www.resistenze.org - popoli resistenti - algeria - 22-01-13 - n. 437

da www.solidnet.org
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
PADS: No all'interferenza imperialista in Mali e alle provocazioni dei suoi agenti islamisti in Algeria
 
Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo - pads.ifrance.com
 
19/01/2013
 
L'imperialismo francese persegue senza posa la realizzazione del suo piano di pieno controllo politico e militare delle ex colonie africane. Dopo la Costa d'Avorio - in cui le sue truppe hanno rimosso con la forza e spedito in un carcere a L'Aia Gbagbo e installato al suo posto il fantoccio Ouattara - ha lanciato la sua aviazione e sbarcato le sue truppe in Mali con il pretesto di combattere i gruppi armati islamici schierati a nord del paese e difendere l'integrità territoriale del paese.
 
Da una settimana gli imperialisti francesi stanno cercando di raggiungere uno dei loro obiettivi: dispiegare in modo duraturo le loro forze militari in Mali, trasformare il paese in una testa di ponte per il controllo della ricchezza del Sahel, con la benedizione delle Nazioni Unite, perseguire il mercanteggiamento e la spartizione del mondo in zone di influenza tra le potenze imperialiste. Grazie alla cosiddetta legittimità internazionale riconosciutagli dall'ONU, l'imperialismo francese ha ottenuto il giudizio di idoneità da parte di ECOWAS, il suo strumento neo-coloniale, a giocare il ruolo di gendarme della Franciafrica, facendo o disfacendo i regimi africani secondo i suoi interessi.
 
Il pretesto francese è grossolano e ipocrita. Sotto un governo di destra o un governo di "sinistra", l'imperialismo è sempre sostenuto dai movimenti reazionari che si mimetizzano con la religione per ostacolare il desiderio di emancipazione dei popoli dalla dominazione imperialista e per rovesciare i dirigenti che gli tengono testa.
 
L'imperialismo ha appena preso due piccioni con una fava. Le sue truppe prendono stanza in Mali e nel frattempo mistifica il piano di accerchiamento dell'Algeria da sud, in vista di rafforzare la sua pressione sui nostri governanti per spingerli ulteriormente nella via del compromesso e di rottura con il tradizionale orientamento antimperialista. Il Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo condanna l'autorizzazione concessa dal governo algerino di sorvolo del territorio del paese da parte degli aerei militari francesi.
 
L'imperialismo inganna il popolo del Mali a cui vuol far credere che stia cercando di proteggerlo da orde oscurantiste. Bisogna essere ingenui, ciechi o in malafede per dimenticare o non vedere che questi gruppi e i loro piani sono stati per decenni, e sono tuttora, il miglior aiuto per l'imperialismo: in Afghanistan, Bosnia, Kosovo, Libia, e ora in Siria. Possiamo dimenticare che nel 1990 i leader socialisti francesi hanno sostenuto il Fronte Islamico di Salvezza nazionale in Algeria, chiedono di riconoscere la sua presunta "vittoria elettorale" del dicembre 1991 e contribuendo a diffondere la peggior campagna di menzogne volta a scagionare i gruppi islamisti armati nei massacri di Algeria? Come possiamo credere che le potenze imperialiste libereranno i maliani dalla dittatura dei gruppi oscurantisti, quando hanno messo a ferro e fuoco la Siria per cercare di metterli a capo del paese con il sostegno dei regimi monarchici e teocratici di Arabia Saudita e Qatar?
 
