue origini nella Guardia Bianca del 1917 e 1918 e nella AKS (Società Accademica della Carelia), un'organizzazione reazionaria di studenti universitari, insegnanti e ufficiali dell'esercito. Queste forze sono sempre state finanziate dai capitalisti e il loro obiettivo era quello di stroncare il movimento operaio e di condurre una guerra contro la Russia sovietica, al fine di conquistare i territori sovietici. Per cercare di giustificare questi piani venivano utilizzati argomenti razzisti.

L'AKS sosteneva che grandi quantità di territorio sovietico costituivano l'antica patria finlandese e ospitavano persone etnicamente finniche. I capitalisti sostenevano questi piani per distruggere il comunismo e per rubare le risorse naturali sovietiche, in particolare il legname e le ricchezze minerarie.

Dal 1918 il governo finlandese della Guardia Bianca aveva messo al bando il Partito Comunista e innumerevoli altre organizzazioni rivoluzionarie e operaie. La piena democrazia borghese non è mai esistita nel Paese fino a dopo il 1944. Negli anni '30 il movimento fascista Lapua, finanziato da banchieri e capitalisti, iniziò una campagna di terrorismo contro i lavoratori e persino contro i democratici borghesi.

Il governo accolse il movimento fascista come "patriottico" e "costruttivo" e non punì i suoi innumerevoli atti di terrorismo. Al contrario, il governo accolse molte proposte dei fascisti, come lo scioglimento dell'organizzazione centrale dei sindacati finlandesi (SAJ), la privazione dei diritti elettorali a innumerevoli esponenti della sinistra e dei lavoratori, la messa al bando di quasi tutte le organizzazioni di sinistra e dei lavoratori, con poche eccezioni, e la chiusura di innumerevoli giornali operai.

Gli anni '30 hanno rappresentato l'instaurazione di un sistema fascista, un regime terroristico del capitale finanziario. Tuttavia, esistono alcune differenze significative tra il sistema fascista finlandese e quelli tedeschi e italiani:

In Finlandia non c'era un dittatore fascista, anche se furono proposti diversi candidati a dittatore. In Finlandia il parlamento rimase una facciata di democrazia borghese. Molti partiti borghesi e persino il partito socialdemocratico continuarono a esistere. Tuttavia, questi partiti furono costretti a collaborare con il fascismo, le loro componenti di sinistra furono spesso arrestate e terrorizzate.

Le forze fasciste dell'AKS e del movimento Lapua si costituirono nel partito nazista IKL, che si unì in un'alleanza parlamentare con il principale partito capitalista Kokoomus (che si traduce in partito di "coalizione").

Poiché il partito IKL non fu mai tra i principali partiti del parlamento, oggi i sostenitori del capitalismo affermano spesso che in Finlandia non ci fu mai un sistema fascista e che il fascismo finlandese raggiunse il suo apice nei primi anni '30, culminando in un fallito colpo di Stato. Tuttavia, si tratta di un travisamento.

La borghesia finlandese adottò le politiche e le proposte dei fascisti dichiarati e le mantenne in vigore fino alla completa sconfitta militare del fascismo finlandese nel 1944. I capitalisti finlandesi trovarono utile mantenere gli orpelli nominali della democrazia e utilizzare ampiamente i riformisti socialdemocratici per paralizzare e liquidare il movimento operaio. I socialdemocratici finlandesi furono probabilmente gli unici a collaborare direttamente con Hitler. Il terrore fascista continuò ad aumentare durante gli anni '30, con arresti di massa di attivisti per la pace.

Durante la Seconda guerra mondiale i socialdemocratici parteciparono alla direzione del governo e contribuirono a soggiogare il nostro Paese all'occupazione delle forze hitleriane. Durante e dopo la guerra i social-traditori riformisti hanno inventato "teorie" per giustificare questa collaborazione con i nazisti, affermando che la Finlandia "non aveva altra scelta" se non quella di accettare l'"aiuto" di Hitler per difendersi dalla presunta conquista sovietica. Sostengono che questo ha protetto con successo l'"indipendenza" e la "democrazia" del nostro Paese. Tali argomenti sono utilizzati anche oggi dai capitalisti finlandesi e sono diventati praticamente la narrazione ufficiale.

Negli anni '30 i comunisti utilizzarono fronti uniti proletari e fronti popolari antifascisti, parteciparono a varie organizzazioni contro la guerra e democratiche, come la Lega dei diritti umani, che riuscì a impedire l'applicazione della pena di morte e l'esecuzione del leader comunista Antikainen.

