www.resistenze.org - popoli resistenti - algeria - 20-05-15 - n. 544

Sulla risoluzione del Parlamento europeo su "libertà e i diritti umani" in Algeria

PADS: occorre vigilare e mobilitarsi per sconfiggere l'ingerenza imperialista e gli appelli del regime alla pace sociale e all'unità nazionale!

Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo (PADS) | lien-pads.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

15/05/2015

Una risoluzione sulle restrizione delle libertà democratiche in Algeria è stata approvata il 29 aprile da una cinquantina di deputati del Parlamento europeo, di destra, estrema-destra, socialisti, ecologisti e membri della "Sinistra Unita", tra cui il Front de Gauche per la Francia e Syriza per la Grecia. Questa risoluzione ha un significato politico pratico che nessun antimperialista algerino può prendere alla leggera, anche se il potere e le sue pratiche antidemocratiche sono l'obiettivo apparente.

La risoluzione è stata adottata con il pretesto di protestare contro la condanna a pene detentive di 8 giovani disoccupati che avevano manifestato per il lavoro. Le condanne sono state emesse a marzo dal tribunale di Laghouat. Si tratta di un fatto sorprendente che dei parlamentari europei improvvisamente comincino a piangere per la sorte dei disoccupati e a difendere il loro diritto a manifestare, in particolare quelli nelle regioni meridionali del paese. Decine di operai sono stati perseguiti dai tribunali negli ultimi anni per gli scioperi, condannati e messi alla porta a dispetto della legislazione sociale, come ad esempio i lavoratori dei Moulins de Mahdia a Tiaret o quelli di Cevital a Béjaïa. Il Parlamento europeo non ha battuto ciglio. La polizia algerina ha represso l'anno scorso la manifestazione dei lavoratori licenziati dalla multinazionale del cemento Lafarge davanti alla sede di questa azienda. Lafarge li ha perseguiti nei tribunali. Ha fatto appello alla polizia per sedare le loro proteste fuori dalla fabbrica di Oggal. Il suo capo della sicurezza ha calpestato l'emblema nazionale. Le proteste dei lavoratori sono durate per mesi, ma gli "eurodeputati" non hanno visto o sentito nulla!

La risoluzione ha stabilito un elenco di ingiunzioni al potere affinché abroghi tutte le leggi che limitano i "diritti umani", le libertà di riunione, d'associazione e di manifestazione. I parlamentari hanno invitato la Commissione, l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il Servizio europeo per l'azione esterna a costringere il regime a impegnarsi in un piano d'azione dettagliato sugli obiettivi, un calendario e degli "indicatori" di realizzazione delle riforme democratiche.

Coloro che hanno ancora illusioni sugli obiettivi reali dell'Unione europea potrebbero vedere in questi suoi proclami "democratici" delle intenzioni "lodevoli" per l'Algeria. Vorrebbe dire chiudere gli occhi sul manifesto carattere imperialista dell'Ue e dei suoi organi a cui la risoluzione rivolge il suo appello per un'azione sistematica verso l'Algeria. Questo carattere imperialista è indicato da tutti i misfatti dell'Ue contro i popoli. L'Unione europea non è, non lo è mai stata, né potrà mai essere un organismo che sta con i popoli. Si tratta di un blocco imperialista che agisce unicamente in funzione degli interessi delle multinazionali capitaliste.

I cittadini e i lavoratori algerini coscienti non saranno ingannati. Solo gli ingenui possono credere che l'Unione europea sia un'organizzazione politica che vuole il bene del popolo, del popolo algerino. La compassione mostrata dai deputati europei per il diritto dei disoccupati algerini a manifestare per il lavoro non può che destare sospetto ai loro occhi. Essi non devono concedere alcun credito agli interessi dell'Ue nelle lotte che conducono instancabilmente per le loro rivendicazioni politiche e sociali. Devono opporre la più grande diffidenza e la più grande vigilanza a tutti gli "appelli alla democratizzazione" dell'Algeria emanati dall'Ue, da qualsiasi altro Stato imperialista e da tutte le loro cosiddette "Ong", Rete euro-mediterranea per i diritti dell'uomo (Remdh), Reporter senza frontiere (Rsf), Federazione internazionale dei diritti umani (Fidh), Amnesty International, ecc.

E' lo stesso Parlamento europeo che ha votato nel marzo 2011 una risoluzione che chiedeva all'Unione europea di intervenire militarmente in Libia e che ora osserva nel silenzio totale il caos seminato in questo paese dopo averlo consegnato alla tirannia sanguinaria delle forze dell'oscurantismo installate alla sua testa attraverso la distruzione dell'esercito libico. E' questa stessa Unione europea, con gli Stati Uniti, che ha partecipato ai bombardamenti e allo smembramento della Jugoslavia nel 1999. E', inoltre, quella che ha fomentato disordini in Ucraina in sostegno a un colpo di stato portato nel febbraio 2014 da gruppi fascisti e che tace sul massacro degli abitanti del Donbass, sui 6.000 civili uccisi dall'esercito di Kiev e dai gruppi neonazisti come "Azov". E' questo stesso parlamento che si guarda dal condannare i periodici massacri dei palestinesi da parte degli occupanti israeliani, che si astiene dal criticare i regimi tirannici del Golfo. I lavoratori non hanno nulla da aspettarsi da una organizzazione che ha sprofondato nella povertà i popoli della Grecia, della Spagna, dell'Italia, del Portogallo per obbligarli a pagare i debiti dei capitalisti, che ha fatto del principio della "concorrenza libera e non falsata" la pietra angolare sacra della sua costituzione, della sua estensione e della sua "politica europea di vicinato".

