www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 14-10-24 - n. 911

Rivista Comunista Internazionale - Numero 13 - 2024: Editoriale

Rivista Comunista Internazionale | iccr.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

2024

Caro lettore,

trascorso un po' di tempo dalla pubblicazione dell'ultimo numero, è ora disponibile il 13° numero della Rivista Comunista Internazionale (ICR). Siamo in grado di riprendere la nostra attività dopo aver proceduto a una necessaria ricomposizione della rivista e aver risolto alcune questioni sorte in seguito allo scoppio della guerra imperialista in Ucraina, con l'acuirsi degli antagonismi inter-imperialistici, l'intervento di USA-NATO-UE in questa regione e l'inaccettabile intervento militare della Russia il 24 febbraio 2022. Questo ha scatenato un intenso dibattito e l'inasprimento del confronto politico nelle file del movimento comunista internazionale e nella nostra rivista. Pertanto, per il corretto funzionamento e la continuazione di questo lavoro, si è ritenuto necessario procedere all'ulteriore arricchimento della Dichiarazione fondativa della "Rivista Comunista Internazionale", su cui si basa la rivista. Dopo le necessarie consultazioni, alla fine dello scorso anno la Dichiarazione è stata aggiornata con nuovi elementi, tenendo conto degli attuali sviluppi internazionali, e recita come segue:

"La rivista deve esprimere una posizione ideologica e politica specifica e chiara, che difenda i principi del marxismo-leninismo, la necessità di una rivoluzione socialista e l'edificazione della società comunista. Il quadro della rivista abbraccia i seguenti principi:

A) Lavorare in rigoroso riferimento al marxismo-leninismo e all'internazionalismo proletario.

B) Accettare il ruolo guida della classe operaia nel processo rivoluzionario.

C) Difendere i principi leninisti del partito.

D) Lottare contro le istituzioni imperialiste internazionali e regionali, ossia la NATO, l'UE, il Fondo Monetario Internazionale, ecc. e contro le guerre imperialiste, come quella scoppiata in Ucraina nel 2022 tra USA-NATO-UE e la Russia capitalista per il controllo dei mercati, delle materie prime e delle reti di trasporto del Paese. Ci rifiutiamo di sostenere qualsiasi parte in questo e in altri conflitti e guerre simili, senza diminuire in alcun modo la nostra determinazione a lottare contro l'imperialismo statunitense e la NATO. I nostri Partiti ritengono che l'imperialismo non possa essere ridotto alla pratica di una politica estera aggressiva, essendo esso la fase più reazionaria e finale del capitalismo in cui prevalgono i monopoli.

E) Avvicinarsi in modo amichevole, senza escludere la critica, alle esperienze storiche del movimento comunista internazionale, a partire dalla Comune di Parigi seguita dalla Rivoluzione d'Ottobre, dalla Terza Internazionale e dall'esperienza socialista nell'URSS e in altri Paesi. Sottolineiamo che il socialismo è governato da principi e leggi scientifiche, ossia il potere operaio, la socializzazione dei mezzi di produzione e la pianificazione scientifica centrale. Il Partito Comunista, ciascuna volta nelle condizioni particolari, si assume la responsabilità di educare ed equipaggiare la classe operaia per affrontare le difficoltà, i ritardi o le battute d'arresto temporanee nella costruzione della nuova società, adottando le misure necessarie per consolidare ed espandere i rapporti di produzione socialisti. Su questa base, vengono respinte posizioni come quella secondo cui il socialismo di mercato può essere costruito mantenendo le imprese e i meccanismi capitalistici, mantenendo il lavoro salariato da parte dei proprietari dei mezzi di produzione e della terra, trattando la forza lavoro come una merce e sfruttando il lavoro salariato da parte del capitale.

F) Lottare per il socialismo come unica alternativa al capitalismo, in modo rivoluzionario.

G) Rifiutare la partecipazione a governi borghesi e la collaborazione e le alleanze con partiti borghesi. Difendiamo l'indipendenza politica e ideologica della classe operaia.

H) Lottare contro le tendenze interne al movimento operaio, come la socialdemocrazia, qualsiasi tipo di opportunismo, riformismo, nazionalismo, cosmopolitismo e liberalismo.

