www.resistenze.org - popoli resistenti - argentina - 12-10-09 - n. 290

da Pan y Rosas www.pyr.org.ar - www.pyr.org.ar/spip.php?article1211
traduzione a cura di Mujeres Libres Blog
 
Nuove sfide, nuove forze! Verso il XXIVº Incontro nazionale delle donne
 
di Andrea D'Atri
8 ottobre 2009
 
Mentre state leggendo queste pagine, migliaia di donne viaggiano verso Tucumán.
Di nuovo, come è stato fatto per un quarto di secolo, viaggiano verso l’Incontro Nazionale delle Donne, per trovarsi insieme operaie, maestre, infermiere, impiegate e disoccupate, casalinghe, studentesse, artigiane di tutto il paese che, ogni anno, ci riuniscono per condividere esperienze e dibattere sui temi che le riguardano.
E benché questo appuntamento si ripeta da 24 anni, non è mai uguale.
Lo sarà ancora meno oggi, quando negli scontri tra governo e opposizione si è infiltrata una nuova situazione come la colossale lotta delle operaie e degli operai della Kraft-Terrabusi e del loro processo di lotta e mobilitazione che, da mesi, vedono protagoniste le lavoratrici e i lavoratori autoconvocati a Tucumán e di altri settori in altre province.
 
Il XXIVº Incontro Nazionale delle Donne si realizzerà ad un anno dell'inizio della maggiore crisi capitalista degli ultimi decenni ed è chiaro che i capitalisti ci hanno dichiarato la guerra, pretendendo di scaricare tutto sulle nostre spalle.
Con la crisi aumentano anche le penurie e le miserie alle quali siamo condannate come donne, specialmente le più più povere e le più giovani.
Siamo sequestrate dalle reti della tratta e della prostituzione, soffriamo delle ripercussioni sulla nostra salute e moriamo per le conseguenze degli aborti clandestini.
Inoltre, continuiamo ad essere le più sfruttate e le peggio pagate tra i lavoratori.
Innanzi a tutto ciò, le aspettative che milioni di donne hanno depositato nel governo vanno in frantumi: mentre la Confindustria impone i suoi piani di accomodamento e licenziamento, si scoprono le falsità delle promesse che Cristina e Néstor Kirchner fecero durante la campagna elettorale.
Le speranze che alcune donne avevano depositato nel governo di una donna, per la conquista dei loro diritti, cadono nel vuoto: quando il ministro della Salute, Graciela Ocaña, avvallando l’enorme passo indietro nei programmi di salute sessuale e riproduttiva, dovette dimettersi dopo lo scandalo e sull’influenza A, è stata sostituita da Juan Manzur, un ministro più clericale e reazionario, noto come il “programmatore” dei tassi di mortalità infantile e materna a Tucuman..
 
