www.resistenze.org - popoli resistenti - austria - 30-09-08 - n. 243

da www.larinascita.org
 
Forte avanzata della destra in Austria
 
La Linke non supera lo sbarramento del 5%
   
Vince l’estrema destra in Austria. In un Paese con un ruolo di primo piano nel processo di mondializzazione economica, dal benessere diffuso e dal welfare forte
 
quasi il 30% dei cittadini vota a favore della destra radicale che dice no all’appartenenza all’Unione europea, che chiede la sospensione dell’accordo di Schengen sulle frontiere aperte in Europa e che rivendica una politica dura verso l’immigrazione, fino al no assoluto alle moschee.
 
Un duro colpo, nelle elezioni per il rinnovo anticipato del Parlamento, per il partito socialdemocratico (Spoe) che si è dovuto accontentare della maggioranza relativa con il 29,7% dei voti (35,34% nel 2006) e per i cristiano-popolari della Oevp, che sono crollati di otto punti con il 26%. Mentre i due partiti nazionalconservatori, la Fpoe e la Bzoe, assieme ottengono il 29%, il primo gruppo politico nel nuovo Nationalrat, il parlamento federale austriaco, che può costituire con questi numeri un pericolo. Si tratta del peggior risultato dalla fine della Seconda guerra mondiale sia per socialdemocratici che per i popolari - ora al Governo in una Grande coalizione - che scendono sotto il complessivo 60%.
 
I due partiti di estrema destra, cioè la Fpoe di Hans-Christian Strache e la Bzoe del capo storico dei nazionalconservatori mitteleuropei Joerg Haider, volano rispettivamente al 18 abbondante e all’11. Strache già rivendica l’incarico a cancelliere, vantandosi del «successo storico».