www.resistenze.org - popoli resistenti - albania - 20-10-09 - n. 291

da http://civilizacionsocialista.blogspot.com/2009/10/los-comunitas-albaneses-advirtieron-en.html
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare 
 
I comunisti albanesi negli anni 40 misero in guardia contro il progetto fascista e imperialista della “Grande Albania”
 
La NATO e gli Stati Uniti stanno armando un esercito in Kosovo che va ad unirsi all'esercito albanese, il quale è stato trasformato in una volgare marionetta nelle mani degli imperialisti da impiegare nelle loro campagne coloniali in Iraq, Afghanistan o in qualunque parte lo richiedano gli interessi delle multinazionali. Il piano degli imperialisti è di poter contare sullo stato fantoccio di Albania e Kosovo per creare una “Grande Albania” fascista che includa pezzi della Serbia meridionale, di Macedonia, Montenegro e l’“Epiro” greco. E gli imperialisti fanno affidamento su “Camp Bondsteel” in Kosovo, la principale base militare Usa in Europa. Washington vuole controllare oleodotti, gasdotti, miniere e fabbriche, vuole impedire l'unità dei Balcani, ledere gli interessi della Russia e impedire il ripristino delle repubbliche popolari in Jugoslavia, Albania, Romania, Ungheria e Bulgaria.
 
Già negli anni 40, i comunisti albanesi misero in guardia contro il mostro criminale denominato “Grande Albania”: “L'Italia (fascista), ampliò la sua zona di occupazione attraverso la creazione di una “Grande Albania”, che comprendeva anche una parte delle terre albanesi che la conferenza di Londra degli ambasciatori delle potenze imperialiste nel 1913 diede alla Serbia. Per garantire le loro posizioni nei Balcani, gli aggressori fascisti italiani risvegliarono le vecchie dispute e lo sciovinismo nazionale delle classi reazionarie dei paesi balcanici. Ma i comunisti e tutto il popolo non caddero nella trappola della demagogia fascista, smascherarono la politica provocatoria della “Grande Albania” e seguirono un percorso di intensificazione della lotta contro gli aggressori fascisti e di collaborazione con i popoli vicini nella lotta di liberazione contro il comune nemico, prendendo come base l’autodeterminazione dei popoli” (Storia del Partito del Lavoro di Albania, Istituto di Studi Marxisti-Leninisti congiunto al CC del PLA, Casa Editrice”Naim Frashëri “, Tirana, 1971, p. 80).
 
Ecco un ottimo esempio di principi leninisti applicati per affrontare il problema oggi nuovamente di attualità, non per l'intervento dell’Italia ma degli Stati Uniti e dei loro lacchè della NATO, dell'UE e dei terroristi albanesi al potere in Albania e Kosovo.
 
Vedi l'articolo di Rick Rozoff sulla possibilità di una nuova guerra per l'espansione della “Grande Albania” come fantoccio dell'imperialismo degli Stati Uniti: 
www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=15588
[in italiano su http://sitoaurora.altervista.org/Eurasia/Balkanija55.htm]