I) Lottare contro il fascismo e le sue cause, contro il razzismo e la xenofobia, al fianco dei rifugiati e degli immigrati sradicati dalle guerre imperialiste e dalla povertà causata dal sistema capitalista. Rifiutiamo il falso "antifascismo" e i vari "fronti antifascisti" utilizzati dalle forze politiche borghesi e opportuniste per intrappolare le forze operaie e popolari nella gestione borghese, staccando il fascismo dal sistema capitalista che lo fa nascere e lo utilizza quando serve.

Caro lettore,

il tema principale del 13° numero è incentrato sulla guerra imperialista, mentre per la prima volta viene inclusa nella rivista una seconda sezione su questioni politiche e teoriche attuali.

I rappresentanti dei PC dell'ICR (Partito Comunista del Venezuela, Partito Comunista di Grecia, Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna, Partito Comunista del Messico, Unione dei Comunisti dell'Ucraina, Partito Comunista di Turchia) hanno contribuito alla stesura di questo numero, mentre i rappresentanti dei partiti politici (Partito del Lavoro dell'Austria, Movimento Socialista del Kazakistan, Nuovo Partito Comunista dei Paesi Bassi, Partito Comunista di Svezia), che hanno espresso un accordo generale con le indicazioni della Dichiarazione fondativa dell'ICR, sono stati invitati a contribuire alla stesura di questo numero.

Gli articoli della prima sezione, sulla guerra imperialista, sono i seguenti:

Un articolo del PC del Messico, Guerre imperialiste e compiti dei comunisti, che analizza le diverse posizioni sulla guerra imperialista all'interno del Movimento Comunista Internazionale, nonché gli argomenti utilizzati da alcuni partiti per giustificare la guerra. Basandosi sulla teoria leninista dell'imperialismo e sulle alleanze imperialiste, nonché sulle lezioni storiche del movimento comunista, in particolare all'inizio del XX secolo nel contesto della Prima guerra mondiale, l'articolo cerca di esaminare le guerre attuali, in particolare la guerra in Ucraina. Infine, vengono delineati alcuni compiti fondamentali e vengono sollevate questioni di strategia e tattica in relazione all'atteggiamento dei comunisti nei confronti della guerra imperialista e dei governi borghesi.

Un articolo del PC di Grecia, Le giustificazioni della guerra imperialista sono usate per "prendere per il naso" i popoli, illustra i pretesti più diffusi che prevalgono nel Movimento Comunista Internazionale per giustificare la guerra imperialista in Ucraina. Si cerca di svelare i pretesti utilizzati per oscurare il carattere imperialista della guerra, il carattere dei blocchi imperialisti in conflitto, nonché di contrastare ciò che viene detto sul carattere antinazista e antifascista dell'invasione russa. Le argomentazioni presentate nell'articolo rispondono da una prospettiva internazionalista e di classe e contribuiscono alla lotta ideologica.

Un articolo del PC dei Lavoratori di Spagna, L'atteggiamento della socialdemocrazia nei confronti della guerra imperialista, in cui viene esaminato lo sviluppo storico dell'atteggiamento della socialdemocrazia nei confronti della guerra imperialista, dall'inizio del XX secolo e della Prima guerra mondiale fino ai giorni nostri. Si fa riferimento anche alla trasformazione opportunista dei partiti comunisti e alla loro socialdemocratizzazione, come nel caso dei partiti del cosiddetto eurocomunismo. Vengono affrontate le questioni contemporanee del confronto e viene rivelato il ruolo sempre infido della socialdemocrazia nei momenti cruciali degli ultimi anni, come il bombardamento della Jugoslavia da parte della NATO, il sostegno agli interventi militari dell'UE e della NATO, ecc.

Un articolo del PC di Turchia, La guerra in Ucraina e il ruolo della Turchia, in cui viene presentata un'analisi approfondita del ruolo della Turchia come potenza regionale con crescenti ambizioni imperialiste, nei vari conflitti militari in Europa orientale e in Medio Oriente. Vengono fornite informazioni sull'atteggiamento della borghesia turca nei confronti delle parti opposte nella guerra in Ucraina, nonché sugli accordi economici e di altro tipo e sulla dipendenza che ha sia dagli Stati Uniti che dall'Unione Europea e dalla Russia.