L'Ue mette in luce la sua doppiezza. Finge di scoprire le pratiche antidemocratiche del regime algerino. Non si è posta nessuna domanda circa la sua legittimità nel 2002, quando ha firmato con questo l'accordo di associazione che ha strangolato l'economia nazionale in una camicia di forza. Per interesse di classe e per rafforzare le sue alleanze esterne, il regime ha firmato questo accordo. L'Unione europea ha raggiunto da parte sua l'inclusione di clausole politiche che gli danno il diritto istituzionale di osservare la situazione interna economica e politica con il pretesto di far rispettare la democrazia, i diritti umani e l'"economia di mercato" in Algeria.

La risoluzione del Parlamento europeo è soltanto un insieme di ipocrisia e falsità

Si tratta di uno strumento realizzato per giustificare "giuridicamente" l'ingerenza degli Stati imperialisti in Algeria, in violazione della sua sovranità. Si tratta di una luce verde politica agli organismi dell'Ue per intensificare la loro pressione e intervento in varie forme. I suoi ispiratori hanno scelto il momento preciso in cui il calo dei proventi del petrolio rende ancor più fragile la situazione economica. Mettono in moto il ricatto politico e aumentano la loro pressione sul potere in modo che dimostri maggiore docilità. L'obiettivo dell'Unione europea è di sfruttare le sue contraddizioni interne per costringerlo a consegnare la ricchezza del paese e in particolare il petrolio agli appetiti delle multinazionali, di accelerare il ritmo nell'adozione delle leggi che rendono ancor più precari i lavoratori, di smantellare immediatamente le barriere alla circolazione dei capitali e dei profitti, trasformare lo Stato algerino nel braccio armato dei loro piani in Africa e nel mondo. Infatti, dietro il paravento dei moniti indirizzati al regime algerino, c'è il popolo e i lavoratori algerini che sono morsi dai piani dei dirigenti imperialisti europei. Con i rappresentanti del potere troveranno sempre un terreno comune sulle spalle del popolo.

I lavoratori algerini coscienti e combattivi difendono il diritto di organizzarsi, esprimersi e manifestare contro le devastazioni provocate dal capitalismo. I parlamentari europei cavalcano l'esigenza dell'abrogazione della legge del dicembre 1991 che sottopone tutte le manifestazioni a un'autorizzazione preventiva. Lo scopo di questa legge era di evitare che i gruppi oscurantisti facessero regnare il loro terrore sotto la bandiera della libertà di manifestare. Il potere ha poi dirottato questa legge dal suo obiettivo per soffocare ogni legittima manifestazione di malcontento. Utilizza questa legge per consentire solo le manifestazioni di suoi sostenitori. Le forze democratiche del progresso e dei lavoratori svolgono le loro lotte affinché le leggi salvaguardino la mobilitazione a favore delle loro rivendicazioni politiche e sociali, della difesa dell'indipendenza del paese. Rifiutano il fatto che le leggi servano a imbavagliare la contestazione della politica del potere che rappresenta gli interessi delle classi affariste e sfruttatrici. Come rifiutano che le libertà democratiche e il diritto di manifestare siano usati come trampolino di lancio per la conquista del potere da parte delle correnti oscurantiste. Gli ispiratori della risoluzione fingono di ignorare le loro cellule dormienti e la loro influenza, la loro astuzia e la loro determinazione di instaurare uno Stato medievale basato sulla crudeltà e la negazione di ogni libertà. Nascondono il fatto che le organizzazioni imperialiste - tra cui l'Ue – finanziano, fomentano e organizzano i gruppi oscurantisti e fascisti come hanno fatto e fanno in Libia, Siria, Iraq, Ucraina, ecc. La crudeltà e la negazione della libertà dei cosiddetti Stati islamici, che si chiamino Daesh, Regno dell'Arabia Saudita o Emiro del Qatar, serve a rendere solido un regime capitalista dove in nome della religione, i lavoratori non hanno alcun diritto sociale e politico. Le monarchie teocratiche del Golfo sono la gioia delle multinazionali. Essi godono della più alta reputazione di François Holland, di Jack Lang, degli altri leader del mondo imperialista e dei parlamentari al servizio del capitale.

I cittadini algerini si battono tenacemente per le libertà democratiche e la libertà di stampa. I lavoratori lottano per il recupero dei loro diritti minati dall'attuazione di misure che rafforzano la dittatura dei capitalisti con la benedizione delle organizzazioni imperialiste, di cui l'Unione europea è parte integrante. Rifiutano gli interventi esterni degli Stati imperialisti che hanno ovunque e dovunque l'unico obiettivo di consolidare il potere dei loro alleati interni o di piazzare nuovi fantocci.

Il popolo e i lavoratori algerini sono in grado di raggiungere il successo nelle loro lotte democratiche con le proprie forze interne, la loro unione e la loro mobilitazione organizzata. Non aspettano di conquistare i loro diritti democratici e sociali con l'intervento dell'Ue o il "sostegno" di qualsiasi altra istituzione imperialista.

La massima vigilanza è necessaria contro la nuova azione intrapresa dalle organizzazioni imperialiste rientrante nel piano di schiacciare sotto il loro tallone il popolo e i lavoratori algerini. E' ugualmente necessario non cedere agli appelli del regime all'unità nazionale intorno ad esso, alla pace sociale con il pretesto di tali pericoli.


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