Ma, se i nostri guai sembrano continuare ad essere gli stessi o peggio, le colossali gesta delle operaie della Kraft-Terrabusi sono una dimostrazione che nuove forze nascono per la lotta per i diritti delle donne.
Quella forza che trascende i confini della fabbrica di biscotti e si compone di migliaia di donne che lavorano, è emersa ribellandosi contro i licenziamenti e le sospensioni, sfidando la dittatura patronale, oltrepassando ai vecchi dirigenti sindacali traditori, difendendo i suoi delegati eletti democraticamente, organizzando scioperi ed assemblee, sostenendo anche la repressione poliziesca, della magistratura e del governo, chiedendo la solidarietà del movimento studentesco e di altri settori.
Alla Kraft-Terrabusi, è emersa la voce di centinaia di donne. Hanno cominciato reclamando misure di prevenzione e di igiene perché non volevano che l'influenza A arrivasse alle loro famiglie ed hanno finito per essere protagoniste di grandi gesta, portando alla luce come, dietro il monopolio multinazionale dell'alimentazione, si nascondano dalla burocrazia sindacale fino al Ministero di Lavoro, dall'ambasciata yankee, fino alla polizia di Buenos Aires, dal governo nazionale fino ai grandi gruppi di telecomunicazione.
Ma ci sono anche le compagne, sorelle e madri degli operai di Iveco, Paraná Metal, Tersuave, che organizzano commissioni di donne per raddoppiare le lotte con la loro solidarietà;
ci sono le lavoratrici statali, municipali, della salute e della scuola che, in varie province, affrontano il deterioramento della salute e della pubblica istruzione.
L’influenza pandemica in inverno e la negligenza di funzionari del governo e dei datori di lavoro, della Confindustria, ha suscitato vere e proprie ribellioni, come quella delle lavoratrici e lavoratori autoconvocati della salute pubblica a Tucumán, che ha portato mesi di trattative con le politiche di svuotamento del governo kirchnerista di Alperovich, dopo che due compagne infermiere persero la vita in ospedale per salvare quella degli altri, non potendo contare sulle minime misure di prevenzione e sicurezza.
Ci sono tutte le donne che vengono ad organizzarsi e che lottano per i nostri diritti, quelle che affrontano le reti della tratta e della prostituzione, quelle che si mobilitiamo per il nostro diritto a decidere, quelle che affrontano l'ipocrisia di giudici, politici e funzionari "progressisti" che, secondo l'occasione, denunciano le terribili cifre di centinaia di donne che muoiono per aborto clandestino, ma non fanno assolutamente niente per evitarlo;
ci sono quelle che condannano la violenza contro le donne, quelle che lottano per la libertà di Romina Tejerina perché nessuna giovane ed adolescente debba mai trovarsi nella stessa situazione.
 
Tutte coloro che vogliono porre fine all'oppressione, devono sommare alla loro lotta queste nuove situazioni in cui si sveglia la ribellione: organizzare commissioni di donne in tutti i posti di lavoro e di studio, nei quartieri, scatenando la forza, la rabbia, la sfida e la fermezza delle donne, per organizzare un movimento enorme che decida di rompere le catene che pesano sui nostri corpi e sulle nostre vite ora
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Pan y Rosas lotta per questa prospettiva. Invitiamo pertanto tutte le donne che partecipano al XXIV° incontro nazionale delle donne, a non consentire che finisca senza un accordo.
Migliaia di donne di tutto il paese -oltre le nostre differenze- sommino ad altre migliaia di donne che non viaggiano fino a questo Incontro, le loro forze per progredire nella lotta per i nostri diritti.
In tutta l'America Latina.
L'emergere di una nuova generazione di donne disposte a combattere, non è infatti solo peculiare al nostro paese.
In Honduras, contro il colpo di stato militare appoggiato dalla Chiesa, è emersa anche un'ampia ed eroica resistenza : le maestre hanno paralizzato le scuole per varie settimane, le donne contadine ed indigene hanno manifestato nelle strade, le giovani studentesse insieme alle attiviste, tutte si sono riunite in “Feministas en Resistencia” e stanno giocando un ruolo fondamentale.
La solidarietà verso di loro si è estesa attraverso i gruppi di donne di tutto il continente: queste si sono pronunciate, si sono mobilitate alle ambasciate ed hanno inviato il loro appoggio
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Pertanto insieme alle nostre sorelle di Pão e Rosas (Brasil) e di Pan y Rosas – Teresa Flores (Chile) proponiamo di sommare i nostri sforzi nella costruzione di un movimento di donne anticapitalista, socialista e rivoluzionario in America Latina.
Perché crediamo che solo la rivoluzione sociale guidata da milioni di lavoratrici e lavoratori in alleanza con i poveri e tutti gli oppressi da questo sistema, porrà fine alle catene del capitale ponendo le basi per l'emancipazione delle donne. Non chiediamo! Noi esigiamo! il nostro diritto al pane, ma anche alle rose.