I comunisti avevano imparato in parte a combinare il lavoro legale e quello clandestino sotto il regime della Guardia Bianca, ma sottovalutarono quanto le cose potessero peggiorare ancora sotto il fascismo vero e proprio.

I comunisti furono colti di sprovvista dalla repentinità e dalla portata del terrore fascista  e si lasciarono andare a illusioni parlamentari. Una volta che l'assalto fascista arrivò nel 1930, i comunisti credettero erroneamente che il fascismo avesse raggiunto il suo apice, e di nuovo sottovalutarono quanto le cose potessero peggiorare.

I comunisti non furono in grado di creare un'organizzazione clandestina sufficientemente forte; il partito operava invece di solito come fazioni all'interno di organizzazioni operaie legali o semilegali. Questa errata concezione della combinazione di lavoro pubblico e clandestino fu una debolezza molto grave.

L'improvviso attacco fascista distrusse quasi tutte le organizzazioni operaie legali, interrompendo così i legami del partito con i lavoratori. Per questi motivi, i comunisti non furono in grado di proteggere adeguatamente il partito dalla repressione. Il partito fu distrutto e i comunisti non furono in grado di organizzare un movimento antifascista durante la Seconda Guerra Mondiale, anche se svolsero un lavoro significativo ed eroico in tal senso. Da questa esperienza passata, che spesso è analoga a quella dei nostri giorni, si dovrebbero trarre degli insegnamenti.

Veniamo ora ai giorni nostri. Ci sono segnali significativi e preoccupanti di un fascismo in ascesa nella Finlandia moderna. Tra i più importanti vi sono il crescente militarismo e l'aumento delle spese militari, l'adesione della Finlandia alla NATO, l'aumento della propaganda bellicista da parte dei media, che si concentra nelle mani di un piccolo numero di società, tutte impegnate in questo senso.

La repressione nei confronti del movimento rivoluzionario dei lavoratori è in aumento. Statue di Lenin e monumenti simili sono stati abbattuti su ordine dello Stato, il museo di Lenin verrà chiuso quest'anno, il governo ha accettato di discutere la messa al bando dei simboli comunisti equiparandoli al nazismo. Sono state imposte diverse restrizioni al diritto di sciopero dei lavoratori.

Al movimento di protesta pro-Palestina è stato vietato di manifestare presso l'ambasciata israeliana. Il più importante raduno antifascista del 2023, "Helsinki senza nazisti", è stato considerato illegale dalla polizia e disperso dopo una lotta di strada durata ore. La polizia ha chiaramente preso le parti dei fascisti.

Non si tratta di incidenti isolati, ma di segni della profonda crisi del capitalismo, che è continuata durante diversi governi, non solo quello attuale. Ciò non significa che la Finlandia abbia già un governo fascista, ma indica un'ulteriore fascistizzazione.

Il nostro partito partecipa attivamente al movimento antifascista. Abbiamo organizzato una manifestazione contro la proposta del governo di vietare i simboli comunisti e ne organizzeremo altre. Abbiamo partecipato e continueremo a partecipare a "Helsinki senza nazisti" e ad altri movimenti simili. Ci congratuliamo con gli organizzatori di questo movimento e soprattutto con le masse partecipanti per la loro crescente militanza e fermezza sotto la crescente pressione della polizia.

Continueremo a lavorare con le altre forze antifasciste e operaie contro la crescente minaccia del fascismo e della guerra. Sosterremo con convinzione i movimenti antifascisti, anche se non comunisti, ma continueremo a difendere la nostra linea, continueremo a spingere per la linea antifascista più coerente, che è la lotta per il socialismo, e ad opporci ai compromessi con la socialdemocrazia, il governo e la polizia.

Faremo del nostro meglio per unire le lotte dei lavoratori in sciopero, del movimento per la pace, del movimento di solidarietà con la Palestina e del movimento antifascista, nonché degli altri movimenti contemporanei più significativi, come quello ambientalista e quello studentesco.

Infine, vorrei dire che nonostante l'intensa propaganda antirussa e bellicista, il nostro partito sostiene con orgoglio l'antifascismo e l'internazionalismo proletario, l'amicizia tra le nazioni, celebrando il Giorno della Vittoria, il giorno della sconfitta del fascismo, e spiegando al popolo la continua attualità di quel giorno.

Onoriamo l'eroica Armata Rossa e i combattenti antifascisti di tutti i Paesi, compreso il nostro, e siamo orgogliosi di eroi antifascisti come Veikko Poysti, un organizzatore comunista che morì in uno scontro armato con i fascisti finlandesi nel 1942.

Avanti con coraggio verso nuove lotte compagni, il popolo sarà vittorioso!


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