Un articolo del Partito del Lavoro dell'Austria, L'imperialismo austriaco e la guerra in Ucraina, esamina l'atteggiamento della borghesia austriaca nei confronti del conflitto in Ucraina e il suo tentativo di mantenere una posizione apparentemente neutrale, cercando di concludere accordi economici con entrambe le parti, sia con i Paesi dell'UE e della NATO che con la Russia. Vengono fornite alcune indicazioni sulla lotta dei comunisti in Austria, affinché la classe operaia e il suo movimento possano intensificare la lotta contro le aspirazioni della borghesia.

Un articolo del Nuovo PC dei Paesi Bassi, La guerra imperialista alla luce degli sviluppi internazionali, che analizza le cause delle guerre imperialiste, utilizzando gli strumenti teorici della teoria marxista-leninista. Sulla base della definizione leninista di imperialismo e dell'analisi delle leggi di movimento del capitale nelle società capitaliste, vengono esaminate le radici delle guerre imperialiste nel tempo. Si analizza il cambiamento dell'equilibrio internazionale delle forze nel sistema imperialista e l'acuirsi delle contraddizioni tra i blocchi imperialisti e come questo possa portare a una guerra imperialista generalizzata. Infine, viene presentata la posizione del capitale olandese, il suo ruolo nel sistema imperialista e l'atteggiamento del movimento operaio e dei comunisti nei Paesi Bassi nella lotta contro la guerra imperialista.

Gli articoli della seconda sezione, su questioni politiche e teoriche attuali, sono i seguenti:

Un articolo del PC di Svezia, Sull'imperialismo e la situazione attuale nel mondo, che analizza la questione del sistema imperialista internazionale, sullo sfondo della falsa divisione degli Stati in "imperialisti" e "capitalisti", utilizzando la definizione leninista di imperialismo. Viene presentato lo sviluppo dell'imperialismo come sistema e non come politica estera aggressiva. Viene affrontata la posizione di ogni Stato capitalista nella piramide imperialista e i fattori che ne determinano il potere.

Un articolo del PC di Grecia, Intelligenza Artificiale: A favore dei profitti del capitale o dei bisogni del popolo?, che cerca di esaminare gli sviluppi tecnologici moderni utilizzando i concetti e le categorie della teoria marxista. Esamina l'Intelligenza Artificiale e il suo legame con l'aumento del grado di sfruttamento della classe operaia. L'articolo analizza il modo in cui le nuove tecnologie vengono sviluppate e utilizzate dal capitale per la sua redditività sempre maggiore, ma anche i criteri con cui le stesse tecnologie possono essere utilizzate nel socialismo.

Un articolo del PC del Venezuela, La svolta reazionaria del governo PSUV e gli attacchi contro la classe operaia e il Partito Comunista del Venezuela, che, concentrandosi sull'attacco al PC del Venezuela da parte del partito socialdemocratico al governo, PSUV, esamina lo sviluppo della socialdemocrazia in Venezuela negli ultimi 25 anni. Documenta il carattere borghese del cosiddetto "progressismo" del governo venezuelano ed esamina lo sviluppo dell'atteggiamento del PC del Venezuela nei confronti del partito al potere, culminando nel confronto del PC del Venezuela con le scelte antioperaie e antipopolari del governo socialdemocratico e nella violenta persecuzione anticomunista cui è sottoposto a causa di questo atteggiamento.

Un articolo del Movimento Socialista del Kazakistan, L'Asia Centrale come nuovo potenziale focolaio di conflitti e guerre, che esamina la situazione nei Paesi dell'Asia Centrale dopo il ripristino del capitalismo. Evidenzia l'interferenza di diversi monopoli di vari Paesi capitalisti, in particolare Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione Europea, Russia e Cina, nonché i piani delle classi borghesi di questa regione. Analizza i piani contrastanti per le rotte di trasporto dell'energia e delle materie prime, che potrebbero in qualsiasi momento scatenare conflitti violenti nella regione. Si fa riferimento in particolare alle aspirazioni degli Stati Uniti e dell'Unione Europea da un lato, e della Russia e della Cina attraverso l'Unione Eurasiatica dall'altro, di esercitare una maggiore influenza in Kazakistan. Infine, vengono evidenziati i pericoli per la classe operaia della regione dell'Asia Centrale di essere allineata dietro i diversi interessi borghesi.




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