L'imperialismo si trova ad affrontare la più grave crisi economica strutturale della sua storia. Ha bisogno di dividere i popoli. Con il pretesto di combatterli, sostengono in alcuni paesi gruppi religiosi fanatici che organizzano nei paesi arabi e musulmani dei diversivi e impongono con il terrore pratiche religiose medievali. Questi diversivi hanno il fine di evitare che le persone riflettano sulle misure politiche, economiche e sociali da prendere per liberarsi dal saccheggio delle loro risorse da parte delle multinazionali, di scuotere il dominio imperialista, di trasformare in un modo rivoluzionario la base economica dei loro paesi. L'imperialismo sostiene, in modo subdolo o dichiarato, l'esistenza e l'influenza di questi gruppi. Se ne avvale per giustificare lo stato di polizia sui popoli. Propaga il razzismo islamofobico. Innesca conflitti intestini nei paesi arabi e islamici. Si presenta poi sotto la maschera del "salvatore". In realtà, tenta di creare i pretesti per inviare le sue spie in questi paesi, i suoi agenti, i suoi mercenari, i suoi assassini e i militari e di installare i suoi fantocci in posizione di comando.
 
Ciò che accade in Mali e quanto è successo nel sito di estrazione del gas di In Amenas con l'incursione di gruppi armati provenienti dalla Libia che prendono in ostaggio decine di stranieri, massacrandone un certo numero, non sono che il prevedibile risultato dell'intervento militare in Libia da parte delle potenze imperialiste, gli Stati Uniti, l'Inghilterra, la Francia, la NATO, l'Unione Europea. La liquidazione con la forza del regime di Gheddafi, con l'appoggio delle forze più reazionarie del paese, pone gravi pericoli per l'Algeria e la espone a tutte le provocazioni montate dai servizi sovversivi delle potenze imperialiste. La liquidazione di Gheddafi ha incoraggiato ovunque le forze oscurantiste ad alzare la testa nella loro tetra marcia per il potere. Sono le potenze imperialiste che organizzano l'insicurezza diffusa della regione per giustificare la loro ingerenza. L'emiro del Qatar, un amico della classe dirigente francese, non nasconde che sostiene e finanzia apertamente i terroristi islamici fondamentalisti inviati dalla Libia in Mali. Nessun governo, nemmeno il governo algerino, hanno condannato il fatto. I leader francesi poi sfruttano la presenza di gruppi terroristici per interferire negli affari del Mali.
 
Con il pretesto di dare sostegno alla lotta contro le bande armate islamiche, le potenze imperialiste fanno pressione sul regime algerino perché accetti il principio della presenza dei loro "esperti" militari nel Sahara algerino, il primo passo per l'installazione di basi militari destinate a minare il paese dall'interno. Il popolo algerino non si lascia ingannare. E' per questo motivo che rifiuta l'intervento di queste potenze nelle questioni interne e reagisce con indignazione ai tentativi da parte dei leader di Gran Bretagna, Stati Uniti e di altri paesi di dettare la loro visione su come neutralizzare i gruppi criminali ai responsabili militari algerini.
 
Sono i capi delle potenze imperialiste che portano la responsabilità della morte di molti operai, tecnici algerini e stranieri nel sito per l'estrazione del gas di In Amenas. I comunisti algerini esprimono la loro solidarietà alle famiglie di tutte le vittime dell'operazione terroristica di In Amenas, sacrificati dall'imperialismo per realizzare i suoi piani per la dominazione della regione.
 
Questi eventi non sorprendono i comunisti algerini. Il Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo ha avvertito in numerose occasioni i lavoratori e il popolo di Algeria sulle conseguenze che potevano derivare dall'aggressione imperialista in Libia e, in generale, dalla sua aggressività nel mondo. Ma non c'è fatalismo. I lavoratori e le persone sono in grado di resistere e infliggere delle sconfitte.
 
Appartiene al popolo, alle sue forze rivoluzionarie e progressiste di combattere con i propri mezzi contro le correnti reazionarie, contro le ingerenze e le guerre imperialiste che promuovono l'espansione di queste correnti, che rafforzano lo sfruttamento e l'oppressione del popolo. Di fronte a questa collusione reazionaria interna ed esterna, dovranno poter contare sulla mobilitazione interna delle masse e sulla solidarietà delle forze progressiste del mondo. La chiave della resistenza è innanzitutto la costruzione di partiti rivoluzionari decisi a mettere fine allo sfruttamento e alla dominazione imperialista e capitalista.
 

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